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Paolo il Lunedì, 17 luglio @ 18:12:43 CEST (7804 letture)
Dopo quelli di “California Split”, questa volta abbiamo due nomi meno usuali: Pisètero ed Evèlpide, niente meno. Non sono Americani, ma Antichi Greci tra gli “Uccelli” di Aristofane.
Gli ucelli, la prima edizione dell'opera in lingua italiana
(Venezia, 1545).
Il loro pellegrinaggio è alla volta di una città che non c'è ancora, ma che si costituisce ben presto. Prima si forma una joint venture tra loro due umani e gli uccelli del cielo. Poi si fonda una nuova città a metà strada tra gli Dèi in alto e gli uomini in basso. Per via dell'interposizione, vi si infiltrano: uno dell'intelligence, un parlamentare disoccupato, un poeta postermetico e un venditore telematico; ma sono espulsi. I neo-cittadini, sempre per via della posizione, potrebbero aprire gli hotspot: ci scappa anche un'unione civile tra Pisètero e un Regina da start up. E' più difficile pronunciare il nome di Evèlpide che comprendere la sua frase finale rivolta a Pisètero : “Can we come home?”
Giuseppe Paolo Mazzarello