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L'inventore del telefono: tra Meucci e Bell spunta Gray

Postato da Grazia01 il Giovedì, 06 marzo @ 21:06:54 CET (1845 letture)

L'inventore del telefono: tra Meucci e Bell spunta Gray.

WASHINGTON - Nel 2002, la Camera americana decretò all'unanimità che Antonio Meucci, non Graham Bell, aveva inventato il telefono. E precisò che Meucci non poté brevettarlo per mancanza di fondi - 10 dollari - cosa che BelI fece invece 5 anni più tardi, nel 1876. Un saggio appena uscito, La scommessa del telefono, dello storico Seth Shulman, conferma che Bell non fu il padre del telefono.

Ma attribuisce l'invenzione non a Meucci, bensì allo scienziato Elisha Gray. il libro ha riacceso le polemiche. Il brevetto di Bell fu farina del suo sacco, o del sacco di Meucci, o di altri? La scommessa del telefono racconta che Bell, che per mesi aveva invano lavorato al telefono, riuscì d'improvviso a farlo funzionare l'8 marzo del 1876. Perché? Pochi giorni prima, sostiene Shulman, Bell era stato avvertito dall'ufficio brevetti di Washington che il suo rivale Gray aveva inventato qualcosa di simile. Da New York dove risiedeva anche Meucci, lo scienziato si era recato subito nella capitale con il suo avvocato, che aveva corrotto un funzionario dell'ufficio e copiato il brevetto. «Ho visto tutta la documentazione, non ho dubbi che si trattò di plagio», riferisce lo storico. La denuncia di Shulman non è nuova. Nel 1886, il funzionario dell'ufficio brevetti Zenas Wilber aveva confessato l'imbroglio, ma dopo avere negato tre volte in precedenza. E nel corso degli anni, ogni ricorso di Gray in tribunale fu respinto. Lo ha ricordato Edwin Grosvenor, il biografo e nipote di Bell, contestando La scommessa del telefono. A suo giudizio, «E’ sensazionalismo, se non calunnia». Shulman si è detto desolato: "Bell è uno dei miei eroi, un genio come Thomas Edison". Un altro storico, Edward Evenson, si è detto d'accordo; "I disegni di Gray e Bell sono quasi identici". Paradossalmente, Shulman e Grosvenor si sono coalizzati contro Meucci, della cui scoperta nel 1871, Bell e Gray erano peraltro al corrente. Entrambi protestano che "L'apparecchio dell'italiano era troppo rudimentale per essere considerato un telefono e non funzionò mai".

Ennio Caretto

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