Thursday, January 28, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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autunno
Postato da Letty il Giovedì, 09 ottobre @ 19:34:29 CEST (494 letture)
![]() ![]() Sarebbe bello un giorno scoprirmi spoglia, come un albero che si rinnova... vorrei che mi cadessero tutti quei malsani pensieri che ho accumulato dentro, quel terrore con cui guardo quel che resta dei terremoti della mia anima... che facesse sparire il male profondo in cui cado ancora, inciampando nei ricordi... Spoglia, con l'autunno negli occhi e la speranza della primavera. Ma so che ho qualcosa nel profondo, una parte infinitesimale che è sfiorita e senza la mia anima non rigermoglierà Letty Poesia di Lina Montessori
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 ottobre @ 21:44:50 CEST (696 letture)
![]() ![]() Lungo il fiume Gridano nel folto nere le folaghe inquiete, tra voli brevi i loro stridi aguzzi trapassano le canne della riva. E' il fiume una coda di volpe variegata, un pelo fitto d'onde . che s'inarca contro isole di sabbia, grigie schiume. Intorno i pioppi giovani tendono mani allegre nella danza, in cielo un nastro d'ali buca l'aria, precipita nel vuoto dell'azzurro. Ciascuno in solitudine riaffida . bastimenti di sogni sopra l'acqua. Lina Montessori Poesie di Nino Muccioli
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 ottobre @ 20:52:04 CEST (568 letture)
![]() ![]() Sogno d'estate Su un cuscino di sole poso il mio capo e sogno le veglianze di luce che mi attendono e le vene del tempo fluiscono tumultuose nei giorni e nell'anima. La mente è ripiena del vento dei ritorni di tristi ricordi e dei lieti nel cuore che immagina la luce d'alfa e omega e gli occhi assorti nella stella Vega. Vivo per l'oltrità, non vanirà l'immenso e presto un giorno disparirà ogni mito e nel fulgore affonderò il mio cuore. ![]() Profumo d'alga Profumo d'alga nel fresco mattino. Un petalo di luna galleggia sullo stagno e il suo pallore annega piano piano fra le ginocchia candide del sole. Colgo stamane i biondi suoi capelli e m'accarezzano il viso, mentre sillabe d'ali su nel cielo cantano il suo sorriso. E cola miele e afrore dalle labbra del sole, che coi suoi doni di luce pennella una vita novella. Nino Muccioli Poesie di Paola Morelli
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 ottobre @ 20:48:18 CEST (509 letture)
![]() Fantasia Lasciarmi portare nel grembo del vento e farmi posare sull'erba fresca d'un'isola nuova e lavarmi alla sua rugiada mattutina ... e purificarmi alle lacrime d'una stella da poco scom- [parsa e lasciarmi ferire da un raggio di luce: il primo di un primo mattino di sole. ![]() Augurio Risvegliarsi e stringere fra le mani un pugno di sabbia dorata e aperto il palmo veder scorrere perle di ricordi prismi di luce arcobaleni di colore. Paola Morelli LETTERA DI UN CANE AL SUO “PADRONE”
Postato da Grazia01 il Lunedì, 06 ottobre @ 19:32:32 CEST (573 letture)
![]() ![]() LETTERA DI UN CANE AL SUO “PADRONE” La mia vita dura 10-15 anni al massimo.. Ogni volta che mi separo da te per me è una sofferenza. Pensaci prima di adottarmi. Sii paziente con me, dammi il tempo di capire cosa vuoi che faccia: la maggior parte delle persone capisce soltanto una lingua, mentre da me si pretende che ne capisca due, quella canina e quella umana. Fidati di me, perché tu sei la mia unica ragione di vita. Non restare arrabbiato con me a lungo: tu hai il tuo lavoro, i tuoi amici, i tuoi divertimenti, ma io ho soltanto te. Parla con me: anche se io non capisco le tue parole mi piace ascoltarti e riconoscerei la tua voce tra mille. Sappi che, comunque mi tratti, ti perdonerò sempre, ma non potrò mai dimenticare, e quel che mi fai mi segnerà per sempre. Prima di picchiarmi ricordati: io potrei difendermi, ma non sceglierò mai di morderti. Prima di sgridarmi perché sono testardo, stanco o svogliato, chiediti se c’è qualcosa che non va… forse il cibo che mi dai non mi fa bene, oppure sono rimasto per troppo tempo sotto il sole o il mio cuore si sta indebolendo o sta invecchiando. Per favore prenditi cura di me quando sarò vecchio, anche tu invecchierai e avrai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e che non ti abbandoni. Quando arriverà il giorno del mio ultimo viaggio, per favore, resta accanto a me. Non dire che non puoi sopportare di vedermi morire, non lasciare che io affronti quel terribile momento da solo. Se sarai al mio fianco sarà più facile per me lasciarti, perché saprò che mi vuoi bene e che stai facendo quello che è più giusto per me… Dal Web Noi che eravamo bambini negli anni ‘50
Postato da Grazia01 il Lunedì, 06 ottobre @ 19:24:37 CEST (606 letture)
![]() ![]() Noi che eravamo bambini negli anni ‘50 … come abbiamo fatto a sopravvivere? - Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag… - Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo. - Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con pitture a base di piombo. ![]() - Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte. - Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco e le nostre ginocchia erano sempre sbucciate per le cadute - Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale e mangiavamo la frutta sugli alberi senza lavarla. Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni ![]() - Ci costruivamo anche quasi tutti i giochi: spade, archi, frecce … Giocavamo sempre alla guerra ed ora siamo pacifisti. - Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto sempre sporchi ed ammaccati. - La scuola durava fino a mezzoggiorno, arrivavamo a casa per pranzo, facevamo i compiti (incredibile, da soli!), poi fuori! ![]() - Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente , ma non c’era alcuna denuncia per questi incidenti. la colpa non era di nessuno se non di noi stessi. - Mangiavamo biscotti, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di soprappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare (ma anche solo pane e non eravamo denutriti) - Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo. ![]() - Non avevamo playstation, nintendo 64, x box, videogiochi , televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computers, chatroom su internet … invece avevamo amici. - Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico , suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era li e uscivamo a giocare. - Si! li fuori!, nel mondo crudele! senza un guardiano! come abbiamo fatto?. ![]() - Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati non subivano alcuna delusione che si trasformava in trauma. ![]() - Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente ripeteva ed aveva una seconda opportunità. - Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità ed imparavamo a gestirli. ![]() La grande domanda è:come abbiamo fatto a sopravvivere? e, ad essere le persone che siamo ora ? appartieni a questa generazione? se la risposta è si, allora raccontalo a gente più giovane perché sappiano come eravamo prima………… sicuramente diranno che eravamo dei noiosi, però siamo stati molto felici!!!!!!!!! - ![]() Dal Web La vita è breve
Postato da Grazia01 il Domenica, 05 ottobre @ 19:41:37 CEST (518 letture)
Il perdono
Postato da rosarossa il Domenica, 05 ottobre @ 18:26:48 CEST (565 letture)
![]() ![]() IL PERDONO Il perdono è fratello gemello dell’amore in senso lato, che da che mondo esiste ha sempre perdonato. Quando qualcuno in malafede ferisce e sa di aver sbagliato! Si agita, fluttua nell'anima il male che ha arrecato e non trova pace; solo quando riesce ad abbracciare il cuore che ha ferito, si calma e torna a essere sereno, perché il generoso cuor l’ha perdonato. Rosarossa Buona notte fratello
Postato da Grazia01 il Sabato, 04 ottobre @ 18:31:29 CEST (549 letture)
![]() ![]() Buona notte, fratello Pizzi di bianco nel cielo pulito presso le stelle; il sole già si quieta in riflessi che scendono a valle. Nel tenue verde pigolano sparuti passeri prima del sonno che calma la fame e la paura. Ora è pace, e il cuore l'avverte fisso ad un cielo d'incanto, e sente lontano un suono nell' aria fatta leggera. - Buona notte, fratello, - trilla l'ultima campana d'una sperduta pieve, - .. buona notte! .. - E la mente già riposa e sogna l'alba di un giorno nuovo. Mario Milani I piaceri dell'amore
Postato da Grazia01 il Venerdì, 03 ottobre @ 19:19:18 CEST (615 letture)
![]() ![]() I piaceri dell'amore I piaceri dell’amore durano un solo istante le sofferenze dell’amore durano tutta la vita. Quante sofferenze per avere un solo istante. Allora ho cambiato l’orologio del tempo per fermarlo solo sui piaceri dell’amore ed è per questo che penso solo a te e resisto in nome dell’amore che riempie il mio cuore. r.chesini Sogni inaspettati
Postato da Grazia01 il Venerdì, 03 ottobre @ 18:46:21 CEST (545 letture)
Notte d'inverno
Postato da Grazia01 il Giovedì, 02 ottobre @ 18:46:15 CEST (674 letture)
![]() ![]() Notte d'inverno Lacrime di giovani occhi presto si asciugano Lacrime che cadono tardi non si asciugano più. Molte parole si dicono ai giovani per confortarli. Nessuno sa cosa al vecchio dire che lo consoli. Così restiamo seduti a fronte io e te. Anche nel buio vedo luccicare i tuoi occhi. Muti ascoltiamo il vento d'inverno la fuori. Tutto il dolore meglio affidarlo al vento. Yuan Chen Ma resta ancora la speranza
Postato da Grazia01 il Martedì, 30 settembre @ 19:16:13 CEST (478 letture)
Nel Duomo di Milano
Postato da Grazia01 il Martedì, 30 settembre @ 19:03:27 CEST (1026 letture)
AUTUNNO DI GRIGIO VESTITO
Postato da rosarossa il Lunedì, 29 settembre @ 18:47:27 CEST (538 letture)
![]() ![]() AUTUNNO DI GRIGIO VESTITO Autunno che arrivi con passo leggero dell’estate fermi il chiassoso clamore, entri serioso di grigio vestito il viso scuro lo sguardo accigliato. A tutti mostri orgoglio e vigore. Scuoti gli alberi, le foglie agonizzanti Fai cadere! Li deponi al suolo ove marcire e Inesorabilmente poi, morire. Agonizzante, guardano i rami denudati languenti, vorrebbero come un tempo in alto risalire e verdi, fresche adagiarsi sopra e con grande amore ricoprire! Rosarossa Emozioni
Postato da Grazia01 il Lunedì, 29 settembre @ 18:43:32 CEST (481 letture)
![]() ] ![]() Nella nostra società le emozioni in generale vengono scoraggiate. Benché senza dubbio il pensiero creativo, come ogni altra attività creativa, sia inseparabilmente legato alle emozioni, è diventato un ideale pensare e vivere senza emozioni. Essere emotivo è diventato sinonimo di instabile e squilibrato. ERICH FROMM Romeo e Giulietta
Postato da Grazia01 il Lunedì, 29 settembre @ 18:41:00 CEST (560 letture)
![]() ![]() Romeo e Giulietta Silenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù? È l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna, malata già e pallida di pena perché tu, sua ancella, di tanto la superi in bellezza. Non essere la sua ancella, poiché la luna è invidiosa. Il suo manto di vestale è già di un verde smorto, e soltanto i pazzi lo indossano. Gettalo via. È la mia donna; oh, è il mio amore! se soltanto sapesse di esserlo. Parla, pure non dice nulla. Come accade? Parlano i suoi occhi; le risponderò. No, sono troppo audace; non parla a me; ma due stelle tra le più lucenti del cielo, dovendo assentarsi, implorano i suoi occhi di scintillare nelle loro sfere fino a che non ritornino. E se davvero i suoi occhi fossero in cielo, e le stelle nel suo viso? Lo splendore del suo volto svilirebbe allora le stelle come fa di una torcia la luce del giorno; i suoi occhi in cielo fluirebbero per l'aereo spazio così luminosi che gli uccelli canterebbero, credendo finita la notte. Guarda come posa la guancia sulla mano! Oh, fossi un guanto su quella mano e potessi sfiorarle la guancia! William Shakespeare Il figlio del mare
Postato da Grazia01 il Lunedì, 29 settembre @ 18:36:53 CEST (526 letture)
![]() ![]() Il figlio del mare Io che fui tuo figlio, nei tuoi profondi ed oscuri abissi concepito dai tuoi eterni flussi e riflussi nato. Culla primordiale di vita tu fosti moto perpetuo del mondo, sua linfa, suo sangue. Per madre ebbi l'infinito turchino del cielo Che con te ancora si sposa, in rinnovato amore, là dove lo sguardo si perde e si confonde in sognante incanto. Di fronte a te, o padre, ora mi ergo, dopo anni d'assenza ed in rispettoso silenzio contemplo la tua maestosa e eterna bellezza che ancora una volta mi ricorda quanto vana sia la mia fugace ed incerta esistenza Xavier Wheel La scala di cristallo
Postato da Grazia01 il Lunedì, 29 settembre @ 18:33:57 CEST (552 letture)
![]() ![]() La scala di cristallo Bene, figliolo, voglio dirti una cosa la vita per me non è stata una scala di cristallo. Ci furono chiodi e schegge e assi sconnesse e tratti senza tappeti sul pavimento, nudi. Ma per tutto il tempo ho continuato a salire e ho raggiunto pianerottoli voltato angoli e qualche volta ho camminato nel buio dove non c'era uno spiraglio di luce. Quindi, ragazzo, non tornare indietro. Non fermarti sui gradini perché trovi che salire è difficile. Non cadere adesso perché io vado avanti, amor mio, continua a salire e la vita per me non è stata una scala di cristallo. Langston James Hughes Lettera al figlio,
Postato da Grazia01 il Lunedì, 29 settembre @ 18:30:22 CEST (684 letture)
![]() ![]() Lettera al figlio 1910 Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo, Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo conto pero' dei loro dubbi; Se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essendo calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono ne' parlare troppo da saggio; Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni; Se riesci a pensare senza fare di pensieri il tuo fine; Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio nello stesso modo; Se riesci a sopportare di sentire la verità' che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui; Se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita distrutte e sai umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori; Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a testa o croce e perdere e ricominciare dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una sola parola su quello che hai perso; Se sai costringere il tuo cuore,i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti piu' e cosi' resistere quando in te non c'e' più' nulla tranne la volontà' che dice : resisti !; Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onesta' o passeggiare con i re senza perdere il tuo comportamento normale; Se non possono ferirti ne' i nemici ne' gli amici troppo premurosi; Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo; Se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa: tua e' la Terra e tutto ciò' che vi e' in essa e - quel che più' conta - tu sarai un Uomo, figlio mio! Rudyard Kipling La pioggia
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 24 settembre @ 19:20:10 CEST (561 letture)
![]() ![]() La pioggia La nuvola e il campo sono due innamorati ed io sono tra loro un messaggero inviato per soccorrerli. Cadendo, sazio la sete del secondo e guarisco la malattia della prima. Salgo dal cuore del lago e navigo sulle ali dell'etere finché scorgo un variopinto campo sul quale cado per baciare le corolle dei fiori e abbracciare i loro steli. Sono il sospiro del mare, sono la lacrima del cielo, sono il sorriso del campo, come l'amore è un sospiro dal profondo dei mari dei sentimenti, una lacrima dal cielo del pensiero e un soave sorriso nel campo dell'anima. Khalil Gibran Cielo e terra
Postato da Grazia01 il Martedì, 23 settembre @ 19:18:43 CEST (645 letture)
![]() ![]() CIELO E TERRA Che il cielo scenda in terra da qualche secolo sempre più veloce non lo potevi credere. Ora che mi è impossibile dirtelo a voce ti svelo che non è sceso mai perché il cielo non è un boomerang gettato per vederselo ritornare. Se l'abbiamo creato non si fa rivedere, privo del connotato dell' esistenza. Ma se così non è può fare senza di noi, sue scorie, e della nostra storia. Eugenio Montale Le rime
Postato da Grazia01 il Martedì, 23 settembre @ 19:17:25 CEST (575 letture)
![]() ![]() LE RIME Le rime sono più noiose delle dame di San Vincenzo: battono alla porta e insistono. Respingerle è impossibile e purché stiano fuori si sopportano. Il poeta decente le allontana (le rime), le nasconde, bara, tenta il contrabbando. Ma le pinzochere ardono di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde) bussano ancora e sono sempre quelle . Eugenio Montale Non ho mai capito
Postato da Grazia01 il Martedì, 23 settembre @ 08:15:24 CEST (586 letture)
![]() ![]() Non ho mai capito se io fossi il tuo cane fedele e incimurrito o tu lo fossi per me. Per gli altri no, eri un insetto miope smarrito nel blabla dell' alta società. Erano ingenui quei furbi e non sapevano di essere loro il tuo zimbello: di esser visti anche al buio e smascherati da un tuo senso infallibile, dal tuo radar di pipistrello. Eugenio Montale Nati il 21 settembre - Ivano Fossati
Postato da Grazia01 il Domenica, 21 settembre @ 19:09:56 CEST (2960 letture)
![]() ![]() Ivano Fossati nasce il 21 settembre 1951 a Genova, città dove continua a vivere fino ai primi anni '80 quando decide di trasferirsi, dopo molto viaggiare fra Europa e Stati Uniti, in un piccolo paese dell'entroterra ligure. La sua passione per la musica si manifesta da bambino: a otto anni inizia lo studio del pianoforte, strumento che diventerà fondamentale nella sua vita, malgrado si sia cimentato anche con altri strumenti, fra i quali chitarra e flauto. Un vero polistrumentista, quindi, una caratteristica che fa di Fossati uno dei musicisti più completi e "colti" della scena italiana. nati il 21 settembre - Leonard Cohen
Postato da Grazia01 il Domenica, 21 settembre @ 19:00:10 CEST (563 letture)
![]() ![]() Cantante ma anche autore e poeta, il canadese Leonard Cohen nasce a Montreal, in Quebec, il 21 settembre 1934. Conclusi gli studi si trasferisce a New York. Poi si trasferisce in Grecia e nei primi anni '60 pubblica due romanzi, "The favourite game" (1963) e "Beautiful Losers" (1966). Continua a girare il mondo: passa alcuni anni in un monastero buddista californiano assumendo il nome di Jikan, che significa "il silenzioso"; vive a Cuba durante il periodo della rivoluzione; poi torna a New York. Nel suo libro di poesie "The Parasites of Heaven" compaiono alcuni testi (tra cui la celebre "Suzanne") che successivamente diventeranno canzoni. Solo nel 1966 grazie alla sua canzone "Suzanne" inizia a conoscere il successo a livello musicale. ![]() Questo è per te Questo è per te è il mio intero cuore è il libro che ti avrei letto quando fossimo stati vecchi Adesso sono un'ombra Sono senza pace come un impero Tu sei la donna che mi ha reso libero Ti ho vista guardare la luna Non hai esitato ad amarmi con essa Ti ho vista onorare gli anemoni colti tra le rocce mi hai amato con essi Sulla sabbia liscia tra i ciottoli e la spiaggia mi hai accolto nel cerchio meglio ancora di come si accoglie un ospite Tutto ciò è accaduto nella verità del tempo nella verità della carne Ti ho vista con un bambino mi hai portato al suo profumo e alle sue visioni senza chiedermi sangue Su tantissimi tavoli di legno adornati con cibo e candele mille sacramenti che hai portato nel tuo cesto Ho visitato la mia creta Ho visitato la mia nascita fino a quando sono tornato piccolo ed impaurito abbastanza da nascere di nuovo Ti ho voluta per la tua bellezza mi hai dato più di te stessa Hai condiviso la tua bellezza questo è tutto ciò che ho appreso stanotte mentre ricordo gli specchi dai quali sei scomparsa dopo che hai donato loro ciò che essi ti chiedevano per la mia iniziazione Adesso sono un'ombra desidero ardentemente giungere alla fine del mio peregrinare e vado avanti con l'energia della tua preghiera e procedo in direzione della tua preghiera poiché tu sei inginocchiata come un mazzolino di fiori in una grotta di ossa dietro la mia fronte e mi muovo in direzione di un amore che hai sognato per me ![]() Vivi come un Dio Vivi come un Dio da qualche parte dietro ai nomi che ho per te; il tuo corpo è fatto di reti in cui si è ingarbugliata la mia ombra; la tua voce è perfetta e imperfetta come petali dell'Oracolo in una massa di margherite. Onori il tuo Dio con bruma e valanghe ma tutto ciò che ho è la tua religione senza promesse e monumenti che precipitano come stelle su un campo dove dicevi di non aver mai dormito. Sagomandoti le unghie con la lama d'un rasoio e leggendo l'opera come un Libro dei Proverbi che nessun uomo scriverà per te, una membrana smessa della voce che usi per avvolgere il tuo silenzio si lascia trasportare tra noi due dalla forza di gravità e qualche meccanismo della nostra vita quotidiana le imprime sopra una domanda ordinaria come il Padrenostro innalzato su una moneta laminata. Già prima di cominciare a risponderti so che non mi starai ad ascoltare. Siamo insieme in una stanza, è una sera di ottobre, nessuno scrive la nostra storia. Chiunque ci trattenga qui nel mezzo di una Legge, lo odo ora lo odo respirare mentre decora magnificamente le nostre semplici catene. ![]() Benvenuta a questi versi C'è una guerra in corso ma cercherò di renderti la vita facile Non seguire i miei discorsi nascono solo dal mio nervosismo Non ti feci l'amore quand'eravamo studenti dell'Est? Sì, questa casa è diversa il villaggio presto cadrà Ho eliminato tutto quello che avrebbe potuto servire al nemico Resteremo soli finché i tempi non cambieranno e coloro che hanno tradito torneranno come pellegrini a questo momento in cui noi non ci arrendemmo a chiamare quest'oscurità "poesia". ![]() Poesia Mi è giunta voce di un uomo che parla in modo così magnifico che se solo pronuncia il loro nome le donne gli si offrono. Se sto muto di fronte al tuo corpo mentre il silenzio sboccia come tumori sulle nostre labbra è perché odo un uomo salire le scale ![]() Come la nebbia non lascia cicatrici Come la nebbia non lascia cicatrici sul verde cupo della collina, così non ne lascia il mio corpo su di te, né mai ne lascerà. Quando il vento e il falco s'incontrano, che cosa rimane di duraturo? Allo stesso modo ci incontriamo, io e te, per poi rigirarci e dormire Come tante notti resistono senza la luna né una stella, così anche noi resisteremo, quando uno di noi sarà via, lontano. ![]() Il Genio ("Per te sarò un ebreo del ghetto..") Per te sarò un ebreo del ghetto e ballerò e indosserò calze bianche sulle mie gambe storte e fiumi di veleno attraverseranno la città Per te sarò un giudeo apostata e dirò al prete spagnolo del voto di sangue nel Talmud e dove sono nascoste le ossa dei bambini Per te sarò un ebreo bancario e porterò alla rovina un vecchio orgoglioso re cacciatore e terminerò la sua stirpe Per te sarò un ebreo di Broadway e piangerò nei teatri per mia madre e venderò oggetti da mercato sottobanco Per te sarò un medico ebreo e cercherò prepuzi nei bidoni della spazzatura per ricucirli di nuovo Per te sarò un ebreo Dachau e giacerò sul cemento con gambe storte gonfio di dolore e nessuno capirà ![]() Non devi amarmi Non devi amarmi solo perché sei tutte le donne che ho mai voluto Sono nato per seguirti ogni notte mentre sono ancora in tanti uomini che ti amano Ti incontro ad un tavolo Prendo tra le mani il tuo pugno in un solenne tassì Mi sveglio solo con la mia mano nella tua assenza all'Hotel Discipline Ho scritto tutte queste canzoni per te Ho consumato candele rosse e nere a forma di uomo e di donna Ho sposato il fumo di due piramidi di legno di sandalo. Leonard Cohen traduzione di Alessandra C. Nati il 20 settembre - Nadia Cavalera
Postato da Grazia01 il Sabato, 20 settembre @ 14:01:02 CEST (776 letture)
![]() ![]() Nadia Cavalera, poeta, saggista, è nata a Galatone il 20 settembre del 1950. Laureata in filosofia, si è sempre dedicata all’insegnamento. Dopo 12 anni a Brindisi (dove ha svolto anche un’intensa attività pubblicistica), dal 1988 vive a Modena. È fondatrice del Superrealismo allegorico, nome della sua personale speculazione poetica, concretizzatasi anche figurativamente in alcuni mini cataloghi. Nel 1990 ha fondato, con Edoardo Sanguineti, la rivista Bollettario (tuttora in corso) e dal 2005 organizza e presiede il Premio Alessandro Tassoni. Tra le sue pubblicazioni: I palazzi di Brindisi (1986), Amsirutuf: enimma (1988), Vita novissima (1992), Ecce Femina (1994), Americanata (1994), Nottilabio (1995), Brogliasso (1996), Salentudine (2003), Superrealisticallegoricamente (2005), Spoesie (2010), Corso Canalchiaro 26 (2010). ![]() L’astutica ergocratica Uomini incerti dai ciechi passi lenti a cercar la salvezza gagliardi scattanti furbetti globali a precipitar nella monnezza liberate gl’occhi da prosciuttaggini e salamine guardate come siamo ridotti (: genti cretine in pura ebbrezza schifezza) femmine omologate scosciate dentro sfregiate fuori tutte tirate siliconate giovani bambini mort’ammazzat’arrotati drogati stuprati pezzi di ricambio per gl’altolocati hanno un futuro precario che sgocciolano mese per mese come un rosario maschi preoccupati solo di vanità superbi interpreti d’un penoso varietà senza giustizia uguaglianza la libertà dell’economica parità solo macabro olio di sansa sudditanza della maggioranza mentre l’aria brucia intorno insieme al mondo di terra ch’andava preservato sommo bene per i viventi da lontano congegnato ai politici politicanti in carta bianca mollato quest’intorno contorno voila è il godurioso risultato… * … E se oggi sono qui in questa piazza di carta amici retrivi è per la speranza incartapecorita che si possa ancora cambiare questa nostra vita così m’associo anch’io al tormentone di stagione e mi candido all’ambita direzione del partito democratico di prossima fondazione posizione per la verità già da millenni superata ma per ora nello sfacelo generale sembra la più avanzata Non va infatti dimenticato che politica e democrazia hanno nell’origine del nome la loro irreparabile irreparata perversione * Che la polis tanto osannata era la parte alta del greco agglomerato quello abitato dal ricco potente fannullone già sfruttatore che da inventore regio simulò la prodigazione e nominale estensione all’astu laborioso ai suoi frigidi sterili piedi per potergliela mettere bene in quel cantone a chi liberamente in pianura per campare non aveva alcun bisogno della sua intermediazione imposizione (: era mercante agricoltore pescatore comunque autosufficiente autonomo lavoratore) * Quanto al demos d’Atene poi è collana di pene altro che crazìa popolare senza donne schiavi e meteci a governare erano i soliti proci col codazzo d’un consenso di grande strombazzo imbarazzo (: la storia è penna dei vincitori testimoni spergiuri sicuri) e la rabbia il dolore la sopportazione erano senza locuzione di continuità per i più di quell’antichità futura ad annichilirsi nella canzone piramidale attuale con i pochi privilegiati in alto a comandare (: guai a farglielo notare) e la maggioranza usata bistrattata sfruttata ad oltranza * La politica democratica amici miei di pazienza rei è stata finora sempre e solo demagogia favola finta inconsistente fata morgana metropolitana mondana e chi ci ha veramente creduto non è sopravvissuto (: vedo Gandhi Martin Luther King… e in Italia un’oscura lunga lista nera…) [...] Nadia Cavalera Nati il 20 settembre - Arnold de Vos
Postato da Grazia01 il Sabato, 20 settembre @ 13:56:27 CEST (545 letture)
![]() ![]() Arnold de Vos Arnold de Vos, olandese, di professione archeologo, vive a Trento. Finalista e vincitore di numerosi concorsi di poesia, fra le pubblicazioni si ricordano: Poesie del deficit (Egidam ed.1980, Premio Piccolo Strega 1979, Premio Taormina 1980), Il portico (Gazebo ed. 1985, poi in Gazebo. Scrittori e scritture di fine '900, a cura di M.Bettarini e G.Maleti, Mediateca ed.1999), Responso (a.c.del Premio "Sikania", 1990), Paradiso e destino o La perla insonne delle pudende (Sciascia ed. 2000), Merore o Un amore senza impiego (Cosmo Iannone, Irpinia 2005) e Vertigo. 77 poesie per Ahmed Safeer (Edizioni del Leone, 2006). Scrivere in italiano è per Arnold de Vos - poeta olandese, in Italia da anni - farsi straniero, saggiare sino in fondo l'ambiguità dell'accoglienza: parola e gesto oggi estenuati, che nel punto della loro massima torsione divengono esposizione al conflitto, invito al viaggio e, inevitabilmente, strada dell'erranza. Non potrebbe essere diversamente. Per questo la sua avventura – la sua via dei canti – appare più rischiosa, difficile e al tempo stesso seducente. Dietro di sé, de Vos ha lasciato la terra dei padri, la casa, la memoria, consapevole che anche se solo per un breve istante cedesse alla nostalgia resterebbe irretito dall'antico gesto identitario incapace di ascoltare l'altro. I suoi addii non lasciano tracce. La sua memoria non smette ri-cor-dare, interrogare, dire l'assenza. ![]() FOIA Il corpo m'insegna la mia alienazione, no so dove metterlo tra me e te anime che si fondono e volano nella foga della fusione: il corpo sembra disabile in questo frangente come il tuo dopo l'amore, non si piega e non si placa nella carrozzella ballonzante dei pantaloni mentre l'anima, diversamente abile lo spinge nuovamente a me. ![]() AVRÒ 69 ANNI Avrò 69 anni e questo corpo che ricorda i tuoi 24 a tutte le ore al di là delle quali ogni ora cessa. L'ho preparato a portarti con sé, memoria senza più corpo di un corpo smemorato: splendido dimenticatoio, non farti visitare dalla mia memoria. Dimentica gli svestimenti, e i rigurgiti dell'ingordigia d'averti dentro me. ![]() IL RAGAZZO PIÙ BELLO DEL MONDO Reggi le fila della tua storia come se fosse un ordito da intessere con soli buchi: marinare la scuola, fare il giro del paese in macchina senza patente. Ma per questo ci vorrebbe un coraggio che non hai. Hai dalla tua d'essere il ragazzo più bello del mondo, impreziosito da un vestiario sobrio su un corpo di eleganza sorprendente. Prendere tra le mie le tue mani, sembra reggere una teca di cristallo. La luce nella camera si dà una ravviata quando entri e ti siedi sul letto lesinando sulle parole, ogni gesto diffidenza verso la figura che hai davanti. I miei occhi si sono affilati alle tue asprezze. Mi sono sentito uno scalatore del K2 aggrappandomi al tuo corpo, mostrato come se fosse un ghiacciaio ma con un ghigno. Il ghigno mi ha dato il coraggio di scalare quella montagna piumata di aigrette intorno all'alta fronte. Che non si degnava di notare i miei exploit nella regione delle gambe senza provocare alcuna reazione, fuorché l'erezione. La natura si è burlata del mio corpo da uomo, per l'occasione. Ridisceso a valle sono un altro, quello che ti dà del lestofante per sopperire a un'esigenza della gelosia della tua bellezza di migrante. Arnold de Vos Nati il 20 settembre - Sofia Loren
Postato da Grazia01 il Sabato, 20 settembre @ 13:50:43 CEST (641 letture)
Nati il 20 settembre - Stevie Smith
Postato da Grazia01 il Sabato, 20 settembre @ 13:45:55 CEST (396 letture)
![]() ![]() Stevie Smith (Kingston upon Hull, 20 settembre 1902 – Londra, 7 marzo 1971) è stata una poetessa e scrittrice inglese. Mai legata a particolari scuole o movimenti, ha descritto l'insofferenza nei confronti del suo tempo. Tra le sue raccolte poetiche, spesso arricchite da foto e illustrazioni, vi sono Tender only to one (1938), Mother, what is a man (1942), Not waving but drowning (1957), The best beast (1969) e Collected poems (postuma, 1975). Ha realizzato anche disegni comici e ha scritto anche romanzi come Novel on yellow paper (1936) e The holiday (1949). ![]() Dimenticato! C'è una terribile solitudine dentro all'ignara moltitudine, e in campagna la situazione è simile, rifletteva, e poi si rese conto che la solitudine stava dentro; desiderava un po' di chiasso interno: qualche eco del tumulto del mondo ad indicare un compartito fato, qualche incombenza in cui impegnarsi a fondo — si sentiva, oh!, proprio dimenticato. ![]() A SCUOLA! Si radunino in classe tutti i piccoli poeti e vengan premiati da giurati idioti e ci si accerti che la convocazione sia generale e poi proceda al peggio ciò che è iniziato male. Però non si pretendi che la Musa frequenti questa scuola. Guarda che fuga ha fatto, mica è scema. Stevie Smith (traduzione di Gilberto Sacerdoti) ![]() Madre, in mezzo a letame e spazzatura Madre, in mezzo a letame e spazzatura ho la misura della mia umanità, quasi una figura della presenza di Dio. Sono sicura Nel letame, nella spazzatura, nel gioco del gatto c'è la presenza di Dio, e questo è un fatto. lui c'è. Madre, tu ne prendi atto? Anch'io ho sentito la presenza di Dio nella scopa che stringo, nelle ragnatele della stanza, ma più di tutto nel silenzio della tomba. Ah, ma il pensiero che impronta la speranza umana - che c'è dietro?- non è che cosa vana solo la protesta di una mente inane che non vuol morire. Questo è il pensiero che rimbalza dentro una testa pretenziosa e spiazza l'inchiesta. L'uomo è davvero frivolo quando sentenzia. Bene madre, continuerò a pensarla a modo mio, e penso saresti saggia a farlo anche tu puoi dubitare della follia dell'uomo nel creare Dio? Chi sei tu? Stevie Smith (traduzione del gruppo di Fiorenza Mormile) Ciao
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