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coppermine
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Achmatova
Alberoni I Alberoni II Auden Battaglia Bruno Ballerini II Ballerini I Barbera Bassani Baudelaire Bertolucci Betocchi Bukowski Calvino Caproni Cardarelli Cechov Cohen Collins Dante De Luca Dickinson Erba Formaggio Foscolo Gamberale Gatto Goethe Gibran I Gibran II Gozzano Hemingway Hesse I Hesse II Hikmet Hugo Jiménez Keats Leopardi I Leopardi II Lessing Lorca Luzi Manzoni Merini Milton Montale Negri Neruda I Neruda II Novalis Pascoli Pasolini Pavese Paz Pessoa Pirandello Pozzi Antonia Prevert Quasimodo Rimbaud Rodari Saba Saffo Saramago Sereni Shakespeare Spaziani Stampa Swinburne Szymborska Tagore Teasdale Thomas Trilussa Ungaretti Verga Verlaine Voltaire I Voltaire II Whitman |
Novità
Il 21 settembre 1948 nasce la poetessa Livia Trevi
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 settembre @ 11:50:14 CEST (357 letture)
![]() ![]() Le Parole Ida Travi pratica la poesia della relazione non comune tra l’Io e il Tu, che instabile oscilla nei luoghi incerti delle nostre "città perdute", dove la Travi affonda le proprie radici per succhiare dalle nostre tradizioni il succo migliore che ci aiuterà a risorgere. Perché per aprirsi alla gioia (come afferma la stessa Travi ) bisogna ascoltarsi e accettarsi, anche quando il dolore lacera il nostro futuro. ![]() il piede del bambino più piccolo Il piede del bambino più piccolo è più grande d’ogni tuo pensiero Cosa mangia la foglia adesso? Il pianto del bambino più piccolo ha coperto il tuo canto, il mondo sta strillando sull’altare Il fiume, il salice, la porta. Il tronco spalancato Ti cadono le foglie dalla testa, te ne accorgi? ![]() vedrai la spalla del tuo vicino Vedrai la spalla del tuo vicino alta nel segno nero Nel filo di fumo azzurro vedrai quel fiume e il monte lì vicino, vedrai un ramoscello argento che sale, sale… È così che testimonia il ramo È così che il sasso ritorna alla sua storia Ci sono vetri dappertutto, Usov sei pieno di schegge in testa. ![]() tutto era a posto Tutto era a posto, tutto era perfetto poi è venuto l’uomo con la falce e s’è preso le nostre fragole Allora sono scesa dalla sedia regina alzando le braccia al cielo Sono scesa dalla sedia regina portando le mani al petto Tutto era perfetto, cento colombe alte sono volate in cielo, come un ventaglio in cielo, le fragole antiche dormono nel fazzoletto nuovo. Contavo ogni passo
Postato da Grazia01 il Giovedì, 06 novembre @ 18:35:29 CET (690 letture)
![]() ![]() Contavo ogni passo Contavo ogni passo prima che la nebbia scendesse contavo ogni battito prima che la neve cadesse. Non può trovare via d’uscita il dolore: in una lacrima non riesce a fuggire e restando ti soffoca il cuore. Ma il mio cuore non vuole capire: vuole soltanto smettere … di soffrire vuole vivere d’amore, vuole respirare ad ogni costo sentimenti veri, buoni e forti. Credevo in un mondo più giusto che non avrebbe chiesto rabbia né concesso torti. Pensavo ad una vita tanto diversa… ma poi, sai è rimasta un castello di sabbia. È già stata terribile la strada percorsa: come respirare fiamme gelide di fuoco taglienti… … e non immaginavo che arrivassi davvero: come gocce di stelle sorridenti in un cielo oramai già spento. Ma non chiedermi dov’ero: ascolta con me il respiro di questo mondo che non sento… ti troverò dove non sei mai stato e ti starò accanto… nel nostro pianeta mai esisti Laura Garavaglia Che taccia almeno qualcuno
Postato da Grazia01 il Domenica, 04 maggio @ 19:42:16 CEST (1030 letture)
![]() ![]() Che taccia almeno qualcuno Che taccia almeno qualcuno nel clamore di questo circo di morti viventi e ci lasci il tempo, ci ridia il silenzio che nell'ascolto dei palpiti del cuore nutrono pensosi la lentezza e l’ozio. Che faccia fruttare quel talento senza impegnarlo nel paese dei balocchi lasciateci il tempo, ridateci il silenzio e sapremo coltivare questo campo riprendere per mano i nostri figli. Patrizia Villani Adesso che il tempo di Patrizia Cavalli
Postato da Grazia01 il Martedì, 29 aprile @ 18:40:15 CEST (1310 letture)
![]() ![]() Adesso che il tempo Adesso che il tempo sembra tutto mio e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena, adesso che posso rimanere a guardare come si scioglie una nuvola e come si scolora, come cammina un gatto per il tetto nel lusso immenso di una esplorazione, adesso che ogni giorno mi aspetta la sconfinata lunghezza di una notte dove non c'è richiamo e non c'è più ragione di spogliarsi in fretta per riposare dentro l'accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta, adesso che il mattino non ha mai principio e silenzioso mi lascia ai miei progetti a tutte le cadenze della voce, adesso vorrei improvvisamente la prigione. PATRIZIA CAVALLI Altro su Patrizia Cavalli Com'è difficile accarezzare
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 16 aprile @ 18:27:17 CEST (989 letture)
![]() ![]() Com'è difficile accarezzare Com'è difficile accarezzare le ali di un angelo! Per quanto sia vicino, evita di essere sfiorato Per paura di essere preso, Volteggia, ridiscende, il suo fruscio si sente appena, È l’unico suono che riesce a produrre. Loro, gli angeli, non sanno parlare, Non sono adatte le parole Per esprimerli, Il loro muto messaggio è la presenza. Come si avvicinano Per avvolgerti nella loro aura, Subito si allontanano, Spaventati dall'intimità, Protettivi, ma non familiari, Lasciando sempre uno spazio in cui Le mie parole si trascinano per raggiungerli, Senza sapere se Non siano troppo flebili per sfiorarne l’udito. Che handicap della fede: Non sapere se ti sentono, né se tu senti E di tutti i sensi rimane solo il sogno tattile Di accarezzare, senza spaventarlo, le ali un angelo… Ana Blandiana Avessi saputo che era un sogno - Ono no Komachi
Postato da Grazia01 il Domenica, 02 febbraio @ 22:05:11 CET (816 letture)
Non hai sentito
Postato da Grazia01 il Martedì, 21 gennaio @ 22:20:38 CET (945 letture)
![]() ![]() Non hai sentito E tu non hai sentito i miei occhi cercarti laghi, pozze d'acqua che ti hanno visto come si vedono ombre cinesi e tu non hai sentito il mio tocco il mio farti l'amore ogni sera instancabilmente anche quando eri lontano e assente nei tuoi egoismi io ero come polvere posata su di te, nelle tue fessure e mi sono dannata nelle tue rive sai ti ho attraversato come un fiume so dei tuoi dossi, delle tue deviazioni, delle tue acque fredde ho nuotato in te come in un abisso di pesci disegnati da un bimbo felice io ero innocente io ti amavo alla follia. Tatiana Andena La luna nello specchio
Postato da Grazia01 il Lunedì, 13 gennaio @ 23:33:16 CET (651 letture)
![]() ![]() La luna nello specchio La luna nello specchio del comò guarda milioni di miglia lontano (e forse con orgoglio, a se stessa, ma non sorride, non sorride mai) via lontano lontano oltre il sonno, o forse è una che dorme di giorno. Se l’Universo volesse abbandonarla, lei gli direbbe di andare all’inferno, e troverebbe una distesa d’acqua o uno specchio, sul quale indugiare. Tu dunque metti gli affanni in un sacco di ragnatele e gettalo nel pozzo nel mondo alla rovescia dove la sinistra è sempre la destra, dove le ombre in realtà sono corpi, dove restiamo tutta notte svegli, dove il cielo ha tanto poco spessore quanto è profondo il mare e tu mi ami d’amore. Elizabeth Bishop Poesie di Carla Saracino
Postato da Grazia01 il Giovedì, 24 ottobre @ 21:40:00 CEST (1457 letture)
![]() ![]() Cercare il cuore del secolo nelle case Cercare il cuore del secolo nelle case abbandonate del materano, un pomeriggio, mentre l’erba stipa sotto terra l’annuncio del tempo che non vedrai. Essere nella fiamma del camino d’un albergo senza bellezza e fumare il gelo sulle labbra della fastidiosa cerimonia della cena. Essere in tanti dentro se stessi, una volta sola negli altri. ![]() Ma io vorrei tornare in una casa fraterna Ma io vorrei tornare in una casa fraterna ospitale e accarezzarne la carta da parati o sedere alla testa del lungo tavolo di quercia e punirmi con la foga delle cose che giacciono estreme per carità di bellezze manomesse. O io vorrei che questo accadesse nelle terre di qualche Est superiore a quello pensato. Qualche Est ricongiunto al cuore. La punta dell’ordine, il chiarore. ![]() Sono queste le età Sono queste le età, le età che cominciano, si fanno diverse, non sentono gridi o echi cauti, ma divertono, aprono folle, in questo quadro in cui sto vivendo, appoggiata con te a un filo che la vita ha da poco intessuto, sbrigliamo quel che si trova a pochi istanti da noi, dal nostro magiare, bere, questo dire della meraviglia senza continuazione, questo vedere in un volto l’altro volto potuto, questo essere nella natura cosa morta che la natura ha già superato. Tu mi dirai: sii il tuo mattino, sii la tua anima Carla Saracino Da Il chiarore (Lietocolle, 2013) Cerco il principio del male
Postato da Grazia01 il Domenica, 08 settembre @ 19:09:18 CEST (988 letture)
![]() ![]() Cerco il principio del male Come da bambina cercavo i margini della pioggia. Con tutte le forze correvo per trovare il luogo dove sedermi a terra a contemplare da una parte pioggia, da una parte niente pioggia. Ma sempre la pioggia smetteva prima che ne scoprissi i confini e ricominciava prima di capire fin dove è sereno. Invano sono cresciuta. Con tutte le forze corro ancora per trovare il luogo dove sedermi a terra e contemplare la linea che separa il male dal bene. Ma sempre il male smette prima che ne scopra il confine e ricomincia prima di capire fin dove è bene. Io cerco il principio del male su questa terra volta per volta grigia e assolata. Ana Blandiana CADEMMO NELL'ABBRACCIO
Postato da Grazia01 il Giovedì, 11 aprile @ 20:55:39 CEST (1448 letture)
Ridateci la mamma
Postato da Grazia01 il Martedì, 26 marzo @ 14:35:52 CET (831 letture)
![]() ![]() Ridateci la mamma Ridateci la mamma, la mamma che faceva il pane nel suo lindo grembiule a quadretti, tale e quale ai grembiuli che le cucivamo durante le lezioni di economia domestica per farle un’improvvisata alla Festa della Mamma- la mamma, che non aveva un lavoro perché che bisogno c’era che ne avesse uno, che ci impacchettava il pranzo da portare a scuola – il panino al tonno, la mela, i biscotti di farina d’avena avvolti in carta oleata – con gli elastici che conservava in un barattolo; che al nostro ritorno era sempre a casa, a stirare o a fare qualcosa di altrettanto noioso, che faceva un fiacco sorriso da donna di fatica in trappola quando le scivolavamo accanto diretti al telefono, pieni di scontrosità e disprezzo e decisi a non diventare mai come lei. Come il vento
Postato da Grazia01 il Giovedì, 31 gennaio @ 22:35:19 CET (856 letture)
![]() ![]() Come il vento Donne silenziose come bisce sull'acqua attraversano il mondo quando un vento sfacciato solleva loro le gonne le membra abbandonano socchiudono gli occhi sognando l'amore o gli amori vissuti Tante stagioni... ragnatele di ricordi sui loro volti sedute in cerchio ma non insieme guardano tramonti infuocati il loro vivere, ora stride come il vento che passa tra l'erba secca... nei prati. Patrizia Chini Il bacio di Maria Ceciclia Camozzi
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 28 novembre @ 10:53:02 CET (809 letture)
![]() ![]() Bacio Soave melodia di fine inverno, ho raccolto il suo bacio pervinca e l'ho indossato sul fuoco dell'anima... parola che nutre l'alba giorno dopo giorno, di saperi odorosi e nubi assonnate. Un uccello canta le sue strofe a terzine mentre lacrime di gioia rigano il volto, come piccole navi tra labbra di fiori su pelle di ciliegio... ha percorso le mie coste con lo sguardo sapiente e s'è fermato. Ha dormito nel mio sogno, vibrante di azzurro sino a primavera e attraverso le ombre della memoria dei secoli ha ritrovato la vita. Maria Cecilia Camozzi Sulpicia
Postato da Grazia01 il Martedì, 27 novembre @ 10:37:04 CET (816 letture)
![]() ![]() Sulpicia è la sola poetessa romana di cui ci è giunta la Voce. Credere, tuttavia, che sia stata l’unica donna del suo tempo a scrivere poesie sarebbe un’operazione semplicistica e, probabilmente, estremamente ingenua. Possiamo solo concordare sul dato obiettivo che per una circostanza X, forse fortuita ed isolata, parte dell’intera produzione di Sulpicia fu conservata e tramandata. I motivi della scelta sono ignoti. La selezione delle fonti ha, spesso, carattere arbitrario: non esistono criteri per cui opere vengono salvate dal Tempo e altre corrose e, irrimediabilmente, perse o dimenticate. Persino il Caso ha il suo margine di gusto. Selettivo, voluttuario, capriccioso. L’accorta scomparsa di espressioni scrittorie femminili dell’Epoca Antica ha, comunque, una sua matrice politico-ideologica: come ha giustamente sottolineato lo storico Moses Finley: “[…] la donna (beninteso, quella onesta) non era e non doveva essere un individuo, ma solo una frazione passiva e anonima di un gruppo familiare”. A Roma, infatti, fin dal periodo più antico, i patrizi (i membri delle gentes, da patres, “i padri”) detenevano tre nomi: quello personale (praenomen), quello gentilizio (dalla gens alla quale appartenevano, il nomen) e il nome familiare; a questi potevano aggiungersi soprannomi indicanti caratteristiche fisiche o gloriose imprese militari. Le donne, diversamente, non potevano avere il praenomen, poiché il sistema onomastico romano prevedeva per loro esclusivamente il nome gentilizio e quello familiare. La ragione di questa esclusione non è, poi, così difficile da immaginare: per i Romani la gloria di una donna procedeva di pari passo alla sua anonimia; di conseguenza, i costumi delle donne che venivano chiamate per nome non dovevano apparire castigatissimi. Appellativi fisici, quali Rutilia (rossa di capelli), Murrula (che profuma di Mirra), Burrula (burrosa), denunciavano una tipologia femminile ritenuta licenziosa e libertina. Non, così, per Sulpicia, fanciulla dell’aristocrazia romana dell’età augustea, i cui versi ci sono giunti perché trasmessi sotto il nome del ben più celebre poeta elegiaco Tibullo. ![]() Trad. I (A Cerinto) È giunto amore finalmente. Nasconderlo sarebbe assai più grave vergogna che svelarlo. Commossa dai miei versi, Venere lo portò sino a me, tra le mie braccia, compì la sua promessa. I miei peccati li narri chi si dirà non ebbe i suoi. Io quasi non vorrei neppure scriverli: prima di lui, temo li legga un altro. Ma giova aver peccato. Mi disturba atteggiare il mio volto alla virtù. Si dirà che sono degna di lui, e lui di me. Poesie di Mariella Cerutti Marocco
Postato da Grazia01 il Sabato, 24 novembre @ 20:50:55 CET (909 letture)
![]() ![]() Tempo dopo, molto tempo dopo Tempo dopo, molto tempo dopo, aveva trovato quella pagina scritta, quel foglio ripiegato in quattro che lui non le aveva mai dato. Versi, parole assolute e dolenti che la facevano soffrire, come il rimorso di un abbandono ingiusto. ![]() Eppure c'erano state Eppure c'erano state primavere sontuose, osservate dietro le tende di pizzo bianco contemplando l'immobilità dell'albero. Oltre la porta chiusa si apriva un mondo fittizio, si spalancava un mondo di immagini e di storie infinite. Mariella Cerutti Marocco da La devozione e lo smarrimento ![]() Buon compleanno Isabel
Postato da Grazia01 il Giovedì, 02 agosto @ 20:38:46 CEST (896 letture)
![]() ![]() Sul destino di questo bizzarro mondo nascono fiori aridi e terribili spinosi nel cuore i sentimenti che dolcissime albe, dalla notte ancora avvolte di nebulose nostalgie, riportano nel cuore corroso dalla vita. Ed io attendo sul prato di ginestre ma tu, incredibile, non giungi. Per prenderti la mano ti raggiungo, e dalla tua rassegnata indifferenza mi porgi in cambio petali e sorrisi - logora vita, mia anima, mio tutto! – che hanno l'amaro sapore di un addio. Isabel Allende Isabel Allende Llona è nata a Lima il 2 agosto 1942. Insonnia
Postato da Grazia01 il Martedì, 19 giugno @ 20:44:54 CEST (965 letture)
![]() ![]() Insonnia Dopo l'insonne notte è debole il corpo, Diventa caro, e non più nostro, di nessuno. Nelle lente vene ancora piangono le frecce E tu sorridi alla gente, come un serafino. Dopo l'insonne notte sono deboli le mani, E del tutto indifferenti ci sono gli amici e i nemici. C'è un intero arcobaleno in ogni suono casuale, E nel gelo a un tratto si sente odor di Firenze. Teneramente risplendono le labbra, e l'ombra è più d'oro Presso gli occhi incavati. È la notte che ha bruciato Questo volto più luminoso, e dell'oscura notte Solo una cosa sono oscure in noi, gli occhi. Marina Cvetaeva Il lupo sbrana
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 aprile @ 21:00:28 CEST (1085 letture)
Stamane il rigoglio ...
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 marzo @ 21:07:56 CET (1018 letture)
![]() ![]() Stamane il rigoglio dei nostri clivi ha brume lievi e la memoria dei passi ha incontrato sui sentieri scalzi -roridi d'infanzia- i perduti incanti del semplice vivere tra vigne e zolle d'orti. ... Nutrita d'armonia e cullata nel sicuro grembo del bosco struggenti resine respiro. ...E tu sei ancora lì -così radiosa nel ricordo- sussurro di brezza tra i rami, luce di linfa viva e forte nelle turgide foglie del castagno più grande... Lo so -madre- ho tardato a venire, a lungo ho celato la tenacia di vita abbarbicata nelle rupi della mia terra erta sul mare, nei bui anfratti del cuore. L'aspra salita d'essere ha sofferto vertigini aggrappate a catene e gli orizzonti lividi dei gironi convinti erano d'affondare in voragini del profondo. Sulla mia scorza oggi le stimmate di sfinite cadute, ma ruscella negli occhi l'impeto delle presenze nuove e in me sempre più ti respiro, madre. Sempre più ti somiglio. Stamane -sai- le allodole intessevano voli verticali e tremule trame di cielo mi chiamavano col tuo nome. Daniela Olivier AL MIO CUORE, DI DOMENICA
Postato da Grazia01 il Martedì, 28 febbraio @ 23:57:00 CET (871 letture)
![]() ![]() AL MIO CUORE, DI DOMENICA Ti ringrazio, cuore mio: non ciondoli, ti dai da fare senza lusinghe, senza premio, per innata diligenza. Hai settanta meriti al minuto. Ogni tua sistole è come spingere una barca in mare aperto per un viaggio intorno al mondo. Ti ringrazio, cuore mio: volta per volta mi estrai dal tutto, separata anche nel sonno. Badi che sognando non trapassi in quel volo, nel volo per cui non occorrono le ali. Ti ringrazio, cuore mio: mi sono svegliata di nuovo e benchè sia domenica, giorno di riposo, sotto le costole continua il solito viavai prefestivo. Wislawa Szimborska La gioia di scrivere Storia di una donna, poetessa e scrittrice
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 22 febbraio @ 21:11:40 CET (884 letture)
![]() Oggi 22 febbraio ricorre l’anniversario della nascita di Nedda Falzolgher ![]() Nedda Falzolgher detta Nil, nasce il 26 febbraio 1906 a Trento, quando quella parte del territorio è ancora sotto il dominio austriaco. Il padre era un bancario e la madre di ricca famiglia. Primogenita, sensibile, intelligente, vive nei primi anni una vita serena e gioiosa. La bimba cresce bene fino all’età di cinque anni, quando inattesa la disgrazia viene a stravolgere il suo destino: è colpita da paralisi infantile, o più comunemente detta, poliomielite. Ella si sente attratta per vocazione naturale verso la scrittura e la poesia; vocazione che rappresenta per il suo spirito sofferto una specie di resurrezione. ![]() “Nil non poteva andare verso le cose, ma le cose venivano a lei a cimentare la sua forza e la sua gioia, e tutto la investiva e subito l’abbandonava, lasciando segni di grazia sulla sua anima con il moto dell’onda marina che scrive parole di vita su tutta la riva” (da Il libro di Nil). Stella nascente
Postato da Grazia01 il Martedì, 14 febbraio @ 23:32:19 CET (1000 letture)
Antiche ferite
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 febbraio @ 22:30:29 CET (891 letture)
Wisława Szymborska addio
Postato da Grazia01 il Domenica, 05 febbraio @ 21:49:01 CET (1591 letture)
![]() ![]() E' morta la poetessa e filologa polacca Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996. Era nata nel 1923 a Kornik, cittadina vicino a Poznan. Lo annuncia sul suo sito l'Istituto polacco di Roma. Scrivere un curriculum Che cos'e' necessario? E' necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si e' vissuto e' bene che il curriculum sia breve. E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse. Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati. Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu. I viaggi solo se all'estero. L'appartenenza a un che, ma senza perche'. Onorificenze senza motivazione. Scrivi come se non parlassi mai con te stesso e ti evitassi. Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni. Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto. Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per cui ti scambiano. Aggiungi una foto con l'orecchio in vista. E' la sua forma che conta, non cio' che sente. Cosa si sente? Il fragore delle macchine che tritano la carta. (da "Vista con granello di sabbia") Wisława Szymborska Poesie di Patrizia Cavalli
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 gennaio @ 14:57:13 CET (1460 letture)
![]() Poesie di Patrizia Cavalli ![]() Se ora tu bussassi alla mia porta e ti togliessi gli occhiali e io togliessi i miei che sono uguali e poi tu entrassi dentro la mia bocca senza temere baci diseguali e mi dicessi "Amore mio, ma che è successo?", sarebbe un pezzo di teatro di successo. ![]() Dopo anni tormenti e pentimenti quello che scopro e quello che mi resta è una banalità fresca e indigesta ![]() Ora che sei partita che sei sicuramente andata lo devo riconoscere non sono mutilata. Farò una passeggiata fino a via delle Grotte. Più felice sono quando più lontana - Bronte
Postato da Grazia01 il Venerdì, 03 giugno @ 19:34:49 CEST (1715 letture)
![]() ![]() Più felice sono quando più lontana Più felice sono quando più lontana porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla, in una notte di vento quando la luna brilla e l'occhio vaga attraverso mondi di luce Quando mi annullo e niente mi è accanto né terra, né mare, né cieli tersi e sono tutta spirito, ampiamente errando attraverso infinite immensità. Emily Brontë Mi è sempre piaciuto sognare - Laura Mancini
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 02 marzo @ 22:59:19 CET (1255 letture)
Rose calpestava - Sibilla Aleramo
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 16 febbraio @ 00:13:16 CET (1039 letture)
Non voglio - Margherita Guidacci
Postato da Grazia01 il Giovedì, 27 gennaio @ 21:14:07 CET (1385 letture)
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Come migliorare e rendere più agibile il sito?
Alessandra e Danielissima
Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
ABBRACCIO
ADDIO ALBA AMICIZIA AMORE ANNO NUOVO AUTUNNO BACIO CARNEVALE CONDIZIONE UMANA CUORE DIALOGO D'AMORE EMOZIONI EPIFANIA EROS ESTATE FELICITA' E GIOIA FESTA DELLA DONNA FREDDO E GELO GELOSIA GIUGNO INCONTRO INVERNO LONTANANZA LUNA MALINCONIA MAMMA MANI MARE MAGIA D'AMORE MISTERO D'AMORE NATALE NATURA NEVE NOTTE NUVOLE ORIGINALITA' PAPA' PASQUA PASSIONE E MISTERO PIOGGIA POESIA PRIMAVERA RICORDI RIFLESSIONI D'AMORE SAN VALENTINO SENSO DELLA VITA SERA SETTEMBRE SILENZIO SOGNO SOLE SORRISI SPERANZA STELLE TEMPO VIAGGIO VINO
Ecologia e ambiente
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