Friday, April 23, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
|
|||||
![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() |
![]() Benvenuto Anonimo Iscrizioni: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 01: News 02: Stories Archive 03: Home 04: Home 05: Home 06: Forums 07: Home 08: Forums 09: Home 10: News 11: Stories Archive 12: Stories Archive 13: Home 14: Topics 15: Forums 16: Home 17: News 18: Home 19: coppermine 20: Stories Archive 21: Search 22: Forums 23: Home 24: Home 25: News 26: Home 27: Home 28: Home 29: coppermine 30: Home 31: News 32: Home 33: Home 34: Home 35: Stories Archive 36: coppermine 37: Home 38: News 39: Home 40: Home 41: Home 42: Home 43: coppermine 44: Home 45: Home 46: Search 47: Search 48: coppermine 49: Home 50: Home 51: Home 52: Home 53: Forums 54: coppermine 55: Forums 56: Statistics 57: News 58: coppermine 59: Home 60: Home 61: Search 62: Search 63: coppermine 64: Forums 65: Home 66: Forums 67: coppermine 68: Home 69: Home 70: coppermine 71: Stories Archive 72: coppermine 73: coppermine 74: News 75: Home 76: Home 77: Stories Archive 78: Forums 79: Forums 80: coppermine 81: Stories Archive 82: coppermine 83: coppermine 84: Stories Archive 85: Home 86: coppermine 87: Stories Archive 88: Stories Archive 89: Home 90: Home 91: Home 92: Stories Archive 93: Home 94: Stories Archive 95: Home 96: Home 97: Stories Archive 98: coppermine 99: Home 100: Home 101: Home 102: Home 103: Home 104: Stories Archive 105: Home 106: Home 107: Home 108: Home 109: Home 110: Forums 111: Search 112: Search 113: News 114: Home 115: Home 116: Home 117: coppermine 118: Home 119: coppermine 120: Home 121: Home 122: Home 123: Home 124: coppermine 125: Home 126: Home 127: Home 128: Home 129: News 130: Home 131: Home 132: Home 133: Home 134: News 135: coppermine 136: News 137: News 138: News 139: Home 140: Forums 141: Forums 142: Home 143: Home 144: Home 145: Stories Archive 146: Forums 147: Home 148: News 149: Forums 150: Home 151: Home 152: coppermine 153: Forums 154: Forums 155: Stories Archive 156: Stories Archive 157: Home 158: Home 159: Home 160: Home 161: Home 162: Home 163: Home 164: Stories Archive 165: Search 166: Home 167: coppermine 168: Home 169: Home 170: Forums 171: Home 172: Search 173: Home 174: Home 175: coppermine 176: Home 177: Search 178: coppermine 179: News 180: Home 181: Home 182: Forums 183: Search 184: Home 185: coppermine 186: coppermine 187: Home 188: Home 189: Your Account 190: Your Account 191: Search 192: Home 193: Home 194: Home 195: coppermine 196: Home 197: Home 198: Stories Archive 199: Home 200: Home 201: Home 202: Home 203: Home 204: coppermine 205: Stories Archive 206: Stories Archive Staff Online: Nessuno dello Staff è online!
coppermine
![]() ![]() · Viste: 1924042 · Voti: 431 · Commenti: 60
Achmatova
Alberoni I Alberoni II Auden Battaglia Bruno Ballerini II Ballerini I Barbera Bassani Baudelaire Bertolucci Betocchi Bukowski Calvino Caproni Cardarelli Cechov Cohen Collins Dante De Luca Dickinson Erba Formaggio Foscolo Gamberale Gatto Goethe Gibran I Gibran II Gozzano Hemingway Hesse I Hesse II Hikmet Hugo Jiménez Keats Leopardi I Leopardi II Lessing Lorca Luzi Manzoni Merini Milton Montale Negri Neruda I Neruda II Novalis Pascoli Pasolini Pavese Paz Pessoa Pirandello Pozzi Antonia Prevert Quasimodo Rimbaud Rodari Saba Saffo Saramago Sereni Shakespeare Spaziani Stampa Swinburne Szymborska Tagore Teasdale Thomas Trilussa Ungaretti Verga Verlaine Voltaire I Voltaire II Whitman |
Abbraccio
Postato da Grazia01 il Domenica, 25 febbraio @ 15:10:05 CET (4094 letture)
L' Acchiappasogni
Postato da Grazia01 il Sabato, 24 febbraio @ 01:49:39 CET (1519 letture)
![]() ![]() ABRAHAM MINTCHINE
Postato da Grazia01 il Venerdì, 23 febbraio @ 21:57:28 CET (1234 letture)
![]() ![]() Ritratto d'uomo seduto con sciarpa olio su tela 60 x 81 La primavera è stata la sua stagione. Mintchine nasce infatti il 14 aprile del 1898, e muore il 25 aprile del 1931 a La Garde, a pochi chilometri da Tolone. Grazie ad alcune lettere e fogli di diario, giunti sino a noi da chi l'ha frequentato durante il soggiorno parigino, ultima tappa della sua diaspora, si comprende quanto egli amasse la vita e vivesse, senza timore, l'idea della morte. Il mercante René Gimpel, il giorno della scomparsa dell' artista, annota nel diario: «Sono annientato. Deve avere 30 anni. È spaventoso pensare che un genio sia morto nel fiore degli anni. Piango soprattutto per le grandi opere che non ha creato. Piango per ciò che il mondo ha perso. Piango per quella gioia che irradiava, quella gioia, che nel dolore, lo rendeva ragazzo. Durante la sua permanenza nel Mezzogiorno mi aveva scritto tre volte. Aveva scritto due o tre frasi bellissime, una soprattutto sul dolore. Non bisogna dimenticare che era russo: parlava molto male il francese e già, però, sapeva scrivere bene. Sarebbe diventato un Renoir o forse ancora di più». Vivevamo senza paura - poesia indiana
Postato da Grazia01 il Venerdì, 23 febbraio @ 21:21:08 CET (1659 letture)
![]() ![]() Per noi indiani, la vasta pianura d'erba, la Prateria, non era affatto un "luogo selvaggio", con le sue belle colline simili all'ondeggiare del mare in movimento, con i suoi fiumi striscianti tortuosamente e con le sue rive fittamente coperte di vegetazione. Solo l'uomo bianco sentiva la natura incontaminata come un "luogo selvaggio", resa infetta da animali "selvaggi" ed esseri umani "selvaggi". da "Sabbia e schiuma" di Kahlil Gibran
Postato da Grazia01 il Venerdì, 23 febbraio @ 14:18:03 CET (1293 letture)
![]() ![]() Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda. L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma. Ma sempre spiaggia e mare rimarranno. ![]() La realtà dell'altro non è in cio' che ti rivela, ma in quel che non puo' rivelarti. Percio', se vuoi capirlo, non ascoltare le parole che dice, ma quelle che non dice. ![]() La mente è una spugna; il cuore è acqua che corre. Non è strano che la maggior parte di noi preferisca assorbire anzichè correre? ![]() Il ricordo è una forma di incontro. L'oblio è una forma di libertà. Tu bevi vino per ubriacarti; io lo bevo perchè mi renda sobrio da quell'altro vino. Ogni seme è un desiderio. leggenda tibetanna
Postato da Grazia01 il Venerdì, 23 febbraio @ 14:02:29 CET (1152 letture)
Regala ciò che hai....di Alessandro Manzoni
Postato da Grazia01 il Giovedì, 22 febbraio @ 14:02:40 CET (2730 letture)
![]() ![]() Occupati dei guai, dei problemi del tuo prossimo. Prenditi a cuore gli affanni, le esigenze di chi ti sta vicino. Regala agli altri la luce che non hai, la forza che non possiedi, la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo. Illuminali dal tuo buio. Arricchiscili con la tua povertà. Merlino ed il suo amore fatale per Vivian
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 21 febbraio @ 20:51:44 CET (1275 letture)
![]() ![]() Leggenda bretone Un nome melodioso per una terra immersa nel verde dove oqni albero, oqni specchio d’acqua e oqni pietra raccontano di amori e di incantesimi. Dove Merlino ormai un vecchio dalla barba bianca incontrò la bella e dolce Vivian se ne innamorò e rinunciò ai suoi poteri per la fanciulla dai capelli neri e dagli occhi grigi trasparenti come le acque della Fontana di Barenton, presso la quale egli la vide per la prima volta. Nel cuore della Bretagna, tra il Morbihan e l'Ile-et-Vilaine, si trova la Foresta di Paimpont. A noi può sembrare immensa, ma non è che una piccola parte sopravvissuta fino a oggi, di quella che un tempo era la sterminata Foresta Armoricana, lunga 140 chilometri. La sua bellezza, la maestosità dei suoi alberi e le proprietà magico-curative delle acque della Fontana di Barenton sono citate a partire dal XII secolo. Robert Wace, nel suo : « Romanan de Rou », ne descrisse le meraviglie e in particolare menzionò l’abitudine degli abitanti della zona di recarsi alla fonte, riempire un corno con l'acqua calda die che ne sgorgava e bagnare le pietre, per ottenere la pioggia nella stagione secca. Anche Chrétien de Troyes, autore di una celebre opera sul Graal, fece della fontana il centro di ogni azione nel suo romanzo in versi “Yvain ou le Chevalier au lion”. Un'alba
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 febbraio @ 21:35:10 CET (1583 letture)
![]() ![]() Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba. Si staccano i convogli, nella piazza bruna di terra il verde dei giardini trema d'autunno nei cancelli. È l'ora fioca in cui s'incide al freddo la tua città deserta, appena un trotto remoto di cavallo, l'attacchino sposta dolce la scala lungo i muri in un fruscìo di carta. La tua stanza leggera come il sonno sarà nuova e in un parato da campagna al sole roseo d'autunno s'aprirà. La fredda banchina dei mercati odora d'erba. La porta verde della chiesa è il mare Alfonso Gatto Charlie Chaplin
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 febbraio @ 20:52:49 CET (5444 letture)
![]() ![]() Il monello del 1921 CHAPLIN, RISO AMARO Charlie Chaplin ha utilizzato del cinema quello che ha trovato, senza inventare stili particolari. Tutta la sua grandezza sta nella recitazione, nella prodigiosa mimica, nella straordinaria capacità di cambiare disinvoltamente registro. Dal comico al tragico. Dal ridicolo al patetico. ![]() Le luci della città del 1931 Chaplin, Charles Spencer, detto Charlie, nato a Londra il16 aprile 1889. Figlio d'arte, Chaplin esordisce a cinque anni nei teatrini inglesi. Passa l'adolescenza tra strada e orfanotrofio. Viene assunto, col fratello maggiore Sidney, da Fred Karno, grande sostenitore della pantomima inglese. La sua famiglia di artisti di music-hall cade in miseria, così nel1912 Charlie s'imbarca alla volta degli Stati Uniti. Notato da Mack Sennett, nel 1914, viene scritturato dalla casa cinematografica Keystone. Già qui adotta il profilo che lo renderà famoso: bombetta, baffetti, scarpe e pantaloni troppo grandi. Insoddisfatto, lascia la Keystone e realizza da solo i suoi film (di un rullo, poi di due), a un ritmo frenetico: prima per la Essanay (1915) - dove abbandona la meccanica slapstick (le "torte in faccia") e diventa Charlot, l'ornino disoccupato, innamorato e vessato - ; poi passa alla Mutual (1916), dove fa film aggraziati e film socialmente radicali; quindi, per un milione di dollari, passa alla First National (1918): come Chaplin era un comico di talento, come Charlot semplicemente un genio. In pochi anni ottiene un successo folgorante. Insieme a Griffith, Fairbanks e Mary Pickford, fonda nel 1919 la United Artists e si dedica a realizzare accurati lungometraggi. È il comico più popolare d'America; infine, di tutto il mondo. "Diventa celebre come Sarah Bernhardt e Napoleone" (dice Louis Delluc). Per intere generazioni ha rappresentato il cinema stesso. Il ritorno
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 febbraio @ 10:09:16 CET (1054 letture)
![]() ![]() Era, era sempre stato e stava tornando. Aveva, galassia dopo galassia, varcato i confini dell'universo raggiungendo il limite dell'espansione e dal bordo era scivolato negli altri universi ed aveva incontrato gli altri simili a lui. Questo era il motivo del lungo viaggio, con loro aveva scambiato e confrontato energie, conoscenze e creato emozioni, ma poi era giunto il momento del rientro, il richiamo si era fatto sempre più forte. Tornò nel suo universo, raggiunse la familiare galassia ed individuò con gioia il pianeta verde-azzuro coperto di nubi. Intorno ad esso si avvolse fondendosi con l'atmosfera. Il globo, brulicante di primitiva vita e di forti emozioni destò in lui graditi ed antichi ricordi. Avvertì il richiamo che s'era fatto sempre più forte: era atteso. Si materializzò possente, distese le enormi membrane nere e sorvolò mari, pianure, montagne. A gruppi parallelepipedi di pietra sintetica s'innalzavano dal terreno brulicanti di una semplice, primitiva specie vivente. Piccoli uccelli metallici rombanti lo sfiorarono e presero a volare assieme a lui. Un battito d'ali li disperse e veloce planò ove il richiamo era più forte. Il vento sibilava attorno alla sua affusolata testa ed un rombo di tuono usciva dalla sua enorme bocca. Una lupa d'argento si materializzò nella inaccessibile foresta circondata d'aguzze vette ed ululò a lungo al cielo per carpire la sua attenzione. L'enorme massa con le nere, membranose ali spiegate si diresse verso di lei e lentamente le planò accanto. L'invenzione del libro
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 febbraio @ 09:48:04 CET (3221 letture)
![]() ![]() La città nella storia del libro Da molto tempo abbiamo l’abitudine di considerare Gutenberg l’inventore della stampa. Ma è forse inutile ricordare a una platea di persone del mondo del libro quali siete, che questa affermazione non è che una semplificazione e che, in quanto tale, è sicuramente ingannevole. Poiché la stampa di testi o immagini su un supporto di carta, di pergamena, o ancora di tessuto, è un processo noto e praticato dagli uomini molto prima di Gutenberg, e molto prima della metà del XV secolo: mi è sufficiente, ad esempio, rammentare la celebre storia di quell’imperatrice giapponese la quale, nell’VIII secolo della nostra era, fece stampare a fini votivi o a fini più o meno magici, un numero considerevole di sutra (si dice che ne fece stampare mille) su strette strisce di pergamena, che venivano poi arrotolate e inserite in piccole miniature di pagode in legno, di cui si è conservato fino ad oggi un certo numero di esemplari sia in Giappone sia in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Questo succedeva 700 anni prima di Gutenberg e perciò, è tutto chiaro: Gutenberg non è l’inventore della stampa. Però è l’inventore della stampa a caratteri mobili in Occidente e, credetemi, questa precisazione non toglie nulla alla sua gloria. ![]() E' sbagliata una scuola che non crea ostacoli
Postato da Grazia01 il Lunedì, 19 febbraio @ 20:31:20 CET (1453 letture)
![]() ![]() L'artista ha bisogno del masso di marmo duro, resistente da vincere per far emergere la statua. In tutti i romanzi, in tutti i film ci deve essere un ostacolo da superare o un nemico da vincere. Senza egoismo non può esserci altruismo. Senza paura non può esserci coraggio. L'egoismo perciò non è solo l'ostacolo posto sulla strada dell'altruismo, ne è paradossalmente anche l'organo: l'egoismo è «l'organo ostacolo» dell'altruismo. La paura è «l'organo ostacolo» del coraggio, l'ingiustizia «l'organo ostacolo» della giustizia. La morale è sempre superamento di un ostacolo e la vita una continua lotta contro la malattia, contro la morte. È la morte che, come organo ostacolo della vita, ce la rende qualcosa di prezioso da conservare, da prolungare, da arricchire. Per cui diventa tanto più importante quanto più si prolunga, si intensifica, quanto più sottrae spazio alla morte. Sono i giovani che non hanno paura della morte, sono le società piene di giovani che fanno le guerre. Mentre l'aumento della popolazione, il suo invecchiamento, il suo desiderio di vivere stimolano la medicina a fare continue scoperte. E la consapevolezza che la nostra ( società è fragilissima - basta l'arresto del flusso di metano, dell'energia elettrica per provocare una ecatombe - a farci rinunciare alla guerra sostituendola con accordi commerciali. Se non avessimo amato...
Postato da Grazia01 il Domenica, 18 febbraio @ 14:34:08 CET (1028 letture)
![]() ![]() Se noi non avessimo amato, Chi sa se quel narciso avrebbe attratto l'ape Nel suo grembo dorato, Se quella pianta di rose avrebbe ornato Di lampade rosse i suoi rami! Io credo non spunterebbe una foglia In primavera, non fosse per le labbra degli amanti Che baciano. Non fosse per le labbra dei poeti Che cantano. (Oscar Wilde) L'anello dei Nibelunghi
Postato da Grazia01 il Domenica, 18 febbraio @ 14:12:37 CET (3604 letture)
![]() ![]() Al disopra dei fiumi e delle foreste, oltre le vette nevose dei monti più alti, si apriva una regione luminosa abitata dagli immortali. Signore del luogo e di tutti gli dei era il saggio Wotan. Lo sguardo acutissimo del re degli dei si stendeva sulla sorgente del grande Reno e sulla sua foce, sui campi, i boschi, i fiumi, i, mari, gli oceani. Nulla di quanto accadeva tra gli uomini e gli dei gli sfuggiva: stavano sulle sue spalle due corvi astuti e velocissimi che, messi in libertà la mattina, tornavano la sera presso di lui e gli riferivano quello che avevano visto e udito. Sul capo di Wotan splendeva un elmo d'oro e al suo fianco era appesa una lancia di acciaio. Il grande Wotan non disdegnava di scendere frequentemente tra i mortali per seguirne da vicino le vicende: si travestiva allora da viandante, con un logoro mantello sulle spalle e un cappellaccio calato sulla fronte. Il cappello a larga falda nascondeva un occhio cieco. Per'ottenere la saggezza, infatti, Wotan aveva ceduto un suo occhio al Destino, e l'aveva lasciato cadere nella fonte che sgorgava ai piedi, di un frassino sacro, protettore degli dei. Il rosa Tiepolo
Postato da Grazia01 il Sabato, 17 febbraio @ 16:11:18 CET (1127 letture)
![]() ![]() Anche chi non sa nulla di pittura, men che meno di Tiepolo, tranne il fatto che ha dato il nome a un particolare tono di rosa che sta tra il cipria acceso e il confetto intenso, godrà di questo libro come di un lungo racconto suggestivo e colto - ma, grazie alla scrittura limpidissima, perfettamente accessibile - sul grande veneziano, sulla sua arte e sul suo secolo. Storia e filosofia, religione, letteratura, anche politica si mescolano nel saggio che, almeno in teoria, solo di pittura promette di occuparsi: in altre parole, le pagine narrano della vita e del pensiero di tutto un secolo. Sebbene l'autore proceda esclusivamente dall'opera di Tiepolo - della sua esistenza si sa, infatti, poco o niente - molti sono i segreti che vengono svelati. E come onde che da un punto centrale si muovono in tutte le direzioni, l'esplorazione, partita dal cuore della vicenda pittorica, si muove lontano nel tempo e nel sapere, coinvolgendo e illuminando elementi che, a prima vista, appaiono distanti e poi risultano, invece, connessi in modo stretto. Pittore di corte, se mai ce ne fu uno, Tiepolo lavorò per i potenti d'Europa raccontando la loro gloria su soffitti e volte affrescate. Ma sempre, mescolato al tripudio e all'omaggio, s'incontra un dettaglio che tutto ciò mette in dubbio: uno sberleffo (o un'ombra della morte) che il committente forse accetta, forse nemmeno comprende, ma che a noi - a testa in su in ammirazione di quei trionfi - rende l'opera infinitamente più comprensibile e amata. ROBERTO CALASSO Adelphi - Pagine 320 Amori cosmici
Postato da Grazia01 il Venerdì, 16 febbraio @ 23:17:26 CET (1383 letture)
![]() ![]() Sono da sempre amanti la Luna e il Mare. Di questa storia son le Stelle complici, l'Alta Marea la prova dell'attrazione. Amor grande a distanza che suscita l'ombrosa gelosia dell'invidiose Nubi che frappongono le loro forme cupe tra gli sguardi. Allora il Mar s'infuria, scuro diventa, si dispera e sbatte il fluido suo corpo sugli scogli e sparge stille amare verso il cielo. Il Vento, che fu il primo testimone della passione, che colse sin dal Caos il giuramento degli ancestrali, separati amanti, non condiscende a negar loro pure la visione: perciò, soffiando, sgombra le Nuvole gelose dell'idillio. La Luna quindi, facendo capolino lentamente, proietta il dolce sguardo luminoso che come una carezza, in superficie, acquieta l'ansia del promesso sposo. E le Stelline, vaghe confidenti, van tremulando qual celesti moccoli. Lino Lista BAOBAB: IL GIGANTE BUONO
Postato da Grazia01 il Venerdì, 16 febbraio @ 20:54:11 CET (8135 letture)
![]() ![]() Il grande albero delle savane, icona e simbolo della fauna africana, offre all´uomo riparo, cibo, medicine e innumerevoli qualità prodigiose. Tra leggende e tradizioni antiche, vi sveliamo i segreti di questa pianta straordinaria. E´ l´albero simbolo delle savane, una poderosa scultura del mondo vegetale. Vive oltre 500 anni. Il suo tronco può raggiungere un diametro di 15 metri e un´altezza di 25: un vero gigante della natura. Stiamo parlando del baobab, pianta possente e regale che l´uomo ha imparato a conoscere e apprezzare per le sue straordinarie proprietà. Al centro della vita. Nel continente africano il baobab è il centro gravitazionale della vita sociale dei villaggi: sotto la sua ombra si tengono i mercati, le riunioni degli anziani, le udienze dei giudici, le danze rituali, i giochi dei bimbi. Per le carovane e i viaggiatori rappresenta inoltre un fondamentale punto di riferimento per orientarsi, un elemento imprescindibile del paesaggio. "Questo curioso albero domina, isolato e immenso, con i suoi rami sproporzionati, le vaste e assolate pianure dell´Africa", scriveva nel 1453 l´esploratore-cronista portoghese Gomes Eanes de Zurara. Lo spirito (buono) dell´albero. Il suo aspetto avvizzito, la sua capacità di sopravvivere a lunghi periodi di siccità e la sua longevità hanno indotto molti popoli a venerare il baobab e a ritenere che possieda poteri magici. Il suo spirito protegge i villaggi e viene talmente rispettato dagli abitanti, che solo gli iniziati e i saggi hanno il permesso di arrampicarvisi sopra. In Africa Occidentale si usa persino "parlare" al baobab, per confidarsi, chiedere consigli, allontanare la malasorte. Pare infatti che bisbigliando formule magiche e appoggiando la mani sul tronco della pianta, si ottenga una potente benedizione contro le avversità della vita. Secondo la tradizione però questi poteri non funzionerebbero né con i bianchi, né coi musulmani... Le arselle di Marceddì
Postato da Grazia01 il Venerdì, 16 febbraio @ 20:33:17 CET (4478 letture)
![]() ![]() Marceddì è un paesino di poche case basse e bianche a qualche chilometro da Oristano, ma è anche una laguna che un ponte separa dal mare, unendo le due rive opposte e facendo da barriera alla marea. A partire dal mese di maggio e per tutta l'estate, chi attraversa la laguna nelle prime ore della giornata può notare un buon numero di pescatori muniti di stivali di gomma alti fino alla coscia impegnati in una ricerca meticolosa. Le arselle, così in Sardegna e in Liguria si chiamano le vongole, sono interrate nel fondale a volte anche a 10, 15 centimetri di profondità e per trovarle occorre aguzzare gli occhi e cercare due forellini nella sabbia. Una volta individuate le Arselle vengono estratte, con una piccola cazzuola una ad una. La tecnica di raccolta non danneggia i fondali come avviene lungo le altre coste del nostro Paese. I pescatori inoltre raccolgono solo gli esemplari adulti e si preoccupano ogni anno di seminare arselle autoctone che crescono nutrendosi del plancton che trovano da sé nelle acque degli stagni costieri. Nel Nome
Postato da Grazia01 il Giovedì, 15 febbraio @ 21:05:37 CET (1197 letture)
![]() ![]() lo, riconosciuto nudo, risalito lungo le cicatrici dalla conoscenza della tua bocca, ti schiudo alla mia come un'alba, un riparo nel respiro della forza deposta; ogni giorno aggiungo una morte alla mia vita e ogni giorno il tuo nome ha più significato duttile sulla mia lingua e l'ombra versata la sera sulla soglia il minuto posato nell'attesa ci libera dalla morte ereditata; era aprile e pensavo di essere più piccolo del firmamento, che non sei tu, non sono io. lo splendore di un sentiero tracciato dentro il mio nome e il tuo. Inedito di Pierluigi Cappello, vincitore del Premio Bagutta Opera Prima 2007 Un «Re pastore» da scoprire
Postato da Grazia01 il Giovedì, 15 febbraio @ 20:49:28 CET (1002 letture)
![]() ![]() Quando Amadeus era «il secondo» Nel XVIII secolo la visita di un reale presso una corte era occasione di festa. Quando fu annunciato l'arrivo a Salisburgo dell'arciduca Massimiliano, figlio dell'imperatrice Maria Teresa, l'arcivescovo Colloredo incaricò il Kapellmeister Domenico Fischietti e il giovane Mozart, allora secondo Konzertmeister, di preparare gli intrattenimenti musicali. E così, per il 23 aprile 1775 il giovane Mozart musicò «Il re pastore», il cui testo era una rielaborazione di quello scritto nel 1744 da Pietro Metastasio. Mozart diresse la prima esecu:z:ione e probabilmente eseguì la parte di violino solista. Una rara occasione per vedere «Il re pastore» è fissata per questa sera al Teatro Sociale di Como (replica il 17) per la messa in scena 'dell' Aslico, diretta dal suo presidente Bruno Dal Bon con regia di Vincent Boussard e interpreti Stefano Ferrari (Alessandro), Ingrid Kaiserfeld (Aminta, un ruolo all'origine interpretato dal castrato Tommaso Consoli), Silvia Colombini (Elisa), Karin SeIva (Tamiri) e Mario Alves (Agenore). La graziosa opera ha inizio quando Aminta ed Elisa decidono di dar libero corso alla loro unione mentre Tamiri e Agenore si rassegnano all'amara fatalità del loro distacco. Ma prorompe Alessandro, re di Macedonia e tiranno di Sidone, con il progetto di condurre al trono Aminta, unico erede, ma in unione con Tamiri. Seguono contrasti che si spengono nel lieto fine. (p.pan.) IL RE PASTQRE, Teatro Sociale di Como, ore 20.30, replica I sabato 17, info 031.270170" ' •••• Innamorarsi in messenger
Postato da spalato il Mercoledì, 14 febbraio @ 22:47:15 CET (1538 letture)
![]() ![]() Sguardo sognante fissato nell'eternità Sospiro nascosto dietro lieve sorriso Tanta voglia di parlare e sentire Ma tu non ci sei. Incredulità, sorpresa, gioia e tristezza Attraversano il cuore velocemente Provocando battiti incontrollabili E ti cerco. Il tempo si è fermato aspettandoti Fissando omino rosso sulla lista Angoscia cresce ascoltando conosciuti suoni Dove sei? Finalmente.....il cuore esplode di gioia Le parole si fermano, spariscono Riesco solo dire: "Omino Verde IO TI AMO!!!" spalato Da marzo stop ai costi di ricarica
Postato da spalato il Mercoledì, 14 febbraio @ 20:25:39 CET (968 letture)
![]() Lo slittamento, paventato, è scongiurato: dal 4 marzo (ma, secondo l'Ansa, dal 5 marzo) ci sarà lo stop ai costi fissi di ricarica, previsto dal Pacchetto Bersani. Anzi la cancellazione viene estesa anche alle schede prepagate per servizi televisivi e internet. L'emendamento è stato presentato al decreto legge in commissione: lo ha riferito il relatore al dl sulle liberalizzazioni, Andrea Lulli. Da marzo sarà vietato per gli opertatori mobili italiani applicare costi fissi di ricarica sulle schede dei cellulari. Mirella Castigli, vnunet 14-02-2007 ![]() SAN VALENTINO E LE SUE LEGGENDE
Postato da Grazia01 il Martedì, 13 febbraio @ 22:38:49 CET (1118 letture)
![]() ![]() San Valentino si dedicò con amore alla cura del prossimo. In vita compì numerosi miracoli e molte sono le leggende che raccontano le gesta del Santo. L'amore sublime: Un centurione romano pagano di nome Sabino s'innamorò di Serapia, una giovane cristiana di Terni. Egli si recò dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma loro rifiutarono a causa della sua religione. Serapia, a sua volta innamorata del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino. Sabino seguì i suggerimenti dell'amata e ricevette il battesimo dal Santo. Fu allora che Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava; fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo, dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due giovani lasciarono la vita terrena, per vivere insieme nell'eternità. ![]() La rosa della riconciliazione: Passeggiando per il suo giardino, Valentino un giorno udì due fidanzati litigare. Invitando i due ragazzi alla ragione, egli porse loro una rosa affinché la stringessero facendo attenzione a non pungersi con le spine e pregando perché il loro amore fosse eterno. I due giovani si riconciliarono immediatamente e dopo non molto tempo, si recarono nuovamente dal Santo per celebrare il matrimonio ed invocare la sua benedizione. I bambini: Il giardino della casa di San Valentino era un luogo di gioia ed amore, dove spesso gli abitanti della città di Terni si recavano, per ricevere i preziosi consigli del santo. Particolari ed abituali frequentatori del giardino erano i bambini della zona, che lì si recavano per giocare. Valentino, rallegrandosi della loro spensieratezza e della loro purezza, spesso si fermava ad osservarli, soprattutto per essere certo che non corressero pericolo alcuno. Quando il sole iniziava a tramontare, egli si recava tra loro e a ciascuno regalava un fiore, che i bambini avrebbero dovuto portare alle loro mamme. Un piccolo stratagemma, per essere certo che i fanciulli si dirigessero subito a casa, senza far troppo tardi! ![]() Perché l'onesto è più creativo ed efficiente
Postato da Grazia01 il Lunedì, 12 febbraio @ 14:50:30 CET (1358 letture)
![]() ![]() Perché dobbiamo essere onesti, leali, mantenere la parola data, non fare minacce e ricatti quando sappiamo benissimo che, usando mezzi illeciti, molti si sono arricchiti, sono diventati potenti e vengono ammirati ed elogiati? Se molte fortune sono nate dalla genialità degli imprenditori, altre sono il frutto di furfanterie. Gli americani "chiamano Robber Barons alcuni loro famosi magnati. Se la disonestà paga, perché tante persone continuano ad essere oneste, integre, corrette? Alcuni rispondono che lo fanno per timore della legge. Ma davvero credete che gli onesti siano onesti per timore del magistrato? No. Le leggi sono indispensabili, ma noi non siamo gentili con nostro marito o nostra moglie, non ci prendiamo cura dei nostri figli, non facciamo il nostro lavoro quotidiano, non aiutiamo gli altri per timore della legge. La società è fondata sui costumi, regole morali, valori, legami affettivi e solo quando questi fattori cessano di funzionare deve intervenire la "legge. E non sempre con molto successo, come dimostrano le aree di mafia e di camorra Il rigore morale è qualcosa che cominciamo a formarci da bambini attraverso l'esempio dei genitori, degli insegnanti, degli amici. E una bussola interna che rafforziamo da adolescenti, da adulti, nelle prove della vita. E' un costrutto personale, il prodotto di una volontà, di una autodisciplina come ogni altra virtù, ogni altra abilità. ALL'ALBA, SEDUTA NELLA CASA PATERNA
Postato da Grazia01 il Domenica, 11 febbraio @ 20:30:54 CET (1053 letture)
![]() ![]() Siedo tranquilla, nell'alba; una piccola casa alle dighe del Missouri. Un coyote muove furtivo verso il bosco, come me insonne, colpevole e guardingo. Gli uccelli commentano il suo passaggio. Giovani cavalieri Indiani sono qui per prendere il ronzino di mio padre, da usare come cavallo da soma al locale rodeo. Sto bene. Il sole si leva. Aquila Grigia Abbasso il nove
Postato da Grazia01 il Domenica, 11 febbraio @ 20:24:01 CET (1042 letture)
![]() ![]() Uno scolaro faceva le divisioni: - Il tre nel tredici sta quattro volte con l'avanzo di uno. Scrivo quattro al quoto. Tre per quattro dodici, al tredici uno. Abbasso il nove... - Ah, no, - gridò a questo punto il nove. - Come? - domandò lo scolaro. - Tu ce l'hai con me: perché hai gridato «abbasso il nove»? Che cosa ti ho fatto di male? Sono forse un nemico pubblico? - Ma io... - Ah, lo immagino bene, avrai la scusa pronta. Ma a me non mi va giù lo stesso. Grida «abbasso il brodo di dadi», «abbasso lo sceriffo», e magari anche «abbasso l'aria fritta», ma perché proprio «abbasso il nove»? - Scusi, ma veramente... - Non interrompere, è cattiva educazione. Sono una semplice cifra, e qualsiasi numero di due cifre mi può mangiare il risotto in testa, ma anch'io ho la mia dignità e voglio essere rispettato. Prima di tutto dai bambini che hanno ancora il moccio al naso. Insomma, abbasso il tuo naso, abbasso gli avvolgibili, ma lasciami stare. Confuso e intimidito, lo scolaro non abbassò il nove, sbagliò la divisione e si prese un brutto voto. Eh, qualche volta non è proprio il caso di essere troppo delicati. Gianni Rodari Biografia Il paese con l'esse davanti
Postato da Grazia01 il Domenica, 11 febbraio @ 20:18:12 CET (1303 letture)
![]() ![]() Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, capitò nel paese con l'esse davanti. - Ma che razza di paese è? - domandò a un cittadino che prendeva il fresco sotto un albero. Il cittadino, per tutta risposta, cavò di tasca un temperino e lo mostrò bene aperto sul palmo della mano. - Vede questo? - E' un temperino. - Tutto sbagliato. Invece è uno «stemperino», cioè un temperino con l'esse davanti. Serve a far ricrscere le matite, quando sono consumate, ed è molto utile nelle scuole. - Magnifico, - disse Giovannino. - E poi? - Poi abbiamo lo «staccapanni». - Vorrà dire l'attaccapanni. - L'attaccapanni serve a ben poco, se non avete il cappotto da attaccarci. Col nostro «staccapanni» è tutto diverso. Lì non bisogna attaccarci niente, c'è già tutto attaccato. Se avete bisogno di un cappotto andate lì e lo staccate. Chi ha bisogno di una giacca, non deve mica andare a comprarla: passa dallo staccapanni e la stacca. C'è lo staccapanni d'estate e quello d'inverno, quello per uomo e quello per signora. Così si risparmiano tanti soldi. - Una vera bellezza. E poi? - Poi abbiamo la macchina «sfotografica», che invece di fare le fotografie fa le caricature, così si ride. Poi abbiamo lo «scannone». - Brrr, che paura. - Tutt'altro. Lo «scannone» è il contrario del cannone, e serve per disfare la guerra. - E come funziona? - E' facilissimo, può adoperarlo anche un bambino. Se c'è la guerra, suoniamo la stromba, spariamo lo scannone e la guerra è subito disfatta. Che meraviglia il paese con l'esse davanti. Gianni Rodari Biografia IL CUORE
Postato da Tony-Kospan il Domenica, 11 febbraio @ 14:51:30 CET (5914 letture)
I segreti delle donne dell'Antico Egitto
Postato da Grazia01 il Sabato, 10 febbraio @ 10:26:09 CET (1297 letture)
![]() ![]() Scopri la misteriosa bellezza delle donne dell'Antico Egitto. Abiti, prodotti di bellezza, gioielli in una mostra esclusiva nelle splendide sale di Palazzo Reale a Milano. ![]() Un viaggio affascinante alla scoperta dell'universo femminile nell'Antico Egitto: è questo il tema della mostra allestita nel Palazzo Reale, a Milano, intitolata "Nefer - la donna nell'Antico Egitto". La straordinaria modernità della donna egiziana viene descritta attraverso oltre 200 reperti archeologici di grande valore provenienti da musei italiani ed internazionali: oggetti quotidiani, rossetti, ciprie, fondotinta, specchi, creme e ungenti riprodotti secondo le formule di allora, parrucche, pettini e spilloni ci svelano i segreti di tanta bellezza. Colta, "in carriera", emancipata, ora signora della casa ora dea, considerata alla pari dell'uomo, la donna egiziana era dotata di una libertà estremamente sorprendente: poteva adottare figli, chiedere il divorzio, amministrare il patrimonio e addirittura reggere uno stato. ![]() da donna.it Ciao
![]() |
Come migliorare e rendere più agibile il sito?
Alessandra e Danielissima
Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
ABBRACCIO
ADDIO ALBA AMICIZIA AMORE ANNO NUOVO AUTUNNO BACIO CARNEVALE CONDIZIONE UMANA CUORE DIALOGO D'AMORE EMOZIONI EPIFANIA EROS ESTATE FELICITA' E GIOIA FESTA DELLA DONNA FREDDO E GELO GELOSIA GIUGNO INCONTRO INVERNO LONTANANZA LUNA MALINCONIA MAMMA MANI MARE MAGIA D'AMORE MISTERO D'AMORE NATALE NATURA NEVE NOTTE NUVOLE ORIGINALITA' PAPA' PASQUA PASSIONE E MISTERO PIOGGIA POESIA PRIMAVERA RICORDI RIFLESSIONI D'AMORE SAN VALENTINO SENSO DELLA VITA SERA SETTEMBRE SILENZIO SOGNO SOLE SORRISI SPERANZA STELLE TEMPO VIAGGIO VINO
Ecologia e ambiente
Antologia di Spoon River - Masters ARTE I ARTE II Cinema Ecologia e ambiente I nostri racconti In ricordo Indiani d'america I Patrimoni dell'umanità - Italia Leggende e fiabe I Leggende e fiabe II Leggende e fiabe III Lettere famose Letture I Letture III Milano mia Natura e capolavori nel mondo Pensieri aforismi citazioni I Pensieri aforismi citazioni II Pensieri aforismi citazioni III Poesia al femminile I Poesia al femminile II Poesie crepuscolari Poesie d'amore I Poesie d'autore I Poesie d'autore II Poesie della buonanotte Poesie sulla pace Poesie tematiche 2013 Poeti sudamericani Psicologia e salute I Psicologia e salute II Psicologia e salute III Racconti divertenti Racconti I Racconti II Racconti III Racconti IV Premi Nobel Ricerche d'autore Riflessioni I Riflessioni II Un pensiero al giorno Video |
CPG Themes |