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coppermine
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Achmatova
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Loro non sanno volare
Postato da Letty il Mercoledì, 05 marzo @ 09:13:58 CET (719 letture)
![]() ![]() Nessuno resta mai da quelle come te. Dormono nel tuo letto, si godono il tuo corpo, ti baciano ovunque, pretendono, ma non restano. Tu non glielo chiedi. Tu cammini da sola… barcolli, ti regali, ti togli, ti basti. Chiudi porte che non riapri. Quando tornano in cerca del miele, tu hai già traslocato il cuore altrove, un gradino più su, tra le nuvole. E loro non sanno volare. Letty Che bello! Dover uscire sempre con l'ombrello!
Postato da Grazia01 il Martedì, 04 marzo @ 09:59:21 CET (533 letture)
![]() ![]() Pioggia e vento, magari anche neve? Secondo molti punti di vista non farebbero parte della primavera, in realtà non solo rivestono la normalità climatica delle nostre latitudini, ma risultano assolutamente elementi necessari e conseguenti allo sfogo dei contrasti intrastagionali, oltre che importante riserva naturale d'acqua in vista dell'estate. Quindi facciamo buon viso...e quel che segue e buona giornata ^_^ La primavera incompresa LEVA LO SCUDO E PARLA
Postato da rosarossa il Lunedì, 03 marzo @ 12:41:48 CET (975 letture)
L'amore è
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 marzo @ 20:29:33 CET (819 letture)
![]() L’amore non è grande ne’ piccolo: è soltanto amore. Non si può misurare un sentimento come si misura una strada. Se lo farai, comincerai a fare paragoni con ciò che ti è stato raccontato, o con ciò che ti aspetti di incontrare. E così ti ritroverai sempre ad ascoltare una storia, invece di percorrere il tuo vero cammino. - da cronaca – appunti negli aeroporti PAULO COELHO Prima di giudicare
Postato da Grazia01 il Venerdì, 28 febbraio @ 20:48:49 CET (833 letture)
Ogni giorno nasce un artista - 27 febbraio
Postato da Grazia01 il Giovedì, 27 febbraio @ 20:55:35 CET (838 letture)
![]() Ogni giorno nasce un artista ![]() Dante Conte Jay Kenneth Koch nacque a Cincinnati il 27 febbraio 1925 e morì a New York il 6 luglio 2002 è stato un poeta, sceneggiatore e romanziere statunitense. Il suo cognome Koch si pronuncia coke..Kenneth apparteneva alla cosiddetta Scuola di NewYork (gruppo informale di alcune importanti persone americane).Fece parte della seconda guerra mondiale, dopo di che sì laureo all'Università di Harvard nel 1948, vincendo anche il prestigioso premio Glascock Prize e infine si trasferì a New York per studiare dottorato alla Università Columbus. Ha inoltre scritto alcune opere di teatro ed anche ha insegnato alla Columbus University, dove ha tenuto le lezione per più di quarant'anni. Il suo ultimo libro che ha scritto è New Addresse. Nel 1951 conobbe la sua prima moglie, Janice Elwood, si sposarono nel 1954 e vissero in Francia e in Italia per oltre un anno. La loro figlia, Katherine (Roma 1955). Koch sposò la sua seconda moglie, Karen Culler, nel 1994. Koch è morto nel 2002 di leucemia. Il temporale
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 26 febbraio @ 21:48:23 CET (751 letture)
![]() ![]() Stasera in città s'è alzato un forte vento ed è scoppiato un temporale. Un forte temporale con grandinata, raro in questa stagione. Ecco alcune famose poesie dedicate a questo evento. ![]() Temporale S’ammala il sole, s’accuccia il monte, carovane di nere nuvole stanno in agguato di fronte, in basso timidi uccelli volano, in terra trascorrono grigie ombre. Il tuono, lento dopo il fulmine, passa con rombo pauroso. Fitta, gelida la pioggia s’abbatte in rovesci di scialbo argento, scroscia in fiumi, scorre in rivoli, con mal trattenuti singhiozzi. Hermann Hesse Ogni giorno nasce un poeta - nati il 25 febbraio
Postato da Grazia01 il Martedì, 25 febbraio @ 21:21:28 CET (907 letture)
![]() Nati il 25 febbraio Il 25 febbraio 1871 nacque Lesja Ukrainka, poetessa ucraina († 1913) ![]() Ode alla speranza Via, pensieri, voi, nubi autunnali! Ora è la primavera dorata! Forse nell’amarezza, nel pianto Passeranno gli anni della giovinezza? No, voglio ridere attraverso le lacrime, Intonare canzoni nel dolore, Sperare comunque senza speranze, Voglio vivere! Via, pensieri tristi! In un triste campo desolato Seminerò fiori variopinti, Seminerò fiori nel gelo, Verserò su di essi lacrime amare. E per queste lacrime cocenti si dissolverà Quella possente crosta di ghiaccio, Forse i fiori cresceranno – e giungerà Anche per me l’allegra primavera. Trasporterò un pesante masso In cima a un’erta montagna sassosa E, portando questo tremendo fardello, Intonerò un’allegra canzone. Nella lunga notte buia, impenetrabile Non chiuderò gli occhi per un attimo, Cercherò la stella polare, La chiara sovrana delle notti buie. Sì! Riderò attraverso le lacrime, Intonerò canzoni nel dolore, Spererò comunque senza speranze, Vivrò! Via, pensieri tristi! Lesja Ukrainka 2 maggio 1890 ![]() Contra spem spero è il motto latino che la poetessa ucraina Lesja Ukrainka (1871-1913) pone come titolo a questa sua lirica: contro ogni speranza, spero. Prende spunto dal risveglio di primavera, dal nuovo rigoglio che esprime il trionfo della vita dopo il letargo invernale, dopo il gelo, e si affida a una fede cieca nella speranza, nell’Ultima Dea dei latini. Non è facile, certo, nonostante Hermann Hesse sostenga che “È felice chi spera”: l’azione del trasportare il masso sulla cima di una montagna sassosa ricorda da vicino l’immane vana fatica di Sisifo, mitico eroe greco condannato a far rotolare in eterno su per un pendio del Tartaro un’enorme pietra che, posta in cima, inesorabilmente torna a valle. Comunque, molto meglio sperare che disperare… Il 25 febbraio 1930 nacque Dan Pagis, poeta israeliano († 1986) ![]() Scritto a matita in un vagone piombato Qui, in questo convoglio, io Eva con mio figlio Abele Se vedrete mio figlio maggiore Caino, figlio di Adamo, ditegli che io Dan Pagis ![]() "No no: loro, senz’altro erano esseri umani: uniformi, stivali. Come spiegarlo? Creati furono a immagine di Dio. Io ero un’ombra. Io avevo avuto un altro Creatore. E Lui, nella Sua grazia, non ha lasciato in me qualcosa di mortale. E sono fuggito verso Lui, sono salito lieve, azzurro, pacificato, direi quasi: scusandomi; un fumo verso un fumo onnipotente che non ha corpo né immagine. ." Dan Pagis (traduzione di Gaio Sciloni) ![]() " Tu sei il primo e sei colui che resta ultimo. Se ti stupisce un processo tra legge e legge fra sangue e sangue, ascolta il mio cuore che è duro nella legge, guarda il mio soffrire. I tuoi collaborazionisti Michael e Gabriel si tengono lì e confessano che tu dicesti: faremo l’uomo, e loro dissero: amen." Dan Pagis (traduzione di Gaio Sciloni) Quando sarò capace d'amare
Postato da Grazia01 il Lunedì, 24 febbraio @ 19:08:09 CET (4346 letture)
Sarò capace di amare
Postato da Grazia01 il Lunedì, 24 febbraio @ 18:39:08 CET (754 letture)
![]() ![]() Sarò capace di amare, al di sopra di tutte le delusioni. Di donare, anche quando sono stata privata di tutto. Di lavorare felicemente, anche quando mi trovo in mezzo a mille ostacoli. Di asciugare le lacrime, anche quando sto ancora piangendo. Di credere, anche quando sono stata discreditata. Paulo Coelho Il 23 febbraio 1689 nacque Samuel Bellamy
Postato da Grazia01 il Domenica, 23 febbraio @ 20:46:01 CET (1006 letture)
![]() ![]() Il 23 febbraio 1689 nacque Samuel Bellamy, pirata poeta, filosofo e pensatore britannico (†Wellfleet, 27 aprile 1717) L'idea di perfezione non può esistere, in questa vita, perché troppo, troppo lontana dalla natura umana, o almeno dalla concezione umana. Quindi si potrebbe dire che la cosa che più ci si avvicina è la perfezione con un qualche difetto. Ma se l'idea di perfezione totale, in se è imperfetta (in quanto innaturale), la perfezione con difetto diviene essa stessa... ancora più perfetta... ascendendo a posizione di perfezione... totale. Ci troviamo quindi dinanzi ad un ossimoro, un circolo vizioso che ci vieta d'avere una chiara idea su ciò che si possa definire o meno... perfetto; perfezione perfetta, che in quanto tale diviene imperfetta... perfezione imperfetta, che in quanto tale diviene perfetta. Un sottile, labirintico intreccio per la mente, la cui risoluzione è, temo, ancora troppo lontana dalle mie capacità di approfondimento delle eteree trame volumetriche dell'esistenza. Samuel Bellamy QUANDO L ’ANIMA CHIAMA INUTILMENTE
Postato da rosarossa il Sabato, 22 febbraio @ 20:24:27 CET (884 letture)
![]() ![]() QUANDO L’ANIMA CHIAMA INUTILMENTE Quando l'anima chiama inutilmente l’eco non sempre risponde positivamente a quell'amore spontaneo e puro che è il richiamo del mondo, nasce all'improvviso, pullula, nel sangue si diffonde. S’infiltra nell'anima e ogni istante la tormenta; dal profondo chiama un cuore che duro, gelido va per la sua strada indifferente non vuol sentire l’urlo di quell'anima che distrutta, invoca ripetutamente. Felice e baldanzoso il cuore amato gira il mondo, fra avventure e falsi amori si mimetizza, si confonde. Mentre l’anima ferita aspettando, sentirà tutta la vita, il triste eco del crudele rifiuto e dell’inganno. Rosarossa Mentre lui tesse la sua tela
Postato da Letty il Giovedì, 20 febbraio @ 18:39:17 CET (1202 letture)
![]() ![]() Oscuro ragno che tessi i miei ricordi sempre aggrappato alla mia anima tanto da accorgerti quando stanca tento di liberarmi dalla tua morsa… Mi irretisci ancora, con le tue languide carezze, le tue effimere parole…! Mi manca la forza perché tu sai parlare alla mia carne così forte e mi confondi la volontà… maledetto ragno egoista, sulla mia bianca pelle hai scritto troppe cose, impresso troppi graffi… Quell’amore malsano che nutro per te è la mia trappola… e tu il mio carceriere che ogni notte mi fa impazzire di piacere. Letty Quando eravamo amore
Postato da Letty il Giovedì, 20 febbraio @ 18:36:59 CET (823 letture)
![]() ![]() Quando eravamo amore Gliela scopi l'anima a quelle? O ti contenti delle loro tane calde? Ti esplodono tra le dita, tremando, mentre in silenzio il loro amore si perde dentro i tuoi occhi? Ti sfiorano mai con la punta delle dita, sospirando senza fiato? No... a loro non hai aperto quel varco fatto delle tue debolezze, a loro hai aperto i pantaloni con la rudezza del tuo passato e fatto sentire loro tutti i calli delle mani... mentre a me... a me li hai fatti baciare... Letty Ariodante Marianni nacque oggi 16 febbraio
Postato da Grazia01 il Domenica, 16 febbraio @ 21:15:31 CET (1943 letture)
![]() Ariodante Marianni (Napoli, 16 febbraio 1922 – Borgomanero, 26 marzo 2007) è stato un poeta, traduttore e pittore italiano. ![]() Dalla loro mancanza, le cose possedute prendono rilevanza (là c'era un bosco canoro ...e tutto intorno una danza di loglio avena e trifoglio). Ciò che dimentichiamo è per sempre perduto. Così tutti pecchiamo di falsa testimonianza. ![]() Finirà il viaggio, la rumorosa avventura; non ci saranno più spie nei corridoi della mente; qualcuno dirà, carezzando il mio guscio teneramente, "buona notte, dolce principe". ![]() La lontananza da lei La lontananza da lei non si misura in chilometri, in ore di macchina, di treno; è in crampi allo stomaco, in fitte al cuore, giornali letti, bicchieri bevuti. La lontananza è questa saliva amara, notturna insonnia, meridiana sonnolenza (eppure il nostro è un amore felice) ![]() Quartina Quanti colori ha il tuo amore, tu non li vedi, li produci come un rametto i suoi fiori, la lucciola le luci. Strana gioia di vivere la chiamò Sandro Penna, un frizzante vinello un diavoletto in corpo. Ti svegli e vai alla finestra, respiri largo, ti stiri, senza volerlo sorridi: cerchi un motivo ma non c’è, niente è diverso da ieri, nessun prodigio è in corso. Forse è un compenso o un premio perché vivi. ![]() Le idee si associano spontaneamente: c'è un abisso fra l'ammazzare il porco e l'etica del killer! ma se rifletti, un legame lo trovi: è la coscienza dissociata dall'atto, l'alibi del lavoro "fatto secondo le regole" (che possono essere le più diverse: patti, usanze, modelli, ordini, leggi, dottrine e dogmi, e via discorrendo). Ariodante Marianni Il 16 febbraio 1892 nacque Mario Scalesi
Postato da Grazia01 il Domenica, 16 febbraio @ 21:01:10 CET (766 letture)
![]() Mario Scalesi (Tunisi, 16 febbraio 1892 – Palermo, 13 marzo 1922) è stato un poeta e critico letterario italiano. ![]() Il castigo Una notte in cui l'inverno aveva troppo trionfato, Infreddolito, entrai dentro un caffé. Bevvi. Era caldo. Stavo bene. L'acquazzone e la tramontana che morde le ossa e le attraversa aveva reso la strada un pantano tenebroso, un deserto; pioggia e vento si flagellavano a vicenda. L'acqua bagnava il marciapiede e appannava i vetri del bar e, sotto le luci flebili dei lampioni, nel punto in cui, biforcandosi, le linee del tram mostravano le loro rotaie luccicanti abbondantemente lavate, intravidi, tra la pioggia che cadeva e l'ombra il mio vecchio padre curvo dentro il suo cappotto scuro. Era lì che esercitava il suo mestiere di scambista. Non nutriva speranza alcuna di un futuro migliore, per lui non v'era scampo. L'acqua chizzando e cadendo gli colava sopra il collo e gli ammollava i baffi. Lo sentivo tossire fino a strapparglisi i polmoni nello sforzo di sputare. Certamente il vegliardo espiava qualche colpa. Un essere umano non viene abbandonato, senza ragione, nell'indifferenza, al furore del cielo. Indubitabilmente egli era un criminale.. Vediamo: per trentasei anni, sfinito dalla miseria, aveva lavorato per un salario magro, sempre onesto, sempre preciso, sempre sottomesso. Se parlava dei suoi capi, li chiamava: "amici!" ma, allora, ciò che in lui puniva la tempesta, era il crimine d'essere un miserabile, d'essere onesto e di amare troppo il proprio lavoro? A meno che questa non fosse la sua rassegnazione. Mario Scalesi Tutto bene di Paolo Ruffini
Postato da Grazia01 il Martedì, 11 febbraio @ 09:35:24 CET (671 letture)
![]() Mi ha stupito favorevolmente. All'inizio ero scettica e nelle prime pagine trovavo il protagonista troppo sopra le righe, ma poi è venuto fuori una storia tenerissima, seppure zeppa di parolacce e "porcherie". In alcuni punti è persino poesia. Tocca vari problematiche e le esprime in modo leggero e comico, eppure profondo. A me è piaciuto, è quasi una favola, ma a volte è bello crederci. Tutto bene Di Paolo Ruffini Energia cosmica
Postato da Grazia01 il Martedì, 11 febbraio @ 09:20:05 CET (1588 letture)
![]() ![]() Energia Cosmica Esiste una energia che si manifesta in ognuno è una forza che abbiamo tutti e si manifesta quando fuori è più buio e le prove si fanno più dure. Non tutti però sono disposti a manifestarla, queste energia fa paura perché si alimenta dell’istinto vive attraverso l’intuito è una energia cosmica di cui è composta ogni cosa. E’ quell’energia che ti permette di rialzarti quando tutte le forze sono contrarie, ti permette di sopravvivere quando il dolore è più potente della gioia, ti permette di brillare quando fuori il buio inonda ogni cosa. Tutti ne attingiamo, direttamente da una fonte divina che brilla di una Luce pura pura come il sorriso di un bambino, una carezza, e un gesto gentile. Stephen Littleword Il tedio
Postato da Grazia01 il Martedì, 11 febbraio @ 09:14:30 CET (783 letture)
![]() ![]() Dicono che il tedio sia la malattia degli oziosi, o che contagi soltanto coloro che non hanno nulla da fare. Invece è un malessere dell’anima più subdolo: prende chi ha già una predisposizione ad esso e, più che gli oziosi veri, attacca chi lavora, o chi fa finta di lavorare (che nella fattispecie è la stessa cosa). Non c’è niente di peggio del contrasto fra il naturale incanto della vita interiore, con le sue Indie incontaminate e i suoi paesi sconosciuti, e la sordidezza, anche quando sordida non è, della quotidianità della vita. Il tedio diventa più pesante senza la scusa dell’ozio. Il peggiore di tutti è il tedio di coloro che si sottopongono a un’intensa occupazione. Perché il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente. E, quando è così, quanto più c’è da fare, tanto più tedio bisogna sentire. Quante volte sollevo la testa vuota del mondo intero dal registro su cui sto scrivendo! Sarebbe meglio rimanermene inattivo, senza far nulla e senza aver nulla da fare, almeno potrei gustarmi quel tedio, per quanto reale. Nel mio tedio presente non c’è pace né nobiltà, né il benessere del malessere: c’è soltanto un enorme annichilimento di tutti i gesti compiuti, e non la spossatezza virtuale dei gesti che non compirò. IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE, FERNANDO PESSOA VORREI VOLARE
Postato da Grazia01 il Domenica, 09 febbraio @ 23:12:51 CET (877 letture)
Siamo abituati...
Postato da Grazia01 il Domenica, 09 febbraio @ 00:13:40 CET (681 letture)
Non è quello che accade...
Postato da Grazia01 il Domenica, 09 febbraio @ 00:10:58 CET (708 letture)
Prega e sogna
Postato da rosarossa il Sabato, 08 febbraio @ 09:51:35 CET (946 letture)
![]() ![]() PREGA E SOGNA In un mondo che va alla deriva si perde anche la voglia di sognare eppur si deve; senza perdere di vista la realtà nell'indigenza di una crisi senza eguale. Anche in assoluta povertà devi sognare. Sogna amico mio nella preghiera, la fede illumina e fa gioir la vita se la coscienza è tersa e l'anima è sincera. Eleva a Dio il tuo spirito. Non perdere mai il senno; accetta l'aiuto che il Padre ti offre toglierà dal tuo percorso qualche spina. sii felice prendi la sua protesa mano e con fiducia assieme a Lui cammina. Rosarossa Non disperare
Postato da rosarossa il Giovedì, 06 febbraio @ 18:18:12 CET (887 letture)
Losco pensiero
Postato da rosarossa il Giovedì, 06 febbraio @ 18:16:30 CET (937 letture)
Dolly
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 febbraio @ 23:22:36 CET (617 letture)
![]() ![]() DOLLY Quando la vidi la prima volta pensai fosse troppo giovane, troppo esuberante. Era silenziosa ma i suoi occhi dolcissimi parlavano per lei. Gli altri abbaiavano o saltavano sbattendo contro le sbarre, lei muoveva appena la coda e "sorrideva". Appena la gabbia è stata aperta ci ha travolti in un abbraccio che ci ha letteralmente conquistati. E' stata lei a sceglierci, non noi. Avevamo la presunzione di salvarla dalla sua condizione di prigioniera, di dare conforto e protezione a una creatura indifesa e abbandonata, in realtà è stata per noi un grande dono. Grazia L'assenza dondola nell'aria
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 febbraio @ 22:07:16 CET (703 letture)
![]() ![]() L'assenza dondola nell'aria L'assenza dondola nell'aria. Come un batacchio di ferro martella il mio viso, martella e ne sono stordito. Corro via, l'assenza m'insegue. Non posso sfuggirle, le gambe si piegano. Cado. L'assenza non è tempo né strada, l'assenza è un ponte più sottile di un capello più affilato di una spada. Più sottile di un capello più affilato di una spada l'assenza è un ponte fra noi anche quando di fronte l'uno all'altra, le nostre ginocchia si toccano. Nazim Hikmet Avessi saputo che era un sogno - Ono no Komachi
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 febbraio @ 22:05:11 CET (827 letture)
Le strade della nostra vita
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 febbraio @ 21:56:38 CET (683 letture)
![]() ![]() Lungo le strade della nostra vita ci sono luoghi che nessuno vede e momenti che nessuno vive oltre noi, ma ci sono anche spazi e tempi di tutti anche se non ci abbiamo mai messo piede. Lungo le strade ci sono i ricordi nostri e la memoria di tutti. Spesso si tratta di grandi piazze, ma alle volte anche vicoli stretti e bui… Così, la piazza più piazza di tutte è Piazza Fontana, la via Via Fani, l’Autostrada la A29… svincolo per Capaci. Piazza Fontana fu tutt’uno col risvegliarsi cercando qualcuno di più grande vicino che ci potesse proteggere e non riuscire a prendere sonno, via Fani fu lo sguardo interdetto di chi chiede a che serve? a chi serve? Capaci ci fece aprire la bocca per urlare basta! ma poi Via D’Amelio strozzò l’urlo e ci richiuse nell’autismo dell’impotenza. E poi Piazza della Loggia, la stazione di Bologna, neanche la strada ferrata si salva. Le piazze della libertà, della repressione e della riscossa del mondo… Piazza Tienanmen, Piazza San Venceslao, Plaza de Mayo. La Porta di Brandeburgo. Sono piazze di tutti anche se non ci siamo mai stati. Le strade e luoghi della cronaca nera e di altre miserie umane. Il Tempio della Pace – dietro Piazza Navona – l’angolo buio dove dettero fuoco ad Ahmed. Lo spiazzo in aperta campagna a Vermicino. Via Poma. Ma non tutte le memorie sono così brutte. Ci sono le strade che abbiamo letto… via Merulana, Quai des Orfèvres, Rue Morgue. La via Paal. Le vite di strada dei libri di Pasolini. Le strade dell’arte… 5th Avenue, Via Margutta, Carnaby Street. Le strade e le piazze che ci fanno vedere ogni volta a capodanno, ma che sono belle anche a vederle dal vero… Time Square, Trafalgar Square, Champs Elisées. Guatan Tavara Guatan Tavara
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 febbraio @ 21:53:40 CET (1465 letture)
![]() ![]() DOVE NASCE IL GIORNO Il giorno non nasce in tutte le parti del mondo, ma solo in segreto, là dove nessuno lo vede. Da niente diventa increspatura di vita, da buio diventa cammino, da notte diventa orizzonte Il giorno non ha fretta di diventare colore ma si tinge lentamente salendo dal cuore del mondo scalda pian piano il manto del mondo come il respiro che esce dal freddo letargo infinito dell’insensibilità seziona il nero come a cercare nella notte dell’anima quell’unica luce della fratellanza e solo alla fine si lascia trovare. Guatan Tavara ![]() PER ESSERE ALBERO Per essere albero devi imparare, almeno una volta, a essere ombra. Per essere albero devi avere la vita che ti scorre dentro, confonderti tra i colori di mondi che vivono altrove, Per essere albero devi saper essere foglia e radice sfidare il vento, nasconderti dentro la terra. Saper crescere attorno ai cerchi concentrici della memoria, come il segno di tempi che si rincorrono lungo la vita. Per essere albero, per essere davvero albero, devi saperti protendere al cielo, saper parlare da solo alla luna, saperti guardare nel riflesso di un fiordo, seguire lo scorrere della vita a fianco del fiume. Come una sequenza ininterrotta di storie da raccontare Guatan Tavara ![]() Guatan Tavara è la strada che porta altrove. Nasce alla fine del tempo e muore dove il tempo inizia. E’ la strada che va in nessun luogo e in tutti i luoghi del mondo. Può essere ovunque e essere stata per sempre. Lungo Guatan Tavara incontri personaggi mai esistiti e te stesso. Attraversa città inventate e inevitabili, impossibili e radicate nel tempo. ![]() Le strade di Milano Le strade di Milano luccicano insidiose, tra binari che si inseguono sempre e non si incontrano mai, come amori sventati per un soffio. Guatan Tavara Ciao
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