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Achmatova
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Novità
Un rischio mortale
Postato da Grazia01 il Venerdì, 31 agosto @ 12:34:41 CEST (776 letture)
![]() ![]() Un rischio mortale Potrebbe essere un episodio, una parentesi, un'avventura: a questo si erano preparati, prevedendo una cornice intessuta di fiori, gentilezze, sorrisi lievi come carezze e carezze intenzionali. Lei sui polsi ha spruzzato profumo, la barba di lui appare fresca di rasatura. Per piacere e piacersi, aperti ad ogni eventualità. Ma le possibilità non sono infinite, la scena assomiglia inevitabilmente a tante altre: per scenografia, costumi, trucco. Il grande specchio sulla parete restituisce di ambedue un'immagine gradevolmente sfocata: le luci soffuse del locale garantiscono un'imprecisione molle, e l'opportunità di non svelarsi. Tutto già visto: uno spot pubblicitario ben confezionato. Così, con un affacciarsi intristito di noia gli occhi di lei si perdono, vagano senza interesse, registrano passivamente l'evolversi elegante del colloquio amoroso, certamente avviato ormai verso il finale che ambedue hanno costruito. La Festa di Natale di Collodi
Postato da Grazia01 il Venerdì, 16 dicembre @ 21:43:25 CET (1671 letture)
![]() ![]() La storia che vi racconto oggi, non è una di quelle novelle, come se ne raccontano tante, ma è una storia vera, vera, vera. Dovete dunque sapere che la Contessa Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come conosco voi) era rimasta vedova con tre figli: due maschi e una bambina. Il maggiore, di nome Luigino, poteva avere fra gli otto e i nove anni: Alberto, il secondo, ne finiva sette, e l'Ada, la minore di tutti, era entrata appena ne' sei anni, sebbene a occhio ne dimostrasse di più, a causa della sua personcina alta, sottile e veramente aggraziata. La contessa passava molti mesi all'anno in una sua villa: e non lo faceva già per divertimento, ma per amore de' suoi figlioletti, che erano gracilissimi e di una salute molto delicata. Finita l'ora della lezione, il più gran divertimento di Luigino era quello di cavalcare un magnifico cavallo sauro; un animale pieno di vita e di sentimento, che sarebbe stato capace di fare cento chilometri in un giorno se non avesse avuto fin dalla nascita un piccolo difetto: il difetto, cioè, di essere un cavallo di legno! Ma Luigino gli voleva lo stesso bene, come se fosse stato un cavallo vero. Basta dire, che non passava sera che non lo strigliasse con una bella spazzola da panni: e dopo averlo strigliato, invece di fieno o di gramigna, gli metteva davanti una manciata di lupini salati. E se per caso il cavallo si ostinava a non voler mangiare, allora Luigino gli diceva accarezzandolo: «Vedo bene che questa sera non hai fame. Pazienza: i lupini li mangerò io. Addio a domani, e dormi bene». E perché il cavallo dormisse davvero, lo metteva a giacere sopra una materassina ripiena d'ovatta: e se la stagione era molto rigida e fredda, non si dimenticava mai di coprirlo con un piccolo pastrano, tutto foderato di lana e fatto cucire apposta dal tappezziere di casa. Impenetrabile e senza cuore di Joseph Conrad
Postato da Grazia01 il Domenica, 29 maggio @ 12:37:15 CEST (1326 letture)
![]() ![]() Quasi fosse troppo grande e troppo potente per le virtù comuni, l'oceano ignora compassione, fede, legge, memoria. La sua incostanza può essere mantenuta conforme ai propositi umani solo con una risolutezza indomita, e con una vigilanza insonne, armata, gelosa, in cui, forse, c'é sempre stato più odio che amore. Odi et amo può ben essere la professione di fede di coloro i quali coscientemente o ciecamente hanno consegnato la propria esistenza al fascino del mare. Radici di Vittorio Baccelli
Postato da Grazia01 il Domenica, 17 aprile @ 20:00:29 CEST (1007 letture)
![]() ![]() All'interno dei colori d'un fiore sono alla ricerca del mio io, pian piano mi addentro nelle zone limite tra una sfumatura e l'altra ed infine scorgo la configurazione frattale più familiare, l'insieme di Mandelbrot. Mi spingo parallelo al perimetro fino ad un lungo braccio, il più lungo dell'insieme e mi appare la configurazione della croce nella quale mi identifico. Mi lascio scivolare sulle morbide linee della croce, ne assaporo i contorni familiari, la percorro in ogni suo spazio, infine mi tuffo nel suo centro addentrandomi nuovamente in un più piccolo insieme che percorro fino al braccio, poi individuo la croce e di nuovo mi tuffo verso un ancor più piccolo insieme e così via assaporando l'autosomiglianza. Città di Gianrico Carofiglio
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 02 marzo @ 20:50:09 CET (1422 letture)
![]() ![]() Questo racconto è ispirato a un fatto realmente accaduto su un aereo, da qualche parte del mondo, nella primavera del 1996. «Mi scusi, posso farle una domanda?» Quasi sobbalzai. Aveva parlato senza girarsi - solo un movimento appena accennato del capo - e senza preavviso. L'accento era impercettibilmente straniero. E lei era bella, con gli zigomi alti, un naso largo che le dava anche un’aria decisa e simpatica, i capelli lunghi e scuri. «Prego.» Prego. Una vita che giuravo a me stesso che non avrei mai più usato quell’espressione, assieme a salve, buondì e altre schifezze del genere. Mona Lisa di Gianrico Carofiglio
Postato da Grazia01 il Venerdì, 25 febbraio @ 17:05:29 CET (2152 letture)
![]() ![]() Mona Lisa Il 13 novembre 1999, la piccola Maria Mirabela Rafailà detta Mona Lisa si trova a un incrocio nell'estrema periferia di Bitonto. A quell'incrocio, tutti i giorni, da alcune settimane, chiede l'elemosina agli automobilisti di passaggio, insieme con le sue sorelle più grandi. Maria Mirabela è piuttosto nota nella comunità nomade di origine rumena che vive nel campo di Bitonto. Ha sette anni, è molto graziosa, molto vispa e soprattutto molto brava nell' accattonaggio. Si dice che in una giornata di «lavoro» sia capace di raccogliere anche cinquanta, sessantamila lire. Poco dopo mezzogiorno le due sorelle maggiori si allontanano di qualche decina di metri per andare a fare la pipì. Giulia di Gianrico Carofiglio
Postato da Grazia01 il Martedì, 22 febbraio @ 09:32:02 CET (1411 letture)
![]() ![]() Giulia Era un venerdì sera di febbraio, avevo guidato per ore lungo un’autostrada deserta e alla fine ero arrivato al casello di Bari Nord. Ero reduce dai tre giorni del convegno annuale della Società italiana di psichiatria infantile, e ne avevo avuto veramente abbastanza. Volevo sbrigarmi, arrivare a casa, fare una doccia e piazzarmi davanti alla televisione con una birra e un panino. E per quella sera, al diavolo tutto il resto. Il casellante mi restituì la tessera e io feci per riaccendere il motore che non teneva il minimo e si era spento come al solito. Fu in quel momento che sentii bussare piano sullo sportello di destra. Ebbi un sussulto e mi girai, ma il finestrino era appannato. Dovetti abbassarlo tutto per vedere la faccia della bambina. Ci guardammo per qualche secondo senza dire niente. Poi fu lei a parlare. Vigilie di Gianrico Carofiglio
Postato da Grazia01 il Venerdì, 04 febbraio @ 22:56:05 CET (1383 letture)
![]() ![]() Era la sera della vigilia di Natale, nello sterminato atrio della stazione Termini. Il maresciallo Bovio, umore grigio e mani sprofondate nelle tasche del grosso cappotto di ordinanza, percorreva contro corrente un fiume desolato di uomini e donne. Piccole sagome scure, a gruppetti; sguardi persi e qualche risata - troppo forte - per darsi coraggio; facce di barboni, vecchie ricurve su carrelli portabagagli, mentre spingono il loro informe mucchio di cose. Noncuranti - o inconsapevoli - di tutto quanto intorno. Sagome normali, finite per errore, la sera di Natale, nel gelo della stazione invece che al caldo delle proprie case. Il maresciallo si appoggiò alla porta sbarrata dell'ufficio informazioni, guardò l'orologio - le diciannove e trenta - sfilò una MS dal pacchetto sgualcito e semivuoto, l'accese e aspirò con forza. BOOMERANG di Stefano Benni
Postato da Grazia01 il Lunedì, 12 luglio @ 14:55:46 CEST (6124 letture)
![]() ![]() Improvvisamente, un giorno, il signor Remo iniziò a odiare il suo cane. Non era un uomo cattivo. Ma qualcosa si era rotto dentro di lui quando era rimasto vedovo. Aveva perso la moglie e gli era restato il cane, un botolo salcicciometiccio, grasso e nerastro, con orecchioni da pipistrello. Si chiamava Bum, ovvero Boomerang, perché riportava indietro qualsiasi cosa gli tirassero, con prontezza e perseveranza. Un tempo il signor Remo e Bum avevano fatto lunghe passeggiate insieme e conversato del mondo umano e canino, di Cartesio e Rin Tin Tin. C'era grande intesa tra loro. Venationes di Alberto Angela
Postato da Grazia01 il Domenica, 14 marzo @ 17:35:33 CET (1123 letture)
![]() ![]() Venationes I suoi occhi chiarissimi sembrano quasi incastonati nel viso abbronzato. Non si distolgono neanche per un attimo dal corpo muscoloso dell’avversario. Anche adesso che entrambi girano in cerchio, studiandosi… Su di loro sono puntati gli sguardi di migliaia di persone che dalla mattina osservano, incitano e urlano dagli spalti. Il Circolo dei Giocatori d'azzardo - Ellery Queen
Postato da Grazia01 il Giovedì, 11 marzo @ 19:37:56 CET (1030 letture)
![]() ![]() Il Circolo dei Giocatori d'azzardo Ellery fu iniziato ai sacri misteri del Circolo dei Giocatori d'azzardo una mattina d'inverno, quando un'automobile nuova fiammante, che la fanghiglia della 87' strada sembrava non fosse riuscita a sporcare, depositò tre uomini sugli scalini di casa sua. L'ispettore Queen, che quella mattina era rimasto a casa per redigere una relazione confidenziale, sollevò le sopracciglia arcuate all'altezza macchina e si ritirò con le sue carte nello studio, non senza tuttavia aver lasciato la porta socchiusa quel minimo che serviva a spiare un poco. L'innamorato di miele di Giuseppe Bonaviri
Postato da Grazia01 il Giovedì, 11 febbraio @ 21:08:41 CET (1075 letture)
![]() ![]() L'innamorato di miele. Un padre calzolaio viveva solo con la figlia, né si voleva risposare dopo che morì la moglie che fu calata, nella cassa, dentro una roccia in lacrime anche quella sotto il sole morente. Basta, lasciamo la povera morta che cammina di sentiero in sentiero in mezzo all'aria scura, e prendiamo la figlia di nome Granata che se ne stava sempre malinconiosa. Aveva 17 anni. Piccole abitudini di Saint-Germain - Anna Gavalda
Postato da Grazia01 il Giovedì, 04 febbraio @ 14:43:04 CET (1461 letture)
![]() ![]() Saint-Germain-des-Prés!? ... So già che mi direte: “Santo cielo, ma che banalità, ragazza mia, la Sagan l’ha fatto un pezzo prima di te e talmeeente meglio!». Lo so. Ma che ci volete fare ... Non sono del tutto sicura che una storia del genere potesse capitarmi sul boulevard Clichy, credetemi. È così. E comunque, tenetevi per voi i commenti e seguitemi perché qualcosa mi dice che vi divertirete. Le passanti Bellezza - Stefano Zecchi
Postato da Grazia01 il Venerdì, 29 gennaio @ 15:10:15 CET (1116 letture)
LA VESTIZIONE DELLA NONNA - Alfredo Zampolini
Postato da Grazia01 il Martedì, 19 gennaio @ 14:37:35 CET (1546 letture)
![]() ![]() In una stanza interna della casa, dormiva la nonna. Aveva settanta anni, un viso pallido, due occhi celesti, la carnagione bianca. Le guance erano scavate, la pelle non più sottile ma il viso aveva tratti fini, eleganti. Ai suoi tempi doveva essere stata una bella donna. Ora aveva la sua croce, una gamba piagata, che la costringeva a camminare col bastone . Pensieri - Andrea Farolfi
Postato da Grazia01 il Venerdì, 01 gennaio @ 17:06:32 CET (2160 letture)
![]() ![]() Lasciò cadere il pacchetto di sigarette sul tavolino quadrato del bar, si tolse il cappotto e lo appese dietro alla sedia. Non si accorse che strisciava per terra, e che si sarebbe sporcato. Si sedette in silenzio. Giocherellò per qualche minuto con la scatolina, quindi ne estrasse una sigaretta; la lisciò, la passò sotto il naso per saggiarne l'aroma come faceva ogni volta, la tenne in bocca spenta per qualche minuto, quindi, preso fuori l'accendino a benzina dalla tasca, l'accese. Trasse una profonda boccata. Fu a Natale, nel 1947 * Giovanni Guareschi
Postato da Grazia01 il Domenica, 20 dicembre @ 20:19:08 CET (2535 letture)
![]() ![]() Forse Margherita ha ragione quando dice che occorre la maniera forte coi bambini: il guaio è che, a poco a poco, usando e abusando della maniera forte, in casa mia si lavora soltanto con le note sopra il rigo. La tonalità, anche nei più comuni scambi verbali, viene portata ad altezze vertiginose e non si parla più, si urla. Dominare il mondo
Postato da Grazia01 il Giovedì, 10 dicembre @ 12:48:00 CET (1531 letture)
Le pietre
Postato da Antonio il Martedì, 12 febbraio @ 13:55:44 CET (983 letture)
![]() ![]() In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra. Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione. L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente. Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi e coloro che fuggivano. C'è ancora la nebbia
Postato da Grazia01 il Domenica, 18 novembre @ 17:23:19 CET (965 letture)
![]() L’uomo camminava lento e silenzioso; apatico, mentre i passi cadenzati e lenti, lasciavano orme di debole tristezza sotto di lui, appesantiti dal incomodo peso di mille perché. Appena arrivato, la nebbia lo accolse. Diradandosi, svelò l’immensa distesa blu che celava agli occhi dei più. “Non credo tu debba farlo.” Esordì l’uomo, a bassa voce. Il mare spumeggiò, tristemente divertito. ![]() Era il tempo delle more e delle nespole
Postato da Antonio il Lunedì, 22 ottobre @ 18:59:37 CEST (1056 letture)
![]() di Anita Madeddu Narrano le cronache familiari, confutate dai registri anagrafici, che nacqui in una tiepida sera degli inizi di ottobre di quarantuno anni fa. Continuano le cronache narrando che in una di quelle classiche e famose sere di ottobrata romana rovinai i programmi dei miei che volevano godersi la festa de "noantri" che iniziava con pas(edited)iate tra le bancarelle variopinte e sarebbe terminata con i pirotecnici fuochi a fine serata. Ahimè! Per la mamma, dato che ero impaziente di venire al mondo (più tardi mi sono chiesta chissà mai perché tutta quella fretta) i 'fuochi artificiali' credette di vederli in sala parto dato che essendo la primogenita, faticai a venire fuori da quel tunnel. ![]() Come aggiustare il mondo...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 10 ottobre @ 12:43:33 CEST (1156 letture)
![]() ![]() Un bambino ed il suo papà erano seduti sul treno. Il viaggio sarebbe durato un’ora circa. Il padre si siede comodamente e si mette a leggere una rivista per distrarsi. Ad un certo punto il bambino lo interrompe e domanda: “Cos’è quello, papà?”. L’uomo si volta per vedere quello che gli aveva indicato il bambino e risponde: “E’ una fattoria.” Tommasino degli schiaffi
Postato da Grazia01 il Giovedì, 23 agosto @ 22:46:55 CEST (8033 letture)
Cuori clandestini
Postato da Grazia01 il Domenica, 29 luglio @ 22:29:21 CEST (1327 letture)
![]() ![]() Cuori clandestini "Lampedusa, ultima figlia di un'Italia che, spesso, ti dimentica e figlia illegittima di un'Africa alla quale assomigli. I tuoi occhi hanno rivisto gli occhi dei tuoi fratelli africani e li hanno riconosciuti... La tua terra è sempre terra di passaggio per uomini senza patria. Siamo tutti clandestini..." Non c'è attimo in cui l'Africa non si ricordi di noi. Primavera. Estate. Autunno. Inverno. Non c'è stagione dell'anno in cui non sia possibile avvertire, in ogni cosa, visibile o invisibile, questa simbiosi d'amore e d'affinità tra terre vicine ma lontane, consanguinee ma estranee: una meravigliosa dìade di complicità tra istinto materno e bisogno di protezione, tra lontananza consapevole e distacco indesiderato. L'esame
Postato da Grazia01 il Lunedì, 02 luglio @ 23:52:37 CEST (1551 letture)
![]() ![]() Io stavo leggendo seduto davanti alla finestra spalancata e Albertino, si avvicinò e mi domandò: - Babbo, sei onesto? Questa non è una domanda facile, anche ammesso che uno sia abituato a frequenti esami di coscienza, e così rimasi imbarazzato. - Non capisco che cosa possa interessarti, - borbottai. Tutto da rifare in caso di naufragio
Postato da Grazia01 il Domenica, 24 giugno @ 23:02:43 CEST (1137 letture)
Le pietre della nostra vita
Postato da Grazia01 il Martedì, 12 giugno @ 23:21:00 CEST (1348 letture)
![]() ![]() Le pietre della nostra vita (anonimo) Un esperto in time management, tenendo un seminario ad un gruppo di studenti, usò un'illustrazione che rimase per sempre impressa nelle loro menti. Per colpire nel segno il suo uditorio di menti eccellenti, propose un quiz, poggiando sulla cattedra di fronte a se' un barattolo di vetro, di quelli solitamente usati per la conserva di pomodoro. Il pescatore
Postato da Grazia01 il Domenica, 10 giugno @ 23:05:33 CEST (2192 letture)
Il pettirosso (una storia vera)
Postato da Grazia01 il Giovedì, 31 maggio @ 14:50:55 CEST (1431 letture)
![]() ![]() Nelle strade rumorose del centro, cerco di perdere la mia identità e di confondere il mio sgomento nel caos dell'ora di punta. Ogni suono resta, pur tuttavia, nello scenario della mia mente, relegato in secondo piano dal mio cervello che seleziona solo il tumultuoso battito del mio cuore e mi riporta ogni istante là, dove il dolore è più grande, dove lo strazio si scongela, distillando sangue vivo da ogni mia cel(edited)a. L’anima, l’uomo e la vita
Postato da Grazia01 il Sabato, 05 maggio @ 19:18:08 CEST (1243 letture)
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