Saturday, February 16, 2019 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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Tommaso Landolfi
Postato da Grazia01 il Giovedì, 09 agosto @ 12:56:52 CEST (781 letture)
![]() Ricorre oggi l'anniversario di nascita di Tommaso Landolfi ![]() Benché scarsamente noto al grande pubblico, complice una lingua assai ricercata e barocca ma anche una certa distanza dalle tendenze letterarie italiane sia prima della guerra sia del dopoguerra, è considerato uno degli scrittori italiani di maggior rilievo del Novecento. Nacque a Pico, in provincia di Frosinone, il 9 agosto 1908 da famiglia nobile. Nel 1932 si laurea in lingua e letteratura russa all'Università di Firenze discutendo una tesi sulla poetessa Anna Achmatova. Sempre a Firenze collabora a diverse riviste quali Letteratura e Campo di Marte. Nel 1937 esce la prima raccolta di racconti, precedentemente apparsi su riviste, Dialogo dei massimi sistemi. Calvino sull'atteggiamento di Landolfi scrive: «Il rapporto di Landolfi con la letteratura come con l'esistenza è sempre duplice: è il gesto di chi impegna tutto se stesso in ciò che fa e nello stesso tempo il gesto di chi butta via.» Il demone del gioco, assieme ad altri motivi autobiografici, sono al centro delle opere diaristiche La bière du pécheur (1953), Rien va (1963) e Des mois (1967). Nel 1975 vince il premio Strega con A caso. È stato collaboratore fisso del settimanale Oggi di Arrigo Benedetti (1939-1941). Più tarde sono invece le collaborazioni con Il Mondo di Pannunzio e il Corriere della Sera. Si spegne a Ronciglione, presso Roma, l'8 luglio 1979. ![]() Ecco alcuni suoi versi: Non trovo conforto Se non nelle distorte Battute D’una musica perduta. La prosa m’opprime: Non la parola che dirime, Mi giova, Ma l’avventurosa prova Del verso gettato al vento ![]() Credevo allora d’essere in esilio E che un prossimo giorno Avrei potuto far ritorno Al mio reame sconfinato, e tutto Che qui m’era rapito O rimaneva inascoltato - Soavità, bellezza, Amore, gioia, tenerezza, Gloria, potenza - mi sarebbe reso. Oggi ben so che questo, Questo e non altro è il sordo regno mio Tommaso Landolfi La "mia" Venezia
Postato da brunouk il Mercoledì, 08 agosto @ 12:06:41 CEST (764 letture)
![]() La mia Venezia ![]() De ricordi na piova vardo e foto de mia Venesia xé festa ancuó el canalasso xé pien de gondole a sto mondo no gh'è cità più bela, paron de casa el se in piazza con i so colombi inamorai el se specia par na bricola. Un fià de bavesela e co' un fià de luna la gondola che fà la nina-nana al gondolièr no gh'è nesun che resista al to incanto el mar, le cale sconte, i rii e l'altana Venezia mia, ti sa sfantar pene dal cuor in ti una stéla come el ganser tien in dela riva i so fiol. ------------------------------------------ La mia Venezia Di ricordi una pioggia, guardo le foto della mia Venezia è festa oggi il canal Grande è pieno di gondole in questo mondo non c’è città più bella Il campanile di S. Marco è in piazza con i suoi colombi innamorati si specchia come un palo nelle acque della laguna. Un lieve venticello e un filo di luna la gondola fa la ninna nanna al gondoliere non c’è nessuno che resiste all’ incanto, Il mare, calli nascoste, i canali e le terrazze, Venezia mia fai svanire ogni pena dal cuore in te brilla una stella da sempre guida da te tutti i tuoi figli. Bruno Gasparri Dieter Schlesak
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 agosto @ 19:11:48 CEST (3307 letture)
![]() Dieter Schlesak, poeta e scrittore rumeno, nacque a Sighisoara, il 7 agosto del 1934 ![]() a casa posso essere solo qui - in volo, come se allora fossi stato nell'aria e mi fossi fermato sospeso fra le mie patrie sulla linea di confine, nonostante tutti quegli spari però, un uccello non sono. Dieter Schlesak ![]() A Dieter Schlesak - poeta, romanziere e saggista di lingua tedesca nato in Romania, dunque sassone di Transilvania, emigrato poi in Germania e da molti anni stabilitosi in Italia - ci si può accostare da diverse prospettive, che seguono e segnano il suo percorso allo stesso tempo umano e letterario-culturale. ![]() Una prima prospettiva è quella della letteratura in lingua tedesca quale letteratura delle minoranze etnico-linguistiche, prospettiva relativa al periodo in cui Schlesak viveva ancora in Romania dove, dopo aver condotto studi di germanistica, aveva svolto l'attività di redattore della rivista "Neue Literatur" - aspetto, questo, che illustra anche la particolare cultura da cui questo autore proviene, quella dei sassoni di Transilvania, di forte impronta mitteleuropea, in quanto austroungarica prima e romena dal 1918. Lasciami respirare
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 agosto @ 15:34:39 CEST (922 letture)
![]() ![]() Lasciami respirare Lasciami respirare a lungo, a lungo, l’odore dei tuoi capelli, affondarvi tutta la faccia, come un assetato nell’acqua di una sorgente, e agitarli con la mano come un fazzoletto odoroso, per scuotere dei ricordi nell’aria. Se tu sapessi tutto quello che vedo! tutto quello che sento! tutto quello che intendo nei tuoi capelli! La mia anima viaggia sul profumo come l'anima degli altri viaggia sulla musica. I tuoi capelli contengono tutto un sogno, pieno di vele e di alberature: contengono grandi mari, i cui monsoni mi portano verso climi incantevoli, dove lo spazio è più bello e più profondo, dove l’atmosfera è profumata dai frutti. dalle foglie e dalla pelle umana. Mi improvviso "poeta"
Postato da brunouk il Martedì, 07 agosto @ 13:43:10 CEST (937 letture)
![]() ![]() Mi improvviso "poeta" Scivolo lentamente nella consapevolezza, mi perdo in un leggiadro vortice schegge impalpabili di sogni; pini arroccati su rocce ordinate, salici piegati su giardini d’acqua, membrane di pareti danzano nella luce filtrata del risveglio spalmando azzurro spazio nel silenzio di sole in sfumata dissolvenza. Emozione libera mimetici ricordi, antiche forme d’altre vite profili discrepanti in epidermici amplessi gesti amplificati di riti quotidiani in semplice libertà emotiva d’esercizio, seguo il ritmo nella tentata seduzione. Ricompongo il tuo volto emerge da una notte avara di sguardi tra stelle in suadenti ologrammi il tuo ricordo è un fiore profumato fatto d’incanto di un respiro rimasto sospeso nell’aria un sogno evanescente nel morbido dolce sapore dell’amore. Mi manchi, traccio nuove mete da rinate energie ricostruisco spazi, in questa distanza m’improvviso poeta scrivo parole sfumate nei colori, evaporano come lampo d’estate. Dalle mie labbra sgorga la parola: “ti amo” in petali di rosa racchiusa la confino in questo foglio che mai giungerà a te. Bruno Gasparri Saluti
Postato da Grazia01 il Lunedì, 06 agosto @ 12:28:47 CEST (837 letture)
Due minuti e quaranta
Postato da brunouk il Lunedì, 06 agosto @ 11:40:17 CEST (844 letture)
![]() Due minuti e quaranta ![]() Ho voglia di fermarmi nell’aria sfumare cedo al ristagno di una calda stagione distratto, sedotto dall’iridescente miraggio carico di cromatica sensuale visione fragile emozione trasparente accentuata da raggi di sole. Scivolo in uno spazio delicato da un tenue rosa puro esalta il tuo essere donna mentre sullo schermo danzi tra mille margherite fiorite. Con rinnovato stupore, riavverto dolce melodia sillabe sussurrate baci in seducenti accenni d’amore mentre le tue braccia m’avvolgono coinvolgendomi tra liquide note accentuate dal ritmo palpitante del cuore. Tutto solo dueminutiequaranta premo il tasto repeat riappari tra note e silenzio come realtà sfocata di un solo fotogramma. Bruno Gasparri Il tempo
Postato da brunouk il Domenica, 05 agosto @ 19:33:16 CEST (767 letture)
![]() IL TEMPO ![]() Fermati tempo non vedi che muoio con troppi rimpianti nel cuore e il verde dei prati negli occhi. Troppe cose non fatte troppe non dette. Freddo è il mio letto lei è oramai lontana persa per nulla in un folle disegno lacrima nasce nel ricordo fugace si perde nel nulla nascosta da un inutile orgoglio. Fresco, vivo il suo profumo dal manto aleggia leggero lo specchio riflette il vuoto silenzio sussurro al vuoto, parole dolci d’amore cose mai dette chiuse nel petto. Scorre il ricordo acceso da un suo dolce sorriso, struggente è il rimpianto per le carezze non fatte. L’odore della notte s’insinua dall’anta socchiusa nero è il sudario copre ogni cosa. Sola la stella brilla nel buio splendente gioiello dono d’eterno amore. Bruno Gasparri Mezzo secolo dalla morte di Marilyn Monroe
Postato da Grazia01 il Domenica, 05 agosto @ 19:09:23 CEST (935 letture)
![]() ![]() E’ passato mezzo secolo da quel 5 agosto del 1962 quando Norma Jane Baker, meglio conosciuta come Marilyn Monroe venne trovata morta all’età di 36 anni, in circostanze ancora misteriose, nella sua casa di Los Angeles, ma il suo mito supera ogni ricorrenza conservando ancora, a distanza di 50 anni, il ruolo di icona sexy del cinema hollywoodiano.Su di lei è stato detto molto. Ma non tutto. Probabilmente sarà impossibile capire fino in fondo la personalità di un personaggio così complesso e tormentato. A 50 anni dalla sua morte la si considera ancora un po´ oca, un po´ bomba sexy, ma anche donna intelligentissima e psicologicamente fragile. ![]() Regna sulla scena degli incantesimi di massa oggi, a 50 anni dalla tragica scomparsa, come ieri, nei giorni della travolgente gloria mediatica. E’ il Mito che abbraccia tutti i miti dei tempi moderni:la Bellezza e il Sesso, la Seduzione e la Fama, il Desiderio e l’Angoscia, la Solitudine e la Paura. Ne abbiamo fatto un idolo, l’abbiamo capita assai poco come essere umano. Quante analisi le sono state dedicate, giudizi osannanti (tanti) o critici (pochi), senza mai superare la soglia di facili banalità e la solida consistenza di bolle di sapone... disse: "Non posso farmi condizionare dalle regole, io vivo le mie emozioni!" ![]() “La gente non mi vede! Vede solo i suoi pensieri più reconditi e li sublima attraverso di me, presumendo che io ne sia l'incarnazione." La voce a te dovuta di Pedro Salinas
Postato da Grazia01 il Sabato, 04 agosto @ 12:09:00 CEST (1694 letture)
![]() ![]() La voce a te dovuta Pubblicata nel 1933, questa raccolta si colloca in un momento centrale, di piena maturità di Pedro Salinas. Attraverso i suoi settanta componimenti scorre un intero poema d'amore compatto nel suo tessuto tematico e sentimentale, intervallato di silenzi che sono solo pause di respiro. Anche un canzoniere, dunque, ove l'amore si esplica in una continuità di ricerca quasi sperimentale, in una ripresa continua di motivi combinati fra loro, in un linguaggio sottilmente rinnovato, aperto alla trasformazione fantastica. Un lavoro capillare, nascosto, ma di grande suggestione per chi sa percepire le segrete sonorità della poesia. ![]() Ecco alcuni brani da "La voce a te dovuta" Tu vivi sempre nei tuoi atti, con la punta delle dita sfiori il mondo, gli strappi aurore, trionfi, colori, allegrie: è la tua musica. La vita è ciò che tu suoni. Dai tuoi occhi solamente emana la luce che guida i tuoi passi. Cammini fra ciò che vedi. Soltanto. [...] ![]() E mai ti sei sbagliata, solo una volta, una notte che t'invaghisti di un'ombra - l'unica che ti è piaciuta -. Un'ombra pareva. E volesti abbracciarla. Ed ero io. Dove finisce l'universo
Postato da brunouk il Sabato, 04 agosto @ 11:27:08 CEST (742 letture)
![]() Dove finisce l’universo ![]() Il lento respirare delle stelle ipnotico lontano luccichio, assisto al silenzio mi culla docilmente si estende espande, soffio sospiro, nel tempo infinito. Anestetico abisso rovescia introversi spazi dimensione suadente carismatico, sfuggente ideogramma incide il nero antracite di una platea cristallizzata scabra d’amore. Percepisco solo schegge luminose ibernate nel gelo siderale in assoluto cromatico contrasto riflette lucidi frammenti. Pietosamente mi avvolgono seducente delirio implode proiettandomi la … dove finisce l’universo. Bruno Gasparri Prati
Postato da Grazia01 il Venerdì, 03 agosto @ 20:31:01 CEST (1023 letture)
![]() ![]() Prati Forse non è nemmeno vero quel che a volte ti senti urlare in cuore: che questa vita è, dentro il tuo essere, un nulla e che ciò che chiamavi la luce è un abbaglio, l'abbaglio supremo dei tuoi occhi malati - e che ciò che fingevi la meta è un sogno, il sogno infame della tua debolezza. Forse la vita è davvero quale la scopri nei giorni giovani: un soffio eterno che cerca di cielo in cielo chissà che altezza. Ma noi siamo come l'erba dei prati che sente sopra sé passare il vento e tutta canta nel vento e sempre vive nel vento, eppure non sa così crescere da fermare quel volo supremo né balzare su dalla terra per annegarsi in lui. Antonia Pozzi Biografia Ho molto da dimenticare
Postato da brunouk il Venerdì, 03 agosto @ 14:16:16 CEST (781 letture)
![]() ![]() Ho molto da dimenticare Ho molte cose da dimenticare plo/pu plo/pu plo/pu plo/pu … conto: 1/2/3/.87/88 in un solo minuto. È il mio cuore che batte, … tremiliardi/duecentoottantatremilioni novecentoquarantottomila/e ottocento plo/pu plo/pu plo/pu plo/pu … come un sordo tonfo ed eco rimbomba, ho molte cose da dimenticare per non sentire più il rombo del cuore. Sto guardando tra le palme e palme sono curve verso l’oceano stanche di una lotta infinita, seduto a poca distanza a sentire la furia dell’onda mentre il tramonto accoglie l’ombra. Sono stanco, non ho voglia di muovermi, non temo la sera, preludio del buio, mi sembra che impolvera l’anima. Il cuore trascende il ruggito del sentire torbido tumulto traveste il tempo poi, in un attimo lo accarezza s’immerge e va, … senza più meta se non solo la … dove c’è la stella che di luce eterna brilla. Bruno Gasparri Buon compleanno Isabel
Postato da Grazia01 il Giovedì, 02 agosto @ 20:38:46 CEST (750 letture)
![]() ![]() Sul destino di questo bizzarro mondo nascono fiori aridi e terribili spinosi nel cuore i sentimenti che dolcissime albe, dalla notte ancora avvolte di nebulose nostalgie, riportano nel cuore corroso dalla vita. Ed io attendo sul prato di ginestre ma tu, incredibile, non giungi. Per prenderti la mano ti raggiungo, e dalla tua rassegnata indifferenza mi porgi in cambio petali e sorrisi - logora vita, mia anima, mio tutto! – che hanno l'amaro sapore di un addio. Isabel Allende Isabel Allende Llona è nata a Lima il 2 agosto 1942. Notte ai tropici
Postato da brunouk il Giovedì, 02 agosto @ 16:47:37 CEST (1225 letture)
![]() ![]() Notte ai tropici Non vi è notte più bella non vi è cielo più bello se non visto dall'apice del mondo. Sono li perso in un tempo solo sognato seduto attonito che guardo l'immenso universo stellato come un manto m' avvolge anche la luna, in questa notte, ha lasciato la luce alle stelle disegnano mitiche figure di tutto lo zodiaco.... la! figure nate dall'incubo dell'uomo; Andromeda, Aquila, Ara, Argo Navis, Carian, Puppis, Vela, Ariga, Bootes, Canis, Cassiopea, Corvus, Cygnus, Draco, Hercules, Hydra, Lepus, Lupus,..... La! Il navigante ha nominato per non perdere la via; Ursa Major, Ursa Minor........ Brillano lucenti nel tempo infinito in un palcoscenico muto da tanto splendore il cuore batte l'attimo sfuggente di una vita che guarda e non sa dare mentre le stelle per sempre saranno lì a guardare. Bruno Gasparri La città è deserta...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 01 agosto @ 20:38:00 CEST (1025 letture)
Anniversario della nascita di Primo Levi
Postato da Grazia01 il Martedì, 31 luglio @ 13:47:04 CEST (1395 letture)
![]() ![]() Oggi, 31 luglio è l'anniversario della nascita di Primo Michele Levi. Egli nacque a Torino il 31 luglio 1919 e morì, sempre a Torino l'11 aprile del 1987. Scrittore, partigiano e chimico, autore di racconti, memorie, poesie e romanzi. Nel 1943 venne catturato dai nazifascisti e quindi, nel febbraio dell'anno successivo, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo romanzo "Se questo è un uomo", che racconta le sue terribili esperienze nel lager nazista, è considerato un classico della letteratura mondiale. Venne trovato morto nell'aprile 1987 alla base della tromba delle scale di casa sua, a seguito di una caduta; non è mai stato chiarito se la caduta che ne ha provocato la morte sia stata dovuta a cause accidentali o se sia stata un suicidio. Vi propongo alcune sue poesie ![]() Nulla rimane della scolara di Hiroshima Poichè l'angoscia di ciascuno è la nostra ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna che ti sei stretta convulsamente a tua madre quasi volessi ripenetrare in lei quando al meriggio il cielo si è fatto nero. Invano, perché l'aria volta in veleno é filtrata a cercarti per le finestre serrate della tua casa tranquilla dalle robuste pareti lieta già del tuo canto e del tuo timido riso. Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata a incarcerare per sempre codeste membra gentili. Così tu rimani fra noi, contorto calco di gesso, agonia senza fine, terribile testimonianza di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme. Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella, della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura che pure scrisse la sua giovinezza senza domani: la sua cenere muta é stata dispersa dal vento, la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito. Nulla rimane della scolara di Hiroshima, ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli. Vittima sacrificata sull'altare della paura. Potenti della terra padroni di nuovi veleni, tristi custodi segreti del tuono definitivo, ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo. Prima di premere il dito, fermatevi e considerate. ![]() L'approdo Felice l'uomo che ha raggiunto il porto, Che lascia dietro di sè mari e tempeste, I cui sogni sono morti o mai nati, E siede a bere all'osteria di Brema, Presso al camino, ed ha buona pace. Felice l'uomo come una fiamma spenta, Felice l'uomo come sabbia d'estuario, Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte, E riposa al margine del cammino. Non teme né spera né aspetta, Ma guarda fisso il sole che tramonta. La mia Bambina
Postato da brunouk il Domenica, 29 luglio @ 19:33:24 CEST (962 letture)
![]() LA MIA BAMBINA ![]() Allungo la mano in un trepido gesto accarezzo quel viso novo di bimba dolce è il suo tepore nel mio sangue scorre, ode alla vita esplode in me sentimento eterno d’amore. L’attimo fonde l’eternità del tempo. Apre gli occhi, la mia bambina, si accende una luce che splende nel buio, stringo la sua piccola mano promessa di padre: “protetta per sempre, sarà la mia bambina” viva dal nulla voluta dall’atto d’amore. Gli angeli cantano canzone di pace. Bruno Gasparri Ho scritto il tuo nome
Postato da brunouk il Sabato, 28 luglio @ 21:42:53 CEST (844 letture)
![]() ![]() Ho scritto il tuo nome Ho scritto il tuo nome sulla sabbia attendendo che sorga la luna e salga la marea. Guardo l’onda dolcemente accarezzare l’arenile in un lento crescendo possesso mentre il sole lentamente cala prima d’addormentarsi dona al cielo colori caldi mentre brezza dal sapore d’alga e mare mescola eterno preambolo gioco d’amore. Nell’attimo sono l’onda, brezza, alga e mare tu spiaggia, sole e luna. Voglio amarti nel ripetersi dell’onda avvolto nel tuo vestito rosso inebriato dal profumo e salsedine sapore mentre tu luna sulla tua spiaggia mi attrai per restare nella notte abbracciato a te. Bruno Gasparri Pensieri e poesie sui figli
Postato da Grazia01 il Sabato, 28 luglio @ 19:38:47 CEST (1285 letture)
![]() Questa domenica ho scelto pensieri e poesie sui FIGLI ne esistono di famose già pubblicate in Casatea fra gli argomenti per autore, ne ho scelte altre altrettanto famose e, a mio parere, altrettanto belle, mi piacerebbe leggere quelle di vostro gradimento o da voi scritte. ![]() Una figlia. Uno sbalordimento. Una perfezione. La cosa più nuova la mondo. così piccola. Così piena di segreti. E ogni giorno porta nuove meraviglie: poichè ogni sorriso, ogni gesto è un incanto. Ogni cosa è inattesa. Il suo volto si illumina quando tu.. proprio tu, entri nella sua visuale. le tue canzoni la deliziano, solo tu sei quella che la fa addormentare a carezze, allontanare le sue paure, portarla dalle lacrime al riso. e' così bella, così divertente, così vivace, così decisa. E ti ama con tutto il suo cuore. Chi ha avuto una figlia così cara, non ha fallito nella vita. Pam Brown ![]() Dal primo momento che la vidi, una creaturina rossa illuminata dal chiarore irreale della sala operatoria, la amai con un'intensità alla quale, la vita, fino ad allora, non mi aveva preparata.... S.Cheever ![]() La scala di cristallo Bene, figliolo, voglio dirti una cosa la vita per me non è stata una scala di cristallo. Ci furono chiodi e schegge e assi sconnesse e tratti senza tappeti sul pavimento, nudi. Ma per tutto il tempo ho continuato a salire e ho raggiunto pianerottoli voltato angoli e qualche volta ho camminato nel buio dove non c'era uno spiraglio di luce. Quindi, ragazzo, non tornare indietro. Non fermarti sui gradini perché trovi che salire è difficile. Non cadere adesso perché io vado avanti, amor mio, continua a salire e la vita per me non è stata una scala di cristallo. Langston James Hughes luna maree e bellazza
Postato da Grazia01 il Venerdì, 27 luglio @ 19:43:52 CEST (1314 letture)
![]() Potete vangare gli oceani a vostro piacere, e passarvi l’erpice, se vi riesce, ma la luna regolerà le maree, e i venti modelleranno la loro superficie. O. W. OLMES ![]() Amare gli altri è una pesante croce. Ma tu sei bella senza ghirigori, ed il segreto della tua vaghezza è l’enigma risolto della vita. A primavera si sente il frullare dei sogni ed il fruscio di novità e certezze. Tu sei della stirpe di tali princìpi. Come l’aria il tuo senso è spassionato. E’ facile svegliarsi e veder chiaro, spazzare dal cuore il pattume verbale e vivere senza intasarsi in anticipo. Tutto questo è una piccola scaltrezza. BORIS PASTERNAK Essere "Maria"
Postato da brunouk il Venerdì, 27 luglio @ 07:56:50 CEST (862 letture)
![]() ![]() Essere “Maria” Viandanti, industriali, mercanti,impiegati e operai, onesti o ladri, donne, uomini, bambini e... ”POETI”; vi voglio raccontare:............ Vi è un “popolo” temprato dal tempo variopinto in troppi colori, poi riunito in un drappo arcobaleno dove “PACE” è scritta in tutte le lingue. Questa è una storia triste, non ridete, non piangete perché c’è chi ride e... piange più di voi. Ricordate? Di re, giudici e di gente che visse mille e mille anni fa? ricordate i nomi di buoni e cattivi? tempi di balli e feste, banchetti e tornei, lacrime e morte, croce e perdono, ricordate? Questa è una storia che non ha tempo si ripete e ripete come scala infinita che sale in cielo. Dio!, se pure esisti perché non fermi la mano dell’uomo? Dio!, se pure esisti perché non fermi il tempo? Qualcuno ha scritto, per tramandare ai posteri, racconta della vita di “MARIA” Fanciulla e poi Donna, Lei ha accettato nel suo essere il compito supremo di Madre Unica e Uguale. In nome di un unico perché AMORE. L’amore per il Padre e Figlio tanto grande, incondizionato da ergersi in: “Esempio, monito e speranza”. Maria è il Nome, invocato, amato, deriso e tradito. Così, nell’insieme del ricordo “essere Maria” tra amore e indifferenza, tra gente e giudici senza memoria e fede, dal cuore arido, laici nell’odio, rinnova un perché? di tanto “Amore” disperso al vento. Bruno Gasparri Verrà la pioggia
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 luglio @ 13:45:34 CEST (977 letture)
![]() ![]() Verrà la pioggia Il sole risplende sopra il cielo nero l'opacità dell'aria rende il cuore greve ma verrà la pioggia tornerà il sereno. Una magia d'azzurro disegnerà un arcobaleno lo splendore restituirà luminosità ai pensieri cancellerà i timori. Nell'anima divenuta lieve, come farfalla in volo, tornerà la speranza che consola dentro con un sorriso di cielo un impeto d'amore una promessa di vita. Grazia L'amore è la chiave...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 luglio @ 21:34:38 CEST (756 letture)
Malattia e destino
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 luglio @ 09:22:03 CEST (848 letture)
![]() ![]() “Crediamo che il tempo corra dal passato verso il futuro e non consideriamo che nel punto che noi chiamiamo presente si incontrato sia il passato che il futuro. Questo rapporto difficilmente immaginabile puo’ essere reso evidente dalla seguente analogia. Immaginiamo il corso del tempo come una linea diritta, un capo della quale corre in direzione passato, mentre l’altra estremità si chiama futuro. Ora noi sappiamo però dalla geometria che in realtà non esistono linee parallele, perchè la curvatura sferica dello spazio fa si che ogni linea diritta, se noi la prolunghiamo all’infinito si chiude in un cerchio (teoria di Riemann). Quindi in realta ogni linea diritta è la sezione di un cerchio… questo vuol dire che noi viviamo sermpre in funzione del passato, o il nostro passato è stato determinato dal nostro futuro... L’uomo viene al mondo con un corpo nuovo ma con una coscienza antica. Il livello di coscienza che porta con se è espressione di quanto appreso fino a quel momento. da Malattia e destino di Thorwald Dethlefsen, Rüdiger Dahlke Il mio buongiorno
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 luglio @ 08:59:09 CEST (747 letture)
Bobby
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 luglio @ 20:31:12 CEST (1573 letture)
![]() ![]() Lo chiamavano tutti Bobby perchè tutti i cani che si incontravano per strada nei paesi di provincia si chiamavano così. Non aveva una casa, una cuccia nè un posto fisso dove stare. Una volta lo vedevi nell’angolo tra la farmacia e la strada che portava dal giornalaio, un’altra volta stava sui gradini della chiesa e appena cercava di seguire una di quelle vecchie che alle sei del pomeriggio si avviavano per iniziare a recitare il rosario, Ferdinando il sacrestano lo cacciava via battendo i piedi per terra. Bobby scappava via, ma non per paura, ne sono convinto. Scappava per far credere a Ferdinando che anche fare il sacrestano aveva la sua bella dose di responsabilità. I bambini che giocavano in piazza a volte lo prendevano a calci. Alcuni di loro riempivano buste di plastica con l’acqua della fontanina della piazza per lanciargliele addosso. Il cane scappava, ma poi si lasciava stringere in un angolo e si faceva bagnare tutto: Bobby non soffriva per questo: sapeva di far divertire quei ragazzi che da grandi non avrebbero più tirato buste piene d’acqua addosso ai cani ma forse avrebbero incontrato una donna che avrebbe impedito loro anche di sorridere. Era un cane intelligente Bobby lo sapeva e non pretendeva che qualcuno gli dicesse che era un cane intelligente. Da una sera di novembre non fu più visto in quella piazza. Il bidello del circolo dei pensionati, per alcuni giorni, gli portò da mangiare come sempre verso le tre del pomeriggio. Non vedendolo più per qualche giorno, rinunciò. Anche Ferdinando il sacrestano chiese in giro del cane. Per un po’ fu così, ma Bobby era davvero un cane intelligente e sapeva che per non dare dolore a volte è meglio morire lontano da quelle persone che magari vorrebbero anche dispiacersi e dire : – però è un peccato, gli mancava la parola !- Così una notte di novembre Bobby si lasciò infilare in un cassonetto dell’immondizia da alcuni giovani che avevano voglia di bere e divertirsi e quando si ritrovò catapultato nel buio di un camion tra lattine, cartoni e cattivi odori, non volle abbaiare per non dare un dispiacere nemmeno a chi per mestiere raccoglie immondizie. Così anche quella notte volle sorridersi addosso e farsi contento. Si finse carta senza abbaiare. Erri De Luca Doppia nostalgia
Postato da brunouk il Martedì, 24 luglio @ 14:34:01 CEST (1007 letture)
![]() Doppia NOSTALGIA Terra lontana dalle molte promesse nuova, diversa è tutta la veste, vita, colori, profumo, grida e gente tutto si fonde e confonde in un tremito compresso nel profondo del cuore. Stretto nel petto la nostalgia del ricordo; non c’ è il rumore della città lontana non c’ è l’amico che di mattino saluta confusa la mente da uno strano silenzio. Immobile siedo sulla roccia tagliente davanti al mare che fonde nel cielo guardo l’onda rotolare potente infrangersi sulla spiaggia rovente piccole bianche nubi spinte dal vento danzano nel cielo sbiadito dal sole. Solo, sperduto nell’immenso del tempo chiudo gli occhi per ritrovarmi con lei mentre m’avvolge con il suo calore d’amore sprigiona sconosciuto vergine profumo libero fonde nell’aria limpida come cristallo vola di fiore in fiore come un’ape che di nettare s’inebria, danza cantando allegra melodia con la dolcezza stupita nel cuore che batte e batte mentre il tempo scivola via. Bruno Gasparri Romano Battaglia ci ha lasciato
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 luglio @ 07:54:52 CEST (966 letture)
![]() ![]() E' morto nella sua Versilia. Ieri, 22 luglio, Romano Battaglia ci ha lasciato, dopo una breve malattia, a Marina di Pietrasanta (Lucca), dov'era nato il 31 luglio 1933. Giovanissimo, aveva iniziato la sua carriera di giornalista prima come inviato speciale della Rai, poi come autore e conduttore di numerose rubriche, tra cui la famosa ''Tg l'una''. Battaglia è stato animatore e conduttore della Versiliana per moltissimi anni, e da quello che era uno dei più famosi 'salotti' estivì sono passati attori e cantanti, scrittori e registi e, soprattutto, i politici della prima e della seconda Repubblica. Come scrittore Battaglia si è cimentato in quasi tutti i generi letterari: dalle poesie ai romanzi, ai libri per ragazzi. Moltissimi i premi che nel corso della sua carriera ha ricevuto sia come giornalista sia come scrittore. ![]() Trascorriamo la vita sperando in un domani diverso che non verrà mai. Accumuliamo denaro e case nella speranza che un giorno queste ricchezze ci serviranno per vivere meglio, lasciamo passare il tempo con la convinzione che tutto ciò diventi verità. Ma la verità è nel nostro presente e non ci accorgiamo degli attimi che da soli valgono un'intera esistenza per il loro significato. ![]() Addio Romano...ci restano i tuoi pensieri Il cibo in poesia e prosa
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 luglio @ 21:59:08 CEST (971 letture)
![]() Il cibo in poesia e prosa ![]() Il tema appare meno romantico del solito, ma senza dubbio anche il cibo dona emozioni... ...perche' il cibo e' poesia... il cibo e' vita di tutti giorni... scandisce le nostre giornate... ci accompagna... Sensazioni e stati d'animo si mescolano a sapori e profumi... Non solo cibo ma anche vino... il buon vino e' protagonista ...il buon vino e' cultura e piacere... ![]() E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore: “I tuoi semi vivranno nel mio corpo, E i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore, La loro fragranza sarà il mio respiro, E insieme gioiremo in tutte le stagioni.” KAHLIL GIBRAN ![]() Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi! K. Gilbran ![]() Opera buffa "Dopo il non far nulla, io non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare, mangiare come si deve, intendiamoci. L'appetito è per lo stomaco ciò che l'amore è per il cuore. Lo stomaco vuoto rappresenta il fagotto o il piccolo flauto, in cui brontola il malcontento o guaisce l'invidia; al contrario, lo stomaco pieno è il triangolo del piacere oppure i cembali della gioia. Quanto all'amore, lo considero la prima donna per eccellenza, la diva che canta nel cervello cavatine di cui l'orecchio si inebria e il cuore ne viene rapito. Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita, e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto, è un pazzo." G. Rossini ![]() Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato; lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi: bagna il palato molle, sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e infine si depone nello stomaco che ride di folle contentezza. G. Flaubert ![]() In una delle pagine più celebri e citate della letteratura, il sapore e il profumo di una madeleine, grazie a un'improvvisa e travolgente sinestesia, riportano alla memoria di Marcel Proust la sua infanzia. Questa sensazione, e la necessità di trasformarla in scrittura, dà origine all'intero ciclo di Alla ricerca del tempo perduto, un romanzo dove le pagine legate al cibo sono assai numerose e intense: basti pensare al ruolo centrale di Francoise, la cuoca della zia Léonie, alla passione per il gelato dell'amata Albertine. Anche l'altro grande romanzo che apre il Novecento letterario, l'Ulisse di Joyce, inizia illustrando i gusti del protagonista Leopold Bloom, certo assai meno raffinati di quelli di Proust: «Mr Leopold Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili. Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto d'urina leggermente aromatica». La simbiosi di parole e sapori non è un frutto della modernità: basti pensare, tra i capolavori della letteratura antica, a un «poema-mondo» come l'Odissea, che illustra ed esemplifica il variegato e complesso rapporto tra letteratura e cibo. Nel corso dei secoli questi intrecci si sono ulteriormente arricchiti, tanto che è possibile immaginare una molteplicità di percorsi di lettura sul tema dell'alimentazione. ![]() Tempo verrà di DEREK WALCOTT Tempo verrà in cui, con esultanza, saluterai te stesso arrivato alla tua porta, nel tuo proprio specchio, e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro, e dirà: Siedi qui. Mangia. Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io. Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore a se stesso, allo straniero che ti ha amato per tutta la vita, che hai ignorato per un altro e che ti sa a memoria. Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore, le fotografie, le note disperate, sbuccia via dallo specchio la tua immagine. Siediti. È festa: la tua vita è in tavola. ![]() Ode al pomodoro di Pablo Neruda La strada si riempì di pomodori, mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo. In dicembre senza pausa il pomodoro, invade le cucine, entra per i pranzi, si siede riposato nelle credenze, tra i bicchieri, le matequilleras la saliere azzurre. Emana una luce propria, maestà benigna. Dobbiamo, purtroppo, assassinarlo: affonda il coltello nella sua polpa vivente, è una rossa viscera, un sole fresco, profondo, inesauribile, riempie le insalate del Cile, si sposa allegramente con la chiara cipolla, e per festeggiare si lascia cadere l'olio, figlio essenziale dell'ulivo, sui suoi emisferi socchiusi, si aggiunge il pepe la sua fragranza, il sale il suo magnetismo: sono le nozze del giorno il prezzemolo issa la bandiera, le patate bollono vigorosamente, l'arrosto colpisce con il suo aroma la porta, è ora! andiamo! e sopra il tavolo, nel mezzo dell'estate, il pomodoro, astro della terra, stella ricorrente e feconda, ci mostra le sue circonvoluzioni, i suoi canali, l'insigne pienezza e l'abbondanza senza ossa, senza corazza, senza squame né spine, ci offre il dono del suo colore focoso e la totalità della sua freschezza. Ciao
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