Saturday, January 16, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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Se nessuno...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 16 ottobre @ 18:31:05 CEST (994 letture)
UN MESTO SORRISO DI NUVOLA
Postato da rosarossa il Mercoledì, 16 ottobre @ 07:44:24 CEST (749 letture)
![]() ![]() UN MESTO SORRISO DI NUVOLA Mesto il sorriso di una nuvola nel cielo appare e la sua tristezza nell’aria espande. Un cupo colore presenta il serioso autunno che si avanza. L’estate, da sempre ospite del sole si rifugia nell’infuocata sfera, poi scompare! Lascia la terra brulla, solitarie le spiagge melanconico, e crespo, il grande mare. Imponenti maestosi i monti si adeguano al grigiore salutano l’autunno che il suo lavoro comincia a programmare. Pazienti attendono l’inverno che fra breve, li vestirà di candido mantello e le piste intorno, di ovattata neve. Rosarossa Non perderò mai la fede...
Postato da Grazia01 il Martedì, 15 ottobre @ 20:27:06 CEST (1575 letture)
![]() ![]() Non perderò mai la fede, né la speranza, ma a volte mi sento vacillare. Quando vedo e sento di tante miserie umane, di tragedie che si susseguono e rendono piccoli i miei guai quotidiani, che pure mi fanno soffrire, allora mi chiedo perché? Perché tanto dolore? Vorrei capire fino in fondo il senso della vita, e specialmente il senso di quelle vite che si spengono tra enormi sofferenze, prima ancora di aver capito se ci sia una vita diversa. Scusate si vi rattristo, ma desideravo condividere questa sensazione. Una sensazione d’impotenza e d’inadeguatezza che non so risolvere e tanta pietà . Grazia Amami
Postato da Letty il Martedì, 15 ottobre @ 19:29:50 CEST (866 letture)
![]() ![]() Amami se puoi, per scelta non per abitudine Amami se puoi, quando piove, tra il grigio e l'umido di quelle giornate spente Amami se puoi, quando soffia troppo vento e si porta via i profumi e ti lascia solo Amami se puoi, se vuoi, se credi Amami come se fossi quell'ultimo anelito che ti lega ai sogni di una vita lasciami attaccata alla speranza che io possa restare comunque anche quando tutto sparirà e non avrà più senso nemmeno ricordare. Amami... lo stesso. Come faccio io. Da sempre. Letty Demons
Postato da Letty il Martedì, 15 ottobre @ 19:27:50 CEST (656 letture)
![]() ![]() Scrivere di me... sembra facile quando le parole ti vengono davvero. Scrivo di me sempre perché ogni giorno mi parlo incessantemente. Ci sono pensieri che non posso spegnere, pensieri che mi accompagnano e mi tornano. Le anime in tumulto sono vulcani di parole, ricordi, sentimenti, sospiri... Ho bisogno di scriverle ovunque, sono i miei demoni da esorcizzare, che quando decidono di scatenarsi posso correre ovunque, tanto mi raggiungono e mi fanno male. E io con quel dolore scrivo... scrivo... scrivo a prezzo della mia povera anima. Letty Poesie di Raffaele Sammarco
Postato da Grazia01 il Lunedì, 14 ottobre @ 21:50:48 CEST (1077 letture)
![]() Raffaele Sammarco, scrittore, poeta ed insegnante italiano. Varapodi 14 ottobre 1866 – Reggio Calabria, 8 giugno 1931) ![]() A se stesso O mio cuore infelice, datti pace oramai. Il tanto vaneggiar, dimmi, che giova? O cuore mio, non sai il proverbio che dice: bene perduto più non si ritrova? Nostro tempo felice passò. Giorni di sol, per sempre addio! Candidi soli de l'età mia nova, su voi sceso è l'oblio. ![]() Primo amore Agile ell'era, giovinetta e bella, viso di un cherubino innamorato, limpidi e neri gli occhi di gazzella e la bocca parea fior di granato; onde dolce e soave la favella e il respiro ne usciva profumato, quando al nome gentile rispondea de la più bella giovinetta ebrea. ![]() Idillio O misero colui che le dolcezze dei campi ignora, e cosa indegna estima di cittadino abitator la terra bella d'erbe feconda e opimi còlti!. Raffaele Sammarco Buon fine settimana
Postato da Grazia01 il Sabato, 12 ottobre @ 07:51:52 CEST (582 letture)
Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi
Postato da Grazia01 il Giovedì, 10 ottobre @ 16:58:35 CEST (3588 letture)
Sergej Aleksandrovi Esenin poeta russo
Postato da Grazia01 il Giovedì, 10 ottobre @ 16:55:53 CEST (528 letture)
![]() Sergej Aleksandrovi Esenin ![]() Che notte! Che notte! lo non posso. Non riesco a ubriacarmi. C’è un tale lume di luna! É come se ancora custodissi Nell’anima la giovinezza perduta. Amica dell’estati ormai fredde, Non chiamare il giuoco amore, Meglio che questo lume di luna Filtri sul mio guanciale. Lascia che i tratti guastati Esso disegni arditamente: Tu non potrai disamare Così come non hai saputo amare. Amare si può solo una volta, E tu mi sei lontana Perché invano ci chiamano i tigli, Coi piedi affondati nei mucchi di neve. Io so e lo sai anche tu Che in questo azzurro riflesso lunare, In questi tigli non ci sono fiori: Su questi tigli c’è neve e brina. Che più non ci amiamo da tempo, Tu non mi ami, io ne amo un’altra E a tutti e due è indifferente Giocare in un amore a buon mercato. Ma anche se mi abbracci e accarezzi Coi baci di un’astuta passione, Il cuore eternamente sogni il maggio E colei che per sempre io amo. Amore mio! perdonami, perdonami, Niente io ho trascurato, Ma ciò che ho più caro sul cammino É quello che per me è irripetibile. Irripetibili siamo tu e io. Morremo ed altri dopo noi verranno. Ma saranno sempre diversi: Non sono tuo ormai, tu non sei mia. Sergej Aleksandrovi Esenin Louis-Philippe Dalembert - poeta nato ad Haiti
Postato da Grazia01 il Lunedì, 07 ottobre @ 20:55:07 CEST (1875 letture)
![]() Louis-Philippe Dalembert ![]() Stagioni A volte i miei sensi cercano l’uomo dietro le parole l’uomo di burrasca e di sismi ardenti dietro l’invisibile delle stanze di nebbia da quale pioggia scrivere i rumori che urtano il mio corpo all’avvicinarsi dell’invisibile da quale nube spenta dire l’essere aggrappato ai suoi ricordi a volte fu un eterno fanciullo dell’estate che avrebbe voluto conoscere l’uomo di bufere e di sismi taciuti ma questo slancio dell’essere nell’aldilà di me stesso nell’aldilà di noi stessi impercettibile fluire che confonde le stagioni del dire quale parola lo strazio quale parola quest’uomo dell’inverno sconosciuto all’infanzia? a volte posta al di sopra dei proiettili valzer dell’inconsumabile follia una seggiola di paglia ai piedi di un acagiù marino ![]() Io non ho mai detto papà Io non ho mai detto papà e non lo dirò mai io non ho oggi più vergogna di dirlo il tempo è passato in cui stringevo la tua assenza nelle pieghe del mio imbarazzo del mio pudore vasto e secco come un abbraccio paterno il tempo è passato ma mi capita ancora di cercare questa parola o un’altra che le somigli ciò mi capita a volte al volgere di un incubo o perché non ho saputo sconfiggere le tenebre sotto i miei passi e quando la mia mano crede di trovarlo è per richiudersi sulla polvere dei miei balbettii echi vuoti dei miei passi d’uomo non ho mai detto papà e non lo dirò mai io non ho più vergogna di dirlo il tempo è passato oggi a chi dirlo? queste voci sorde dell’assenza dietro la loro maschera di noncuranza queste tenebre di un blu abissale il timore del vuoto anche nessun braccio mai sarà abbastanza forte per rinviarli al grido primario io non ho foto d’ infanzia insieme non ne avremo mai di te io non ho che questo cliché del matrimonio dove i miei sogni orfani tracciavano invano il colore del tuo sorriso il tempo è passato in cui temevo la sua assenza il tempo è passato io l’ ho poi ritrovato negli occhi di mio figlio ![]() Témoignage Un giorno ho spinto le porte dell’alba e mi sono seduto sotto una veranda di fronte al mare caraibico con per unica compagna una piccola sedia di paglia che inganno a intervalli che inganno a volte le sere di acquazzoni violenti quando i lampi hanno cessato il loro dialogo con una sedia a dondolo di paglia e le stelle aspre di un rum di canna e là di fronte al mare i nostri conciliaboli muti aspettano ogni volta di ritornare all’infanzia del suo vagabondaggio all’adolescenza anche delle sue utopie che tardano ad estinguersi un giorno ho spinto le porte dell’alba da allora vedo il mondo attraverso i suoi raggi pallidi d’ombra e blu di notte senza le effusioni delle mie ferite quel giorno di fronte al mare caraibico ho sognato di una poesia che da nessuna parte comincia o allora dall’infanzia e da nessuna parte finisce jacmel, 13/07/2006 Non si può...
Postato da Grazia01 il Domenica, 06 ottobre @ 21:02:07 CEST (800 letture)
![]() ![]() Non si può smettere di soffrire così come non si può smettere di amare solo perché lo si vuole. Però si può provare a pensare a ciò che ci rende sereni anziché angosciati, fare cose che ci diano gioia anziché dolore. Con il tempo, la serenità e la gioia prevarranno sulla sofferenza. E se anche non avremo smesso del tutto di soffrire, perché alcuni dolori non scompaiono mai del tutto, se non altro avremo imparato a essere felici nonostante le ferite ancora aperte. Simona Barè Neighbors ![]() Buonanotte e buona settimana Grazia E’UNA BELVA
Postato da rosarossa il Venerdì, 04 ottobre @ 16:12:34 CEST (858 letture)
Una rosa
Postato da Grazia01 il Giovedì, 03 ottobre @ 20:24:49 CEST (626 letture)
![]() ![]() Una rosa cercavo una rosa ti ho presa per mano ho trovato delle spine non mi parlavi non avevi voce ma per me eri un libro aperto sul quale era scritto il mio destino. Nelle mani sento dolore e non gioia ma se guardo il fiore vedo il mio futuro. Così non mollo la presa ed incomincio a leggere il libro della mia vita. Ama e sarai amato anche se le rose hanno petali, foglie e spine. r.chesini 05.10.2013 Omaggio alla perfezione della saggezza
Postato da Grazia01 il Giovedì, 03 ottobre @ 18:07:55 CEST (625 letture)
![]() ![]() Omaggio alla perfezione della saggezza, l'amorevole, la santa. Ricordate, la verità è bella. La verità è bellezza perché la verità è una benedizione. La verità non può essere brutta e la bruttezza non può essere vera, la bruttezza è illusoria. Quando vedi una ,persona brutta non lasciarti illudere dalla sua bruttezza; cerca un po' più in profondità e troverai nascosta una bella persona. Non lasciarti illudere dalla bruttezza: è una tua interpretazione. La vita è bella, la verità è bella, l'esistenza è bella - non conosce alcuna bruttezza. È amorevole, è femminile, è santa. Ma ricordate, 'santa' non secondo il senso che comunemente si intende - come se appartenesse all'altro mondo, come se fosse sacra in opposizione al mondano e al profano, no. Tutto è santo, non esiste niente che possa essere definito mondano o profano. Tutto è sacro, perché ogni cosa è animata dal Tutto. Osho Riflessioni di Dacia Maraini
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 02 ottobre @ 19:16:26 CEST (706 letture)
![]() ![]() La felicità non la si riconosce mai quando la si sta vivendo, ma sempre dopo. E’ una consapevolezza postuma. Si dice sempre: Ah com'ero felice! Mai: Ah come sono felice! Segno che la felicità è misteriosa e difficile da riconoscere mentre la stiamo vivendo. Molto chiara invece e riconoscibile salta fuori come rimpianto. Il che fa dubitare della sua reale esistenza. Perseguire un sogno penso sia un modo di riempire la vita. Non credo che rispetto all'universo la nostra piccola vita abbia un senso. Siamo noi che, con umiltà, (a volte anche con certezze pericolosamente e presuntuosamente assolute), con paura, con fiducia, con poesia, diamo un senso alla nostra vita. Ma tutto quello che viene dopo e prima rimane un grande mistero. Dacia Maraini Francisca Aguirre poetessa spagnola
Postato da Grazia01 il Martedì, 01 ottobre @ 20:53:09 CEST (617 letture)
![]() Poesie di Francisca Aguirre ![]() I trecento scalini Tutto era calmo nella casa spenta. Fino al giorno seguente, dio sa fino a quando il silenzio regnava come un idolo antico. Non funzionavano le leggi del traffico, quelle imprescindibili ordinanze che bisogna rispettare per circolare nel corridoio. È come se la notte proponesse una tregua, come se spegnendo la luce si spegnesse il pericolo. Ascolto. Niente. Tacciono tutti unanimi. Guardare il buio è comportarsi da morto: gli occhi vanno dal nero che ci abita al nero che ci avvolge. Siamo gli spenti, gli assenti, quelli che affastellano il tempo sui loro polsi; siamo gli uditori del silenzio e quel silenzio è come un tunnel per dove solo avanza il tempo. Non vedere, senza essere cieco, è sprofondare nel tempo. (traduzione di Raffaella Marzano) ![]() Nero incendio La notte è con me. Dopo un giorno dal cielo torbido e ragnato ho guardato d’un tratto alla finestra e ho visto il nero incendio. Come è irreale e sorprendente a volte ciò che conosciamo. In quale modo strano di colpo siamo vivi. In quale modo subdolo e pacato di colpo siamo morti. Qualcuno che in quest’ombra mi denunci, qualcuno che in questa notte mi difenda, qualcuno che mi faccia da garante, qualcuno che mi pieghi alla sua impotenza, qualcuno, un volto, ma subito. (Traduzione: Emilio Coco) ![]() Non confondetevi E quando ormai non resterà più nulla avrò sempre il ricordo di ciò che non si compì mai. Quando mi guarderanno con aspra pietà avrò sempre ciò che la vita non poté offrirmi. Credetemi: tutto ciò che pensate sia stato disastro e perdita non è stato altro che ipotesi. E quando ormai non resterà più nulla avrò sempre quel che mi fu negato. Non confondetevi: con quel che mai ho avuto posso riempire il mondo palmo a palmo. Tanta paura avevate da non accorgervi della ricchezza che si nasconde nella perdita. Sventurati, ben poca cosa è il vostro profitto se non avete mai perso nulla. Io sì che ho perduto: io, come il naufrago, ho tutta la terra che mi aspetta. Francisca Aguirre (Traduzione di Raffaella Marzano) Nicole Brossard poetessa canadese
Postato da Grazia01 il Lunedì, 30 settembre @ 20:20:28 CEST (957 letture)
![]() ![]() Quaderni di rose e civiltà Poema per capire come ci si possa piegare ad un’idea sfiorando coi capelli il fondo del silenzio qualunque sia il mese qualunque la ferita o il tenero colore del meriggio tu anneghi nella lingua la lingua e il suo salato mormorio non ti scordare di voltare pagina ad ogni gesto libero perché l’ombra non cada sulla facciata della solitudine ancora certi giorni ancora io aggiungo qualche cosa alla sostanza dei volti conosciuti. Collare di memoria e di animale salvato dall’abisso, visto di spalle, collare: il verbo essere. Nicole Brossard (Traduzione: Paolo Ruffilli) Eugenio Montejo - poeta venezuelano
Postato da Grazia01 il Domenica, 29 settembre @ 20:19:03 CEST (1077 letture)
![]() ![]() Scrivo sul tardi Scrivo sul tardi. È mezzanotte. Ignoro quando ho percorso questa strada, come sono arrivato qui dove mi trovo, cosa cercavo. La Croce del Sud s’è già spostata al centro della raggiante solitudine notturna. Di niente qui sono sicuro, neppure di questi galli che tutt’intorno si sgolano. Scrivo sul tardi. Cantano troppo i galli, cantano per Esculapio, per Socrate, per Cristo e per il vecchio Eduardo, che continuamente svegliano nella sua tomba affinché distribuisca adesso le sue grida come se fossero le briciole di un lampo. Eugenio Montejo ![]() La terra girò per avvicinarci La terra girò per avvicinarci girò su se stessa e dentro di noi fino ad unirci finalmente in questo sogno, come fu scritto nel Simposio. Passarono notti, nevi, solstizi; passò il tempo in minuti e millenni. Un carro che andava a Ninive arrivò a Nebraska. Un gallo cantò lontano dal mondo. La terra girò musicalmente con noi a bordo; non cessò di girare un solo istante, come se tanto amore, tanto miracolo fosse solo un adagio già scritto molto tempo fa tra le partiture del Simposio. Eugenio Montejo Mahmoud Darwish, la voce della Palestina
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 settembre @ 21:15:42 CEST (722 letture)
![]() ![]() Ho un cielo al di là del cielo per tornare Ho un cielo al di là del cielo per tornare, ma continuo a lustrare il metallo di questo luogo, vivo un’ora che scruta l’ignoto. So che il tempo non sarà mio alleato per due volte, so che dal mio vessillo uscirò uccello che non si posa sugli alberi del giardino, uscirò dalla mia pelle tutta, e scenderanno dalla mia lingua alcune parole d’amore per la poesia di Lorca, che abiterà nella mia camera da letto. Vede quel che ho visto della luna beduina. Uscirò cotone dal mandarlo sulla schiuma del mare. L’esule è passato portando settecento anni di cavalli. L’esule è passato di qui per andare oltre. Dopo poche rughe del mio tempo, uscirò esule dalla Siria e dall’Andalusia. Questa terra non è il mio cielo, ma questa sera è la mia sera, ho le chiavi, i minareti, le lanterne. Possiedo me stesso. Sono Adamo dei due paradisi, due volte perduti. Cacciatemi dolcemente, uccidetemi rapidamente, sotto il mio uliveto, insieme a Lorca… Mahmoud Darwish ![]() L’ultima sera in questa terra L’ultima sera in questa terra Nell’ultima sera in questa terra recisi i nostri giorni dagli arbusti, contiamo le costole che porteremo e quelle che lasceremo. Là, nell’ultima sera a nulla diremo addio, non troveremo il tempo per la nostra fine… Ogni cosa resta immutata, ma il luogo trasforma i nostri sogni e gli ospiti. All’improvviso non siamo più capaci di ironia, e il luogo è pronto ad accogliere il nulla. Qui nell’ultima sera godremo dei monti avvolti di nubi: conquista, conquista e riconquista. Un tempo antico affida al tempo nuovo le chiavi delle nostre porte. “Entrate nelle nostre dimore, conquistatori, bevete il nostro vino, al ritmo semplice delle muwashshahât. Di notte siamo la mezzanotte, non c’è alba che un cavaliere porta, arriva nell’ultimo richiamo alla preghiera… Il nostro tè è verde e caldo: bevetelo! I nostri pistacchi sono freschi: mangiateli! I letti verdi in legno di cedro: cedete al sonno! Dopo questo lungo assedio, dormite sulle piume dei nostri sogni: entrate nelle lenzuola, essenze sparse su porte e specchi a profusione. Entrate! E noi usciamo tutti. A breve quando saremo in paesi lontani, cercheremo la nostra storia nella vostra .” Alla fine ci chiederemo: “L’Andalusia era lì o qui? In terra o in versi?” ![]() Poesia strofica arabo-andalusa Ho un cielo al di là del cielo Ho un cielo al di là del cielo per tornare, ma continuo a lustrare il metallo di questo luogo, vivo un’ora che scruta l’ignoto. So che il tempo non sarà mio alleato per due volte, so che dal mio vessillo uscirò uccello che non si posa sugli alberi del giardino, uscirò dalla mia pelle tutta, e scenderanno dalla mia lingua alcune parole d’amore per la poesia di Lorca, che abiterà nella mia camera da letto. Vede quel che ho visto della luna beduina. Uscirò cotone dal mandarlo sulla schiuma del mare. L’esule è passato portando settecento anni di cavalli. L’esule è passato di qui per andare oltre. Dopo poche rughe del mio tempo, uscirò esule dalla Siria e dall’Andalusia. Questa terra non è il mio cielo, ma questa sera è la mia sera, ho le chiavi, i minareti, le lanterne. Possiedo me stesso. Sono Adamo dei due paradisi, due volte perduti. Cacciatemi dolcemente, uccidetemi rapidamente, sotto il mio uliveto, insieme a Lorca… ![]() In un giorno come questo In un giorno come questo, nell’oscura navata della chiesa… nel pieno splendore femmineo, nell’anno bisestile, nell’eterno incontro del verde e del nero profondo di questa mattina nell’incontro della forma e del contenuto, del mistico e del materiale, sotto l’ampia pergola, nell’ombra effimera si estende l’immagine del senso, in questo luogo sensibile, incontrerò la mia fine e il principio e dirò: Maledetti. Prendetemi e lasciate il cuore tenero della realtà a sciacalli voraci Dico: non sono cittadino né profugo voglio una sola cosa, null’altro, una sola cosa: una morte semplice e serena in un giorno come questo nell’ombroso angolo dei gigli per ripagarmi, tanto o poco di una vita contata nei minuti o nelle migrazioni. Voglio morire in un giardino né più, né meno. Il potere di uno sguardo
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 settembre @ 20:34:47 CEST (839 letture)
![]() ![]() Il potere di uno sguardo Preparo le parole, le allineo accuratamente, in modo lucido, coerente, convincente, mi sento calma fiduciosa in un sereno chiarimento, poi incontro quello sguardo, tra l'annoiato e l'ironico, le parole si fermano, tornano indietro si aggrovigliano e arrivano tutte insieme, premono nella mente, escono disordinate, squilibrate, con voce acuta e sgradevole. Ogni premessa è svanita davanti a quegli occhi la battaglia è persa, ancora una volta. Grazia E'IL MESE DI LUGLIO
Postato da rosarossa il Venerdì, 27 settembre @ 19:21:41 CEST (779 letture)
![]() ![]() E’ IL MESE ODI LUGLIO Sono nonna Luana, il mio nipotino Marco fra pochi giorni compie sei anni, comincio a pensare cosa potrebbe gradire come regalo un bimbo della sua età. Essendo una giornata gradevole sia atmosferica, sia come predisposizione personale, ho pensato che sarebbe opportuno uscire per fare degli acquisti e guardare le vetrine già addobbate con i nuovi arrivi per le imminenti vacanze estive. Affascinata da un prendisole molto colorato e originale nel modello, poiché nonostante l’avanzata età, preferisco un abbigliamento un po’ particolare, entro nel negozio ed esco col mio pacchettino molto soddisfatta dell’acquisto. Mentre tornavo a casa passeggiando, sono stata attratta dagli alberi e dalla frescura di un vicino parco. Poiché a casa avevo già sistemato quanto c’era da fare e mancava più di un’ora per il pasto di mezzogiorno, mi sono accomodata in una panchina del parco a riposare rinviando al giorno dopo l’acquisto del regalino del bimbo. Ho tirato fuori dalla borsetta la biografia di Francesco Petrarca, personaggio che amo tanto, è carismatico e profondo, mi piace conoscere la sua vita e i suoi scritti. Perciò porto sempre con me qualcosa di lui da leggere nei momenti di riposo. Quando mi sto preparando per il rientro a casa, vedo una signora che a passi svelti mi viene incontro. E’ una delle mie ex amichette di gioventù e anche compaesana. In un primo momento non l’avevo riconosciuta, da circa cinque anni non ci incontravamo. Arrivata a pochi metri da me, ho conosciuto Adele, quindi l’inevitabile affettuoso abbraccio quando ci s’incontra con amici di vecchio tempo, Poi anche senza volerlo, chiacchierando vengono fuori i soliti ricordi della gioventù lasciata ormai alle spalle, si cercano, si rivangano le cose più assurde per intavolare discorsi, tirare a lungo l’intrattenimento e come spesso capita fra vecchi amici, si arriva al punto che da una parte o dall’altra comincia a sfuggire qualche confidenza recente. Allora il colloquio diventa sempre più interessante; e si starebbe in chiacchiere per ore incuranti del tempo che rapidamente scorre. Dal resto, si dice; che le donne sono curiose e chiacchierone. Sarà vero? Non lo so. Quel che è certo, abbiamo concordato di rivederci il giorno dopo e uscire insieme, anche per soddisfare le nostre reciproche curiosità fino in fondo. Sicuramente penso che andare a ritroso fra ricordi d’infanzia e di gioventù sia una ventata di primavera della nostra vita che rinfresca seppure nel ricordo, gli anni verdi. Sarà per tutti come io penso, oppure è solo una mia impressione? Io ho maturato con l’esperienza, che nulla bisogna eludere di quanto possa fare bene alla nostra psiche. Il sole incandescente del mese di luglio cominciava a diventare insopportabile.] L'Abbazia di Chiaravalle
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 settembre @ 19:06:46 CEST (655 letture)
![]() L’ABBAZIA DI CHIARAVALLE ![]() Venne fondata da San Bernardo nel 1125, nel territorio allora denominato Rovegnano, con l'ausilio di numerosi monaci provenienti dal monastero francese di Clairvaux. Dapprima retta da un semplice padre priore, nel 1138 ebbe già un abate proprio, il monaco Brunone. ![]() I monaci lavoravano assiduamente la terra, dando vita ad alcuni appezzamenti agricoli, bonificando al tempo stesso l'intera area e risanandola da molte paludosità grazie a ingegnosi sistemi di irrigazione. ![]() Il monastero si ingrandì in tempi assai rapidi e riuscì ad annettersi diversi possedimenti, tra cui quelli di Vicomaggiore e di Consonno. ![]() Nel 1139, con bolla del papa Innocenzo II, venne sottomesso all'abbazia anche il monastero di San Pietro di Cerreto, nel Lodigiano. Della prima costruzione non rimane traccia. ![]() Tra il 1150 e il1160 iniziò la costruzione dell'attuale chiesa, uno dei primi esempi di architettura gotica in Italia, che si protrasse per circa settanta anni. Nel maggio del 1221, il vescovo di Milano, Enrico I da Settala, consacrò la chiesa dedicandola a Santa Maria di Rovegnano, poi Chiaravalle. ![]() La nostra meta
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 settembre @ 21:13:27 CEST (697 letture)
Equinozio
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 settembre @ 08:09:33 CEST (766 letture)
![]() Equinozio Scientificamente l’equinozio non è altro che una conseguenza del moto di rotazione terrestre rispetto al sole. Si tratta di due istanti precisi durante i quali i raggi del sole risultano perpendicolari sia all’asse di rotazione che all’equatore terrestre, il che permette di illuminare tutta la parte del globo esposta al sole allo stesso modo. Durante questi due giorni il sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest e, cosa più importante, se non si tiene conto della rifrazione, la durata del giorno è la medesima della notte. ![]() Nel Regno Unito il giorno dell’equinozio viene utilizzato per calcolare la ricorrenza del festival del raccolto, celebrato la domenica della luna piena più vicina all’equinozio di settembre. Ma è il mondo del paganesimo e dell’esoterico a trovare nel giorno dell’equinozio un punto di riferimento: il sole entra infatti in Bilancia, segno dell’equilibrio, riporta al significato latino del nome equinozio, che ricorda come questi siano gli ultimi giorni in cui le forze si bilanciano, mentre a seguire l’oscurità vincerà per i successivi sei mesi sulla luce, facendo riposare la Natura e l'uomo. ![]() Nella tradizione iniziatica questo momento rappresenta un passaggio, un tempo per la meditazione, per rivolgersi all’interno, durante il quale la separazione tra ciò che è visibile e ciò che invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire. Diversi anche i miti, soprattutto celtici, che si legano a questa giornata. Nella memoria di queste antiche popolazioni, infatti, l’equinozio autunnale veniva festeggiato con il nome di Mabon, il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è figlio di Modron lsa, dea madre. Rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato da Culhwch, cugino di Re Artù. A causa del soggiorno ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre. Il suo rapimento è poi l’equivalente celtico del rapimento greco di Persefone, figlia della dea Demetra, che regolava i cicli vitali della terra, condotta agli inferi dal dio Ade per farne sua sposa. La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e delle pianti e rese sterile la terra. A questo proposito, si dice che proprio oggi sia la giornata ideale per concepire un figlio, che passerà i primi sei mesi freddi protetto nel ventre materno e vedrà la luce al termine della primavera, la stagione del risveglio e del pieno fulgore della Natura. Fonte pensiero spensierato ![]() Buon Autunno a tutti! Grazia SPERANZA VANA
Postato da rosarossa il Domenica, 22 settembre @ 19:54:00 CEST (1056 letture)
Ultimo giorno d'estate
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 settembre @ 19:39:48 CEST (858 letture)
![]() ![]() Te ne accorgi la sera, che l’estate sta scivolando via senza far rumore, e stasera finisce proprio, è l'ultima sera, quando ci sveglieremo saremo in autunno. Non cambierà molto, avremo solo la consapevolezza che anche per quest'anno la stagione del sole e delle vacanze è proprio finita. Ciao estate, sei stata un po' capricciosa, ma ti voglio bene, da il benvenuto al nobile autunno che sta arrivando e che ci regalerà giorni romantici e dolcemente malinconici. PRELUDIO AUTUNNALE
Postato da rosarossa il Sabato, 21 settembre @ 07:59:36 CEST (634 letture)
![]() ![]() PRELUDIO AUTUNNALE Statuari, imponenti gli alberi nel preludio autunnale, le verdi foglie tentano ancora di esibire coscienti che fra non molto le amate foglie si devono staccare; intirizziti mesti e spogli poi restare! Allo spirar dei primi venti si muovono tremanti di paura, Nuvole scure e minacciose vedono avanzare capiscono che l’autunno è già arrivato, e per loro giunta è il tempo di dormire, riposare. Rosarossa Spontanietà
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 18 settembre @ 19:16:03 CEST (810 letture)
Meditazione
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 settembre @ 12:37:10 CEST (795 letture)
![]() ![]() Meditazione Ogniqualvolta un pensiero si muove nella tua consapevolezza, la distorce. E i pensieri sono tanti, milioni di pensieri che continuano a correre velocemente ed è sempre ora di punta. Per ventiquattr' ore è ora di punta e il traffico continua ininterrotto, e ogni pensiero è associato a migliaia di altri pensieri. Si tengono tutti per mano e sono legati e interconnessi tra loro e tutta questa folla corre velocemente intorno a te. Come potresti sapere cos' è la verità? Liberati da questa folla. Ecco cos' è la meditazione, ecco in cosa consiste la meditazione: una consapevolezza senza la mente, una consapevolezza senza i pensieri, una consapevolezza completamente senza onde - una consapevolezza intatta. Allora la verità è presente in tutta la sua bellezza e benedizione. Allora la verità è presente - chiamala Dio, chiamala nirvana o con qualsiasi altro nome tu voglia darle. È presente ed è presente come una esperienza. Tu sei nella verità, la verità è in te. Usa questa domanda. Rendila più penetrante. Rendila totalmente penetrante, metti tutto in gioco, in modo che la mente non possa ingannarti con le sue risposte superficiali. Quando la mente sarà scomparsa, quando la mente non starà più giocandoti i suoi vecchi trucchi, saprai cos' è la verità. La conoscerai nel silenzio. La conoscerai nella consapevolezza senza pensieri. Osho Non posso darti ... di Borges
Postato da Grazia01 il Domenica, 15 settembre @ 14:45:24 CEST (654 letture)
![]() ![]() Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro però quando serve starò vicino a te Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cadi La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei però gioisco sinceramente quando ti vedo felice Non giudico le decisioni che prendi nella vita mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti, però posso offrirti lo spazio necessario per crescere Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo. Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere solamente posso volerti come sei ed essere tua amica. In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu… Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista Basta che mi vuoi come amica NON SONO GRAN COSA, PERO’ SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE Jorge Luis Borges ![]() Buona domenica Grazia Ciao
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