Sunday, January 17, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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A volte penso
Postato da Grazia01 il Sabato, 03 dicembre @ 20:14:34 CET (327 letture)
Nel cassetto
Postato da Grazia01 il Sabato, 03 dicembre @ 20:13:17 CET (360 letture)
![]() ![]() Ognuno di noi, come ci ricorda Pascal Guignard, ha nell'anima due cassetti speciali: uno dei sogni e l'altro dei rimpianti. Quando siamo giovani apriamo spesso quello dei sogni lasciandoci trasportare dalla fantasia verso lidi lontani. Con il trascorrere degli anni quest'ultimo non viene più toccato, come se la ruggine avesse bloccato la serratura e i nostri desideri di un tempo fossero stati dimenticati. Nel corso della vita apriamo invece spesso il cassetto dei rimpianti e ci accorgiamo di aver sbagliato più volte la strada che avrebbe potuto portarci lontano e renderci felici, ricordando alla nostra mente i sogni non vissuti, le carezze non date, le parole perdute. Romano Battaglia Poesie di Francis Jammes
Postato da Grazia01 il Venerdì, 02 dicembre @ 20:37:41 CET (447 letture)
![]() Poesie di Francis Jammes poeta francese nato il 2 dicembre del 1868 ![]() Eri tu schivo, Gesù Bambino Eri tu schivo, Gesù Bambino, un giorno, e come me piccino? E che sentivi a vivere fuori dei Cieli, e proprio come io vivo? Pensavi mai le cose di lassù, dove fossero gli angeli chiedevi? Io al tuo posto avrei pianto Per la mia casa fatta di cielo; io cercherei dintorno a me, nell'aria: "gli angeli dove sono? ", chiederei e destandomi mi dispererei che non vi fosse un angelo a vestirmi! Anche tu possedevi dei balocchi, come li abbiamo noi, bimbe e bambini? E giocavi nei Cieli con tutti gli angeli non troppo alti, con le stelle a piastrella? Si giocava a rimpiattino, dietro le loro ali? Tua Madre ti lasciava sciupare le tue vesti Sul nostro suol giocando? Come bello serbarle sempre nuove, per i Cieli d'azzurro sempre tersi! T'inginocchiavi, a notte, per pregare, e le tue mani, come noi, giungevi? E a volte erano stanche, le manine, e assai lunga sembrava la preghiera? E ti piace così, che noi giungiamo Le nostre mani per pregare a te? A me sembrava, avanti io lo sapessi, che la preghiera solo così vale. E tua Madre, la sera, ti baciava, i tuoi panni piegandoti con cura? Non ti sentivi proprio buono, a letto, baciato e quieto, dette le orazioni? A tuo Padre la mia preghiera mostra (Egli la guarderà, sei così bello! ), e digli "O Padre, io, io il Figlio tuo, ti reco la preghiera di un bambino". Sorriderà, che la lingua dei bimbi Sia la stessa di quando eri tu un bimbo! Francis Jammes Ada Negri in una poesia su Pavia
Postato da Grazia01 il Giovedì, 01 dicembre @ 19:13:25 CET (387 letture)
![]() ![]() Pavia Amo la libertà de’ tuoi romiti vicoli e delle tue piazze deserte, rossa Pavia, città della mia pace. Le fontanelle cantano ai crocicchi con chioccolío sommesso: alte le torri sbarran gli sfondi, e, se pesante ho il cuore, me l’avventano su verso le nubi. Guizzan, svelti, i tuoi vicoli, e s’intrecciano a labirinto; ed ai muretti pendono glicini e madreselve; e vi s’affacciano alberi di gran fronda, dai giardini nascosti. Viene da quel verde un fresco pispigliare d’uccelli, una fragranza di fiori e frutti, un senso di rifugio invïolato, ove la vita ignara sia di pianto e di morte. Assai più belli i bei giardini, se nascosti: tutto mi pare più bello, se lo vedo in sogno. E a me basta passar lungo i muretti caldi di sole; e perdermi ne’ tuoi vicoli che serpeggian come bisce fra verzure d’occulti orti da fiaba, rossa Pavia, città della mia pace. Ada Negri Pavia, come una bellissima donna
Postato da Grazia01 il Giovedì, 01 dicembre @ 17:54:53 CET (297 letture)
![]() ![]() A Pavia c'è una targa su un muro che ricorda dove visse Ugo Foscolo. 300 metri prima un'altra ricorda la casa di Ada Negri, a 5 minuti dalla piccola fabbrica che fu della famiglia Einstein con Albert che in bicicletta andava sulle rive del Ticino. Più su abitava Alessandro Volta, vicino alla casa di Cardano. Scendendo verso il fiume la basilica dove fu incoronato Federico Barbarossa e Liutprando. Appena fuori le mura la chiesetta costruita da Carlo Magno, e verso nord, fuori le mura, la cascina Repentina dove il re francese Francesco I sconfitto nel 1525, si rifugiò chiedendo cibo e la contadina mise insieme brodo uova e formaggio inventando la famosa zuppa pavese, ma tornando in centro trovi la chiesa con la salma di Sant'Agostino e la cattedrale con i resti di San Siro, patrono della città di Severino Boezio. Non c'è più il palazzo imperiale di Teodorico e nemmeno la statua equestre meccanica come usava a Bisanzio, ma possiamo supporre la piazza dove venne emanato l'Editto di Rotari...e poi ancora la casa di Spallanzani...la cripta di Sant'Eusebio...il naviglio progettato da Leonardo che visse in città diverso tempo chissà in quale casa...e ti accorgi che Pavia non è la classica città di provincia, ma un'antica capitale, una metropoli mancata, una città con 15 mila studenti universitari su nemmeno 100mila abitanti dove sono passati a studiare o insegnare Rubbia, Pannella, Vecchioni, Tremonti, Foscolo, Volta, Forlanini, Golgi, Galvani, Nobel e inventori, che passavano frettolosi davanti all'ingresso in Strada Nuova dove c'è l'antica pasticceria Vigoni che inventò la Torta Paradiso e Margherita. Bella da morire, misteriosa e antica, una nobile dama che ritrosa, non si lascia scoprire, ma si da poco alla volta fra quei vicoli nebbiosi che sanno di legno bruciato nei camini e antiche pietre in cotto rosso come le 100 torri altissime da far vergognare Bologna. Tanto bella che basta un po' di pioggia per diventare così magica che, se fai due foto a caso fra i vicoli dal selciato di sassi lucido, lei ti regala immagini irripetibili, lei che per 200 anni fu la Capitale del Regno Longobardo e quindi di quasi tutta la penisola. Lei, che se ci passi una sera d'inverno, non te la dimentichi più, proprio come una bellissima donna. Fabio Greggio Nel teatro
Postato da Grazia01 il Domenica, 27 novembre @ 21:15:15 CET (156 letture)
È più facile meditare
Postato da Grazia01 il Sabato, 26 novembre @ 19:34:57 CET (162 letture)
Pioggia
Postato da Grazia01 il Venerdì, 25 novembre @ 22:53:04 CET (254 letture)
![]() ![]() Pioggia La pioggia ha un vago segreto di tenerezza una sonnolenza rassegnata e amabile, una musica umile si sveglia con lei e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio. È un bacio azzurro che riceve la Terra, il mito primitivo che si rinnova. Il freddo contatto di cielo e terra vecchi con una pace da lunghe sere. È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori e ci unge con lo spirito santo dei mari. Quella che sparge la vita sui seminati e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo. La nostalgia terribile di una vita perduta, il fatale sentimento di esser nati tardi, o l'illusione inquieta di un domani impossibile con l'inquietudine vicina del color della carne. L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo, il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue, ma il nostro ottimismo si muta in tristezza nel contemplare le gocce morte sui vetri. E son le gocce: occhi d'infinito che guardano il bianco infinito che le generò. Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco e vi lascia divine ferite di diamante. Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano ciò che la folla dei fiumi ignora. O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento, pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce, pioggia buona e pacifica, vera pioggia, quando amorosa e triste cadi sopra le cose! O pioggia francescana che porti in ogni goccia anime di fonti chiare e di umili sorgenti! Quando scendi sui campi lentamente le rose del mio petto apri con i tuoi suoni. Il canto primitivo che dici al silenzio e la storia sonora che racconti ai rami il mio cuore deserto li commenta in un nero e profondo pentagramma senza chiave. La mia anima ha la tristezza della pioggia serena, tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile, ho all'orizzonte una stella accesa e il cuore mi impedisce di contemplarla. O pioggia silenziosa che gli alberi amano e sei al piano dolcezza emozionante: da' all'anima le stesse nebbie e risonanze che lasci nell'anima addormentata del paesaggio! Federico Garcia Lorca Continuiamo a crescere...
Postato da Grazia01 il Venerdì, 25 novembre @ 22:44:32 CET (151 letture)
![]() ![]() Continuiamo a crescere, a mutare la nostra forma, ci confrontiamo con alcune debolezze che devono essere corrette, non sempre scegliamo la soluzione migliore... eppure, nonostante tutto, andiamo avanti, sforzandoci di procedere eretti, in modo corretto, cosicché ci sia possibile onorare non le pareti, né le porte o le finestre, ma lo spazio vuoto che esiste dentro, lo spazio in cui adoriamo e veneriamo ciò che abbiamo di più caro e importante. Paulo Coelho Buon fine settimana Il vero viaggio...
Postato da Grazia01 il Martedì, 22 novembre @ 20:10:55 CET (247 letture)
Il respiro
Postato da Grazia01 il Lunedì, 21 novembre @ 19:48:12 CET (216 letture)
Sono altrove
Postato da Grazia01 il Domenica, 20 novembre @ 21:21:30 CET (327 letture)
Ricordi
Postato da Grazia01 il Sabato, 19 novembre @ 16:48:09 CET (365 letture)
![]() ![]() Durante la nostra vita, viviamo situazioni o circostanze dolorose, che rimangono dentro di noi sotto forma di ricordi; non siamo in grado di dimenticarcene, e ciò condiziona il nostro comportamento e il nostro modo di essere. Queste situazioni dolorose possono essere diverse: la morte di una persona cara, la fine di un amore, un fallimento sul lavoro, un tradimento o ricordi d’infanzia che hanno segnato il nostro carattere inderogabilmente. Se ci riflesso su un pochino, mi rendo conto però che in un solo giorno vivo situazioni sia piacevoli che spiacevoli, eppure ricordo più spesso quelle brutte e allora rifletto che anche nei ricordi della vita ho dimenticato quelli positivi e cerco di farli emergere e ne trovo. Capisco così di darli per scontanti. Anche nel nostro presente bisogna fare tesoro di questi istanti e provare a ricordare la sensazione che producono in noi, per rifugiarci in essa quando veniamo oppressi da una situazione che ci fa soffrire. E' triste costatare però come il ricordo di un dolore provochi ancora dolore, mentre un ricordo felice non ci dia felicità. Buona domenica Novembre
Postato da Grazia01 il Martedì, 15 novembre @ 17:12:41 CET (532 letture)
![]() ![]() NOVEMBRE Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore... Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. E' l'estate fredda, dei morti. Giovanni Pascoli Stasera una luna speciale
Postato da Grazia01 il Lunedì, 14 novembre @ 22:13:55 CET (429 letture)
![]() ![]() Guardate la luna questa sera: sarà alla distanza minima dalla terra (perigeo). Ma la cosa che la renderà speciale è che sarà anche piena. Raggiungerà il culmine a mezzanotte. Questa notte quindi la luna apparirà più grande e più brillante. Forse non ci accorgeremo della differenza ma sarà comunque uno spettacolo da non perdere. Buonanotte...luminosa Vecchiaia
Postato da Grazia01 il Lunedì, 14 novembre @ 10:44:20 CET (307 letture)
![]() ![]() La gente come me può ancora forse ricordarsi di tempi in cui il mondo si apriva agli occhi dei bambini con una varietà e una meraviglia che non esistono più nella stessa misura. Questa verità e meraviglia venivano in parte dai vecchi, esseri allora diversi da tutti gli altri, offerti all’infanzia come una favola. Tra il vecchio ed il bambino vi era un’affinità, o meglio una specie di contrappunto; tanto che, in un mondo nel quale scompaiono i veri vecchi, scompariranno anche i veri bambini. Guido Piovene Coscienza
Postato da Grazia01 il Domenica, 13 novembre @ 17:55:22 CET (444 letture)
![]() ![]() Senza il dolore – come ha ben visto l’autore dei Ricordi dal sottosuolo – non ci sarebbe coscienza. E il dolore, da cui sono colpiti tutti i vivi, è l’unico indizio che permetta di supporre che la coscienza non sia una prerogativa dell’uomo. Infliggete una qualche tortura a un animale, contemplate l’espressione del suo sguardo, vi coglierete un lampo che lo proietta per un istante al di sopra della sua condizione. L’animale, quale che sia, nel momento in cui soffre fa un passo verso di noi, si sforza di raggiungerci. Ed è impossibile, finché dura il suo male, rifiutargli un grado, sia pur minimo, di coscienza. (EM Cioran) Il 13 novembre del 1889 nacque Nino Oxilia
Postato da Grazia01 il Domenica, 13 novembre @ 13:00:08 CET (331 letture)
![]() Poesie di Nino Oxilia ![]() Contraddizione I Io maschio ben costrutto per l’amore ed avvezzo agli sportivi giochi fisici, io, l’uomo dai lascivi impeti, l’uomo in cui l’istinto è tutto, io sono triste. Io fecondo animale che non conosco il rispetto dell’altalena sociale, e mi compiaccio dando lo sgambetto alle dottrine dell’intelligenza, saltando di piè pari sopra il petto della menzogna detta convenienza, io sono triste. Io che passeggio sul puritanismo a torso nudo come un gladiatore, che sputo su Loyola con furore e prendo a calci l’indeterminismo, io che il metodo aborro e il sillogismo e il fato greco e il mistico fervore, io che son sperma e mani e occhi e creta ma che non son poeta, io sono triste. Io che ho la penna in mano e fumo e stono come un treno diretto, che sono tutto in marcia, testa, petto, gambe, riso, bestemmie, urla, perdono, io sono triste... III O tristezza! Tu sei la benvenuta, o amante dei poeti simbolisti. Noi farem l’orgia delle cose tristi sulla coltre dell’anima svenuta. Adàgiati che possa contemplarti. Sei figlia del rimpianto? Od il rimedio dell’Impotenza? Maschera del Tedio, o la modella delle Belle Arti? Che sei? La febbre della notte eterna, o un principio di gastrica? La morsa dell’attesa o il respiro della corsa? Sei la provincia o la città moderna? Oggi, ieri, o domani? Il magnetismo di un occhio ignoto, a un bivio, tra gli specchi? L’elica di un Caproni od i cernecchi d’un postiglione del romanticismo? ![]() Il cuore è pieno di farfalle d'oro Il cuore è pieno di farfalle d'oro che volano e scintillano. Cento campanellini squillano dentro di me con lieve ritmo argentino. I pensieri compaiono, scompaiono, giocano a rimpiattino, fanno a palle di neve... E il verso brontola... Sono stanco delle parole consuete. Ho sete di cantarti, o cuore, liberamente saltando ridendo piangendo d'amore. Leggere...
Postato da Grazia01 il Venerdì, 11 novembre @ 21:18:43 CET (244 letture)
I libri...
Postato da Grazia01 il Giovedì, 10 novembre @ 22:01:37 CET (235 letture)
Leggere...
Postato da Grazia01 il Giovedì, 10 novembre @ 21:59:52 CET (246 letture)
Casina delle Civette
Postato da Grazia01 il Martedì, 08 novembre @ 20:10:33 CET (460 letture)
![]() Il Museo della Casina delle Civette si trova all’interno del parco di Villa Torlonia a Roma ed è una delle bellezze nascoste della Capitale. Il suo nome deriva dal fatto che le civette sono uno decori ricorrenti nelle vetrate e nelle maioliche. Fino al 1938 la Casina delle Civette era stata la dimora del principe Giovanni Torlonia junior, all’epoca era conosciuta come Capanna svizzera per via del suo aspetto molto simile a quello di un rifugio alpino. ![]() Oggi è invece, è un museo che sembra uscito da un libro di favole. Ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia, la Casina delle Civette è si è trasformata nel tempo, infatti se prima l’architettura appariva rustica adesso ha un aspetto raffinato con porticati, torrette e logge. ![]() Ma sicuramente sono le sue decorazioni a lasciare a bocca aperta. Ci sono maioliche colorate e vetrate che raffigurano civette, fate, cigni, pavoni ma anche nastri, farfalle e rose. E’ proprio per le vetrate con due civette che il nome dell’edificio è stato cambiato,ma in realtà questo uccello viene ripreso anche in altre decorazioni e nel mobilio voluto dal principe Giovanni, amante dei simboli esoterici. ![]() ![]() Se all’esterno si intravede anche un tocco liberty, all’interno vi sono sculture in marmo, ferro battuto, mosaici, legni intarsiati e decorazioni pittoriche. Le vetrate sono state prodotte su disegni di Duilio Cambellotti, UmbertoBottazzi, Vittorio Grassi e Paolo Paschetto. L’edificio venne distrutto durante la Seconda guerra mondiale, solo nel 1978 la Casina delle Civette fu acquisita dal comune di Roma, ma nel 1991 un incendio distrusse ulteriormente la villa. Casina delle civette, le vetrate ![]() ![]() ![]() Dopo un lungo lavoro di restauro durato cinque anni, la Casina delle Civette è oggi uno spazio restituito alla città e sicuramente uno dei più affascinanti per grandi e piccini. ![]() Fonte GreenMi.it Sri Lanka
Postato da Grazia01 il Sabato, 05 novembre @ 18:39:53 CET (562 letture)
![]() Definita da Marco Polo “l’isola più bella del mondo”, lo Sri Lanka è la meta di viaggio perfetta per chi ama la natura, la cultura e la storia. Il Paese offre una varietà pressoché infinita di cose da vedere e di attività da svolgere: si spazia dalla visita dei resti di antiche culture risalenti a duemila anni fa nella zona del Triangolo Culturale a bellissime escursioni nei parchi nazionali, alla ricerca di numerose specie animali come leopardi, elefanti, uccelli e molte altre. ![]() L’Isola offre paesaggi mozzafiato che vi resteranno nella mente, perfetti per scattare foto stupende e godersi tramonti indimenticabili, rilassanti e suggestivi. Non vi resta che preparare le valigie e partire. QUANDO ANDARE IN SRI LANKA Il clima in Sri Lanka è abbastanza particolare, è caratterizzato infatti dalla presenza di due monsoni che contribuiscono a far sì che ci siano diverse “stagioni” nello stesso periodo in varie parti dell’isola. Il monsone sud-occidentale provoca piogge sulle coste ovest e sud-ovest da aprile a settembre, mentre il monsone nord-orientale colpisce la parte est del paese da novembre a marzo. Detto ciò la nota positiva è che ci sarà sempre una parte di paese dove il clima è perfetto per organizzare un viaggio in Sri Lanka** ed essendo vicino all’equatore le temperature in linea generale saranno costanti tutto l’anno. COSA VEDERE IN SRI LANKA IL TRIANGOLO CULTURALE Definito la culla della civiltà singalese, il Triangolo Culturale si sviluppa tra le città di Anuradhapura, Polonnaruwa e Kandy e comprende immensi monasteri, tre imponenti Dagoba, straordinarie rovine antiche, templi rupestri e la magnifica roccia di Sigiriya, uno dei luoghi più suggestivi dell’intero paese. ANURADHAPURA Anuradhapura fu completamente rasa al suolo nel 993 e oggi è un luogo ricco di cultura, storia e religione dove il visitatore può immergersi a fondo nella civiltà singalese. Visitare e orientarsi ad Anuradhapura può sembrare un’impresa alquanto complicata ma il segreto è memorizzare i tre grandi monasteri: Mahavihara, Jetavana e Abhayagiri che fanno parte del Recinto Sacro. Per visitare la parte antica della città, dove si concentrano splendide Dagoba, musei, monasteri, palazzi e grandi luoghi di culto ci vorrebbero giorni interi quindi se il tempo a disposizione è poco la soluzione migliore è quella di affidarsi alla conoscenza di uno degli abitanti del posto che con un tuk-tuk porterà i visitatori a percorrere i punti più importanti della città. ![]() POLONNARUWA Polonnaruwa è il luogo dove si possono visitare i monumenti più belli dell’isola e si trovano tutti in un unico sito archeologico lungo circa 4 km e visitabile in un’unica giornata. Al centro del sito si trova quello che era il Palazzo Reale, mentre più a nord si trova il cuore religioso della città, il Quadrangolo, dove si possono ammirare le rovine più belle e affascinanti. Uno dei luoghi che merita maggiormente la visita è Gal Vihara, il Tempio di Roccia, conosciuto anche come Tempio della Roccia Nera, al cui interno si trova un’imponente statua del Budda Sdraiato lungo circa 14 metri. Silenzio
Postato da Letty il Sabato, 05 novembre @ 18:27:36 CET (232 letture)
![]() ![]() Il silenzio ha il colore delle nuvole d'inverno È quel viaggio improvviso che ti porta via dove non sai A volte brilla sulla superficie argentea del mare È un gatto accanto al camino mentre tu voli oltre il confine di tutti i tuoi sogni e la tua anima arde tra le fiamme di milioni di "vorrei" Sei tu e tutto quel che resta quando ritorni e non ritrovi più nulla delle certezze che hai accatastato ... eppure... non è mai zitto abbastanza a volte ha il suono assordante di quella lacrima che non hai mai pianto Letty Ottobre
Postato da Letty il Sabato, 05 novembre @ 18:26:15 CET (496 letture)
![]() ![]() L’estate è passata senza che me ne accorgessi. Il cielo è sempre grigio e gli alberi sbiaditi. Per qualche giorno ha fatto un freddo anomalo che si è temuto fosse arrivato l’inverno prima del previsto. Invece no. L’autunno si sarà svegliato tardi e in un impeto di orgoglio, si è ripreso il suo tempo, ha giusto un po’ le idee confuse sulle temperature tanto da farci girare a maniche corte. Mi sfilano i giorni. A volte non so neppure che numero sia… Dicono che quando sei così distratto ti manca qualcosa. O qualcuno… A me mancano i sogni, a volte penso di averli solo scordati su un pullman con una destinazione tutta loro… Letty Penisola della Kamchatka
Postato da Grazia01 il Sabato, 05 novembre @ 18:24:08 CET (375 letture)
![]() L’inquinamento acustico ha contaminato tutto il mondo, non esiste più un angolo del Pianeta dove non si senta il rombo di un aereo in lontananza. Neppure in Antartide dove: i motori delle barche, i generatori dell’elettricità e gli aeroplani inquinano costantemente. Alcuni ricercatori di un’equipe scientifica, tra i quali il professore americano della Ucla, George Michelson Foy, e un ecologo, Gordon Hempton, da anni sono alla ricerca di luoghi incontaminati, dove regna il silenzio o meglio la mancanza di disturbi rispetto al silenzio naturale. Sono state analizzate le foreste tropicali e i ghiacciai dell’Antartide, ma nessuno di questi luoghi è scevro da inquinamento acustico. Nella lista dei luoghi quasi silenziosi si trova: l’Antartide appunto, l’Hoh Rain Forest nel parco nazionale di Olympic, Washington, le praterie canadesi, il vulcano Haleakala alle Hawaii, la foresta tropicale del Borneo e la riserva naturale del vulcano Kronotsky nella leggendaria penisola della Kamchatka, Russia, di cui le immagini sottostanti. ![]() ![]() ![]() ![]() Commemorazione del 4 novembre
Postato da Grazia01 il Sabato, 05 novembre @ 14:07:44 CET (2739 letture)
![]() ![]() Il 4 novembre l’Italia celebra il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate: si tratta di una festività per ricordare il 4 novembre 1918, anniversario della vittoria e del termine della prima guerra mondiale per l’Italia. Quel giorno, infatti, il Bollettino della Vittoria diede l’annuncio che l’Impero Austro-ungarico si arrendeva all’Italia, in base all’armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919), l’Italia completa l’unità nazionale con l’annessione di Trento e Trieste. Se è giusto ricordare le vittime delle guerre è altrettanto giusto ripudiare la guerra stessa, come sottolinea la nostra Costituzione. Purtroppo capita che a volte tale giornata sia più una celebrazione delle armi che non un ricordo. A tal proposito condividiamo pienamente l’esortazione di Peacelink: ![]() Il 4 novembre, in silenzio e dignità, le istituzioni democratiche, le associazioni e i movimenti umanitari, le persone di volontà buona, vadano a meditare in silenzio e a deporre un fiore dinanzi alle lapidi che ricordano coloro che furono assassinati, ne rimemorino i nomi e l’umanità, le vite assurdamente orribilmente estinte, e ci si impegni tutti a contrastare le guerre presenti e future. E sia infine cancellata la vergogna della macabra festa degli apparati di morte; si affermi il diritto alla vita per l’umanità intera. “Ogni vittima ha il volto di Abele” (Heinrich Boell). ![]() A seguire ecco alcune frasi per il 4 novembre tratte dai messaggi che i vari Presidenti della Repubblica hanno inviato in occasione del Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate. 4 novembre 1918: per gli anziani, i superstiti, i Cavalieri di Vittorio Veneto è data vissuta, pagata; e ritorna carica della memoria di tanti eroici caduti, memoria di sacrifici, di gloria e di vittoria. Per questo è la giornata vostra, Forze Armate d’Italia! Per i più giovani, per i giovanissimi, cioè per tutti voi oggi alle armi, è pagina di storia che merita meditazione. (Oscar Luigi Scalfaro) Il 29 ottobre del 1884 nacque Corrado Govoni
Postato da Grazia01 il Sabato, 29 ottobre @ 21:10:22 CEST (254 letture)
![]() Il 29 ottobre del 1884 nacque Corrado Govoni ![]() Morte del Partigiano Dorme nei suoi capelli, vegetali fili che il sole e il vento scioglieranno vivi all’alba: una buia sventagliata di mitra lo sferzò tra capo e collo come brusca manata di un amico: così cadde supino, per voltarsi a riconoscerlo e a scambiare il colpo. Non sentì allontanarsi per la riva i passi dei fucilatori, dopo che gli diedero un calcio per saluto gridandogli: «Carogna!», e dentro il fiume scaricarono l’arma e un po’ più avanti graffiarono rabbiosamente il ponte di bombe a mano: troppo poco a dare, anche se così complice od assente, che la notte straripi di terrore per un sol sparo secco. Dorme, dorme lungo disteso, stretto il gonfio collo nella sciarpa di sangue larga e morbida sempre più gelida; e il lungo cappotto indurito di brina è il suo sepolcro. E la sua patria è l'erba ![]() Punta secca Sei magra e lunga eppure hai tanta forza plastica nel corpo gentile che se abbandoni i gomiti sul pozzo o contro il muro del cortile il bel corpo rovescio serrati gli occhi strette le labbra sciolti i ginocchi con quell’uncino di riccio nel mezzo della fronte e ad un capriccio improvviso ti distacchi t’impenni e via saetti come da fionda su quegli alti tuoi tacchi di stella che nel sole quasi non ti si vede più tanto sei bionda; si può giurar per certo che tu con quel tuo premer duro un incavo hai aperto nel docile marmo e nel muro. Attacchi d’ali strappate ti palpitan le reni; così sottile e senza seni li hai tutti nei ginocchi. Ma l’orchidea tu l’hai negli occhi. Ci hanno fatto credere
Postato da Grazia01 il Venerdì, 28 ottobre @ 21:17:25 CEST (486 letture)
![]() ![]() Ci hanno fatto credere che l’amore, quello vero, si trova una volta sola, e in generale prima dei trent’anni. Non ci hanno detto che l’amore non è azionato in qualche maniera e nemmeno arriva ad un’ora precisa. Ci hanno fatto credere che ognuno di noi è la metà di un’arancia, che la vita ha senso solo quando riusciamo a trovare l’altra metà. Non ci hanno detto che nasciamo interi, che mai nessuno nella nostra vita merita di portarsi sulle spalle la responsabilità di completare quello che ci manca: si cresce con noi stessi. Se siamo in buona compagnia, è semplicemente più gradevole. Ci hanno fatto credere in una formula chiamata “due in uno”: due persone che pensano uguale, agiscono uguale, che solamente questo poteva funzionare. Non ci hanno detto che questo ha un nome: annullamento. Che solamente essere individui con propria personalità ci permette di avere un rapporto sano. Ci hanno fatto credere che il matrimonio è d’obbligo e che i desideri fuori tempo devono essere repressi. Ci hanno fatto credere che i belli e magri sono quelli più amati, che quelli che fanno poco sesso sono all’antica, e quelli che invece ne fanno troppo non sono affidabili, e che ci sarà sempre un scarpa vecchia per un piede storto! Solo non ci hanno detto che esistono molte più menti “storte” che piedi. Ci hanno fatto credere che esiste un’unica formula per la felicità, la stessa per tutti, e quelli che cercano di svincolarsene sono condannati all’emarginazione. Non ci hanno detto che queste formule non funzionano, frustrano le persone, sono alienanti, e che ci sono altre alternative. Ah, non ci hanno nemmeno detto che nessuno mai ci dirà tutto ciò. Ognuno di noi lo scoprirà da sè. E così, quando sarai molto innamorato di te stesso, potrai essere altrettanto felice, e potrai amare qualcuno. John Lennon Il 24 ottobre del 1886 nacque Delmira Agustini
Postato da Grazia01 il Lunedì, 24 ottobre @ 20:44:00 CEST (489 letture)
![]() Il 24 ottobre del 1886 nacque Delmira Agustini poetessa uruguaiana (†1914) ![]() Quando l’amore esplode Se la vita è amore, ch’essa sia benedetta! Voglio aver più vita per amare! Oggi sento che mille anni di idee non valgono un azzurro minuto di sentimento. Il mio cuore s’estingueva in una tristezza lenta. Oggi, fior di Cupido, s’apre alla luce. La vita esplode come una violenta marea, che la mano dell’amore ha armato. Oggi la mia melanconia s’avvia verso la notte, triste e fredda, con le sue ali spezzate: nell’ombra lontana essa svanisce, come una chiazza di dolore antico… E tutta la mia vita canta, bacia, ride! E tutta la mia vita è una bocca in fiore! ![]() Notturno Fuori, la notte in veste tragica singhiozza Come un'enorme vedova incollata ai miei vetri. La mia stanza... Per uno splendido miracolo di luce e fuoco La mia stanza è una grotta di oro e gemme rare: E' come un muschio delicato, così profonda di tappeti, ed è tanto vivida e calda così dolce che credo di essere dentro un cuore.... Il mio letto insonne è bianco e vaporoso Come il fiore dell'innocenza, Come la spuma del vizio! Questa è una notte di insonnia; Ci sono notti oscure così oscure che portano sulla fronte una rosa di sole... In queste notti scure e chiare non si dorme Io ti amo inverno! Io ti immagino vecchio, Ti immagino saggio, Come un divino corpo di marmo palpitante Che trascina come un manto regale il peso del tempo.. Inverno, io ti amo e sono la primavera... Io sorrido, tu nevichi Tu perché tutto sai Io perché tutto sogno.... Amiamoci per questo!.. Sopra il mio letto insonne, Così bianco e vaporoso come il fiore dell'innocenza, Come la spuma del vizio, Inverno, inverno, inverno, Sprofondiamo in un ramo di rose e di gigli! Ciao
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Alessandra e Danielissima
Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
ABBRACCIO
ADDIO ALBA AMICIZIA AMORE ANNO NUOVO AUTUNNO BACIO CARNEVALE CONDIZIONE UMANA CUORE DIALOGO D'AMORE EMOZIONI EPIFANIA EROS ESTATE FELICITA' E GIOIA FESTA DELLA DONNA FREDDO E GELO GELOSIA GIUGNO INCONTRO INVERNO LONTANANZA LUNA MALINCONIA MAMMA MANI MARE MAGIA D'AMORE MISTERO D'AMORE NATALE NATURA NEVE NOTTE NUVOLE ORIGINALITA' PAPA' PASQUA PASSIONE E MISTERO PIOGGIA POESIA PRIMAVERA RICORDI RIFLESSIONI D'AMORE SAN VALENTINO SENSO DELLA VITA SERA SETTEMBRE SILENZIO SOGNO SOLE SORRISI SPERANZA STELLE TEMPO VIAGGIO VINO
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