Articolo più letto relativo a Ricerche d'autore:
Poesie di Octavio Paz
Wednesday, July 06, 2022 - Network: [CryptoX.it - Criptovalute] [NodeX.it - Cloud DevOps] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
|
|||||
![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() |
![]() Benvenuto Anonimo Iscrizioni: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 01: Stories Archive 02: Home 03: Home 04: Home 05: Home 06: Stories Archive 07: coppermine 08: coppermine 09: coppermine 10: Statistics 11: Search 12: Home 13: coppermine 14: coppermine 15: coppermine 16: coppermine 17: coppermine 18: coppermine 19: Home 20: Stories Archive 21: coppermine 22: News 23: Search 24: coppermine 25: News 26: coppermine 27: coppermine 28: News 29: Home 30: Home 31: Statistics 32: Home 33: Home 34: News 35: Home 36: coppermine 37: coppermine 38: coppermine 39: coppermine 40: News 41: coppermine 42: coppermine 43: coppermine 44: Statistics 45: Home 46: coppermine 47: Your Account 48: Home 49: News 50: Home 51: Home 52: Home 53: News 54: Home 55: News 56: News 57: Stories Archive 58: News 59: News 60: Home 61: Home 62: Stories Archive 63: Search 64: News 65: coppermine 66: Home 67: Home 68: Home 69: Stories Archive 70: Stories Archive 71: coppermine 72: Statistics 73: coppermine 74: coppermine 75: coppermine 76: Stories Archive 77: Home 78: News 79: Home 80: Home 81: Home 82: Home 83: News 84: News 85: Home 86: Home 87: Home 88: Home 89: Home 90: Home 91: News 92: Home 93: News 94: News 95: News 96: News 97: Home 98: News 99: Stories Archive 100: coppermine 101: Stories Archive 102: News 103: Home 104: News 105: Home 106: Home 107: Home 108: Search 109: coppermine 110: Search 111: coppermine 112: Home 113: News 114: coppermine 115: Stories Archive 116: coppermine 117: coppermine 118: coppermine 119: Home 120: coppermine 121: Home 122: Home 123: Home 124: News 125: coppermine 126: Home 127: Stories Archive 128: coppermine 129: News 130: Home 131: Home 132: News 133: Home 134: Your Account 135: Home 136: Home 137: coppermine 138: coppermine 139: coppermine 140: coppermine 141: coppermine 142: coppermine 143: coppermine 144: Home 145: coppermine 146: Home 147: News 148: coppermine 149: coppermine 150: coppermine 151: coppermine 152: Stories Archive 153: Home 154: Home 155: Home 156: News 157: Home 158: News 159: Your Account 160: Forums 161: News 162: Stories Archive 163: News 164: Home 165: Home 166: Home 167: News 168: Statistics 169: coppermine Staff Online: Nessuno dello Staff è online!
coppermine
![]() ![]() · Viste: 1924736 · Voti: 431 · Commenti: 60
Achmatova
Alberoni I Alberoni II Auden Battaglia Bruno Ballerini II Ballerini I Barbera Bassani Baudelaire Bertolucci Betocchi Bukowski Calvino Caproni Cardarelli Cechov Cohen Collins Dante De Luca Dickinson Erba Formaggio Foscolo Gamberale Gatto Goethe Gibran I Gibran II Gozzano Hemingway Hesse I Hesse II Hikmet Hugo Jiménez Keats Leopardi I Leopardi II Lessing Lorca Luzi Manzoni Merini Milton Montale Negri Neruda I Neruda II Novalis Pascoli Pasolini Pavese Paz Pessoa Pirandello Pozzi Antonia Prevert Quasimodo Rimbaud Rodari Saba Saffo Saramago Sereni Shakespeare Spaziani Stampa Swinburne Szymborska Tagore Teasdale Thomas Trilussa Ungaretti Verga Verlaine Voltaire I Voltaire II Whitman |
Novità › Poesie di Giuseppe Conte
Poesie di Giuseppe Conte
Postato da Grazia01 il Venerdì, 18 dicembre @ 20:56:29 CET (214 letture)
![]() Un giorno se mi leggerà Un giorno se mi leggerà il lettore del terzo millennio, saprà che c’erano gli alberi e i desideri, le palme e i pini, e gli eucalipti dalle foglie a quarto di luna, e le rose: chi non voleva più soffrire, e chi voleva amare tutto, chi di se stesso faceva dono e dei poemi violenti e lontani erano, semplice e deboli. ![]() Partigiano della pace Ho patito la guerra nell’anima e sin quasi nella carne: mi serra lo stomaco e la gola la morte per fuoco che cola su Baghdad degli innocenti l’urlo dei superstiti intorno al mercato sventrato il sorriso rubato falciato dei bambini che ora hanno moncherini al posto della braccia. Di pietà non c’è traccia per la bellezza di ieri per gli angeli dei Sumeri per i libri scritti alle origini su Gilgamesh e su Noè. Contano i generali i danni collaterali. Morti lasciati alle mosche, piccoli uccisi a un check-point, bare che tornano a casa avvolte dalle bandiere. Poi arriveranno calme le petroliere? ![]() Salmo 2 A Yves Bonnefoy Oso invocarti in questa Europa cieca sfiancata da calura e siccità corrosa da diluvi e frane continente di cenere e liquami dove sono sovrani incontestati Nulla e Ipermercati. Oso invocarti e sperare, Poesia. Senza essere né Davide né Salomone senza possedere né Betsabea né la Sunemita e senza conoscere il linguaggio degli sparvieri o delle formiche io ti invoco, ritorna ritorna come un maggio luminoso-selvaggio e come il primo raggio soffiante-biancheggiante dell’alba. Ritorna, ritorna. Ritorna foreste, anime, cattedrali. Ritorna azzurri giardini orientali. Ritorna, ritorna Vergine, Venere, Africa. Non sarai più la stessa, migrerai, muterai e noi non ti vedremo come non vide Mosè la Terra Promessa. Ma ritorna, ritorna, Poesia. Oso invocarti e sperare. Seduto sulla sponda del torrente in secca ad aspettare e ancora tra le rovine a cantare. ![]() Un autunno come quello Dammi un autunno come quello degli alberi, mia vita. Il tremolio glorioso e tintinnante di una luce superstite e infinita, di esistere ancora la voglia, il sogno di essere il sole che fa ogni foglia prima della caduta. ![]() Qualcosa di così immenso Com’era diritto mio padre quando saliva le scale di ritorno dall’ufficio e le nostre vicine, le parrucchiere lo salutavano: "dottore". Che passo veloce, sicuro. Che doppiopetto, che cappotti portava quando la domenica rientrava forte come una folata di tramontana da quei suoi segreti, fiabeschi viaggi di fine settimana. Fu proprio dalle falde del cappotto che quella sera fece saltare sul pavimento della cucina per me il cucciolo promesso il piccolo pastore tedesco che poi chiamammo Sahib. Ora finalmente ci penso. Mia vita, non mi hai più regalato qualcosa si così triste, qualcosa di così immenso. ![]() Il cellulare lasciato sul copriletto Sibila il cellulare lasciato sul copriletto nella mia camera d’albergo simile ad un insetto levigato, ingigantito. Mi risveglio e lo prendo. È la voce che attendo. Ti dico grazie, vita. Domenica mattina e tu mi sei vicina da un mare all’altro mare va chiara la tua voce. Forse tu mi vuoi ancora. Miracolo che continua. Luce di un’altra aurora. * Una domenica pomeriggio, Herlinde mi ha telefonato dopo più di un anno di silenzio, e mi ha chiesto: "Are you in love?". Potevo risponderle che sono continuamente innamorato, che adoro sempre, che sono fedele alla dea di Pafos, ad Eros. Ma lei, cosa voleva sapere? Perché mi aveva chiesto così? Ho esitato, ho esitato. Poi ho dato a lei che non la meritava la risposta più stupida: "May be". ![]() NON FINIRO’ DI SCRIVERE SUL MARE I Il mare dei ritorni Quando sono lontano da te, mare, io ti vedo. Dove un soffio nell’aria, un tremore , un sibilo spezza la staticità delle cose. Ti ho sentito tra le cime dei pioppi tremuli delle Montagne Rocciose che si piegavano sotto un vento sciamano con un cupo , continuo fischiare e lontano, ti ho visto nella distesa del deserto tinto di rosa e viola, sfumante, eclettico del New Mexico ondoso sotto l’orizzonte come te. Ti ho visto oggi nella tempesta di neve che ha staffilato la città, piombandovi sopra come un’orda di cigni in un attimo senza tempo fiocchi puntuti spazzati dalle rincorse del vento e dai vortici che hanno avvolto Malaya Dmitrovkna palazzi, giardini, automobili e reso tutto prima invisibile e poi bianco assoluto azzerato la realtà per neppure un quarto d’ora di angoscia e di paura. Le tempeste di neve sono il mare che protegge la Russia e la preserva dalle invasioni, dall’avanzata delle armate nemiche. E io dalla finestra mentre il davanzale si copre di ghiaccio quasi in un astrale istantaneo viaggio penso all’umile fante provenzale dell’esercito di Bonaparte, nato dove tu, mare, sei alleato con il sole e con l’azzurro del cielo, penso al gelo nei suoi occhi, nei suoi piedi, nel suo cuore, al suo affogare nel terrore. "In tempeste come queste si muore". Lo so come ti amo , mare, quando sono lontano da te, e ti voglio , e ti evoco e da te voglio ritornare come da una vecchia compagna di gioco come da una vecchia madre immeritata. Tornare, mare, tornare alle tue rive , come avrà sognato chiudendo le sue palpebre per sempre il fante provenzale dell’Armée l’indifeso soldato dell’ARMIR mentre sentiva dentro di sé salire il ghiaccio che rattrappisce i piedi, i ginocchi, il cuore. Oh mare! Oh madre. Come è tutto assurdo , come il furore della guerra, delle conquiste, tradisce. Come sono ingannevoli le pianure. Come sono insensati gli ordini. Voglio il tuo movimento, mare, la tua totale anarchia, tornare alle tue rive, a farmi accarezzare la fronte dalla tua luce, dal tuo infinito orizzonte. Mosca, 26-3-2001 II Non ci si può mai troppo allontanare da te, padre, madre, mare. Possiamo credere di farlo, noi umani sventati, possiamo dimenticarti, e forse tra noi provare rancore e per un momento desiderio di ucciderti, di spegnere il tuo movimento. Ma pianure e colline alberate, steppe desolate , montagne altissime non ti possono negare e nascondere. Arrivano dovunque le tue onde. Non c’è niente da fare mai riusciamo a sfuggirti, padre, madre, mare. Ogni viaggio è una traversata e oltre ogni terra che io traverso ci sei tu, sempre e eguale e diverso sempre di più fedele e infedele a te stesso torbido e dolce come è sempre il sesso tra noi umani. Mare, non ti siamo mai lontani perché sei in noi dalle origini perché sei tu che ci generi e siamo fatti della stessa sostanza e sottoposti alle stesse leggi astrali. Tu sei in noi, perpetuamente nel cranio, nel torace, nelle mani, sei in noi onda, stella, riflesso, marea sei il movimento che sovrasta e che culla che dona il delirio a ogni idea che deborda , sei il tutto e il nulla, sei tu che spingi gli sguardi sempre verso l’orizzonte sei tu, è per tuo decreto che nasce la volontà di conoscere e ogni rovente fame di infinito. III Oh quelli che ti dicono:misura. Oh il consiglio gentile : sii discreto. Oh quelli che ti avvertono: abbi paura. E te lo ripetono:sii quieto dove sei, non ti avventurare. Quelli non ti conoscono, mare. Perché la tua misura è l’alto del cielo e l’abisso nero, il delfino che salta e la medusa che pulsa luminescente l’irrompere e il ritrarsi come un sesso dall’ardore alla detumescenza il passare dalla bonaccia ai cavalloni silenzioso come un esercito di lucertole rombante come migliaia di tuoni. Perché non sai la discrezione tu, ma solo la più crudele sincerità sei brutale come la verità sguaiato come un ubriaco. Perché non hai paura di niente, aria terra e fuoco non possono attaccarti in natura e se ti avvelenano gli umani rispondi con le onde anomale di maremoti e tsunami. Non conosci la quiete e la rinuncia. Chi ti ama, lo sa. Vedi le navi e vedi i naufragi come facce della stessa realtà. Ti è indifferente la civiltà. Ti è indifferente la nostra vita. Ma ci dici con la tua voce remota e barbara sotto il maestrale , che la nostra vita vale solo quando si svergina e si rinnova amando e cura la sua ferita natale navigando, solcandoti, mio mare. IV Nel grembo della madre nell’utero simile a un calice a un tulipano come in un golfo tra due promontori che ti proteggono dai venti di tramontana mare, e ti fanno specchiante e immobile e tiepido, senza albe e senza tramonti senza banchi di delfini , senza alghe e alte e basse maree e il minimo soffio di onde e spume senza asterie, spugne e sale ti abbiamo conosciuto così, quasi umano, animale, anche tu. E prima che piovessi sul pianeta siamo stati con te in una cometa dalla coda di ghiaccio che volava per lo spazio siderale che oggi ci annega a pensarlo buio, senza limiti, senza angoli senza punti di riferimento tutto pozzi di nero elastico, noi che abbiamo costruito il firmamento e dato il nome a Sirio e Betelgeuse come alle tigri, agli alberi, alle meduse. Dove vita si prefigurava dove si sognava la nascita di un ranuncolo, di un cavallo, di una bambina nel vuoto più assoluto tu mare eri lì, muto in piccole gocce di ghiaccio, gocce di brina in attesa di piovere, di fecondare. Perché sembra che sia nell’universo questo il tuo compito arido e amaro come sei, Dio-mare. V Nessuno ti può abitare nessuno ti può vendere le chiglie ti possono fendere ma tu resti intatto, mare. Nessun muro ti può dividere non ti si può lottizzare scorie e nafta ti feriscono ma tu resti vivo, mare. Resti libero per i liberi sogno per i sognatori varco per gli esploratori dell’amore, di ogni irrequietudine. Resti libero per i liberi culla per i nuotatori specchio per gli umani dolori e per i piaceri più fervidi. Necessario è il movimento necessario è navigare e tu che sei antico e barbaro lo gridi , lo gridi , mare. Marzo-ottobre 2011 ![]() Giuseppe Conte Nato Porto Maurizio (Imperia), 1945, da madre ligure e da padre siciliano. Durante il ginnasio " De Amicis" a lt Oneglia, nascono in lui i primi interessi letterari. Si esercita in questi anni alle prime traduzioni dall'inglese, compone i primi versi, alcune opere lt teatrali e la bozza di un romanzo che si ispira all'opera e allo stile di Laurence Sterne che, insieme a Omero, lt Shakespeare, Goethe, Foscolo e Shelley, riveste un ruolo significativo nella sua prima formazione. Legge con passione le opere di Mallarmé, Baudelaire, lt D.H. Lawrence e Henry Miller e inizia a sentire il desiderio di diventare scrittore. Nel 1962 si reca a Parigi a Londra e a lt Bath dove frequenta una scuola estiva di inglese. Nel 1964, dopo aver ottenuto la Maturità classica, si reca nuovamente a Parigi e nell'autunno si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università statale di Milano dove si laurea in estetica con lt Gillo Dorfles nel 1968, lavorando sulla retorica seicentesca, che diventerà l'argomento del suo primo libro. Scrive poesie. Negli anni settanta si impone all'attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (lt 1975) e L'ultimo aprile bianco (1979) e negli anni ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d'autunno), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L'impero e l'incanto (1995), Il terzo ufficiale (2002) ecc. Da inizi che in qualche modo si riallacciano ai testi della neo-avanguardia Conte procede verso la riscoperta del mito, del sacro, della natura. Nel 1994, in ottobre, promuove a Firenze l'occupazione pacifica della Basilica di Santa Croce con un gruppo di poeti (i capitani del Commando eroico): pronuncia sul sagrato di Santa Croce un discorso in cui rivendica il primato etico e spirituale della poesia. Tra i messaggi di adesione, quelli di lt Lawrence Ferlinghetti, di Mary de Rachewiltz, di Mario Luzi, di Gao Xingjian. Nel 1995-96 contribuisce a far sorgere il movimento del Mitomodernismo, partecipando con Tomaso Kemeny, lt Stefano Zecchi e altri a letture, conferenze e viaggi. Al primo Festival del Mitomodernismo di lt Alassio presenta l'opera L'Iliade e il jazz, con testi suoi e di Omero e musiche di Duke Ellington scelte dal bassista Dodo Goya. In collaborazione con Silvia Ronchey porta poesia e mito in televisione realizzando settimanalmente clips per il programma di Rai2 L'altra edicola. È invitato dall'Unesco a rappresentare l'Italia nel World Institute for Opera and Poetry. Nel 1997 in Cornovaglia per presentare Il ragazzo che parla col sole incontra George Ansell, il Gran Bardo della tradizionale Società dei Bardi di Cornovaglia. Alla stazione di Bodmin, si salutano pronunciando il motto della Società, nell'antica lingua cornica: "Nynsyn Marow Mightern Arthur" (Il re Artù non è morto). Intanto collabora a diverse riviste e giornali quali «Il Verri», «lt Nuova Corrente», «Sigma», «Altro versante», «la Stampa», «il Giornale», «Il Secolo XIX» ecc. Nel lt 2006 vince con Ferite e rifioriture il Premio Viareggio sezione poesia. Ha prefato e/o tradotto opere di Walt Whitman, Adunis, Rabindranath Tagore, lt Jacques Prévert, Pablo Neruda, Serge Rezvani, Juan Gelman, Juan Uslé, William Blake, lt Percy Shelley, D. H. Lawrence, Victor Segalen ecc. e ha curato diverse antologie poetiche. Ha scritto il pamphlet Lettera ai disperati sulla primavera (2006), e opere teatrali e musicali come Boine (1986), Ungaretti fa l'amore (lt 2000), e Nausicaa (2002). Ha anche collaborato alla RAI. Dopo aver abitato a Nizza, ora abita a lt Sanremo, con la moglie Mariarosa. Le Parole Nel suo fare poesia Giuseppe Conte ha sempre cercato di mettere insieme il mondo occidentale con quello orientale, aprendosi a orizzonti che sanno rubare allo sguardo la profondità della gioia e del dolore. La bellezza che cerca nelle strade, nei profumi di ginestre bianche, nell’addio privato di un amore, da’ alla leggerezza un’idea nuova, non più quella sfrenata e futile, ma quella che sa togliere dall’intorno dell’incertezza un po’ di gravità.
Re: Poesie di Giuseppe Conte
(Voto: 1 )
Un caro ricordo a Grazia e a tutti in questo ultimo giorno dell'anno di Paolo il Giovedì, 31 dicembre @ 14:47:08 CET
| Parent
|
Voti: 1 ![]()
Come migliorare e rendere più agibile il sito?
Alessandra e Danielissima
Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
ABBRACCIO
ADDIO ALBA AMICIZIA AMORE ANNO NUOVO AUTUNNO BACIO CARNEVALE CONDIZIONE UMANA CUORE DIALOGO D'AMORE EMOZIONI EPIFANIA EROS ESTATE FELICITA' E GIOIA FESTA DELLA DONNA FREDDO E GELO GELOSIA GIUGNO INCONTRO INVERNO LONTANANZA LUNA MALINCONIA MAMMA MANI MARE MAGIA D'AMORE MISTERO D'AMORE NATALE NATURA NEVE NOTTE NUVOLE ORIGINALITA' PAPA' PASQUA PASSIONE E MISTERO PIOGGIA POESIA PRIMAVERA RICORDI RIFLESSIONI D'AMORE SAN VALENTINO SENSO DELLA VITA SERA SETTEMBRE SILENZIO SOGNO SOLE SORRISI SPERANZA STELLE TEMPO VIAGGIO VINO
Ecologia e ambiente
Antologia di Spoon River - Masters ARTE I ARTE II Cinema Ecologia e ambiente I nostri racconti In ricordo Indiani d'america I Patrimoni dell'umanità - Italia Leggende e fiabe I Leggende e fiabe II Leggende e fiabe III Lettere famose Letture I Letture III Milano mia Natura e capolavori nel mondo Pensieri aforismi citazioni I Pensieri aforismi citazioni II Pensieri aforismi citazioni III Poesia al femminile I Poesia al femminile II Poesie crepuscolari Poesie d'amore I Poesie d'autore I Poesie d'autore II Poesie della buonanotte Poesie sulla pace Poesie tematiche 2013 Poeti sudamericani Psicologia e salute I Psicologia e salute II Psicologia e salute III Racconti divertenti Racconti I Racconti II Racconti III Racconti IV Premi Nobel Ricerche d'autore Riflessioni I Riflessioni II Un pensiero al giorno Video |
CPG Themes |