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coppermine
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Achmatova
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Le sette meraviglie del mondo antico
Postato da Grazia01 il Lunedì, 06 novembre @ 14:35:41 CET (5105 letture)
La verità, vi prego, sull'amore
Postato da Grazia01 il Domenica, 05 novembre @ 22:37:32 CET (1356 letture)
Addomesticare vuoi dire ... creare legami
Postato da Grazia01 il Domenica, 05 novembre @ 22:23:26 CET (1683 letture)
![]() ![]() In questo periodo mi è capitato di leggere e ascoltare molte riflessioni sugli animali, soprattutto domestici: se abbiano dei diritti, una personalità, addirittura un'anima. Un'elevata percentuale di persone, in Italia, risponde con vibrante convinzione che sì, altroché se ce li hanno. Che poi si comportino conseguentemente a tali asserzioni è opinabile, ma pazienza. A fine agosto è morto il mio cane, che poi era una femmina. Novembre
Postato da Miriam il Sabato, 04 novembre @ 18:21:35 CET (2352 letture)
ho trovato una bella nozitia che riguarda il nostro amico JACKINTHEWIND
Postato da alabastra il Sabato, 04 novembre @ 18:13:23 CET (1276 letture)
libro di JACKINTHEWIND
Postato da alabastra il Sabato, 04 novembre @ 18:09:34 CET (1331 letture)
Le foglie morte
Postato da Grazia01 il Lunedì, 30 ottobre @ 14:13:33 CET (26505 letture)
La città di Pablo Neruda
Postato da Grazia01 il Domenica, 29 ottobre @ 20:19:30 CET (4751 letture)
L'Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966
Postato da Grazia01 il Domenica, 29 ottobre @ 20:08:06 CET (17424 letture)
![]() ![]() In Via San Remigio, nella zona più altimetricamente bassa della città, esiste una targa dell'alluvione del 1333 dove una manina scolpita indica il livello raggiunto dalle acque; vi è stata posta ancora più in alto la targhetta che ricorda il livello raggiunto dalle acque nel 1966; le targe sono a circa quattro metri d'altezza. L'Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 è l'ultima di una serie di esondazioni del fiume Arno che hanno nei secoli mutato il volto della citta di Firenze. Avvenuta nella notte fra il 3 e il 4 novembre 1966, fu uno dei più gravi episodi causati da una eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni in tutta Italia; oltre che a Firenze fu particolarmente grave a Venezia e nel Polesine. Contrariamente all'immagine che si ha in Italia ed all'estero, l'alluvione del 4 novembre 1966 non colpì solo il centro storico della città ma tutto il bacino dell'Arno a monte ed a valle della città. Le campagne furono allagate per giorni dopo il disastro e molti comuni minori isolati e danneggiati gravemente. In meno di 24 ore le precipitazioni sulla zona di Firenze ammontarono a oltre 190 mm. (la media annua delle precipitazioni nella stessa zona è 823 mm). In tutto il bacino dell'Arno si ebbero precipitazioni simili L'Osservatorio Ximeniano, che da secoli registra le condizioni metereologiche nella città comunicò che la pressione atmosferica calò subitaneamente di oltre 20 millibar, e che ci fu un repentino aumento della temperatura. Si ipotizzò quindi che un ciclone si fosse abbattuto sulla penisola convogliando una grande massa d'aria umida e calda. L'ENEL diramò un dettagliato rapporto sull'accaduti nei giorni successivi (le dighe idrolelettriche di Levane e La Penna erano state indicate come possibili cause aggravanti) in cui stimava la quantità d'acqua che aveva colpito Firenze a circa 250 milioni di metri cubi, di cui 120 provenienti dall'alto corso dell'Arno, il resto dagli affluenti a Valle delle dighe. Un tecnico dei Lavori Pubblici stimò la quantità d'acqua in 400 milioni di metri cubi. La portata del fiume al massimo della piena venne stimata in 4000-4500 metri cubi al secondo. La fucina dello scrittore, di Miriam Ballerini
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 ottobre @ 18:20:28 CEST (1384 letture)
![]() ![]() Ottobre alla EEditrice.com Contributo di: Redazione Un romanzo è paragonabile a una ricetta, alla quale servono ingredienti genuini che ben dosati e miscelati fra loro, compongano un manicaretto gustoso. Basandomi sulla mia esperienza personale su come nasca un libro, posso dire che una volta pensato all’argomento che voglio sviluppare, uno a uno i personaggi si presentano; quasi siano entità soprannaturali alle quali è rimasto ancora qualcosa da dire. Attualmente sto scrivendo un libro sul carcere, un argomento che di sicuro non è facile da affrontare per le molteplici implicazioni emotive, e per le reazioni che andrà a suscitare in tipologie di lettori differenti. Ho fatto un sogno
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 ottobre @ 13:34:11 CEST (1425 letture)
![]() ![]() Ho sognato pace, in ogni parte del mondo. Ho sognato giustizia, in ogni parte del mondo. Ho sognato bambini gioiosi e non maltrattati, in ogni parte del mondo. Ho sognato donne sorridenti e non sfruttate, in ogni parte del mondo. Ho sognato uomini al lavoro, in ogni parte del mondo. Ho sognato pane per tutti, in ogni parte del mondo. Ho sognato amore per la natura, in ogni parte del mondo. Libri d'Europa
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 ottobre @ 11:47:09 CEST (1214 letture)
![]() ![]() Apre a Roma la prima biblioteca che raccoglie opere di tutti i paesi dell'Unione Dato per scontato che l'Europa sia ormai fatta (o quasi) si tratta ora di fare gli europei. Un'ambizione facilmente condivisibile, ma di difficile realizzazione: far sviluppare e diffondere la coscienza di un'identità europea rientra nel novero delle imprese titaniche. Tuttavia, iniziative efficaci in questo senso sono possibili, soprattutto se arrivano dal mondo della cultura. L'orgia di Philip Roth
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 ottobre @ 11:42:01 CEST (1646 letture)
![]() ![]() Nathan Zuckerman, scrittore americano di successo, ebreo, protagonista di altri tre romanzi di Philip Roth, alla metà degli anni Settanta riceve a New York un altro scrittore, un praghese esule insieme alla sua compagna, Eva, attrice nota in Cecoslovacchia. Costui, fra le tante cose che racconta sulla tragica situazione del suo paese sotto l'occupazione sovietica, rivela di avere avuto un padre, pure lui scrittore e autore di racconti in lingua yiddish, ucciso dai nazisti. Ora questi racconti li custodisce Olga, la donna che lui ha abbandonato per fuggire in America con l'attrice. Considerando l'antisemitismo sovietico, difficilmente verranno pubblicati in patria. Sarebbe importante impadronirsene, portarli negli Stati Uniti e stamparli lì, risarcendo, anche se tardi, una vita sventurata. E infatti Zuckerman, a un cambio di pagina, lo troviamo a Praga. L'epistrofeo di Luca Goldoni
Postato da Grazia01 il Venerdì, 27 ottobre @ 23:12:11 CEST (2228 letture)
![]() ![]() Non sono mai riuscito a leggere un libro in poltrona: è una vita che leggo soltanto a letto. Ignoro le ragioni anatomiche o metaboliche per cui solo la posizione orizzontale si concilia con una lettura appena impegnata. Ma so di non essere il solo ad avere questa abitudine e a dover affrontare i problemi connessi. Se il libro è un tascabile ci si pianta in mezzo il pollice e si procede senza complicazioni. Ma se è massiccio, bisogna ricorrere a tecniche defatiganti. Per esempio lo si appoggia a L sul cuscino e ci si mette sul fianco, però si legge solo la pagina verticale e per passare alla successiva bisogna trasferire la L dall'altra parte del cuscino e torcere il collo in quella direzione. Oppure, se la rilegatura lo consente si tenta di piegare il libro a tenda canadese. Dopo una decina di pagine e di relativi esercizi, generalmente ci si mette supini e si alza il volume, impugnandolo a braccia tese come un volante. Ma è una posizione in cui si resiste pochi minuti. Scritto e orale di Luca Goldoni
Postato da Grazia01 il Venerdì, 27 ottobre @ 23:06:33 CEST (1759 letture)
![]() ![]() Invitato in una scuola, età media dell'uditorio tredici anni, tema dell'incontro: «Leggo un libro o guardo la tele?». Faccio una veloce introduzione e dico agli alunni che preferisco esser pilotato dalle loro domande. Si alza Annamaria, bionda, con efelidi e senza complessi. «Secondo me si impara di più a guardare la televisione che a leggere un libro. Quando leggo sono sola, triste e annoiata. La tele è allegra e si guarda tutti insieme.» Le dico che leggere è più importante che ascoltare o seguire delle immagini. Sai perché? Perché, quando ascolti o guardi la televisione, sei un soggetto passivo, mentre quando leggi sei un soggetto attivo. Cosa significa? Significa che quando guardi un film assorbi una storia già completa in tutti i particolari: la faccia dei protagonisti, la loro voce, l'orologio che hanno al polso, l'ambiente in cui si muovono, la musica in sottofondo, ecc. Una storia può piacerti o non piacerti, comunque è già confezionata: prendere o lasciare. Romania: Bimbi offronsi per 200 Euro
Postato da Grazia01 il Venerdì, 27 ottobre @ 22:56:12 CEST (1184 letture)
![]() ![]() Tanto costa ai boss di Bucarest portare 3 mila ragazzini a mendicare in Italia. Magazine ha ricostruito il loro viaggio. A partire da un paesino della Transilvania > di Roberto Rizzo FLORIN NON HA POTUTO FINIRE LA CASA. Pensare che mancava poco, solo i dettagli. Chiamare il giardiniere per il prato all'inglese che avrebbe fatto morire d'invidia tutto il vicinato e aspettare la consegna dei mobili italiani. Della villa, qui a Bistrita in Transilvania, nel nord della Romania, se ne parlava da un pezzo. Costruita appena fuori città. è un misto di stili di un incredibile colore giallo fluorescente. Notte senza tempo
Postato da Grazia01 il Venerdì, 27 ottobre @ 22:49:58 CEST (1403 letture)
![]() ![]() Come nubi d'incenso salgono note d'anima mentre all'orizzonte il sole muore. I capelli, scoloriti mi ricordano che la vita è fragile vela ma il cuore s'aggrappa, vive nello zaino dell'immenso amore che mi dai. Raccolgo in silenzio il passaggio dei miei giorni delle mie notti: come un tempo mi interroghi con l'ansia del tuo sguardo come un tempo ti rispondo inventando per te giochi di primavera. Le nostre mani anche stasera, sono un accordo di sole addormentano dolori che a volte sfiniscono. Mi esce un fiume di poesia ti guardo negli occhi e un velo di arcobaleno ci avvolge presagio di una notte senza tempo. Giovanni Formaggio Giovanni Formaggio
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 ottobre @ 23:04:41 CEST (2723 letture)
![]() ![]() Giovanni Formaggio è nato il 13 marzo 1939 ad Asigliano Veneto (Vi), ma abita a Canegrate (Mi). Pubblica dal 1967. Molte le poesie portate nelle scuole come materia d'esame; lette e commentate durante feste, convegni ecc. Membro d'onore di varie accademie italiane e straniere. Oltre duecentocinquanta riconoscimenti in Italia - Francia - Spagna - Germania - Austri - Malta - Stati Uniti, ecc. Quattro le poesie incise su targhe e collocate dalle autorità di Pero (Mi) nei posti più significativi del paese creando così un vero e proprio percorso poetico alle porte della fiera internazionale di Milano. È cavaliere della Repubblica italiana per meriti letterari; è inoltre insignito di altri titoli cavallereschi. Stasera
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 ottobre @ 22:51:09 CEST (1426 letture)
Ritornerai di Bruno Lauzi
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 ottobre @ 19:11:47 CEST (1544 letture)
![]() ![]() Ritornerai lo so ritornerai e quando tu sarai con me ritroverai tutte le cose che tu non volevi vedere intorno a te e scoprirai che nulla e' cambiato che sono restato l'illuso di sempre E riderai quel giorno riderai ma non potrai lasciarmi piu' ti senti sola con la tua liberta' ed e' per questo che tu ritornerai, ritornerai... ti senti sola con la tua liberta' ed e' per questo che tu ritornerai, ritornerai ritornerai, ritornerai... Bruno Lauzi Dalla terra all'altro mondo il passo è breve
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 ottobre @ 12:41:06 CEST (959 letture)
![]() ![]() Ci hanno avvertito che nel 2050 potremmo aver finito di consumare tutto il consumabile. del nostro pianeta, Come sempre bisogna guardare alle cose con ottimismo: abbiamo ben 44 anni per abituarci all'idea. Altro spunto positivo: pensate alla faccia di quelli con la fissa di conquistare il mondo, quando scopriranno che non ce n'è più. Va meglio per quelli che predicono l'apocalisse per l'indomani: possiamo facilmente dir loro che c'è un sacco di tempo. Più preoccupante che qualcuno per descrivere la situazione dica che fra un po' ci ci servirà un altro pianeta. Ma vi figurate, se già è difficile trovare una casa decente, che macello sarà trovare un pianeta accettabile? Altro che cinque decenni, ci vorranno mille anni solo per leggere gli annunci. E poi più che un mondo rischiamo di prendere una fregatura: un "Pianeta nuovissimo, pentacontinenti, due oceani, luminoso, atmosfera tonificante" se tutto l'universo è paese potrebbe essere uno spuntone di roccia bersagliato di meteoriti e di raggi gamma, con atmosfera di metano e cianuro e oceani di ammoniaca. E poi chi ce lo prende in permuta questo pianeta? E il mutuo? Sarà astronomico per definizione. Insomma è meglio che impariamo a tenere questo mondo in ordine. A queste condizioni, anche in senso astronautico, credo che nessuno abbia molta voglia di andare all'altro mondo. Chicco Gallus *Scrittore satirico Addia al poeta dell'ironia
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 ottobre @ 12:38:51 CEST (1247 letture)
![]() ![]() Quelli di Genova, che passione. Uno di loro, uno che a Genova non c'era proprio nato e che veniva dall'Eritrea, aveva i capelli tutti bianchi e i baffoni, sulla copertina della musicassetta dentro cui cantava Genova per noi, Bartali e «Il coniglio rosa che mi regalò quando mamma mia per sempre se ne andò. Ho questi ricordi in cuore, li dedico a te». Così se ne va Bruno Lauzi. Uno che aveva velluto fra, l'ugola e la laringe e mentre cantava accarezzava la percezione. Se n'è andato Lauzi, uno dei fondatori della scuola genovese, lui che assieme al suo compagno di classe, Luigi Tenco, e poi a gente come Umberto Bindi, Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Gianfranco e Giampiero Reverberi, Giorgio Calabrese e tanti altri, negli anni Sessanta aveva fatto della musica italiana luogo di poesia, spazio soffice in cui la vita si racconta mentre sembra di vederla passeggiare davanti. Un altro giorno un'altra mosca
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 ottobre @ 23:44:42 CEST (1333 letture)
![]() ![]() Era un’estate torrida, ma mai quanto quella precedente; eppure, da quando alloggiavo presso la piccola Emily, non avevo mai visto una quantità tale di agguerrite zanzare. Ve n’erano ovunque, piccole ed impudenti, sempre pronte a ronzarti addosso anche quando inutilmente, nella rabbia di una morsa, si scagliava, fulmineo, il palmo richiudendosi. C’era una vasca con dei pesciolini rossi nel suo fiabesco giardino, contornato, qua e là, di gnomi e folletti adombrati tra la vegetazione. Da qualche mese Romeo e Giulietta, i due pesciolini, avevano prole al seguito, ovvero il piccolo Ughetto. Le condizioni ambientali dovevano, quantomeno per loro, essere più che mai favorevoli. In quanto a cibo, non ne mancava di certo. Larve di fresche e genuine zanzare abbondavano nello sfavillante equilibrio di un ecosistema rigenerato con le sole forze di madre natura. Lacrima
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 ottobre @ 12:23:25 CEST (1205 letture)
![]() ![]() È più grande una lacrima sul suolo caduta che tutto l'universo. Non pestarla perché prima di seccarsi porta dentro il suo dolore. Neppure il volto pulisce: profonda più del sangue lo approfondisce incerto. La lacrima è un dio a cui il poeta ricorre per esserlo. Oh, lacrima che da sola in vita con la morte lasci il volto deserto! Fernando Rielo Il mezzorado di mio padre di Natalia Ginzburg
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 ottobre @ 12:37:09 CEST (3010 letture)
![]() ![]() Mio padre s'alzava sempre alle quattro del mattino. La sua prima preoccupazione, al risveglio, era andare a guardare se il mezzorado era venuto bene. Il mezzorado era latte acido, che lui aveva imparato a fare, in Sardegna, da certi pastori. Era semplicemente yoghurt. Lo yoghurt, in quegli anni, non era ancora di moda: e non si trovava in vendita, come adesso, nelle latterie e nei bar. Mio padre era, nel prendere lo yoghurt come in molte altre cose, un pioniere. A quel tempo non erano ancora di moda gli sport invernali; e mio padre era forse, a Torino, l'unico a praticarli. Partiva, non appena cadeva un po' di neve, per Clavières, la sera del sabato, con gli sci sulle spalle. Allora non esistevano ancora né Sestrières, né gli alberghi di Cervinia. Mio padre dormiva, di solito, in un rifugio sopra Clavières, chiamato « Capanna Mautino ». Si tirava dietro a volte i miei fratelli, o certi suoi assistenti, che avevano come lui la passione della montagna. Gli sci, lui li chiamava «gli ski ». Locandina di Miriam Ballerini
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 ottobre @ 21:51:10 CEST (1245 letture)
Ottobre
Postato da Miriam il Lunedì, 23 ottobre @ 21:20:59 CEST (1391 letture)
![]() ![]() Mese padrino della mia nascita. Con quel raschio secco di foglie ancora utili. OTTOBRE Mese padrino della mia nascita. Con quel raschio secco di foglie ancora utili. Cascate d’edera rosso incendio. Liane animate dal vento, nell’avvinghio dell’albero scelto. Il cielo è tepore, la pioggia lacrima. Il pensiero si perde, smarrendosi al di là dei primi rami denudati; delle foglie che si sfogliano: pagine di un giornale già letto. © Miriam Ballerini Il mio cuore di Sergio Corazzini
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 ottobre @ 14:22:06 CEST (2408 letture)
![]() ![]() Il mio cuore è una rossa macchia di sangue dove io bagno senza possa la penna, a dolci prove eternamente mossa. E la penna si muove e la carta s'arrossa sempre a passioni nove. Giorno verrà: lo so che questo sangue ardente a un tratto mancherà, che la mia penna avrà uno schianto stridente... ... e allora morirò. Un giorno una mosca per caso
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 ottobre @ 14:12:02 CEST (1257 letture)
![]() ![]() Giselle non era ancora morta, giaceva sul selciato, agonizzante, mentre si dissanguava lentamente, quando mia madre, una vecchia ma saggia mosca, deponeva, una ad una, le sue ultime uova feconde tra le feritoie delle piaghe ancora fresche. Il sole bruciava sul punto di liquefare l'asfalto, ma non sarebbe mai stato abbastanza caloroso da essiccare il sangue arrestando quella fatale emorragia; per mia fortuna la carne permaneva umida, ancora quel tanto che basta, assecondando con la temperatura un precoce e plurimo sviluppo delle future larve. Non ci furono corse all'ospedale, di quelle a sirene spiegate e che, troppo spesso, sembra che compromettano per sempre lo sviluppo del senso d'orientamento delle mosche. Mare delle verità di Andrea de Carlo
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 ottobre @ 13:40:20 CEST (2280 letture)
![]() ![]() Ancora prima di essere editi i libri di Andrea de Carlo sono richiesti con impazienza. E lo scrittore di nascita milanese,entrato nelle case di moltissimi lettori con Treno di panna, Uccelli da gabbua e da voliera, Due di due, Giro di vento, non delude certo le attese con l'ultima falica, Mare delle verità, edita da Bompiani (il libro sarà presentato a Milano, questa sera al Piccolo Teatro, alle 21). Ciao
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