Sunday, April 18, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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Crespelle saracene al formaggio
Postato da Grazia01 il Lunedì, 13 marzo @ 15:53:36 CET (1235 letture)
![]() Tempo: 1 ora + riposo Calorie: 636 a porzione Ingredienti per 4 persone: 150 g. farina di grano saraceno, 3 uova, ml 200 latte (eventualmente di capra), g. 50 burro, g. 200 di robiola g. 200 besciamella, g. 70 grana o pecorino grattugiati, sale e pepe. 1) Amalgamare in una ciotola, farina, uova, latte, un pizzico di sale e 20 g. di burro liquefatto. Lasciare riposare la pastella almeno ½ ora. 2) Spennellare con burro sciolto una padella per crepes e versarvi pastella sufficiente a velare il fondo. Rigirare e appoggiare su carta assorbente da cucina. Proseguire fino ad esaurimento della pastella. 3) Togliere la crosta al formaggio e tagliarlo a pezzi molto piccoli. Mescolarlo con ½ besciamella, 50 g.di grana o pecorino grattugiati e abbondante pepe. 4) Spalmare un cucchiaio di composto su ogni crepella e piegarla in 4. 5) Accendere il forno a 200 gradi, sistemare le crepelle in una pirofila tonda imburrata, sovrapponendole un po’ a ventaglio, spalmare la superficie con la besciamella avanzata e il formaggio grattugiato tenuto da parte. Passare in forno per 10 minuti circa. Frittata all'economica
Postato da Grazia01 il Lunedì, 13 marzo @ 15:45:19 CET (2298 letture)
![]() Tempo: 15 minuti Calorie: 234 a porzione Per 4 persone: Sbattete 3 uova, aggiungete 25 g. di formaggio grattugiato e 50 g. di pane grattugiato, sale, pepe e una presa di cannella, l’odore di noce moscata e la buccia di un limone tritato completamente, lavorate il composto, versatelo in una tortiera imburrata e cuocetelo al forno a 180 gradi per 15 minuti. Maccheroni alle acciughe
Postato da Grazia01 il Lunedì, 13 marzo @ 15:42:49 CET (1288 letture)
![]() Tempo: 15 minuti Calorie: 430 a porzione Ingredienti per 4 persone: 400 g. di maccheroni 100 g. di olio, 5/6 acciughe salate bel pulite e tagliuzzate, 1 cipolla piccola tritata 1 cucchiaio di salvia e rosmarino tritati 1 cucchiaio di conserva di pomodoro 1 cucchiaio di farina bianca, parmigiano grattugiato. Si friggono nell’olio le acciughe, si aggiunge la cipolla tritata con la salvia e il rosmarino, la conserva di pomodoro, sciolta nell’acqua con la farina. Lasciare bollire la salsa per 5 minuti, quindi versarla sui maccheroni, già lessati in acqua salata e sgocciolati. Cospargete di parmigiano grattugiato, rimestare e servire. Riso con verdure e fagioli
Postato da Grazia01 il Lunedì, 13 marzo @ 15:41:15 CET (1177 letture)
![]() Tempo: 1 ora Calorie: 500 a porzione Ingredienti per 4 persone: 150 g. di fagioli borlotti cotti, 300 g. di riso semi integrale, 150 g. di spinaci o erbette, mezza verza, 1 patata, salvia essiccata, 50 g. di burro, parmigiano grattugiato, sale e pepe Tagliare le foglie di verza e gli spinaci a listarelle e la patata a dadini. Portare ad ebollizione abbondante acqua leggermente salata, gettatevi il riso insieme alla verza e la patata, e dopo 15 minuti unite spinaci e fagioli. Scolate e condite con burro fuso, in cui avrete sbriciolati le foglie di salvia e il parmigiano grattugiato. Aggiungere un pizzico di pepe nero prima di servire. Fabrizio De André
Postato da Grazia01 il Lunedì, 13 marzo @ 14:35:55 CET (1839 letture)
![]() ![]() IL PESCATORE All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. Il pescatore Venne alla spiaggia un assassino due occhi grandi da bambino due occhi enormi di paura eran gli specchi di un'avventura. E chiese al vecchio dammi il pane ho poco tempo e troppa fame e chiese al vecchio dammi il vino ho sete e sono un assassino. Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno non si guardò neppure intorno ma versò il vino e spezzò il pane per chi diceva ho sete e ho fame. E fu il calore di un momento poi via di nuovo verso il vento davanti agli occhi ancora il sole dietro alle spalle un pescatore. Dietro alle spalle un pescatore e la memoria è già dolore è già il rimpianto di un aprile giocato all'ombra di un cortile. Vennero in sella due gendarmi vennero in sella con le armi chiesero al vecchio se lì vicino fosse passato un assassino. Ma all'ombra dell'ultimo sole s'era assopito il pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. CANZONE DEL MAGGIO Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento se il fuoco ha risparmiato le vostre Millecento anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti. E se vi siete detti non sta succedendo niente, le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco provate pure a credervi assolti siete lo stesso coinvolti. Anche se avete chiuso le vostre porte sul nostro muso la notte che le "pantere" ci mordevano il sedere lasciandoci in buonafede massacrare sui marciapiedi anche se ora ve ne fregate, voi quella notte voi c'eravate. E se nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri, senza le barricate senza feriti, senza granate, se avete preso per buone le "verità" della televisione anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti. E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti. CANZONE DELL'AMOR PERDUTO Ricordi sbocciavan le viole con le nostre parole "Non ci lasceremo mai, mai e poi mai", vorrei dirti ora le stesse cose ma come fan presto, amore, ad appassire le rose così per noi l'amore che strappa i capelli è perduto ormai, non resta che qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza. E quando ti troverai in mano quei fiori appassiti al sole di un aprile ormai lontano, li rimpiangerai ma sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo. E sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo. VIA DEL CAMPO Via del Campo c'è una graziosa gli occhi grandi color di foglia tutta notte sta sulla soglia vende a tutti la stessa rosa. Via del Campo c'è una bambina con le labbra color rugiada gli occhi grigi come la strada nascon fiori dove cammina. Via del Campo c'è una puttana gli occhi grandi color di foglia se di amarla ti vien la voglia basta prenderla per la mano e ti sembra di andar lontano lei ti guarda con un sorriso non credevi che il paradiso fosse solo lì al primo piano. Via del Campo ci va un illuso a pregarla di maritare a vederla salir le scale fino a quando il balcone ha chiuso. Ama e ridi se amor risponde piangi forte se non ti sente dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior. LA GUERRA DI PIERO Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma son mille papaveri rossi lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l'inferno te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve fermati Piero , fermati adesso lascia che il vento ti passi un po' addosso dei morti in battaglia ti porti la voce chi diede la vita ebbe in cambio una croce ma tu no lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera e mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore sparagli Piero , sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue e se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore e mentre gli usi questa premura quello si volta , ti vede e ha paura ed imbraccia l'artiglieria non ti ricambia la cortesia cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato cadesti interra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto troppo coraggio Ninetta bella dritto all'inferno avrei preferito andarci in inverno e mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi. VALZER PER UN AMORE Quando carica d'anni e di castità tra i ricordi e le illusioni del bel tempo che non ritornerà, troverai le mie canzoni, nel sentirle ti meraviglierai che qualcuno abbia lodato le bellezze che allor più non avrai e che avesti nel tempo passato ma non ti servirà il ricordo, non ti servirà che per piangere il tuo rifiuto del mio amore che non tornerà. Ma non ti servirà più a niente, non ti servirà che per piangere sui tuoi occhi che nessuno più canterà. Ma non ti servirà più a niente, non ti servirà che per piangere sui tuoi occhi che nessuno più canterà. Vola il tempo lo sai che vola e va, forse non ce ne accorgiamo ma più ancora del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo e per questo ti dico amore, amor io t'attenderò ogni sera, ma tu vieni non aspettare ancor, vieni adesso finché è primavera. BOCCA DI ROSA La chiamavano bocca di rosa metteva l'amore, metteva l'amore, la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa. Appena scese alla stazione nel paesino di Sant'Ilario tutti si accorsero con uno sguardo che non si trattava di un missionario. C'è chi l'amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione bocca di rosa né l'uno né l'altro lei lo faceva per passione. Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie senza indagare se il concupito ha il cuore libero oppure ha moglie. E fu così che da un giorno all'altro bocca di rosa si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso. Ma le comari di un paesino non brillano certo in iniziativa le contromisure fino a quel punto si limitavano all'invettiva. Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio. Così una vecchia mai stata moglie senza mai figli, senza più voglie, si prese la briga e di certo il gusto di dare a tutte il consiglio giusto. E rivolgendosi alle cornute le apostrofò con parole argute: "il furto d'amore sarà punito- disse- dall'ordine costituito". E quelle andarono dal commissario e dissero senza parafrasare: "quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare". E arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi con i pennacchi e arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi. Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i carabinieri ma quella volta a prendere il treno l'accompagnarono malvolentieri. Alla stazione c'erano tutti dal commissario al sagrestano alla stazione c'erano tutti con gli occhi rossi e il cappello in mano, a salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese, a salutare chi per un poco portò l'amore nel paese. C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva "Addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera". Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca. E alla stazione successiva molta più gente di quando partiva chi mandò un bacio, chi gettò un fiore chi si prenota per due ore. Persino il parroco che non disprezza fra un miserere e un'estrema unzione il bene effimero della bellezza la vuole accanto in processione. E con la Vergine in prima fila e bocca di rosa poco lontano si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano. Adriano Celentano
Postato da Grazia01 il Domenica, 12 marzo @ 14:14:12 CET (2199 letture)
![]() ![]() L'emozione non ha voce Io non so parlar d'amore l'emozione non ha voce e mi manca un pò il respiro se ci sei c'è troppa luce la mia anima si spande come musica d'estate poi la voglia sai mi prende e si accende con i baci tuoi Io con te sarò sincero resterò quel che sono Disonesto mai lo giuro ma se tradisci non perdono Ti sarò per sempre amico pur geloso come sai io lo so mi contraddico ma preziosa sei tu per me Fra le mie braccia dormirai serenamente ed è importante questo sai per sentirci pienamente noi Un'altra vita mi darai che io non conosco la mia compagna tu sarai fino a quando so che lo vorrai Due caratteri diversi prendon fuoco facilmente ma divisi siamo persi ci sentiamo quasi niente Siamo due legati dentro da un amore che ci da la profonda convinzione che nessuno ci dividerà Fra le mie braccia dormirai serenamente ed è importante questo sai per sentirci pienamente noi Un'altra vita mi darai che io non conosco la mia compagna tu sarai fino a quando lo vorrai Noi vivremo come sai solo di sincerità di amore e di fiducia poi sarà quel che sarà Fra le mie braccia dormirai serenamente ed è importante questo sai per sentirci pienamente noi pienamente noi pienamente noi Azzurro Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua. Lei è partita per le spiagge e sono solo quassù in città sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro, è lungo per me Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all'incontrario va Sembra quand'ero all'oratorio con tanto sole tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile a passeggiar. Ora mi annoio più di allora neanche un prete per chiacchierar. Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro, è lungo per me Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all'incontrario va Cerco un po' d'Africa in giardino tra l'oleandro e il baobab Come facevo da bambino ma qui c'è gente non si può più Stanno innaffiando le tue rose non c'è il leone chissà dov'è Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro, è lungo per me Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all'incontrario va Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro, è lungo per me Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all'incontrario va nei miei pensieri all'incontrario va Lucio Battisti
Postato da Grazia01 il Domenica, 12 marzo @ 14:05:10 CET (2042 letture)
![]() ![]() Non è Francesca Ti stai sbagliando chi hai visto non è, non è Francesca. Lei è sempre a casa che aspetta me non è Francesca. Se c'era un uomo poi, no, non può essere lei. Francesca non ha mai chiesto di più, chi sta sbagliando son certo sei tu. Francesca non ha mai chiesto di più perchè lei vive per me. Come quell'altra è bionda, però non è Francesca. Era vestita di rosso, lo so, ma non è Francesca. Se era abbracciata poi, no, non può essere lei. Francesca non ha mai chiesto di più, chi sta sbagliando son certo sei tu. Francesca non ha mai chiesto di più perchè lei vive per me. Anna Hai ragione anche tu cosa voglio di più un lavoro io l'ho una casa io l'ho la mattina c'è chi mi prepara il caffè questo io lo so e la sera c'è chi non sa dir di no cosa voglio di più hai ragione tu cosa voglio di più cosa voglio Anna voglio Anna. Non hai mai visto un uomo piangere apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai se tu... non hai mai visto un uomo piangere guardami... guardami... Anna... voglio Anna. Ho dormito lì fra i capelli suoi io insieme a lei ero un uomo. Quanti e quanti sì ha gridato lei quanti non lo sai ero un uomo. Cosa sono ora io? Cosa sono mio Dio? Resta poco di me io che parlo con te io che parlo con te di... Anna voglio Anna voglio Anna voglio Anna voglio Anna voglio Anna.... Fiori rosa fiori di pesco Fiori rosa fiori di pesco c'eri tu fiori nuovi 'stasera esco ho un anno di più stessa strada, stessa porta. Scusa se son venuto qui questa sera da solo non riuscivo a dormire perchè di notte ho ancor bisogno di te fammi entrare per favore solo credevo di volare e non volo credevo che l'azzurro di due occhi per me fosse sempre cielo, non è fosse sempre cielo, non è posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi no, non sto sbagliando mi ami dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che noi non siamo stati mai lontani dimmi che è vero ieri era oggi, oggi è già domani dimmi che è vero dimmi che è ve... Scusa credevo proprio tu fossi sola credevo non ci fosse nessuno con te oh scusami tanto se puoi signore chiedo scusa anche a lei ma io ero proprio fuori di me io ero proprio fuori di me quando dicevo: posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi non, non sto sbagliando mi ami dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero dimmi che è vero... Mi ritorni in mente Mi ritorni in mente bella come se forse ancor di più Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu Un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei come ti vorrei, come ti vorrei Ma c'è qualcosa che non scordo ma c'è qualcosa che non scordo che non scordo ... Quella sera ballavi insieme a me e ti stringevi a me all'improvviso, mi hai chiesto lui chi è lui chi è un sorriso, e ho visto la mia fine sul tuo viso il nostro amor dissolversi nel vento ricordo, sono morto in un momento Mi ritorni in mente bella come sei, forse ancor di più Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu Un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei come ti vorrei, come ti vorrei Ma c'è qualcosa che non scordo ma c'è qualcosa che non scordo che non scordo ... Ma c'è qualcosa che non scordo sei un angelo caduto in volo... Luigi Tenco
Postato da Grazia01 il Domenica, 12 marzo @ 13:55:27 CET (1332 letture)
![]() ![]() Vedrai vedrai Quando la sera tu ritorni a casa non ho neanche voglia di parlare tu non guardarmi con quella tenerezza come fossi un bambino che rimane deluso Si lo so che questa non è certo la vita che hai sognato un giorno per noi Vedrai vedrai vedrai che cambierà forse non sarà domani ma un bel giorno cambierà Vedrai vedrai che non sei finito sai non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà Preferirei sapere che piangi che mi rimproveri d'averti delusa e non vederti sempre così dolce accettare da me tutto quello che viene Mi fa disperare il pensiero di te e di me che non so darti di più Vedrai vedrai vedrai che cambierà forse non sarà domani ma un bel giorno cambierà Vedrai vedrai che non sei finito sai non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà. Ragazzo mio Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre aveva per la testa grandi idee, ma in fondo, poi.... non ha concluso niente non devi credere, no, vogliono far di te un uomo piccolo, una barca senza vela Ma tu non credere,no, che appena s'alza il mare gli uomini senza idee, per primi vanno a fondo Ragazzo mio...un giorno i tuoi amici ti diranno che basterà trovare un grande amore e poi voltar le spalle a tutto il mondo no, no, non credere,no, non metterti a sognare lontane isole che non esistono non devi credere,ma se vuoi amare l'amore tu,...non gli chiedere quello che non può dare Ragazzo mio, un giorno sentirai dir dalla gente che al mondo stanno bene solo quelli che passano la vita a non far niente no,no,non credere no, non essere anche tu un acchiappanuvole che sogna di arrivare non devi credere, no, no, no non invidiare chi vive lottando invano col mondo di domani La vita
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:52:00 CET (1418 letture)
![]() ![]() Viale alberato da tigli odorosi unica sei per ogni mortale. Seducente creatura dall'essenza balzana, la tua mise è mutante ad ogni sorger del sole. Sei l'elfo del bosco incantato, la rosa purpurea dal vento baciata, sei l'acqua che disseta la terra, il frutto maturo sul ramo, il bimbo che giuoca sul prato. Sei il dono prezioso di un cuore che ama. Adelina Gentile I figli
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:47:15 CET (1381 letture)
![]() ![]() I figli non sono i vostri figli Essi sono i figli e le figlie della vita che brama se stessa. Vengono per mezzo di voi ma non da voi, e benchè essi siano con voi comunque non vi apparttengono. Potrete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, poichè essi hanno i loro pensieri. Potrete ospitare i loro corpi ma non le loro anime, perchè le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potrete visitare, neppure nei vostri sogni. Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi. La vita procede e non si attarda sul passato. Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccati in avanti. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane. Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere, Poichè come ama il volo della freccia, così ama la fermezza dell'arco. Gibran Chiedini
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:44:35 CET (1204 letture)
![]() ![]() Chiedimi cosa desidero, dove voglio andare…. Abbandonami al mare, alga tra le alghe, conchiglia tra migliaia di conchiglie completamente disuguali e uguali, goccia di mare tra incommensurabili gocce, granello di sabbia così microscopicamente minuscolo da non essere visto. Ti chiedo di non guardarmi, di non notarmi, di non chiamarmi per nome, di non chiamarmi mamma, mamma……. chiunque lo pronunci è mio figlio, se lo sento chiamare trema il cuore e rispondo amore.. Dammi qualsiasi cosa che sia solo mia, non chiedere cosa, non saprei dire cosa possa volere, desiderare, possedere…. non desidero niente che tu possa comprare. Vorrei essere fiore di gelsomino, di tiglio, candido giglio, pallida rosa di macchia, lavanda, arbusto verde di timo, violacciocca di una scarpata affacciata sul mare averne in me tutti i profumi per colmare i tuoi sensi. Verde prateria in cui potersi sdraiare e sparire agli sguardi per ascoltare crescere l’erba, frinire le cicale. Seguire un volo di candide farfalle e farti cullare dal canto di infinite ali, riempirti le nari di piccoli profumi delicati… trifoglio, margherite, viole, campanule, primule, essere seme per affondare nella terra. Salire aggrappata ad un raggio di sole per poter restare imprigionata in una nuvola e spinta dal vento viaggiare sopra terre lontane….. Essere cristallo di neve per trasformare la luce in un caleidoscopio di colori…. Possedere mille sorrisi sbocciati dal cuore e distribuiti dagli occhi colmi d’amore… essere dolce carezza sul tuo viso per strapparti un sorriso. Anonimo L'hai mai conosciuta?
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:35:46 CET (1109 letture)
![]() ![]() Mi rincorreva nelle giornate di sole, mi tendeva agguati, era pronta ogni minuto, ogni istante, mi corteggiava, mi chiedeva incontri nel buio di una stanza, sotto un cielo stellato, mi guardava negli occhi desiderosa di potermi avvicinare... c'erano troppe voci, troppi richiami, troppa felicità per potermi fermare ad ascoltare i madrigali che affidava al vento per indurmi a sostare, ad appoggiarmi morbidamente al tronco ruvido di un albero in fiore per poterla fissare, per lasciarla entrare lieve nel mio cuore, nella mia mente, per poter fissare senza rumore i pensieri che volevo gustare senza il rumore delle risate che m'impedivano di lasciarla accostare... Spesso giungevo ad un compromesso le promettevo di dedicarle un breve istante prima di lasciarmi avvincere dalle nebbie del sonno... ero così stanca delle mie giornate piene di sole, affollate di sorrisi che l'attimo in cui posavo il capo sul cuscino mi vedeva già catturata dai sogni... mi fissava al mattino e c'era rimprovero nei suoi occhi non le sapevo dedicare un istante... Corri senza fermarti, trascinata in una giostra di attimi impazziti pieni di vita e poi te la trovi davanti sorridente... tacciono le voci, ti trovi troppe volte sola... fai rumore per spaventarla, per allontanarla... "di cosa hai paura?"... ti sussurra piano... "ti darò il tempo per riflettere, per accarezzare i tuoi sogni, per mettere sulla carta i tuoi pensieri, tutte le parole che hai racchiuso nel cuore e che vorresti mostrare a chi ti sta ancora vicino e non riesce a capire cosa taci, cosa non vuoi dire..." Ti ho lasciata avvicinare, alla fine mi hai vinta, nel silenzio ti racconto i miei segreti, le speranze deluse, i sogni in cui volevi entrare in punta di piedi... ora ne sei padrona... parlo per non farti avvicinare e tu sorridi... è a te che sto parlando, all'unica mia amica... la solitudine. Anonimo Tre passi
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:30:36 CET (1688 letture)
![]() ![]() Tre passi, per misurare la mia vita... il primo un dolce declivio, un prato di smeraldo... l'ho percorso correndo, visi dolci, sorridenti, accattivanti... guardavo tutti con occhi di stelle, ammiccanti... amore dolce di miele, odoroso di fiori, arcobaleno di morbidi colori era soffice tappeto sotto i piedi... al secondo mi sono fermata spaventata, dove stavo correndo? e tutti quei visi sorridenti? portavano maschere per nascondere il loro vero aspetto e mi sono smarrita nei meandri più oscuri della mente, guardavo la vita attraverso un cristallo deformante... gridavo muta la mia disperazione... crisalide in un bozzolo pietrificato... non ne potevo uscire... Sto misurando il terzo passo, se mi metto allo specchio percorro lievemente con le dita ogni più piccolo segno che mi ha lasciato il tempo... ferite ricucite in fretta, sto imparando lentamente dall'unica maestra, la vita, a sorridere nuovamente... Anonimo Un cuore capace d'amare
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:21:48 CET (1335 letture)
![]() ![]() Un cuore capace d'amare ti eri scordata d'averlo non lo volevi ascoltare. Per quanto tempo l'hai sentito gridare per qualcuno che non c'è che non ti può più amare... Adesso lo senti tremare è come se all'improvviso ti fossi svegliata sbalordita, abbagliata da qualcosa ch'è sbocciato che non avresti pensato e lo senti tremare... Lascialo ancora sognare non volerlo sgridare, non dirgli che ormai è tardi, lasciati dolcemente andare ricomincia a pensare di avere ancora un cuore capace d'amare... Anonimo Sii paziente
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:13:54 CET (1280 letture)
![]() ![]() Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e libri scritti in una lingua straniera. Non cercare ora le risposte che possono esserti date poichè non saresti capace di convivere con esse. E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà dato senza che tu te ne accorga di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta. Madre Teresa di Calcutta Tieni sempre presente...
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 22:09:18 CET (1318 letture)
![]() ![]() Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni. Però ciò che è importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età, il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite…. Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare arrugginire il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece di compassione ti portino rispetto. Quando a causa degli anni Non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina, Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai! Madre Teresa di Calcutta Universo
Postato da Antonio il Sabato, 11 marzo @ 21:56:09 CET (1037 letture)
Citazioni famose
Postato da Grazia01 il Venerdì, 10 marzo @ 14:42:19 CET (11163 letture)
![]() Aristotele Etica Nicomachea. [Rosti] Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere. Bufalino, Gesualdo Il malpensante, Bompiani, Milano, 2004, p. 75. L'abitudine è la grande guida della vita umana. Hume, David Ricerche sull'intelletto umano. [Sordi] L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose. Montaigne, Michel de Saggi, Mondadori, Milano, 1970, p. 151. L'abitudine è un abito che, indossato da giovani, ci rifiutiamo di togliere vita natural durante. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti (2), Scheiwiller, Milano, 1980, p. 71. Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole. Dossi, Carlo Note azzurre. [Roncoroni] Le amicizie vere sono quelle che si fondano sul sentimento; l'amico non giudica, comprende. Fegatelli, Aldo Luigi Tenco, Mondadori, Milano, 2002, p. 19. L'amicizia è rara perché è scomoda. Gervaso, Roberto Il grillo parlante, Bompiani, Milano, 1983, p. 35. Il vostro amico è i vostri bisogni esauditi. Gibran, Kahalil Il Profeta, Newton Compton, Roma, 1995, p. 61. Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali. Gracián, Baltasar Oracolo manuale e arte di prudenza. [Roncoroni] Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, e l'invisibil fa vedere Amore. Ariosto, Ludovico Orlando furioso, canto I, ottava LVI, vv. 5-6. C'è tutta una vita in un'ora d'amore. Balzac, Honoré de Lo zigrino, Rizzoli, Milano, 1957 p. 181. Ci sono abissi che l'amore non può superare, nonostante la forza delle sue ali. Balzac, Honoré de Lo zigrino, Rizzoli, Milano, 1957 p. 211. Ricordiamo a lungo chi abbiamo amato, meno a lungo chi ci ha amato. Bufalino, Gesualdo Il malpensante, Bompiani, Milano, 2004, p. 23. L'amore: un sentimento inventato: ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. Bufalino, Gesualdo Il malpensante, Bompiani, Milano, 2004, p.115. L'amore è come le malattie contagiose; più le si temono e più vi si è soggetti. Chamfort, Nicolas Massime e pensieri, Guanda, Parma, 1998, p. 71. L'amore, così come esiste nella società, non è altro che lo scambio di due fantasie e il contatto di due epidermidi. Chamfort, Nicolas Massime e pensieri, Guanda, Parma, 1998, p. 73. L'amante troppo amato dalla sua amante finisce con l'amarla di meno, e viceversa. Chamfort, Nicolas Massime e pensieri, Guanda, Parma, 1998, p. 80. Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. Châtelet, Émilie du Discorso sulla felicità, Sellerio editore, Palermo, 1992 p. 37. Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. Châtelet, Émilie du Discorso sulla felicità, Sellerio editore, Palermo, 1992 p. 59. L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. Einstein, Albert Pensieri di un uomo curioso, Mondadori, Milano, 1997, p. 145. Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. Gervaso, Roberto Il grillo parlante, Bompiani, Milano, 1983, p. 12. L'amore a prima vista spesso non è che una svista. Gervaso, Roberto Il grillo parlante, Bompiani, Milano, 1983, p. 135. In amore chi più ama meno può. Gervaso, Roberto Il grillo parlante, Bompiani, Milano, 1983, p. 136. È sempre accaduto che l'amore abbia ignorato quanto fosse profondo fino al momento del distacco. Gibran, Kahalil Il Profeta, Newton Compton, Roma, 1995, p. 13. L'amore, come la morte, cambia tutto Gibran, Kahalil Massime spirituali, Newton Compton, Roma, 1993, p. 52. Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù. Goethe, Johann Wolfgang Massime e riflessioni, TEA, Milano, 1988, p. 181. C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. Karr, Alphonse Aforismi, Newton Compton, Roma, 1993, p. 20. L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. Karr, Alphonse Aforismi, Newton Compton, Roma, 1993, p. 48. L'amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. Karr, Alphonse Aforismi, Newton Compton, Roma, 1993, p. 59. L'amore è un concetto estensibile che va dal cielo all'inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l'infinito. Jung, Carl Gustav Aforismi, Newton Compton, Roma, 1989, p. 21. Il tempo, che rafforza le amicizie, affievolisce l'amore. La Bruyère, Jean de I caratteri, Einaudi, Torino, 1981, p. 65. Amore e amicizia si escludono a vicenda. La Bruyère, Jean de I caratteri, Einaudi, Torino, 1981, p. 66. Soffrire per l'assenza di chi si ama è un bene in confronto a vivere con chi si odia. La Bruyère, Jean de I caratteri, Einaudi, Torino, 1981, p. 66. Il vero amore è come i fantasmi: tutti ne parlano, ma pochi li hanno visti. La Rochefoucauld, François de Massime, Rizzoli, Milano, 1992, p. 50 (76). È impossibile amare una seconda volta ciò che non si ama veramente più. La Rochefoucauld, François de Massime, Rizzoli, Milano, 1992, p. 87 (286). Amor ogni cosa vince. Leonardo da Vinci Aforismi, novelle e profezie, Newton Compton, Roma, 1993, p. 32. Non è l'amore che fa soffrire, ma la sua assenza. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti (2), Scheiwiller, Milano, 1980, p. 75. L'inizio dell'amore spesso è simultaneo. Non così la fine. Da ciò nascono le tragedie. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti (2), Scheiwiller, Milano, 1980, p. 110. L'amore reca più male che bene. Napoleone Bonaparte Aforismi, massime e pensieri, Newton Compton, Roma, 1993, p. 42. L'amore deve essere un piacere, non un tormento. Napoleone Bonaparte Aforismi, massime e pensieri, Newton Compton, Roma, 1993, p. 73. Amore è desiderio di conoscenza. Pavese, Cesare Il mestiere di vivere, Einaudi, Torino, 1952, p. 249. Amore: quando la parola viene usata in maniera appropriata, non denota qualsiasi e ogni relazione tra i due sessi, ma soltanto una relazione in cui ci sia un grande coinvolgimento emotivo e che sia di natura psicologica e fisica. Russell, Bertrand Pensieri, Newton Compton, Roma 1996. p. 21. L'amore è una cosa più meravigliosa dell'arte. Wilde, Oscar Il ritratto di Dorian Gray, Mondadori Scuola, Milano, 1990, p. 104. Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. Karr, Alphonse Aforismi, Newton Compton, Roma, 1993, p. 87. Troppi amici, non abbastanza amicizia. Karr, Alphonse Aforismi, Newton Compton, Roma, 1993, p. 92. In amicizia non si può andare lontano se non si è disposti a perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. La Bruyère, Jean de I caratteri, Einaudi, Torino, 1981, p. 92. Per raro che sia il vero amore, è meno raro della vera amicizia. La Rochefoucauld, François de Massime, Rizzoli, Milano, 1992, p. 116 (473). Riprendi l'amico in segreto e lodalo in palese. Leonardo da Vinci Aforismi, novelle e profezie, Newton Compton, Roma, 1993, p. 35. L'amicizia non è altro che un nome. Napoleone Bonaparte Aforismi, massime e pensieri Una nuova conoscenza è un esperimento, un nuovo amico è un rischio. Pound, Ezra Aforismi e detti memorabili Volere e non volere le stesse cose, questa è la vera amicizia. Sallustio La congiura di Catilina. [Sordi] Amico è con chi puoi stare in silenzio. Sbarbaro, Camillo Fuochi fatui. [Roncoroni] Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Schopenhauer, Arthur L'arte di insultare Niente è più forte dell'abitudine. [Nil adsuetudine maius]. Ovidio L'arte di amare. [Sordi] L'abitudine è il miglior maestro in tutte le cose [Usus efficacissimus rerum omnium magister]. Plinio il Vecchio Naturalis Historia. [Sordi] Gli uomini si abituano a tutto con una spaventevole rapidità. Russell, Bertrand Bertrand Russell dice la sua A ragione definirono il bene: ciò a cui ogni cosa tende. Aristotele Etica Nicomachea. [Rosti] Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli. Gervaso, Roberto Il grillo parlante È morale ciò che ti fa sentir bene dopo che l'hai fatto e immorale ciò che invece ti fa sentir male. Hemingway, Ernest Morte nel pomeriggio [Sordi] L'uomo possiede la capacità di distinguere tra bene e male e la facoltà di non tenerne conto. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti Il dubbio è una passerella che trema fra l'errore e la verità. Bufalino, Gesualdo Il malpensante Non ho certezze; la certezza è nemica invidiosa della verità. Bufalino, Gesualdo Il malpensante Chi non dubita mai di niente non ha capito niente. Gervaso, Roberto Il grillo parlante Dubito sempre di chi non dubita di niente. Gervaso, Roberto Il grillo parlante Il debole dubita prima della decisione; il forte dopo. Kraus, Karl Detti e contraddetti La conoscenza di ciò che è non apre direttamente la porta alla conoscenza di ciò che dovrebbe essere. Si può avere la conoscenza più chiara e più completa di ciò che è, e tuttavia non riuscire a dedurre da questa quale dovrebbe essere la meta delle nostre aspirazioni umane. La conoscenza obiettiva ci fornisce strumenti potenti per la conquista di certe mete, ma il fine ultimo e il desiderio di raggiungerlo devono nascere da un'altra fonte. Einstein, Albert Pensieri degli anni difficili, Boringhieri Cos'è mai la conoscenza con parole, se non un'ombra della conoscenza senza parole? Gibran, Kahalil Il Profeta Ciò che non si comprende non lo si possiede. Goethe, Johann Wolfgang Massime e riflessioni In realtà si sa solo quando si sa poco; col sapere aumenta il dubbio. Goethe, Johann Wolfgang Massime e riflessioni Quanto più si diffonde il sapere, tanto più numerosi sono i problemi che affiorano. Goethe, Johann Wolfgang Massime e riflessioni Per conoscere bene le cose, bisogna conoscerne i particolari: e siccome questi sono quasi infiniti, le nostre conoscenze sono sempre superficiali e imperfette. La Rochefoucauld, François de Massime Penso che la domanda "a che serve?" applicata ai contenuti di uno studio o di una ricerca possa essere la spia di una mentalità utilitaristica, pragmatistica, consumistica. Penso che le civiltà evolute debbano lasciare spazio al conoscere in quanto valore in sé. Rossi, Paolo in AA.VV., Che cosa fanno oggi i filosofi? Poche cose possiamo dire di saper bene. Vauvenargues Riflessioni e massime Bisogna aver rinunciato al buon senso per non convenire che non conosciamo nulla se non attraverso l'esperienza. Voltaire Il filosofo ignorante Il dubbio è il lievito della conoscenza. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti Traggo serenità dalla certezza del dubbio. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti Ogni nozione principia con una certezza e sfocia nel dubbio. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti Non si dovrebbe mai esser certi di niente (...) perché nulla merita certezza, e così si dovrebbe sempre mantenere nelle proprie convinzioni un elemento di dubbio e si dovrebbe essere in grado di agire con vigore malgrado il dubbio. Russell, Bertrand Bertrand Russell dice la sua I desideri smodati sono fonte di sofferenza, e la felicità della vita comincia solamente dove essi finiscono. Chamfort, Nicolas Massime e pensieri Il desiderio, non meno che il timore, fa soffrire l'uomo. Gervaso, Roberto Il grillo parlante Il desiderio è metà della vita; l'indifferenza è già metà della morte. Gibran, Kahalil Aforismi (sabbia e spuma) Ciò che desideriamo e non possiamo conseguire ci è più caro di quello che abbiamo già conseguito. Gibran, Kahalil Aforismi (sabbia e spuma Le cose più desiderate non si realizzano; o, se si realizzano, ciò non accade nel tempo e nelle circostanze in cui esse avrebbero arrecato un estremo piacere. La Bruyère, Jean de I caratteri Einaudi Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera solo con la ragione. La Rochefoucauld, François de Massime Rizzoli Non si debba desiderare lo impossibile. Leonardo da Vinci Aforismi, novelle e profezie, Chi ha meno di quanto desidera deve sapere che ha più di quanto vale. Lichtenberg, Georg C. Osservazioni e pensieri. [Roncoroni] Le cose si ottengono quando non si desiderano più. Pavese, Cesare Il mestiere di vivere, Chi si sforza di vincer la propria sorte, deve farlo con giudizio e moderazione. Calderòn de la Barca, Leon La vita è un sogno. [Rosti] Non sono gli uomini a dominare la sorte, ma è la sorte a dominare gli uomini. Erodoto Storie. [Sordi] Per quanto differenti appaiano i destini, una certa compensazione di mali e di beni li rende tutti uguali. La Rochefoucauld, François de Massime, Il destino è la scuola dei deboli. Morandotti, Alessandro Le minime di Morandotti Ciò che la gente , comunemente, chiama destino è, per lo più, soltanto l'insieme delle sciocchezze che essa commette. Schopenhauer, Arthur Parerga e paralipomena.[Rosti] Poveri o ricchi, nessuno è virtuoso o felice se la fortuna non lo ha messo al suo posto. Vauvenargues Riflessioni e massime, Sull'amore
Postato da Grazia01 il Venerdì, 10 marzo @ 14:36:36 CET (8233 letture)
![]() ![]() 1 Chi ama davvero ama il mondo intero, non soltanto un individuo particolare (Erich Fromm) 2 Chi ama non ha bisogno di sognare perché l'amore è già un sogno. 3 Chi risparmia il bastone odia suo figlio, chi lo ama è pronto a correggerlo. (Salomone) 4 Chi vuol fare il bene picchia al cancello; chi ama trova aperto il cancello (Rabindranath Tagore) 5 Ciò che forma le qualità del marito che si ama, forma spesso i difetti del marito che non si ama (Honoré de Balzac) 6 Dio quando ama, chiama. Quando dona, chiede (Luigi Sartori) 7 E' altrettanto difficile vivere con la persona che si ama che amare la persona con cui si vive. 8 Il figlio saggio ama la disciplina, lo spavaldo non ascolta il rimprovero. (Salomone) 9 La felicità non è in fondo a un bicchiere, non è dentro a una siringa: la trovi solo nel cuore di chi ti ama. 10 La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. La vista di tutto ciò che è bello in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama (Stendhal) 11 Mi dicono che l'uomo ama se stesso. Ahimè, quanto deve essere grande questo amore, quanto disprezzo deve vincere! (Friedrich Nietzsche) 12 Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore (Lord Byron) 13 Non ci sono torti imperdonabili, se non quelli di chi non si ama più (Mademoiselle de Scudéry) 14 Non si ama nessuno quando si è innamorati (Edmonde Charles-Ronx) 15 Non si ama perché si vuole essere amati. Si ama perché si ama. Cammin facendo, si vorrebbe essere ripagati (Louis Thomas) 16 Non si giudica chi si ama. (Jean Paul Sartre) 17 Ogni volta che si ama è quella l'unica volta che si abbia veramente amato. La differenza dell'oggetto dell'amore non altera la sincerità della passione, ma l'intensifica (Oscar Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray") 18 Per chi ama, il sole non tramonta mai; per chi soffre, mai spunta. 19 Quando il tuo amore non produce amore reciproco e attraverso la sua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fa di te un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura (Karl Marx) 20 Quando non si ama, nel silenzio che è in ognuno di noi si può sentire il disperato singhiozzo dell'altro. 21 Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. (Roger de Bussy-Rabutin) 22 Se ami, ama liberamente, perché l'amore non è una vergogna. 23 Un uomo può essere felice con qualsiasi donna finché lui non l'ama. 24 Ama ciò che ti rende felice, ma non amare la tua felicità (Gustave Thibon) 25 Ama l'arte; fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno. 26 Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente (Anonimo) 27 Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per la verità non ha a fare con essi più di un qualunque altro dì dell'anno, paiono avere con quello un'attinenza particolare, e che quasi un'ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti (Giacomo Leopardi) 28 Tutto è amor proprio nell'uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è se non quegli che lusinga o giova l'amor proprio altrui (Giacomo Leopardi) 29 Niente rende tanto amabili quanto il credersi amati (Pierre de Marivaux) 30 Nulla rende così amabili come il credersi amati. (Marivaux) 31 Se pensi di amare non stai amando. 32 Amiamo la franchezza di quelli che ci amano. La franchezza degli altri la chiamiamo insolenza (André Maurois) 33 Le donne apprezzano la crudeltà più di qualunque altra cosa. E amano esserne dominate (Oscar Wilde) 34 Più si praticano gli uomini, più si amano i cani. (Frate indovino) 35 Quelli che non si ritrattano mai amano se stessi più che la verità (Joseph Joubert) 36 Tutte le grandi città hanno la misteriosa proprietà di rendere invisibili l'uno all'altra coloro che non si amano più (Edmonde Charles-Ronx) 37 Il matrimonio che fallisce, è sempre a causa della donna: l'amante o la suocera (Anonimo) 38 Ma ciò che dice una donna all'amante appassionato, scrivilo nel vento e nell'acqua rapida (Catullo) 39 Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore (Lord Byron) Argomenti vari
Postato da Grazia01 il Venerdì, 10 marzo @ 14:28:01 CET (1399 letture)
![]() Aristofane L’invidia ha gli occhi e la fortuna è cieca. Corrado Alvaro Lo uccisi perchè era idiota, perfido, scemo, tardo, stupido, mentecatto, ipocrita, ignorante, burino, buffone, gesuita, a scelta. Una cosa si accetta, due no. Max Aub : ) Che chi ne l’acqua sta fin alla gola, ben è ostinato se mercè non grida. Ludovico Ariosto Credo per comprendere, non comprendo per credere. S. Agostino Dio può essere meglio immaginato che descritto, e Lui esiste ancor più sicuramente di quanto possa essere immaginato. Sant'Agostino Insegnami a cercarti e a mostrarti a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non m’insegni, né trovarti se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti. Sant’Anselmo Provo un intenso desiderio di tornare nell’utero… Di chiunque. Woody Allen I soldi aiutano a sopportare la povertà. Alphonse Allais Se un uomo apre la porta dell’auto alla moglie, o è nuova l’auto o è nuova la moglie. Filippo d’Edimburgo Non penso mai al futuro. Arriva così presto. Albert Einstein Mostrarsi semplici e sorridenti è l’arte suprema del mondo. Sergey Esenin Più forte della mia volontà è la passione, causa di mali grandissimi per gli uomini. Euripede La felicità non consiste nell’acquistare e godere ma nel non desiderare nulla, perché così si è liberi. Epitteto La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. Einstein L’uomo giusto è sereno, l’ingiusto è pieno di turbamenti. Epicuro Fortunato è l’uomo il quale, non avendo nulla da dire, si astiene dal dimostrare con le parole l’evidenza del fatto. George Eliot Prepara mali a se stesso l’uomo che prepara mali agli altri: il cattivo consiglio è dannoso allo steso consigliere. Esiodo Cerca di diventare non un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein La saggezza non sta nel distruggere idoli, sta nel non crearne mai. Umberto Eco Ci sono assai meno ingrati di quanti si creda, perché ci sono assai meno generosi di quanto si pensi. Saint Evremond È nostra esperienza che i politici sono soliti realizzare il contrario di quello che dicono. Abba Eban La tradizione non si può ereditare, e chi la vuole deve conquistarla con grande fatica. Herny Estienne Non esitono grandi scoperte ne reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice. A. Einstein Tutto scorre e niente rimane immobile. Eraclito La saggezza non è il risultato di un’educazione ma del tentativo di una vita intera di acquistarla. Albert Einstein Non stare a parlare, che, mentre parli, quello che tu realmente sei ti sta sopra e rimbomba, tanto che non mi consente di udire ciò che stai dicendo in contrario. R. W. Emerson Se c'è un modo di far meglio, trovalo. Thomas Alva Edison Quando la soluzione è semplice, Dio sta rispondendo. Albert Einstein Il coraggio è il prezzo che la vita esige per assicurare la pace. Amelia Earhart Se un uomo apre la porta dell'auto alla moglie, o è nuova l'auto, o è nuova la moglie. Filippo d'Edimburgo È ciò che amiamo, o "come" amiamo che rende vera una storia d'amore? G. Eliot Tu non devi cercare che le cose vadano a modo tuo, ma volere che esse vadano proprio così come stanno andando; allora tutto andrà bene. Epitteto La fantasia è più importante della conoscenza. Albert Einstein Cerca di diventare non un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein La saggezza non sta nel non distruggere idoli, sta nel non crearne mai. Umberto Eco Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia. Epicuro L'unico modo di avere un amico è essere amico. Waldo Emerson Ci sono assai meno ingrati di quanto si creda, perché ci sono assai meno generosi di quanti si pensi. Saint Evremond Innanzi tutto dì a te stesso chi vuoi essere; poi fa ogni cosa di conseguenza. Epitteto Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. Antoine de Saint Exupery Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole. Albert Einstein Non dimenticare mai dove la strada conduce. Eraclito Non si è mai fatto nulla di grande senza entusiasmo. Ralph Emerson Solo l'uomo colto è libero. Epitteto Poiché nella grande saggezza c'è molto dolore, colui che aumenta la conoscenza aumenta il dolore. Ecclesiaste Rispetta il bambino. Non essere troppo il suo genitore. Non invadere la sua solitudine. Ralph Waldo Emerson È ciò che amiamo, o "come" amiamo che rende vera una storia d'amore? G. Eliot L'uomo sereno procura serenità a sé e agli altri. Epicuro Tutto insegna, maturando, il tempo. Eschilo La giusta scelta del momento è, in tutte le cose, il fattore più importante. Esiodo È meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione. Albert Einstein Non sono le cose in se stesse a preoccupare, ma le opinioni che ci facciamo di esse. Epitteto Non essere troppo giusto, né savio oltre misura 16 Ecclesiaste 7 Siamo più saggi di quanto non sappiamo Ralph Waldo Emerson La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita. T.S. Elliot Quanto più savio e possente è un maestro, tanto più immediato è il modo in cui crea la sua opera, e tanto più essa è semplice. Meister Eckhart Mostrarsi semplici e sorridenti è l'arte suprema del mondo. Esenin Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi. Epicuro "Vedi, cara, l'amore è una cosa, il sesso un'altra." "E la roba che facciamo noi come si chiama?" Ellekappa : ) Abbi riguardo per il tuo nome, giacche' esso ti rimarrà più a lungo di una grande riserva d’oro. Apocrifi, Ecclesiastico 41.12 Non fidarti dei consigli interessati. Esopo Non fare sfoggio della tua saggezza davanti al re. Ecclesiaste 7,5 Vincono quelli che credono di potere. 4 Ecclesiaste 11 Innanzitutto dì a te stesso chi vuoi essere; poi fa ogni cosa di conseguenza. Epitteto La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai. Umberto Eco Questa è la più amara sofferenza per un uomo: avere molta conoscenza ma nessun potere. Erodoto Occorre convincersi che il discorso lungo e il discorso breve arrivano al medesimo fine. Epicuro Fai sempre quel che hai paura di fare. Ralph Emerson Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue. : ) C. Eastwood "Il segreto della creatività è saper nascondere le proprie fonti". Albert Einstein Consigli per i poeti
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 22:27:11 CET (1230 letture)
![]() Scrivi per esprimere sentimenti di gioia, quando ti senti affascinato dalle bellezze del mondo o quando il tuo cuore è pervaso d'amore.. Scrivere poesie non è difficile, basta iniziare, Esprimi in un quaderno o in un diario segreto, il tuo stato d'animo di getto, lasciandoti trasportare dalla musica dei sentimenti. Senza accorgetene avrai composto una poesia, in un secondo tempo con calma rileggile e apporta delle piccole modifiche. Nei momenti di sconforto o di tristezza le tue poesie saranno un rifugio dove tu potrai placare l'ansia e il nervosismo. Cerca di aprire il tuo intimo, ti aiuterà a capire te stesso. Molti poeti hanno preso lo spunto dalla realta circostante per esprimere i propri sentimenti, sensazioni, affetti, dubbi ricordi, momemti della prorpia vita. Tutti i settori del vivere interiore ed esteriore possono servire come punto di partenza. Imitare non vuol dire copiare, tutti i poeti, anche i più grandi, quando hanno iniziato a comporre versi, hanno seguito dei modelli e di questo non hanno provato vergogna. I temi possono essere: L'amore Il ricordo della morte di una persona cara Affetti per i figli, per il padre, per la madre Momenti di tristezza Dolore Nostalgia Racconto di un episodio, fatto Sensazioni scaturite dal contatto con la natura Rapporto del poeta con gli animali, con gli oggetti, Ricordi Desideri Il poeta e se stesso Il poeta e i luoghi Il poeta si diverte. Se ti è difficile esprimerti in poesia puoi ricorrere ad un altro sistema, copiare i versi delle poesie che hanno suscitato in te emozioni, sensazioni, sentimenti in un quadernetto a mo di diario. E' bello ogni tanto rivivere, leggendo le poesie, la storia dei nostri sentimenti. Se poi vuoi personalizzare ancora di più il racconto dei tuoi sentimenti e delle tue emozioni, esprimi i tuoi stati d'animo con poesie tue, scrivendo cioè dei versi in un diario molto particolare, perchè fatto di poesie o di sprazzi di poesie. E se tu componessi un testo poetico utilizzando versi di altre poesie? Ecco un'altra funzione del tuo diario speciale! E' un esercizio (o passatempo) molto utile e divertente, che ti permette di affinare la tua potenziale tecnica, ma anche di aprirti a varie esperienze: le cose si apprezzano gradualmente, a mano a mano che si approfondiscono, non si nasce poeti ma si può diventare poeti. www.poesie.it Consiglio di Goethe
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 22:23:27 CET (1696 letture)
![]() È questo il messaggio che ci trasmette il grande poeta, narratore e pensatore tedesco Johann Wolfgang Goethe, in un breve e limpido intervento indirizzato ai giovani “poeti”. Imparare a conoscere e a giudicare se stessi. come ogni uomo vive muovendo dall’interiorità, così l’artista deve agire partendo da questa, poiché, qualunque cosa faccia, egli avrà a che fare sempre e soltanto con la sua individualità. Ecco in breve ciò che conta di più. Il giovane poeta esprima solo ciò che vive e che continua ad agire, in qualsiasi forma ciò accade; elimini rigorosamente ogni spirito di opposizione, ogni malevolenza, ogni maldicenza e ogni negazione fine a se stessa, poiché essi non conducono a nulla. Il contenuto poetico è il contenuto della propria vita; nessuno può darcelo e, se si può offuscare, non si può distruggere. Ogni vanità, ovvero ogni autocompiacimento privo di fondamento, sarà trattata con la massima severità. Dirsi liberi è una bella presunzione, perché con ciò si dichiara ad un tempo di voler dominare se stessi e chi ne è capace? Ai miei amici, i giovani poeti, dirò allora: in fondo, adesso, non disponete di alcuna norma, sta dunque a voi stessa darvela; chiedetevi soltanto se le vostre poesie contengano un vissuto e se questo vissuto vi abbia fatto progredire. Mettersi alla prova in ogni occasione. Non farete alcun progresso piangendo incessantemente l’amata che la lontananza, l’infedeltà o la morte vi hanno strappato. Ciò non ha alcun valore, per quanta abilità e talento vi spendiate. Atteniamoci alla vita che va avanti e mettiamoci alla prova in ogni occasione: basterà un istante a dimostrare che siamo vivi e, se ci riflettiamo dopo, che lo siamo stati. Crostata di mele
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 22:17:53 CET (1743 letture)
![]() 2 mele grosse tagliate a fette e ricoperte di limone spremuto 250 gr. di farina ½ bustina di lievito 1 uovo intero + 1 rosso 1 cucchiaio di latte 3 cucchiai di zucchero 1 etto di burro 1 pizzico di sale buccia di limone grattugiata o 1 cucchiaio di limoncello Esecuzione: Accendere il forno a 180° Setacciare la farina su di una spianatoia, fare il solco centrale e mettere le uova, sbattere leggermente, aggiungere lo zucchero, il burro a pezzettini (non di frigo), mescolare velocemente incorporando un po’ di farina, unire il tutto e impastare velocemente aggiungendo un po’ di latte se necessario. Fare una palla. Mettere nel centro di una teglia precedentemente imburrata e infarinata e con le mani appiattire partendo dal centro verso i bordi fino a coprire il fondo della teglia, più un piccolo bordo di circa ½ centimetro, appoggiare artisticamente le mele. Mettere nel forno a 180° e cuocere dai 30 ai 45 minuti, posizionando al centro del forno. Quando è cotta estrarre dal forno e a piacere aggiungere qualche cucchiaino di miele versato a filo e spianato con il dorso del cucchiaino. Limoncello
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 22:14:14 CET (2603 letture)
![]() 1 Kg. di limoni biologici un po’ verdi 1 litro d’alcool 1 Kg. di zucchero In un barattolo di vetro grande quanto basta mettere l’alcool e le scorze dei limoni, prestando attenzione a non prendere anche il bianco, chiudere bene e lasciare per 20 giorni in un luogo buio e asciutto. Passato tale periodo preparare uno sciroppo con litri 1,7 d’acqua e il kg. di zucchero (o meno se lo preferite meno dolce). Deve stare sul fuoco qualche minuto fino a quando lo zucchero si è sciolto e l’acqua è ritornata limpida, non deve bollire. Lasciare raffreddare lo sciroppo, unire l’alcool diventato giallo e imbottigliare. Mettere nel congelatore la bottiglia in uso e bere ghiacciato. Cointreau o liquore dell'impiccato
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 22:10:55 CET (1341 letture)
![]() 500 gr d'alcool 400 d'acqua 400 di zucchero 1 arancia bio In un boccale dove per l'apertura possa entrare una bella arancia "bio", versare 500 d'alcool, con un grosso ago infilare dello spago nell'arancia, perforare il frutto da una parte all'altra, badando che lo spago sia abbastanza lungo per poter appendere nel boccale l'arancia che non deve toccare il liquido. Chiudere il barattolo ermeticamente e lasciare al buio per 8 giorni. Passato tale periodo aggiungere lo sciroppo fatto con l'acqua e lo zucchero. Filtrare per avere il liquore più limpido, deliziarsi, bevendo con moderazione! E' molto forte! Chi sono?
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 21:40:59 CET (5125 letture)
![]() No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell’anima mia: follia Son dunque un pittore? Neanche. Non ha che un colore la tavolozza dell’anima mia: malinconia Un musico, allora? Nemmeno. Non c’è che una nota nella tastiera dell’anima mia: nostalgia Son dunque... che cosa? Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente. Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia. Aldo Palazzeschi Lasciatemi divertire
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 21:34:58 CET (4128 letture)
![]() I futuristi suscitano molto scalpore nel mondo letterario per il loro anticonformismo, per la decisione con cui rigettavano il passato e per l'entusiasmo con cui inneggiavano al futuro. Aldo Palazzeschi, in questa poesia, si diverte a sovvertire le regole poetiche tradizionali, sostituendo alle parole suoni inventati e privi di senso e ironizzando sulla funzione della poesia e su se stesso. Tri tri tri, fru fru fru, uhi uhi uhi, ihu ihu ihu. Il poeta si diverte, pazzamente, smisuratamente. Non lo state a insolentire, lasciatelo divertire poveretto, queste piccole corbellerie sono il suo diletto. Cucù rurù, rurù cucù, cuccuccurucù! Cosa sono queste indecenze? Queste strofe bisbetiche? licenze, licenze, licenze poetiche. Sono la mia passione. Farafarafarafa, Tarataratarata, Paraparaparapa, Laralaralarala! Sapete cosa sono? Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la... spazzatura delle altre poesie. Bubububu fufufufu Friù! Friù! Se d'un qualunque nesso son prive, perchè le scrive quel fesso? Bilobilobilobilobilo blum! Filofilofilofilofilo flum! Bilolù. Filolù. U. Non è vero che non vogliono dire, vogliono dire qualcosa. Voglion dire... come quando uno si mette a cantare senza saper le parole. Una cosa molto volgare. Ebbene, così mi piace di fare. Aaaaa! Eeeee! Iiiii! Ooooo! Uuuuu! A! E! I! O! U! Ma giovinotto, diteci un poco una cosa, non è la vostra una posa, di voler con così poco tenere alimentato un sì gran foco? Huisc... Huiusc... Huisciu... sciu sciu, Sciukoku... Koku koku, Sciu ko ku Come si deve fare a capire? Avete delle belle pretese, sembra ormai che scriviate in giapponese. Abì, alì, alarì. Riririri Ri. Lasciate pure che si sbizzarisca, anzi, è bene che non lo finisca, il divertimento gli costerà caro: gli daranno del somaro. Labalav falala falala... eppoi lala... e lalala, lalalalala lalala. Certo è un azzardo un po'forte scrivere delle cose così, che ci son professori, oggidì, a tutte le porte. Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Infine, io ho pienamente ragione, i tempi sono cambiati, gli uomini non domandano più nulla dai poeti: e lasciatemi divertire! Aldo Palazzeschi Aldo Palazzeschi
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 21:32:01 CET (1857 letture)
![]() Scrittore dal temperamento focoso e ribelle, diventa ben presto un provocatore di professione, non solo perché esercita originalissime forme di scrittura ma anche perché propone una lettura della realtà molto particolare, rovesciata rispetto al modo di pensare comune. Esordisce come poeta nel 1905 con il libretto di versi "I cavalli bianchi". Nel 1909, dopo la pubblicazione della terza raccolta di versi, "Poemi", che gli procurò fra l'altro l'amicizia di Marinetti, aderì al Futurismo (di cui Marinetti era appunto il deus-ex-machina) e, nel 1913, iniziò le sue collaborazioni a “Lacerba”, la storica rivista di quella corrente letteraria. Dei futuristi ammira la lotta contro le convenzioni, contro il passato recente intriso di fumoserie, gli atteggiamenti di palese provocazione tipici del gruppo, le forme espressive che prevedono la “distruzione” della sintassi, dei tempi e dei verbi (per non parlare della punteggiatura) e propongono ”le parole in libertà”. Quello con i Futuristi è un sodalizio che viene così descritto e commentato dal poeta: “E senza conoscerci, senza sapere l'uno dell'altro, tutti quelli che da alcuni anni in Italia praticavano il verso libero, nel 1909 si trovarono raccolti intorno a quella bandiera; per modo che è col tanto deprecato, vilipeso e osteggiato verso libero, che agli albori del secolo si inizia la lirica del 900”. Dalle Edizioni Futuriste di “Poesia” esce nel 1911 uno dei capolavori di Palazzeschi, "Il Codice di Perelà", sottotitolato Romanzo futurista e dedicato “al pubblico! quel pubblico che ci ricopre di fischi, di frutti e di verdure, noi lo ricopriremo di deliziose opere d'arte”. Considerato da numerosi critici uno dei capolavori della narrativa italiana del Novecento, precursore della forma “antiromanzo”, il libro è stato letto come una “favola” che intreccia elementi allusivi a significati allegorici. Perelà è un simbolo, una grande metafora dello svuotamento di senso, della disintegrazione del reale. Dopo un così clamoroso idillio, ruppe però con il Futurismo nel 1914, quando la sua personalità indipendente e la sua posizione pacifista entrarono in rotta di collisione con la campagna per l'intervento in guerra dei Futuristi, evento che lo porta anche a riavvicinarsi a forme più tradizionali di scrittura di cui ne è esempio il romanzo “Le sorelle Materassi” (altro capolavoro assoluto). Dopo l'esperienza della prima guerra mondiale, durante la quale riuscì ad evitare di essere mandato al fronte (ma prestò servizio come soldato del genio), mantenne un atteggiamento distanziato ed attendista di fronte al regime fascista e alla sua ideologia di “ritorno all'ordine”. Condusse da quel momento in poi vita molto appartata, intensificando la sua produzione narrativa e collaborando, dal 1926 in poi, al “Corriere della sera”. Negli anni sessanta si sviluppa comunque il terzo periodo dell’attività letteraria del nostro autore che lo vede nuovamente interessato alle sperimentazioni giovanili. La contestazione giovanile lo coglie ormai anziano e, considerato da più parti una sorta di "classico" rimasto in vita, prende con poca serietà e con ironico distacco gli allori che i poeti della neoavanguardia innalzano di fronte al suo nome, riconoscendolo come precursore . Fra le sue ultime opere miracolosamente uscite dalla sua penna all'alba degli ottant'anni troviamo "Il buffo integrale" (1966) in cui lo stesso Italo Calvino riconobbe un modello per la propria scrittura, la favola surreale "Stefanino" (1969), il "Doge" (1967) e il romanzo "Storia di un’amicizia" (1971). Muore il 17 agosto 1974, all’Ospedale Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina. In sintesi, la sua opera è stata definita, da alcuni dei maggiori critici del Novecento come una “Favola surreale e allegorica”. Palazzeschi, insomma, è stato un protagonista delle avanguardie del primo Novecento, un narratore e poeta d'eccezionale originalità, dalla multiforme attività letteraria, di alto livello anche in rapporto con gli sviluppi della cultura europea di quel periodo. (da www.leonardo.it) Dai "Canti di Castelvecchio"
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 15:06:08 CET (3964 letture)
![]() La scure prendi su, Lombardo, da Fiumalbo e Frassinoro! Il vento ha già spiumato il cardo, fruga la tua barba d'oro. Lombardo, prendi su la scure, da Civago e da Cerù: è tempo di passar l'alture: tient'a su! tient'a su! tient'a su! Più fondo scavano le talpe nelle prata in cui già brina. E` tempo che tu passi l'Alpe, ché la neve s'avvicina. Le talpe scavano più fondo. Vanno più alte le gru. Fa come queste, e va pel mondo: tient'a su! tient'a su! tient'a su! Per le faggete e l'abetine, dalle fratte e dal ruscello, quel canto suona senza fine, chiaro come un campanello. Per l'abetine e le faggete canta, ogni ora ogni dì più, la cinciallegra, e ti ripete: tient'a su! tient'a su! tient'a su! Di bosco è come te, la cincia: campa su la macchia anch'essa. Sa che, col verno che comincia, ti finisce la rimessa. La cincia è come te, di bosco: sa che pane non n'hai più. Va dove n'ha rimesso il Tosco: tient'a su! tient'a su! tient'a su! Le gemme qua e là col becco picchia: anch'essa è taglialegna. Nel bosco è un picchierellar secco della cincia che t'insegna. Col becco qua e là le gemme picchia al mo' che picchi tu. Va, taglialegna, alle maremme... tient'a su! tient'a su! tient'a su! Ha il nido qua e là nei buchi d'ischie o d'olmi, ove gli garba; e pensa forse a que' tuoi duchi, grandi, dalla lunga barba. Nei buchi erbiti dove ha il nido, pensa al gran tempo che fu; e getta ancora il vecchio grido: tient'a su! tient'a su! tient'a su! Un'azza è quella con cui squadri là, nel verno, il pino e il cerro; con cui picchiavano i tuoi padri sopra i grandi elmi di ferro. Tu squadri i tronchi, ora; con l'azza butti le foreste giù. Va ora senza più corazza... tient'a su! tient'a su! tient'a su! Rimane nella valle il canto. Sono ormai, le cincie, sole. La scure dei lombardi intanto lassù brilla contro al sole. E sempre il canto che rimane, giunge in alto alla tribù, che parte a guadagnarsi il pane: tient'a su! tient'a su! tient'a su! L'uccellino del freddo Viene il freddo. Giri per dirlo tu, sgricciolo, intorno le siepi; e sentire fai nel tuo zirlo lo strido di gelo che crepi. Il tuo trillo sembra la brina che sgrigiola, il vetro che incrina... trr trr trr terit tirit... Viene il verno. Nella tua voce c'è il verno tutt'arido e tecco. Tu somigli un guscio di noce, che ruzzola con rumor secco. T'ha insegnato il breve tuo trillo con l'elitre tremule il grillo... trr trr trr terit tirit... Nel tuo verso suona scrio scrio, con piccoli crepiti e stiocchi, il segreto scricchiolettio di quella catasta di ciocchi. Uno scricchiolettio ti parve d'udirvi cercando le larve... trr trr trr terit tirit... Tutto, intorno, screpola rotto. Tu frulli ad un tetto, ad un vetro. Così rompere odi lì sotto, così screpolare lì dietro. Oh! lì dentro vedi una vecchia che fiacca la stipa e la grecchia... trr trr trr terit tirit... Vedi il lume, vedi la vampa. Tu frulli dal vetro alla fratta. Ecco un tizzo soffia, una stiampa già croscia, una scorza già scatta. Ecco nella grigia casetta l'allegra fiammata scoppietta... trr trr trr terit tirit... Fuori, in terra, frusciano foglie cadute. Nell'Alpe lontana ce n'è un mucchio grande che accoglie la verde tua palla di lana. Nido verde tra foglie morte, che fanno, ad un soffio più forte... trr trr trr terit tirit... La capinera Il tempo si cambia: stasera vuol l'acqua venire a ruscelli. L'annunzia la capinera tra li àlbatri e li avornielli: tac tac. Non mettere, o bionda mammina, ai bimbi i vestiti da fuori. Restate, che l'acqua è vicina: udite tra i pini e gli allori: tac tac. Anch'essa nel tiepido nido s'alleva i suoi quattro piccini: per questo ripete il suo grido, guardando il suo nido di crini: tac tac. Già vede una nuvola a mare: già, sotto le goccie dirotte, vedrà tutto il bosco tremare, covando tra il vento e la notte: tac tac. Valentino Oh! Valentino vestito di nuovo, come le brocche dei biancospini! Solo, ai piedini provati dal rovo porti la pelle de' tuoi piedini; porti le scarpe che mamma ti fece, che non mutasti mai da quel dì, che non costarono un picciolo: in vece costa il vestito che ti cucì. Costa; ché mamma già tutto ci spese quel tintinnante salvadanaio: ora esso è vuoto; e cantò più d'un mese per riempirlo, tutto il pollaio. Pensa, a gennaio, che il fuoco del ciocco non ti bastava, tremavi, ahimè!, e le galline cantavano, Un cocco! ecco ecco un cocco un cocco per te! Poi, le galline chiocciarono, e venne marzo, e tu, magro contadinello, restasti a mezzo, così con le penne, ma nudi i piedi, come un uccello: come l'uccello venuto dal mare, che tra il ciliegio salta, e non sa ch'oltre il beccare, il cantare, l'amare, ci sia qualch'altra felicità Canzone di marzo Che torbida notte di marzo! Ma che mattinata tranquilla! che cielo pulito! che sfarzo di perle! Ogni stelo, una stilla che ride: sorriso che brilla su lunghe parole. Le serpi si sono destate col tuono che rimbombò primo Guizzavano, udendo l'estate, le verdi cicigne tra il timo; battevan la coda sul limo le biscie acquaiole. Ancor le fanciulle si sono destate, ma per un momento; pensarono serpi, a quel tuono; sognarono l'incantamento. In sogno gettavano al vento le loro pezzuole. Nell'aride bresche anco l'api si sono destate agli schiocchi. La vite gemeva dai capi, fremevano i gelsi nei nocchi. Ai lampi sbattevano gli occhi le prime viole. Han fatto, venendo dal mare, le rondini tristo viaggio. Ma ora, vedendo tremare sopr'ogni acquitrino il suo raggio, cinguettano in loro linguaggio, ch'è ciò che ci vuole. Sì, ciò che ci vuole. Le loro casine, qualcuna si sfalda, qualcuna è già rotta. Lavoro ci vuole, ed argilla più salda; perché ci stia comoda e calda la garrula prole. Il croco I O pallido croco, nel vaso d'argilla, ch'è bello, e non l'ami, coi petali lilla tu chiudi gli stami di fuoco: le miche di fuoco coi lunghi tuoi petali chiudi nel cuore tu leso, o poeta dei pascoli, fiore di croco! Voi l'acqua di polla ravvivi, o viole, non chi la sua zolla rivuole! II Ma messo ad un riso di luce e di cielo, per subito inganno ritorna il tuo stelo colà donde l'hanno diviso: tu pallido, e fiso nel raggio che accora, nel raggio che piace, dimentichi ch'ora sei esule, lacero, ucciso: tu apri il tuo cuore, ch'è chiuso, che duole, ch'è rotto, che muore, nel sole! Temporale E` mezzodì. Rintomba. Tacciono le cicale nelle stridule seccie. E chiaro un tuon rimbomba dopo uno stanco, uguale, rotolare di breccie. Rondini ad ali aperte fanno echeggiar la loggia de' lor piccoli scoppi. Già, dopo l'afa inerte, fanno rumor di pioggia le fogline dei pioppi. Un tuon sgretola l'aria. Sembra venuto sera. Picchia ogni anta su l'anta. Serrano. Solitaria s'ode una capinera, là, che canta... che canta... E l'acqua cade, a grosse goccie, poi giù a torrenti, sopra i fumidi campi. S'è sfatto il cielo: a scosse v'entrano urlando i venti e vi sbisciano i lampi. Cresce in un gran sussulto l'acqua, dopo ogni rotto schianto ch'aspro diroccia; mentre, col suo singulto trepido, passa sotto l'acquazzone una chioccia. Appena tace il tuono, che quando al fin già pare, fa tremare ogni vetro, tra il vento e l'acqua, buono, s'ode quel croccolare co' suoi pigolìi dietro. La mia sera Il giorno fu pieno di lampi; ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c'è un breve gre gre di ranelle. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggiera. Nel giorno, che lampi! che scoppi! Che pace, la sera! Si devono aprire le stelle nel cielo sì tenero e vivo. Là, presso le allegre ranelle, singhiozza monotono un rivo. Di tutto quel cupo tumulto, di tutta quell'aspra bufera, non resta che un dolce singulto nell'umida sera. E`, quella infinita tempesta, finita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri di porpora e d'oro. O stanco dolore, riposa! La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell'ultima sera. Che voli di rondini intorno! che gridi nell'aria serena! La fame del povero giorno prolunga la garrula cena. La parte, sì piccola, i nidi nel giorno non l'ebbero intera. Né io... e che voli, che gridi, mia limpida sera! Don... Don... E mi dicono, Dormi! mi cantano, Dormi! sussurrano, Dormi! bisbigliano, Dormi! là, voci di tenebra azzurra... Mi sembrano canti di culla, che fanno ch'io torni com'era... sentivo mia madre... poi nulla... sul far della sera. Da "Il ritorno a San Mauro"
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 08 marzo @ 14:53:12 CET (1758 letture)
![]() La squilla sonava l'entrata. Diceva con voce affrettata: - Non entri? Non entri? Perché? C'è un rito con fiori, con ceri, con fiocchi d'incenso leggieri. Su, entra, ché suono per te. Udrai dopo un chiaro tintinno, salire la gloria d'un inno dall'organo che gemerà. C'è un vecchio che mormora stanco con tutto un suo tremolìo bianco, parole di felicità. La panca vedrai dove un giorno veniva coi piccoli intorno tua mamma: venivi anche tu. Pregava (tuo padre non c'era) pregava; ma quella preghiera s'è forse smarrita laggiù. T'udrai (sa il tuo nome!) chiamare da quella... Ha le lagrime amare del cuore che invano pregò. Non entri? Anche tu piangerai. Ma il piangere è buono, lo sai; ma il piangere è buono, lo so. Sonai per tua mamma... ma grave, ma dolce, ma pia, come un Ave. sonai per la madre che fu! Sonai con rintocchi sì piani! pensando che aveva lontani voi, bimbi, che non vide più... Mia madre Zitti, coi cuori colmi, ci allontanammo un poco. Tra il nereggiar degli olmi brillava il cielo in fuoco. ... Come fa presto sera, o dolce madre, qui! Vidi una massa buia di là del biancospino: vi ravvisai la thuia, l'ippocastano, il pino... ... Or or la mattiniera voce mandò il luì; Tra i pigolìi dei nidi, io vi sentii la voce mia di fanciullo... E vidi, nel crocevia, la croce. ... sonava a messa, ed era l'alba del nostro dì: E vidi la Madonna dell'Acqua, erma e tranquilla, con un fruscìo di gonna, dentro, e l'odor di lilla. ... pregavo... E la preghiera di mente già m'uscì! Sospirò ella, piena di non so che sgomento. Io me le volsi: appena vidi il tremor del mento. ... Come non è che sera, madre, d'un solo dì? Me la miravo accanto esile sì, ma bella: pallida sì, ma tanto giovane! una sorella! bionda così com'era quando da noi partì. Giovannino In una breccia, allo smorir del cielo, vidi un fanciullo pallido e dimesso. Il fior caduto ravvisò lo stelo; io nel fanciullo ravvisai me stesso. Ci rivedemmo all'ultimo riflesso; e sì, l'uno dell'altro ebbe pietà. Gli dissi: - Tu sei qui solo soletto: un mucchiarello d'alga presso il mare. Hai visto un chiuso, e tu non hai più tetto; di là c'è gente, e tu vorresti entrare. Oh! quella casa è senza focolare: non c'è, fuor che silenzio, altro, di là. - Scosse i capelli biondi di su gli occhi. - No! - mi rispose: - là c'è il camposanto. Tua madre ti riprende sui ginocchi; tu ti rivedi i fratellini accanto. Si trova un bacio quando qui s'è pianto; si trova quello che smarrimmo qui. - - O fior caduto alla mia vita nuova! - io rispondeva, - o raggio del mattino! Io persi quello che non più si trova, e vano è stato il lungo mio cammino. A notte io vedo, stanco pellegrino, che deviai su l'alba del mio dì! Felice te che a quello che rimpiango, così da presso, al limitar, rimani! - - Misero me, che fuori ne rimango, così lontano come i più lontani! Alla porta che s'apre alzo le mani, ma tu sai ch'io... non posso entrarvi più. S'apre a tant'altri gracili fanciulli, addormentati sui lor lunghi temi, addormentati in mezzo ai lor trastulli; s'apre appena e si chiude e par che tremi: assai se, là, venir tra i crisantemi vedo la rossa veste di Gesù!... - Commiato Una stella sbocciò nell'aria. Le risplendé nelle pupille. Su la campagna solitaria tremava il pianto delle squille. - E` ora, o figlio, ora ch'io vada. Sono stata con te lunghe ore. Tra questi bussi è la mia strada; la tua, tra quelle acacie in fiore. Sii buono e forte, o figlio mio: va dove t'aspettano. Addio! ...Venir con te? Ma non è dato! Sai pure: m'han cacciata via. Ci fu chi non mi volle allato nel mondo, così larga via; chi non permise che, sia pure, stessi con le mie creature. ...Tu venir qui? Viene chi muore... E tu vuoi dunque venir qui. Sei stanco: è vero? Hai male al cuore. Quel male l'ebbi anch'io, Zvanî! E` un male che non fa dormire; ma che alfine poi fa morire. - Si chiudevano i casolari. Cresceva l'ombra delle cose. Ancor tra i lontani filari traspariva color di rose. - Ma dimmi, o madre, dimmi almeno, se nel tramonto del suo giorno tuo figlio si deve sereno preparare per un ritorno! se ciò che qualcuno ci prende, v'è qualch'altro che ce lo rende! Ricorderò quella preghiera con quei gesti e segni soavi; tuo figlio risarà qual era allora che glieli insegnavi: s'abbraccerà tutto all'altare: ma fa che ritorni a sperare! A sperare e ora e nell'ora così bella se a te conduce! O madre, fa ch'io creda ancora in ciò ch'è amore, in ciò ch'è luce! O madre, a me non dire, Addio, se di là è, se teco è Dio! - Sfioriva il crepuscolo stanco. Cadeva dal cielo rugiada. Non c'era avanti me, che il bianco della silenziosa strada. Giovanni Pascoli Ciao
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Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
ABBRACCIO
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