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coppermine
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Achmatova
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Ungheria: '56 di sangue
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 ottobre @ 13:33:46 CEST (1190 letture)
![]() ![]() Mille e duecento uomini armati presidiano piazza Kossuth, il parlamento e le istituzioni di Budapest nel timore di disordini. Intellettuali, ex prigionieri politici e cittadini rifiutano di stringere la mano al capo del governo socialista. È il 23 ottobre e l'aria è carica di tensione. L'Ungheria celebra così, con il premier Ferenc Gyurcsany contestato per le sue menzogne, i cinquant'anni dalla rivolta che, cominciata con 200 mila persone in strada, si concluse con un bilancio di 3.500 morti (2.800 ungheresi e 700 soldati russi) seguito all'intervento dei carri armati dell'Armata Rossa nella notte tra il 4e il 5 novembre del 1956. L'insostenibile leggerezza dell'essere - Kundera
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 ottobre @ 18:46:43 CEST (1616 letture)
![]() ![]() Un libro molto noto e molto amato. Giustamente. Tomáš è un chirurgo che ha nella vita due grandi passioni: il suo lavoro e le donne. A queste dedica tutto se stesso, senza dubbi o intime lacerazioni. "L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima volta è già la vita stessa?" Tomáš conosce Tereza che, innamorata di lui, gli si offre con dedizione totale. Si amano, si sposano, si posseggono, ma in modo, per entrambi, diverso: Tereza è divorata dalla gelosia e dal desiderio di possesso totale, pur sapendo che Tomáš, tradendola spesso, le è sempre fedele. Dalla Cecoslovacchia, invasa dai Russi, sono costretti a fuggire, ma Tereza non resiste a lungo. Invito di Sergio Carazzini
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 ottobre @ 12:42:43 CEST (1427 letture)
![]() ![]() Anima pura come un'alba pura, anima triste per i suoi destini, anima prigioniera nei confini come una bara nella sepoltura, anima, dolce buona creatura, rassegnata nei tristi occhi divini, non più rifioriranno i tuoi giardini in questa vana primavera oscura. Luce degli occhi, cuore del mio cuore, tenerezza, sorella nel dolore rondine affranta nel mio stesso cielo, giglio fiorito a pena su lo stelo e morto, vieni, ho spasimato anch'io, vieni, sorella, il tuo martirio è il mio. Amaro e amore
Postato da Miriam il Sabato, 21 ottobre @ 08:56:51 CEST (1472 letture)
![]() ![]() Le poesie della Benaglia sono maturate nei contenuti, rimanendo al contempo letture semplici, non essendo testi costruiti né ricercati; ma restando nella sfera istintiva di parole gettate nelle braccia delle emozioni quotidiane. VOGLIO CREDERTI (dedicata a Nicola, un amico)-2004- Da quanto tempo non la usi? Per quanto tempo ci crederai? Forse ne hai paura e per questo non ne parli. Dici che fa schifo e sai che non è vero. Me lo dice chi l’ha usata, me lo dice chi non la userà mai più. Sentiero
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 ottobre @ 08:18:33 CEST (1283 letture)
![]() ![]() Dolce mio bene, dov'eri? Ho chiamato per tutt'i sentieri e portavo una ghirlandella per te, mia triste sorella; ma tu non c'eri, ma tu non venivi. E i fiori si facean men vivi. E taluno cadeva per via a morirsene di nostalgia, in fin che le mie mani pure non strinsero che rame oscure. Oh, dolce mio bene, dov'eri? Ho chiamato per tutt'i sentieri, ho battutto a tutte le porte... ma dov'eri tu, dunque, sperduto? - Oh? ma se non sei venuto pe' 'l sentiero della morte! Sergio Corazzini Sergio Corazzini
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 ottobre @ 08:08:49 CEST (2375 letture)
![]() ![]() Sergio Corazzini nacque a Roma nel 1886 da una famiglia benestante, ma caduta in disgrazia quando egli era ancora molto giovane. Ha lasciato le raccolte poetiche "L'amaro calice" (1905), "Poemetti in prosa" (1906), "Piccolo libro inutile" (1906), "Libro per la sera della domenica" (1906). Espresse una vena decadente dai toni languidi e sommessi, la sua poesia è dominata da un sentimento malinconico dell'amore, dalla percezione dello svanire delle cose, dal pensiero dal desiderio della morte. Evidente l'influsso di Pascoli, D'Annunzio, Jammes, Maeterlinck, Laforgue, ma con una componente diversa e nuova: un ironico distacco che lo pone come originale punto di avvio del crepuscolarismo insieme a Gozzano. Suo è anche un testo teatrale, "Il traguardo" (1905). Malato di tisi dalla fanciullezza, morì a Roma nel 1907 a soli 21 anni. Un problema difficile
Postato da Grazia01 il Venerdì, 20 ottobre @ 19:24:45 CEST (1376 letture)
![]() ![]() Avevano dato a mio figlio un difficile problema da risolvere, e il poveretto, che non era forte nelle matematiche, non se ne poteva cavare. - Augusto non sa fare il compito - mi venne a dire Evangelina . - Questi maestri non so dove si abbiano la testa. La bella maniera di tormentare un povero ragazzo! E tutta la mattina che lo vedo ricurvo a tavolino: mi fa proprio pena: dovresti aiutarlo. - Aiutarlo io! - esclamai - e allora che gli giova l'andare a scuola? Se i problemi glieli danno, è segno che deve saperli risolvere: e se non sa, è meglio che il maestro se ne avveda e rifaccia la spiegazione; e poi, sono tanto occupato! Evangelina, meno scrupolosa, andò probabilmente a provarsi lei a fare quel che io non volevo fare, perché poco dopo ritornò a dirmi: - E un problema difficilissimo; c'entra la geometria piana; Augusto non può risolverlo; piange ... - Piange? ... Quel cielo grigio di Milano, richiamo d'infinito
Postato da Grazia01 il Venerdì, 20 ottobre @ 18:37:29 CEST (1513 letture)
![]() ![]() Il cielo sopra Milano è spesso bianco o grigio. Un grigio duro, un non colore neutro e inanimato da cui arrivano poche sorprese. I milanesi sono abituati ad avere in testa questa cerata incolore, infatti lo guardano poco. Del resto si muovono addestrati in una metropoli sovraffollata, qui solo sbandati e incauti si permettono di camminare con gli occhi rivolti al cielo. E poi c'è poco da guardare, non si vedono che spicchi, ritagli tra i palazzi. Uno stretto corridoio, questo sembra Milano, città da percorrere a testa bassa, da attraversare in fretta. Poche le piazze, e le piazze accolgono, luoghi d'appuntamento fatti a cerchio, ad abbraccio. Le vie lunghe invece attraversano e conducono da parte a parte, più rapidamente possibile. Forse perché vedono raramente il cielo, forse perché aspettano il loro turno per entrare in questi canali, i milanesi passano mesi dell'anno in apnea. Eppure ci sono mattine, preziose proprio in quanto rare, che il cielo prende l'azzurro, quello stesso che hanno piccole barche, con sbavature di nuvole bianche come scie d'aeroplani, e tutto sembra possibile e a portata, anche se lontano. E il sole, anche se è inverno, scalda, si avvicina e incoraggia. L'orizzonte si scopre fino lle Alpi, il fiato pesante dell'inquinamento cede improvvisamente; la natura appare e si fa sentire. Capitano anche certi tramonti ariosi, rossi e del tutto imprevisti, che esci dall'ufficio e te li trovi davanti e per qualche istante puoi avere la sensazione che stanno trascorrendo anni bellissimi dalla tua vita. Pacifico www.pacificomilano.com Ricordo di caccia
Postato da Grazia01 il Venerdì, 20 ottobre @ 16:56:23 CEST (3738 letture)
![]() ![]() Era una di quelle notti in cui la terra sembra morta di freddo. L'aria diaccia diventa resistente, palpabile, tanto fa male; non un soffio la agita; morde, penetra, dissecca, uccide gli alberi, le piante, gli insetti, perfino i piccoli uccelli, che cadono dai rami sulla terra dura, e diventano, sotto il morso del freddo, anch' essi duri come la terra. La luna, al suo ultimo quarto, inclinata su di un lato, pallidissima, appariva morente in mezzo allo spazio, e così debole che pareva non potesse più andarsene; restava lassù, anche essa paralizzata dal rigore del gelo. Diffondeva una luce triste sul mondo, quella luce morente e scialba che ogni mese, alla fine della sua resurrezione, essa ci invia. Karl ed io andavamo gomito a gomito, curvi, le mani nelle tasche e il fucile sotto il braccio. Le scarpe, avviluppate nella lana per poter camminare nella palude diaccia senza scivolare, non facevano alcun rumore. lo rimiravo la nuvoletta bianca prodotta dal fiato dei nostri cani. In breve, fummo sulla riva della palude, e ci inoltrammo in uno dei passaggi tra i canneti secchi che si aprivano in quella foresta nana. I nostri gomiti, sfiorando le lunghe foglie a nastro, lasciavano dietro di noi un lieve fruscÌo; come non mai mi sentivo preso dal turbamento strano e possente che suscitano in me le paludi. A un tratto, a una svolta di uno dei passaggi, scorsi la capanna di ghiaccio, costruita per metterci al riparo. Vi entrai e poiché avevamo ancora quasi un' ora per aspettare il risveglio degli uccelli migranti, mi avvolsi nella mia copert per cercare di riscaldarmi. Il secchione in affitto ti toglie dai guai
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 ottobre @ 13:04:20 CEST (1007 letture)
![]() ![]() Il «geek», cioè il «secchione di computer», un nuovo lavoro ideato da una società inglese, la Currys, azienda specializzata nel commercio di apparecchi elettronici. Il servizio «Rent-a-geek» consente di affittare un secchione esperto di computer in grado di tirarci fuori da incomprensibili casini elettronici. I prezzi sono già fissati: sul mercato di Londra un semplice controllo del pc vale 49.99 sterline (circa 71 euro); ma se la visita è a domicilio la parcella lievita fino a 69.99 sterline (100 euro). Nel tariffario dei «superman» digitali sono previsti anche interventi via telefono per aiutare gli utenti a risolvere i problemi più facili. La formula sembra destinata a funzionare: perché perdere tempo scontrandosi con le tecnologie quando l'help desk può risolvere il problema per te in molto minor tempo? Alla Currys sono sicuri che questa nuova frontiera dell'assistenza domiciliare diventerà importante come il pronto intervento di idraulici e elettricisti. E senza sporcarsi le mani. L'estratto di "Stanca di guerra"
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 ottobre @ 11:54:00 CEST (1233 letture)
![]() ![]() E io che faccia faccio? Che faccia si può fare o forse che faccia si deve fare quando si prova ad affrontare un argomento così grande e terribile come la guerra? Che poi non si sa neanche bene dove, come, quando, perché sia cominciata. No, non è vero, in realtà questo un po’ si sa. Anzi, forse all’inizio è stata anche una faccenda relativamente semplice, una roba tipo: "Tu hai la caverna più calda, la donna più pelosa, la ruota più rotonda. Io ho la clava più grossa". E felicemente ignara della simbologia: "Te la spacco sulla testa, così mi prendo quello che mi piace". Rozzo, ma mica poi tanto. Forse il significato vero, l’essenza della guerra sta proprio tutto qui, visto che alcuni millenni dopo un teorico della guerra, un signore che si chiamava von Clausewitz – nella sua vita si è occupato solo e soltanto di guerra, ha scritto un unico libro intitolato Della guerra, un maniaco –, ha definito la guerra "un atto di violenza attraverso il quale costringiamo il nemico a fare la nostra volontà"; quindi colpi di armi sempre più precise, letali, raffinate. Nonna Giuseppina di Giovanni Guareschi
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 18 ottobre @ 19:39:46 CEST (1567 letture)
![]() ![]() Nonna Giuseppina ha novantadue anni, vive da trent'anni, seduta su una poltrona e non esce mai dalla sua stanza. Le sue gambe si sono stancate di camminare per la casa, già da sei lustri, ma, per tutto il resto, nonna Giuseppina è in perfetta efficienza. Legge solo la Bibbia, ma la legge senza occhiali; è ancora capace di eseguire importanti addizioni a memoria, e, più di una volta, riesce e dimostrare perfettamente al signor Luigi che egli è o un padre o un marito o un figlio riprovevole. Nonna Giuseppina, il 16 febbraio del 1887, uscì di casa assieme al marito, nonno Francesco. Lo accompagnò fino alla tomba di famiglia, curò che la cassa venisse calata con delicatezza, che la grande pietra di marmo ritornasse con precisione al suo posto e che i che i fiori fossero convenientemente distribuiti. Poi ritornò a casa e non uscì più.. Mi arrendo
Postato da spalato il Mercoledì, 18 ottobre @ 18:29:23 CEST (1775 letture)
![]() ![]() L’urlo soffocato dalla rabbia Vorrebbe liberarsi E alzarsi dalla gabbia Ma mi arrendo Fissando la realtà. Sto morendo Con occhi socchiusi E mente bloccata. Illusione e delusione Una dietro l’altra Come una visione Passa…passa e mi maltratta. (Vedo un amico…. Credevo almeno). Nella solitudine assoluta Passa la vita dura Mai voluta. Mi arrendo. Mi arrendo con rassegnazione. Niente più le battaglie, Ho imparato la lezione. spalato Desiderio
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 ottobre @ 14:59:51 CEST (1366 letture)
Segnaletica
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 ottobre @ 14:18:44 CEST (1426 letture)
![]() ![]() La ragazza seduta di fronte a me in treno tiene un libro aperto sulle ginocchia, dev'essere un testo universitario. Legge con determinazione, ma mi accorgo che il suo sguardo spesso risale sulla pagina nello sforzo evidente di trovare la concentrazione. Deve anche essere a disagio perché si sente osservata e non riesce a stabilire con il testo quel magico contatto per cui si entra nel giro delle parole e se ne è trascinati, al punto di non accorgersi più di niente. Il relais non scatta e gli occhi irrequieti continuano ad errare sul foglio. Improvvisamente l'idea risolutiva, che ha ragione anche della mia insistente curiosità: fruga nella borsetta e pesca la soluzione. L'evidenziatore. La prima autostrada del mondo
Postato da Grazia01 il Lunedì, 16 ottobre @ 11:52:08 CEST (2345 letture)
![]() ![]() Il primo tronco autostradale del mondo è la Milano-Laghi, di 85 chilometri, inaugurato nel 1924. “Per la strada ufficiale – scriveva Giuseppe Bevilacqua su ‘La Tribuna’ del 23 settembre 1924 – c’è, ad esempio, da scombussolarsi anche col veicolo più soffice: carreggiate fonde e incolmabili, dislivelli ad altalena, e tutte le delizie che vi possono sorridere, dalle ghiaiate alle buche”. I brutti sogni aiutano a vivere meglio
Postato da Grazia01 il Domenica, 15 ottobre @ 15:47:52 CEST (3173 letture)
![]() ![]() Lo sapevate che i brutti sogni sono utili? Preparano ad affrontare la realtà. Rispetto a chi sogna solo situazioni felici, chi ha spesso degli incubi è più pronto a gestire le situazioni di crisi o i semplici problemi quotidiani in famiglia e al lavoro. Secondo lo studio dello psicologo finlandese Antti Revonsuo gli incubi hanno un significato preciso. La storia del cioccolato
Postato da spalato il Domenica, 15 ottobre @ 15:37:21 CEST (7121 letture)
![]() ![]() L’avventura del cioccolato inizia in America, talmente tanto tempo fa che ancora questo continente non portava il suo nome attuale. Nell’umidità costante del clima messicano, un piccolo albero produceva i suoi frutti simili a zucche contornati dalle foglie di colore verde scuro: la pianta del cacao. E’ grazie agli insetti ed agli altri animali che si cibavano di questi frutti se queste piante si estesero oltre i confini del Messico per arrivare sino all’attuale Guyana del sud: nutrendosi del frutto, infatti, trasportavano via anche i suoi semi così permettendo alla terra di far nascere sempre più alberi di cacao. Presto, anche l’uomo si accorse della bontà di tale frutto ed iniziarono così a diffondersi le piantagioni. La filastrocca della nonna
Postato da Grazia01 il Domenica, 15 ottobre @ 13:24:19 CEST (3539 letture)
![]() ![]() Vi dirò che quando il sole scende dietro il tetto va a riposare nel suo grande letto vi dirò che le stelle nel cielo non sono dei puntini sono degli angioletti con in mano i lumini vi dirò che la luna è un sole piccolino che illumina di notte chi sta ancora in cammino vi dirò che se il cielo è scuro la luna è addormentata e le fatine corrono a dargli una svegliata vi dirò che le nuvole sono d’angeli l’ali che si scuotono in cielo e fanno i temporali vi dirò che i tuoni e i lampi li fanno i cherubini che sulle grandi nubi giocano coi bambini vi dirò che quei piccolini porterà la cicogna da una coppia di sposi che quei bimbi già sogna vi dirò che le farfalle si posan sopra i fiori per lasciarvi le tracce dei loro bei colori vi dirò che se i grandi cominciano a gridare non sono mai arrabbiati lo fanno per giocare vi dirò della vita tenere bugie e amorose finzioni perché sian solo dolci le infantili emozioni vorrei ricoprir d’oro tutti i vostri mattini ma son solo una nonna che adora i nipotini. Nonna Dada dedicata ad Elisabetta, Nicolò, Giulia, Paola e Federico. Premio Nobel per la pace a Muhammad Yunus
Postato da Antonio il Sabato, 14 ottobre @ 15:18:08 CEST (1420 letture)
![]() ![]() Quel 27 dollari affidati a Sophia - Iniziativa simbolo Sophia intrecciava seggiolini di bambù per due centesimi di dollaro al giorno. Era il 1976 e un giovane economista della vicina università di Chittagong, Bangladesh del Sudest, voleva capire cosa stesse alla base di quell'assurdità che condannava milioni di Sophia a vivere nella miseria. Il fiore dell'acqua
Postato da Antonio il Venerdì, 13 ottobre @ 12:54:46 CEST (1218 letture)
![]() ![]() Quando il mondo era giovane e tutto poteva accadere, uomini, animali, pietre e rocce erano protetti da spiriti celesti che, in cambio del loro aiuto, chiedevano solo di essere onorati. E siccome avere molti fedeli significava diventare sempre più potenti, ogni spirito cercava di convincere gli uomini a credere in lui. Quindi non era difficile, a quel tempo, che uomini e ànito si incontrassero faccia a faccia, e una cosa simile capitò anche a un uomo che viveva con la sua famiglia nel cuore della foresta, tra le montagne di un'isola lontana. La gatta e l'orco
Postato da Antonio il Venerdì, 13 ottobre @ 12:42:51 CEST (2636 letture)
![]() ![]() I vecchi delle tribù dicono che un tempo, nelle foreste delle Filippine, vivevano dei terribili orchi chiamati Buso: alti alti, col collo lungo e la faccia nera, avevano un solo grande occhio giallo e due lunghissimi denti bianchi. Per molto tempo erano stati amici degli uomini, ma un giorno, non si sa perché, diventarono loro mortali nemici, e da allora cercarono in tutti i modi di ucciderli e addirittura di mangiarseli. Scandalo Iene, meglio i fatti delle parole
Postato da Grazia01 il Giovedì, 12 ottobre @ 19:01:06 CEST (1333 letture)
Vittima e carnefice
Postato da Grazia01 il Giovedì, 12 ottobre @ 13:04:38 CEST (2187 letture)
![]() ![]() La prima volta che per la strada, tornando da scuola, un tale ti si è avvicinato e ha cominciato a dirti cose, e tu non le capivi nemmeno, ma hai intuito lo schifo prima ancora del pericolo, e sei scappata via, e la notte non riuscivi a dormire, ma neanche a dirlo. Come se un po', almeno un po', te la fossi andata a cercare. Ombrello
Postato da spalato il Giovedì, 12 ottobre @ 11:20:45 CEST (1440 letture)
![]() ![]() Non si conosce con precisione né il periodo, né il luogo in cui l'ombrello fu inventato. Si pensa derivi dall'oriente (Cina, India o Giappone); alcuni ritengono fosse presente anche nell'antico Egitto. In Cina era associato (fin dall'epoca preistorica) al culto dell'Imperatore, come oggetto sacro; nell'Egitto dei faraoni era consentito usarlo solo ai nobili; in Giappone proteggeva i samurai ed ora è un vero e proprio simbolo nazionale. Sogni
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 11 ottobre @ 20:10:07 CEST (1100 letture)
![]() ![]() Accade di sognare di luoghi mai veduti di aver confidenza con volti sconosciuti mi chiedo se la mente in memoria dei geni delle passate stirpi nel mio sonno baleni ma trovo strano il fatto che contorni e fogge siano quelli di adesso e non di antiche logge ma come può la testa inventar per inciso vicende mai vissute perfin tratti di un viso? E di paesaggi e mari stupendi o spaventosi di spiagge inviolate di colori maestosi di portoni sprangati di mura senza passi di voli sui tetti o su gradini bassi ci sono poi visioni che ritornan sovente come per ricordare un pensiero pungente ogni notte mi pongo la testa sul cuscino in attesa di un sogno che mi sveli il destino. Grazia Parere ed essere di Giacomo Leopardi
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 11 ottobre @ 12:31:20 CEST (1838 letture)
![]() ![]() Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono. Il povero, l'ignorante, il rustico, il malato, il vecchio, non sono mai ridicoli mentre si contentano di parer tali, e si tengono nei limiti voluti da queste loro qualità: ma sì bene quando il vecchio vuol parer giovane, il malato sano, il povero ricco, l'ignorante vuol fare dell'istruito, il rustico del cittadino. Tu ridi di Luigi Pirandello
Postato da Antonio il Martedì, 10 ottobre @ 18:39:44 CEST (4162 letture)
![]() - Tu ridi! Stordito, e col naso ancora ingombro di sonno, e un po' fischiante per l'ansito del soprassalto, inghiotti; si grattò il petto irsuto; poi disse aggrondato - Anche ... perdio ... anche questa notte? - Ogni notte! ogni notte! - muggì la moglie, livida di dispetto .. Il signor Anselmo si sollevò su un gomito, e seguitando con l'altra mano a grattarsi il petto, domandò con stizza: - Ma proprio sicura ne sei? Farò qualche versaccio con le labbra, per smania di stomaco; e ti pare che rida. - No, ridi, ridi, ridi, - riaffermò quella tre volte. - Vuoi sentir come? così. E imitò la risata larga, gorgogliante, che il marito faceva nel sonno ogni notte. Yogi, l'orsetto più amato
Postato da spalato il Domenica, 08 ottobre @ 22:41:50 CEST (2940 letture)
![]() ![]() Tutti noi abbiamo sognato che, almeno per una volta, un orso come Yogi rubasse il nostro cesto da picnic. Per conoscerlo, bisogna andare a Yellowstone. Yogi è uno dei tanti simpatici personaggi regalatici dal duo di animatori americani Hanna e Barbera. Un orso parlante furbo e goloso che passa le sue giornate a rubare cestini da picnic: l'idea può sembrare banale, ma i cartoon di Yogi sono un cult da oltre 40 anni. Le mie paure sono qui
Postato da Grazia01 il Sabato, 07 ottobre @ 19:02:09 CEST (1164 letture)
![]() ![]() Le mie paure sono qui come panni stesi in attesa del sole e tu distratto non le vedi o fingi cecità per non subirne il fastidio ti odio quando mi scompigli i capelli come fossi il tuo cane, e sorridi compiaciuto con una smorfia falsa nel volto arricciato da eterno scugnizzo eppure……. nella tenera aurora mentre gocce di luce ambrata ti accarezzano le ciglia guardo il tuo dormire e l’anima si apre come un fiore e si riempie ancora e sempre d’amore. Grazia Ciao
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