Sunday, April 18, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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Novità
Primo concorso letterario
Postato da spalato il Domenica, 13 maggio @ 10:34:31 CEST (5190 letture)
![]() Dicono che si è vecchi quando si ricordano le cose che sono successe tantissimo tempo fa. Non so quanto è vero ma so che sono già vecchia ma mi piace ricordare vari episodi della mia vita. Stranamente stanotte mi sono ricordata il mio primo premio che ho vinto per un mio racconto. Ero abituata che miei racconti o le mie poesie si leggevano davanti a tutta la classe. Quasi sempre erano compiti in classe e dopo il voto si leggeva quello peggiore e quello migliore e il mio era sempre il migliore. Così era anche in scuola superiore. Un giorno la professoressa, al improvviso, ci ha detto che il compito in classe riguarda un concorso rivolto a tutte le classi delle scuole superiori. Avevamo 45 minuti per scrivere qualcosa di buono. Mia abitudine era di perdere tempo pensando finché non trovavo almeno una frase che mi piaceva e con aiuto di quella costruivo intero racconto. Ho cominciato a scrivere e scrivevo, scrivevo e scrivevo, tante pagine. Una settimana dopo ci hanno detto che il mio racconto concorre per il premio. Finalmente è arrivato quel giorno. Per quel giorno non dovevo indossare il grembiule e mi ricordo che avevo un abito grigio, niente di speciale ma io mi sentivo molto importante vestita così. Ci hanno portato in un cinema preparato per questo evento. Era stracolmo; intera mia scuola e altre due scuole e molti ragazzi stavano in piedi in fondo. Davanti allo schermo hanno messo tavoli e sedie per i giudici e davanti a loro era microfono e banco dove tenevamo fogli con i nostri scritti. Mi avevano detto che hanno cambiato varie frasi in mio racconto. Ho dato una veloce occhiata e non mi è piaciuto ma non ho detto niente. Eravamo in tre che abbiamo vinto qualcosa ma non sapevamo a che posto eravamo. Primo era un ragazzo che leggeva il suo. Dopo un altro ragazzo. Toccava a me adesso. Mi sono alzata, ho raccolto i fogli e con un passo un po insicuro sono andata verso microfono. La mia scuola già tifava per me. Ho appoggiato i fogli davanti a me e ho guardato la sala. Quando ho visto quanto era piena ho sentito una strana paura. Leggere i miei scritti davanti alla classe di 30 persone o leggere davanti a centinaia di persone quasi tutte sconosciute non era stessa cosa. Ho iniziato leggere con una voce bassa e un po tremante ma man mano come andavo avanti la mia voce diventava più forte e sicura. Avevo anche coraggio di guardare la sala ogni tanto. Mio racconto era lungo e la mia voce si era completamente adattata al testo e cambiava il timbro. Io non ero lì, ero dentro il mio racconto. Non mi accorgevo che quasi tutto dicevo a memoria senza leggerlo e ho detto esattamente come avevo scritto io e non come è stato cambiato il testo. Avevo finito leggere e sono rimasta muta con uno sguardo perduto nel vuoto ma non succedeva niente. Quel terribile silenzio mi ha riportato dal racconto al cinema. Ho afferrato i fogli e quando volevo tornare al mio posto tra pubblico è scoppiato uragano tra applausi e grida. Come mi sentivo? Persa e tremavo tutta. Ero anche orgogliosa e contenta. Quando i ragazzi si erano calmati ci hanno detto i risultati. Tutto era deciso già prima ma noi non sapevamo e quando hanno annunciato che io ero arrivata seconda quasi tutti si lamentavano e fischiavano. Il premio era 1000 dinari, un attestato e una spilla. Ero arrabbiata e non volevo andare a prendere i premi e anche mie compagne di classe mi trattenevano. Dovevano chiamarmi più volte e alla fine sono andata perché ho visto che l'uomo che doveva darmi premio era impaziente. Così ho avuto seconda delusione; al posto di 1000 dinari ho ricevuto poco meno di 900 perché hanno detratto le tasse. Piena di rabbia mi sono girata e senza ringraziare o salutare sono tornata tra mia classe. Quello era unico concorso che avevo fatto e dopo neanche facevo leggere i miei scritti a nessuno. Solo ultimamente faccio leggere le mie cose anche ai sconosciuti, senza paura e senza alcuna aspettativa, Anche questo è segno di vecchiaia? L'orchestra di un temporale
Postato da spalato il Martedì, 09 gennaio @ 12:41:45 CET (5637 letture)
![]() ![]() L'orchestra di un temporale Comincia tutto con una leggera brezza che suona flauti e gli alberi ballano il valzer, Destra, sinistra, destra, destra, gira, gira, gira. Il ritmo cresce e il vento comincia a suonare le trombe tra i rami spogli di alberi tristi e infreddoliti e le nuvole cominciano a mandare effetti speciali illuminando il cielo con lampi solitari ma subito dopo le nuvole cominciano a suonare i tamburi. Il cigolio di una porta che si apre e chiude aiutata dal vento suona il violino piangente. Si aggiungere anche la pioggia con un leggero suono del tamburello e balla il tip tap sui tetti ben lavati e scintillanti. Il ritmo cresce e ognuno di loro vuole essere il solista; aumentano il suono per farsi sentire sopra gli altri. Il ballo infernale fa cadere alcuni alberi dalla stanchezza e i lampi illuminano il cielo a giorno. E' un finimondo. Il frastuono è così forte che nessuno sente neanche se stesso. Dopo alcune ore la pioggia con i suoi tamburelli è la prima a cedere e smette di ballare il tip tap. Anche i tamburi delle nuvole abbassano il volume e si allontanano oltre l'orizzonte. Si zittiscono anche le trombe del vento e rimane solo la leggera brezza con il suo flauto che fa ballare gli alberi sfiniti, quasi un addormentamento lento. Un ultimo lampo in lontananza illumina due gocce ritardatarie cadere dall'albero. Tip. Tap Spalato Amore, che cos'é?
Postato da spalato il Martedì, 09 giugno @ 19:40:42 CEST (1490 letture)
Dubbio
Postato da spalato il Mercoledì, 20 agosto @ 17:33:14 CEST (1214 letture)
Ho sognato
Postato da spalato il Lunedì, 14 luglio @ 20:17:28 CEST (1438 letture)
Ricordi...
Postato da spalato il Venerdì, 21 dicembre @ 01:05:33 CET (1586 letture)
Hai mai pensato
Postato da spalato il Sabato, 10 novembre @ 00:07:31 CET (4748 letture)
Autunno
Postato da spalato il Venerdì, 19 ottobre @ 21:13:38 CEST (5071 letture)
Inutile ritorno
Postato da spalato il Venerdì, 15 giugno @ 19:32:35 CEST (1832 letture)
Sorprendimi
Postato da spalato il Sabato, 19 maggio @ 21:00:05 CEST (1345 letture)
I tempi andati
Postato da spalato il Giovedì, 26 aprile @ 19:21:26 CEST (1638 letture)
Padre?
Postato da spalato il Domenica, 18 marzo @ 18:27:18 CET (1724 letture)
![]() ![]() Mio padre era un ubriacone; mi ricordo poco di lui ma quello che ricordo non lo potrò mai dimenticare. Non mi ricordo se ci picchiava ma ricordo le urla e la fame perché il suo stipendio lo spendeva per il vino e le donne. Ero piccola quando i miei hanno divorziato; io avevo 5 anni e mio fratello 3; ma ricordo di quando mi vestì e mi portò con se da una donna. Mi lasciò in corridoio con un pacco di carte per giocare e loro due andarono in camera. In quel momento non capivo tanto ma presto, troppo presto ho cominciato a capire tutto. Mi ricordo anche di tantissime corse che facevo per scappare, perché lui m'inseguiva, quando sono cresciuta un po', e mia madre che puntualmente riusciva a bloccarlo sulla soglia di casa, e tutte le stanze si riempivano dell'odore di vino che emanava lui. Io già non lo conoscevo ma l'istinto mi avvertiva sempre che lui era dietro di me. Crescevo così tra miseria e paura ma all'età di 20 anni avevo deciso di cercarlo e conoscerlo. Ebbene sì, l'avevo trovato ma lui non poteva mai essere un padre per me; era semplicemente un uomo come lo vedevo io e anche lui mi vedeva solo come una giovane ragazza. Lasciamo stare i dettagli...... Il primo marito, dopo che mi aveva mandato in Libia per lavoro, portò i nostri tre figli piccoli in Israele dai nonni e li lasciò. Non è in contatto con loro da tantissimi anni e prima di lasciarli aveva detto loro che io ero morta....... Innamorarsi in messenger
Postato da spalato il Mercoledì, 14 febbraio @ 22:47:15 CET (1538 letture)
![]() ![]() Sguardo sognante fissato nell'eternità Sospiro nascosto dietro lieve sorriso Tanta voglia di parlare e sentire Ma tu non ci sei. Incredulità, sorpresa, gioia e tristezza Attraversano il cuore velocemente Provocando battiti incontrollabili E ti cerco. Il tempo si è fermato aspettandoti Fissando omino rosso sulla lista Angoscia cresce ascoltando conosciuti suoni Dove sei? Finalmente.....il cuore esplode di gioia Le parole si fermano, spariscono Riesco solo dire: "Omino Verde IO TI AMO!!!" spalato SPALATO (mia città) - acrostico
Postato da spalato il Martedì, 02 gennaio @ 23:24:54 CET (1421 letture)
Ascoltami
Postato da spalato il Domenica, 24 dicembre @ 23:12:13 CET (1296 letture)
![]() Ehi, ascoltami voglio dirti che.... il risveglio è sempre brusco e lascia amaro nella bocca spariscono illusioni e speranze e con le lascrime negli occhi si cancella tutto il passato. Ehi, ascoltami devo dirti che...... anche il silenzio più profondo parla finché mormorio delle lacrime racconta la rabbia bolle e si placca e rimane un niente un niente doloroso. Si era fatta la casa dei sogni costruita dalle nuvole bianche tenere colorate senza le finestre e poche porte ben serrate. La chiave era ben nascosta ma si trovava ogni tanto e si viveva una favola la favola senza la lieta fine e adesso...... Sì, ascoltami bene devo dirti che..... in punta dei piedi si esce stando attenti di non pestare nessuno e con un secco colpo di spugna si cancella tutto...... dimenticare.....dimenticare.....dimenticare Un senso unico nella strada buio ma non troppo lungo non si può più tornare è tardi.....davanti c'è un muro e vorrei morire davvero. Si scende a capolinea senza voltarsi indietro senza rimpianti e rimorsi e si tuffa nel silenzio non puoi più ascoltarmi...... spalato Perché.....tu non lo vuoi
Postato da spalato il Giovedì, 16 novembre @ 20:07:32 CET (1068 letture)
![]() ![]() Vorrei.....asciugare le tue lacrime con i miei baci Vorrei.....stringerti forte come so fare io Vorrei.....dirti che ti amo ma non posso Perché.....tu non lo vuoi Non vorrei perdere questo momento magico Non vorrei metterti paura e farti scappare Non vorrei impossessarmi di te Perché.....tu non lo vuoi Vorrei.....sentirmi amata e non solo con le parole Vorrei.....sentire il tuo calore anche se non è vero Vorrei.....sentirmi dire: ti amo che non si pronuncia Perché.....tu non lo vuoi Non vorrei diventare tua ombra obbligata per sempre Non vorrei neanche perderti per sempre Non vorrei o vorrei, che importa? Perché.....tu non lo vuoi!!!!! spalato Illusione
Postato da spalato il Mercoledì, 15 novembre @ 14:48:14 CET (988 letture)
Mi arrendo
Postato da spalato il Mercoledì, 18 ottobre @ 18:29:23 CEST (1702 letture)
![]() ![]() L’urlo soffocato dalla rabbia Vorrebbe liberarsi E alzarsi dalla gabbia Ma mi arrendo Fissando la realtà. Sto morendo Con occhi socchiusi E mente bloccata. Illusione e delusione Una dietro l’altra Come una visione Passa…passa e mi maltratta. (Vedo un amico…. Credevo almeno). Nella solitudine assoluta Passa la vita dura Mai voluta. Mi arrendo. Mi arrendo con rassegnazione. Niente più le battaglie, Ho imparato la lezione. spalato cosa resta ? - Spalato
Postato da spalato il Martedì, 26 settembre @ 21:16:42 CEST (1146 letture)
![]() ![]() Erano i lontani anni cinquanta e noi bambini non ci preoccupavamo di fame e miseria. Eravamo allegri e spensierati e anche se abitavamo in città si trovavano terreni non coltivati dove potevamo giocare. I giocattoli praticamente non esistevano. Ci accontentavamo dei sassolini, qualche pezzo di vetro, meglio se colorato, e moltissima fantasia. Correvamo instancabili tutto il giorno anche sotto il sole rovente, sotto la pioggia o sfidando la bora gelida. Non ci preoccupavamo di ginocchia sbucciate, naso rotto o raffreddori. Non eravamo tanto sani ma neanche malati, tutto era normale per quell’epoca. La festa più grande era il compleanno. I preparativi cominciavano giorni prima impastando biscotti e pasticcini e quando finalmente arrivava quel tanto sognato giorno non si stava più in pelle dalla curiosità di ricevere i regali. Di solito si radunava l’intera famiglia e si chiamavano anche gli amici. Al suono del campanello si correva alla porta, che era comunque sempre aperta, e si scartava subito il regalo. Mi ricordo i regali che ricevevo: un libro, un pallone di plastica (ma quanto sognavo un pallone almeno di gomma), una tavoletta di cioccolata, una bambola e qualche volta qualche soldino. Arrivati tutti ci si divideva: gli adulti tra cui le mamme e le zie in cucina e noi bambini in camera da letto, nel mezzo veniva messo un grande tavolo, spesso prestato dai vicini per l’occasione. Ci sedevamo impazienti, gli occhi sgranati al pensiero di mangiare le cose buone. Finalmente arrivava mia mamma portando una grande pentola di cacao bollente, preparato con il latte in scatola che arrivata dalla croce rossa americana; era una delizia indimenticabile che si gustava solo nei casi speciali. Dopo arrivavano i biscotti e le varie paste e alla fine anche la torta, il tutto rigorosamente preparato in casa. Terminato di mangiare andavamo in cortile a giocare fino all'ora di cena e tutto finiva così. Peccato che i compleanni erano pochi e la fame tanta. In mancanza di qualcosa di dolce noi bambini mangiavamo i fiori di glicine. Il tempo passava, si cresceva e ancora non capivamo di essere poveri; eravamo tutti quasi ugualmente poveri e non potevamo immaginare che si potesse vivere meglio di così. Frequentavo già le scuole medie quando tramite la chiesa arrivò l’abbigliamento dall’America, uova e latte in polvere, che doveva essere cucinato a lungo e la margarina gialla, quasi arancione, avvolta in una carta impermeabile che noi bambini grattavamo per ricavare quel qualcosa che assomigliava alla gomma, e facevamo così della gomma da masticare. Per andare a scuola indossavo quei vecchi vestiti americani. Erano coloratissimi e io ne ero molto fiera, non pensando a cosa significasse tutto ciò. Ah, dimenticavo, un'altra festa era l’acquisto di scarpe nuove; quando nessun paio di scarpe dei familiari corrispondeva a quelle che servivano a te. In centro esistevano tre quattro negozi di scarpe. Si giravano tutti, ma stranamente il numero giusto non si trovava mai, allora si acquistava un numero più grande; dovevano comunque durare almeno un anno prima che se ne potesse comprare un altro paio. Si mettevano quelle nuove subito ai piedi, e le vecchie nella scatola di cartone grigio, rigorosamente legata con uno spago. Erano una vera tortura quelle scarpe nuove. Si arrivava a casa con i piedi insanguinati; qui stringevano, lì si sfilavano, e le ferite ci facevano male… ma non potevamo far altro che stringere i denti e andare avanti, aspettando che gli amici le vedessero. Neanche quando diventai adulta le cose cambiarono. Stenti, stenti e ancora stenti, ma sempre con un bel sorriso sulle labbra. Cosa resta ancora per ricordare? O dimenticare? spalato 25.9.2006. Forse
Postato da spalato il Sabato, 23 settembre @ 19:06:26 CEST (1348 letture)
![]() ![]() Forse un giorno incontrerò te nei miei sogni in bianco e nero. Forse riuscirai a colorare la mia vita nei mille colori d'arcobaleno. Forse le stelle mi saranno favorevoli aprendo la strada principale del cuore. Forse il fiume rallenterà il suo percorso mormorando una bella storia. Forse...... un giorno il sole sorgerà a ovest. Spalato Infinito
Postato da Antonio il Sabato, 23 settembre @ 13:27:35 CEST (1140 letture)
![]() ![]() Mi giro indietro E vedo La nebbia nera Che avvolge tutto Come in lutto. Mi rigiro in avanti E vedo La nebbia bianca Che nasconde tutto. Mi trovo in mezzo Ad un incrocio. (Che cosa faccio?) E come i due amanti Che si separano Tristi ma decisi M’incammino In avanti. Senza ritorno E senza rimpianto E attraverso Un labirinto (È giusta questa via?) Mi dirigo Verso l’infinito Dove tutto inizia E non finisce. Un infinito breve Ma lontano E non c’è nessuno Che mi dà la mano Per guidarmi Verso l’infinito Indicandolo Con un dito Tu non ci sei Alla fine della via Ad aspettarmi Con una mano tesa E Senza offesa Tra tutta la folla Mi sento sola E piange anima mia Ma l’infinito Mi aspetta E io non ho La fretta. Cammino piano Sperando Di arrivare lontano Dove tutto inizia E non finisce mai Ma sai, Non ci credo tanto E mi abbandono In un disperato Pianto………. Spalato Alfabeto
Postato da spalato il Venerdì, 28 luglio @ 12:05:26 CEST (948 letture)
![]() Ancora una volta Bisogna ricominciare Come tante volte prima Domani non arriverà Ed eccomi sola Fantasticare del futuro Giocando freneticamente Ho una paura tremenda Isolata dal mondo Lasciata a me stessa Morire lentamente Nuvola nera da sopra Osserva attentamente Piangendo su di me Quando alzo la testa Restando immobile Scende lentamente la pioggia Timida ma insistente Un uragano mi prende Voltando i miei pensieri Zitto zitto mi porta via spalato ![]() Fine
Postato da Grazia01 il Venerdì, 28 luglio @ 11:51:16 CEST (1102 letture)
![]() ![]() Notte Lunga, buia e pesante Come piombo Opprimente e noiosa E io PENSO Penso senza pensieri Con la mente vuota RICORDO Quelle poche cose belle Successe raramente IMMAGINO Un futuro che non c'è Avvolto nella nebbia CERCO Cerco te Amico virtuale Credendoti reale CHIAMO Ti chiamo pur sapendo Che è inutile GRIDO Sempre di più sotto voce Per non disturbarti CHIEDO Solo poche parole Che non vuoi darmi SPERO Di incontrarti ancora Ma senza dirti quanto soffro PIANGO Si, piango sapendo Che un'Amicizia è morta Se mai era esistita. Ma dove sei? Dove sei quando ho bisogno? Spalato Come ogni giorno
Postato da Grazia01 il Venerdì, 28 luglio @ 11:49:22 CEST (1222 letture)
![]() ![]() Come ogni giorno con un passo lento Appoggiato su un bastone Tenuto con la mano tremante Avanzava un nonnino. Sembrava che dicesse “Io non ho fretta” La scena sembrava divertente Ad un giovanotto che rideva…. Lacerante suono dei freni Ha tagliato l’aria calma. Un botto, sirena dell’ambulanza. Il tempo passa senza fermarsi Ma non è d'importanza per il nonnino Che sempre più curvo sul suo bastone Faceva la sua passeggiata. La sua vista offuscata dagli anni Era fissata in basso controllando i passi. Non si era accorto, nell’angolo della strada Di un giovanotto in carrozzella Che con un triste sorriso E pieno di tenerezza Gli chiedeva perdono. Spalato Terremoto
Postato da Grazia01 il Lunedì, 29 maggio @ 20:15:02 CEST (2614 letture)
![]() ![]() tutto trema....... il tempo si è fermato con il primo sussulto proveniente dalle viscere della terra urla soffocate si mischiano al rombo minaccioso e tutto trema violentemente tremano le case dalla violenza inaudita trema la gente dalla paura mortale scappano, ma dove? tutt'attorno rovine e morte tutto trema....... la vita si è fermata in quell’istante 28.5.06. ore 1,04 Spalato Scarabocchio
Postato da spalato il Lunedì, 15 maggio @ 08:47:31 CEST (1344 letture)
![]() ![]() Non deve essere silenzio assoluto Basta prendere carta e penna Per scrivere quello che si è voluto E la fantasia s’impenna. E’ difficile come ogni inizio Trovare una storia adatta Ma dopo ti prende quel vizio E trovi la tua strada piatta. Forse io sono una poetessa Che però non è mai nata E senza una grossa pretesa Quest’opportunità mi è data. Provo e riprovo più volte Controllata dal tuo occhio Le occasioni sono molte Per scrivere uno scarabocchio. spalato Ti amo, ti odio
Postato da Antonio il Giovedì, 11 maggio @ 19:06:58 CEST (7204 letture)
![]() ![]() Tanti baci con tutta la dolcezza Parole sussurrate con occhi sognanti Abbracci pieni di tenerezza Sembrano eterni questi momenti. Ti amo. Passano le ore lente Miste con le lacrime e solitudine Che torturano la mia mente Tra martello e incudine. Ti odio. Il campanello suona senza preavviso Apro e ti trovo davanti Con un grande sorriso sul tuo viso E siamo ancora amanti. Ti amo. Passano ancora ore, mesi, anni Ma basta un gesto secco I ricordi svaniscono senza far danni E io chiudo quel libro senza l’eco. Ti odio. Spalato La vita
Postato da spalato il Martedì, 11 aprile @ 13:20:32 CEST (1314 letture)
![]() ![]() La vita Passata ma non vissuta Misteriosa, dura, troppo dura A volte leggera come una farfalla E non ti accorgi del suo tocco. La vita Un orologio che corre troppo E il tempo manca per viverlo Il vortice ti prende E ti trascina dove vuole. La vita Uno sguardo da un treno velocissimo Senza le fermate intermedie In mezzo ad un deserto e solitudine La vita mista morte. spalato Sogno
Postato da Grazia01 il Domenica, 09 aprile @ 20:56:52 CEST (1212 letture)
![]() ![]() Prato profumato dai mille colori, Brezza marina nella calura estiva Una farfalla variopinta Ma anche i dolori. Cinguettio dei passeri Volo dell’aquila verso sole Acqua trasparente del rio Ma anche i pensieri. Lento passare delle ore Il suono delle campane L’odore dei pini Ecco, questo è amore. Apro il cassetto E prendo lo scrigno, Scrigno dei sogni Ma lo trovo vuoto. Spalato Panorama
Postato da Grazia01 il Domenica, 09 aprile @ 20:52:04 CEST (1105 letture)
![]() ![]() Una vallata forse come tante Circondata dalle vette alte Intrecciata dai rii E rigogliose piante. Un ruscello corre svelto Salta canta sussurra Racconta il passato e forse il futuro; Per lui il tempo è lento. Mi fermo e ascolto Incantevole momento di magia Io da sola e il mio ruscello Che mi piace molto. Ci parliamo e lui mi risponde Con una tenerezza naturale E con tutta sua allegria Spesso mi confonde. Ma che dici? Sarà vero? Mi sposto per un passo Ma la risposta appena sussurrata Rimane un mistero. Con lentezza mi allontano E con sguardo fisso Faccio una promessa Solo con un gesto di mano. Ritornerò………… p.s. non sono tornata Spalato |
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