Sunday, January 24, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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Doppia nostalgia
Postato da brunouk il Martedì, 24 luglio @ 14:34:01 CEST (1175 letture)
![]() Doppia NOSTALGIA Terra lontana dalle molte promesse nuova, diversa è tutta la veste, vita, colori, profumo, grida e gente tutto si fonde e confonde in un tremito compresso nel profondo del cuore. Stretto nel petto la nostalgia del ricordo; non c’ è il rumore della città lontana non c’ è l’amico che di mattino saluta confusa la mente da uno strano silenzio. Immobile siedo sulla roccia tagliente davanti al mare che fonde nel cielo guardo l’onda rotolare potente infrangersi sulla spiaggia rovente piccole bianche nubi spinte dal vento danzano nel cielo sbiadito dal sole. Solo, sperduto nell’immenso del tempo chiudo gli occhi per ritrovarmi con lei mentre m’avvolge con il suo calore d’amore sprigiona sconosciuto vergine profumo libero fonde nell’aria limpida come cristallo vola di fiore in fiore come un’ape che di nettare s’inebria, danza cantando allegra melodia con la dolcezza stupita nel cuore che batte e batte mentre il tempo scivola via. Bruno Gasparri Romano Battaglia ci ha lasciato
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 luglio @ 07:54:52 CEST (1074 letture)
![]() ![]() E' morto nella sua Versilia. Ieri, 22 luglio, Romano Battaglia ci ha lasciato, dopo una breve malattia, a Marina di Pietrasanta (Lucca), dov'era nato il 31 luglio 1933. Giovanissimo, aveva iniziato la sua carriera di giornalista prima come inviato speciale della Rai, poi come autore e conduttore di numerose rubriche, tra cui la famosa ''Tg l'una''. Battaglia è stato animatore e conduttore della Versiliana per moltissimi anni, e da quello che era uno dei più famosi 'salotti' estivì sono passati attori e cantanti, scrittori e registi e, soprattutto, i politici della prima e della seconda Repubblica. Come scrittore Battaglia si è cimentato in quasi tutti i generi letterari: dalle poesie ai romanzi, ai libri per ragazzi. Moltissimi i premi che nel corso della sua carriera ha ricevuto sia come giornalista sia come scrittore. ![]() Trascorriamo la vita sperando in un domani diverso che non verrà mai. Accumuliamo denaro e case nella speranza che un giorno queste ricchezze ci serviranno per vivere meglio, lasciamo passare il tempo con la convinzione che tutto ciò diventi verità. Ma la verità è nel nostro presente e non ci accorgiamo degli attimi che da soli valgono un'intera esistenza per il loro significato. ![]() Addio Romano...ci restano i tuoi pensieri Il cibo in poesia e prosa
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 luglio @ 21:59:08 CEST (1117 letture)
![]() Il cibo in poesia e prosa ![]() Il tema appare meno romantico del solito, ma senza dubbio anche il cibo dona emozioni... ...perche' il cibo e' poesia... il cibo e' vita di tutti giorni... scandisce le nostre giornate... ci accompagna... Sensazioni e stati d'animo si mescolano a sapori e profumi... Non solo cibo ma anche vino... il buon vino e' protagonista ...il buon vino e' cultura e piacere... ![]() E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore: “I tuoi semi vivranno nel mio corpo, E i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore, La loro fragranza sarà il mio respiro, E insieme gioiremo in tutte le stagioni.” KAHLIL GIBRAN ![]() Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi! K. Gilbran ![]() Opera buffa "Dopo il non far nulla, io non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare, mangiare come si deve, intendiamoci. L'appetito è per lo stomaco ciò che l'amore è per il cuore. Lo stomaco vuoto rappresenta il fagotto o il piccolo flauto, in cui brontola il malcontento o guaisce l'invidia; al contrario, lo stomaco pieno è il triangolo del piacere oppure i cembali della gioia. Quanto all'amore, lo considero la prima donna per eccellenza, la diva che canta nel cervello cavatine di cui l'orecchio si inebria e il cuore ne viene rapito. Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita, e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto, è un pazzo." G. Rossini ![]() Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato; lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi: bagna il palato molle, sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e infine si depone nello stomaco che ride di folle contentezza. G. Flaubert ![]() In una delle pagine più celebri e citate della letteratura, il sapore e il profumo di una madeleine, grazie a un'improvvisa e travolgente sinestesia, riportano alla memoria di Marcel Proust la sua infanzia. Questa sensazione, e la necessità di trasformarla in scrittura, dà origine all'intero ciclo di Alla ricerca del tempo perduto, un romanzo dove le pagine legate al cibo sono assai numerose e intense: basti pensare al ruolo centrale di Francoise, la cuoca della zia Léonie, alla passione per il gelato dell'amata Albertine. Anche l'altro grande romanzo che apre il Novecento letterario, l'Ulisse di Joyce, inizia illustrando i gusti del protagonista Leopold Bloom, certo assai meno raffinati di quelli di Proust: «Mr Leopold Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili. Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto d'urina leggermente aromatica». La simbiosi di parole e sapori non è un frutto della modernità: basti pensare, tra i capolavori della letteratura antica, a un «poema-mondo» come l'Odissea, che illustra ed esemplifica il variegato e complesso rapporto tra letteratura e cibo. Nel corso dei secoli questi intrecci si sono ulteriormente arricchiti, tanto che è possibile immaginare una molteplicità di percorsi di lettura sul tema dell'alimentazione. ![]() Tempo verrà di DEREK WALCOTT Tempo verrà in cui, con esultanza, saluterai te stesso arrivato alla tua porta, nel tuo proprio specchio, e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro, e dirà: Siedi qui. Mangia. Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io. Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore a se stesso, allo straniero che ti ha amato per tutta la vita, che hai ignorato per un altro e che ti sa a memoria. Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore, le fotografie, le note disperate, sbuccia via dallo specchio la tua immagine. Siediti. È festa: la tua vita è in tavola. ![]() Ode al pomodoro di Pablo Neruda La strada si riempì di pomodori, mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo. In dicembre senza pausa il pomodoro, invade le cucine, entra per i pranzi, si siede riposato nelle credenze, tra i bicchieri, le matequilleras la saliere azzurre. Emana una luce propria, maestà benigna. Dobbiamo, purtroppo, assassinarlo: affonda il coltello nella sua polpa vivente, è una rossa viscera, un sole fresco, profondo, inesauribile, riempie le insalate del Cile, si sposa allegramente con la chiara cipolla, e per festeggiare si lascia cadere l'olio, figlio essenziale dell'ulivo, sui suoi emisferi socchiusi, si aggiunge il pepe la sua fragranza, il sale il suo magnetismo: sono le nozze del giorno il prezzemolo issa la bandiera, le patate bollono vigorosamente, l'arrosto colpisce con il suo aroma la porta, è ora! andiamo! e sopra il tavolo, nel mezzo dell'estate, il pomodoro, astro della terra, stella ricorrente e feconda, ci mostra le sue circonvoluzioni, i suoi canali, l'insigne pienezza e l'abbondanza senza ossa, senza corazza, senza squame né spine, ci offre il dono del suo colore focoso e la totalità della sua freschezza. Oggi è l'anniversario della nascita di Hemingway
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 luglio @ 18:57:56 CEST (1182 letture)
![]() ![]() Nato il 21 luglio 1899 a Oak Park, Illinois, USA, Ernest Hemingway è lo scrittore simbolo del Novecento letterario, colui il quale ha saputo rompere con una certa tradizione stilistica riuscendo ad influenzare successivamente generazioni intere di scrittori. da I quarantanove racconti Andando dove dovete andare, facendo quel che dovete fare, vedendo quel che vi tocca vedere, lo strumento che usate per scrivere si rovina e si smussa. Ma preferisco che sia smussato e dovergli ridare forma e affilarlo di nuovo sulla mola, sapendo di avere qualcosa da scrivere, anzichè averlo lucido e brillante e non aver niente da dire, averlo liscio e ben oliato, ma inutilizzato, in un cassetto. Adesso è necessario tornare a lavorar di mola. Mi piacerebbe vivere tanto da poter scrivere altri tre romanzi e venticinque racconti. Ne so di quelli buoni. ![]() I vecchi non diventano saggi, diventano attenti Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono. Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere. Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. ![]() Su un giornale Su un giornale Ho visto la foto di un manganello, Coperto di borchie di ferro E con un chiodo d'acciaio sulla punta. Ho pensato: Dio, farlo dondolare sarebbe proprio bello; E avevo una gran voglia d'impugnarlo E sentirlo scricchiolare sulla testa di qualche unno- Preferibilmente disarmato - E un altro E un altro, e un altro. Dio, non sarebbe bello? - Sfondare il cranio, - E vederne sprizzare il sangue come quando accoppano i manzi al mattatoio? Se gridasse "Kamerad", Dài! Lo stesso pomeriggio ho visto uno svedese, Alto e biondo, la faccia di bambino, Ubriaco, resisteva a tre poliziotti Che cercavano di estrarlo dall'auto. Il più grosso ha calato lo sfollagente sulla testa del ragazzo, Con un colpo che si è sentito fino a qui; Non il lugubre "bonf" di un manganello Ma uno sparo Poi tutti l'han percosso e lui è caduto, L' hanno tirato su per una scala, Col viso insanguinato che sbatteva, sbatteva, sbatteva, Sui gradini. Gesù! Sono io quello Che voleva adoprare Il manganello? Ernest Hemingway NON HA COLPA LA VITA
Postato da rosarossa il Venerdì, 20 luglio @ 21:31:21 CEST (931 letture)
![]() ![]() NON HA COLPA LA VITA Sono una donna che fin dal primo vagito con la vita pugna; ma crescendo, lottando, sono riuscita finalmente ad acchiapparla con forza per le corna e poi domarla. Or non fa più le bizze come un tempo… Sta buona e ferma. Prima di agire mi consulta e ascolta i miei consigli e i miei comandi. Non è poi grama, sinceramente penso! Che sia errato il nostro modo di gestirla e interpretarla? A nostra discolpa la sposiamo col destino… L’unico àlibi che d’accordo trova tutti, anche se Ingiustamente; condannarla… Rosarossa L'ospite incallito
Postato da Grazia01 il Venerdì, 20 luglio @ 19:38:24 CEST (1130 letture)
![]() ![]() L'ospite incallito Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale, cucina, albergo, radio, fonderia, in mare, su un aereo, in autostrada, a chi scavalca questa notte senza un saluto, bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta, a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta, a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando, a chi non è invitato in nessun posto, allo straniero che impara l’italiano, a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango, a chi si è alzato per cedere il posto, a chi non si può alzare, a chi arrossisce, a chi legge Dickens, a chi piange al cinema, a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio, a chi ha perduto tutto e ricomincia, all’astemio che fa uno sforzo di condivisione, a chi è nessuno per la persona amata, a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe, a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia, a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo, a chi restituisce da quello che ha avuto, a chi non capisce le barzellette, all’ultimo insulto che sia l’ultimo, ai pareggi, alle ics della schedina, a chi fa un passo avanti e così disfa la riga, a chi vuol farlo e poi non ce la fa, infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera e tra questi non ha trovato il suo. Erri de Luca Addio
Postato da brunouk il Venerdì, 20 luglio @ 09:45:41 CEST (954 letture)
![]() ![]() Addio Dirti semplicemente addio guardandoci negli occhi lo sai, ti amo, questo mio infinito amore va oltre l’attimo dell’amplesso, dove l’anima valica il tempo. Rivedo, immerso in leggera foschia, il primo incontro l’incanto del tuo leggiadro essere avvolto nell’essenza sensuale sicuro approdo, dove tutto è silenzio. Ricordo, sempre in cerca d’amore pas(edited)ero, godendo in tempeste e giorni di sole, in gesti e mutevoli pensieri, poi mi son visto in te, come di specchio riflesso, tanto che dall’ora non son più lo stesso. Oggi, sarebbe inutile mentire, niente è rimasto dell’antico mio furore quando istinti avventurieri erano come vesti nuove da esibire. Devo adattare, questo nuovo me stesso, sopiti tutti i sogni di successo sostituiti con altri dai contorni sbiaditi, il fatto, che più mi duole, d’improvviso, a questo divenire, misurata in passi verso fredda meta, mi commuovo nel dire addio all’ultimo mio sole, e a Te, libera d’amare non solo il mio riflesso. Bruno Gasparri Cose che passano...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 18 luglio @ 20:22:51 CEST (971 letture)
Sogni
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 luglio @ 21:51:43 CEST (991 letture)
Il mondo fa paura
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 luglio @ 21:43:09 CEST (891 letture)
Autoritratto
Postato da brunouk il Martedì, 17 luglio @ 12:45:26 CEST (953 letture)
![]() ![]() Autoritratto Un altro mattino leggermente turchino un po’ diafano, chissà? forse miraggio effetto Morgana, sbadiglio assonnato, espande, evapora all’istante, mentre strana luce su mimetica scala traspare. Chi è quell’uomo che mi guarda? emerge dallo specchio come sogno slabbrato di un tempo rovescio carico d’imperfezioni, ammalia i sensi in sublimare osmotica ricerca, globo lattescente mi cattura, abisso anestetico, lento, a fondo, una due, tre volte respiro, mentre, condensa il vetro appanna, goccia, come lacrima attratta dal nulla, scorre sul volto riflesso in scarlatta tonalità sospesa nel silenzio, si allunga lentamente, lascia filtrare lampo iridato d’antico splendore. Bruno! cosa fai? è presto fa freddo torna a letto, guardo l’uomo, vecchio ti chiamano vai …, mentre la goccia delinea improbabile meta, si stacca, libera nell’aria risplende come diamante mi chino, cerco d’afferrarla ma si frantuma virando in mille riflessi filtrati da vetrose evanescenze. Allungo lo sguardo, lo specchio riflette il vuoto, tutto rallenta, naturale deriva ordina il tempo. Mi ritrovo nell’azzurro del cielo il globo infuocato del sole è alto all’orizzonte amplifica uno spazio incontaminato, ricompongo suadente ologramma calata in platea deserta c’è lei, d’altra vita s’innestano mimetici ricordi ne seguo il ritmo in libertà emotiva sfuma in dissolvenza nel silenzio di luce che uno specchio non può riflettere. Bruno Gasparri Gelosia
Postato da brunouk il Lunedì, 16 luglio @ 08:38:47 CEST (965 letture)
![]() ![]() Gelosia Rompi il silenzio sospiro leggero della notte scivola lento nei meandri nascosti del cuore un oscuro pensiero dipinto di nero offusca l’azzurro del cielo. S’insinua furtivo non è folgore dalle spire di fuoco che brucia, divora e uccide ma freddo raggio di stella luccicante d’opale. Vorrei gridare di rabbia ma so benissimo di essere preda. Nudo, tremante guardo nel buio, nascosto rifugio del sospetto latente come tarlo rode, scavando nascosto, lo vedo danzare avvolto nel funereo lenzuolo nella plumbea nebbia presagio del nulla dubbio sottile come filo tagliente d’acciaio partorito da ventre schifoso di ragno stretto in spire, mi avvolge senza possibile fuga in una prigione di ghiaccio. Bruno Gasparri L'INIZIO
Postato da brunouk il Domenica, 15 luglio @ 14:52:21 CEST (1113 letture)
![]() ![]() Garniano (lago di Garda)
L’INIZIO Lontano…………. La,dove il tempo ha fatto il nido, c’è un ricordo vivo anima i sogni più belli li la “ storia “ dell’amore è nata in un’aurora fulgida di sole. La brezza umida della notte scompiglia l’ombra scura del monte riflessa nell’acqua cheta del lago. Come specchio che confonde gli occhi, traspare la mia immagine nel vetro della finestra aperta sul mondo, verde buganvillea l’adorna dalle spine sgorgano grappoli di petali rossi. Lo sguardo affonda nella foschia che lenta si leva verso il cielo. Sento la sua voce, mormora leggera, le mani volteggiano nell’aria candido ansima il suo petto rosate labbra racchiudono come in uno scrigno bianche perle preziose, nel nero profondo come la notte dei suoi occhi, fulgide brillano argentate stelle, dal suo corpo fiorisce delicato profumo di petali di rosa. Mia dolce maestra, vedo il tuo volto e rivedo il mio… bianco foglio dove hai scritto storie di un tempo perduto dove tempeste hanno temprato l’uomo, un grido ha rotto il silenzio, mentre l’alba accarezza i fiori e l’arcobaleno incorona il cielo. Hai preso il mio giovane cuore con un gesto gli hai donato….. , le ali, per volare con l’aquila che libera volteggia alta nel cielo, possenti pinne, per nuotare nel blu dell’oceano e tuffarmi con la grande balena, indomito coraggio per ruggire con il leone nell’assolata savana. Poi,con la dolcezza di un bacio, avvolgendomi nel tuo dolce sorriso, fondendo lo sguardo con il mio la, …. dove la luce delle stelle brilla senza tempo mi hai donato l’amore eterno per la vita. Bruno Gasparri Finestre...nelle poesie
Postato da Grazia01 il Sabato, 14 luglio @ 14:21:59 CEST (1273 letture)
![]() ![]() Le finestre sono gli occhi delle nostre case, la vita scorre oltre i vetri, cambia il colore del cielo entra il sole, l'aria, i rumori, vediamo chi passa e chi arriva, meditiamo aspettando la luna... ho cercato poesie in cui le finestre fanno da cornice, eccole: ![]() La finestra La rosa rossa scivola lentamente, per un istante interminabile è dell'aria, poi si posa dondolando sul suo corpo, tingendolo del suo colore vivo. La mano che l'ha lasciata ora è appoggiata al vetro, rigato dalla pioggia e dallo sguardo, sotto la fronte appoggiata le lacrime, dell'amore che non può esistere. L'amore dell'uomo si lascia vincere dalla stanchezza e scivola nel sonno, l'amore della donna rimane vigile in attesa di un completamento, avrebbe voluto il suo corpo avvolto tra le braccia, e mani tenere sul volto al posto di questa pioggia, e respirare al calore di un altro respiro, invece del rimando freddo di una luce piovosa. E le parole non esistono, le parole muoiono in gola, strozzate da troppi tentativi e mani rapaci che scarnificano solo nel piacere. L'amore delle donne è come il mare che lembisce la spiaggia, spinto da un vento costante e disposto ad apprezzare ogni insenatura. L'amore dell'uomo è come guardare da un cannocchiale e Spesso cambiare orizzonte. Il tuo corpo trova un angolo tiepido ma distante, la tua mente trova riposo nella rassegnazione, la rosa rossa ritorna tra le tue dita. De Bernardi Pompeo ![]() Il mare Affacciato alla finestra del mio animo guardo il mare: una grande lacrima posata sulla terra. Marco Agazzi Gustav Klimt 150° anniversario della nascita
Postato da Grazia01 il Sabato, 14 luglio @ 12:56:02 CEST (1060 letture)
![]() Il 14 luglio 1862 nasceva a Baumgarten (Vienna) Gustav Klimt, il celebre pittore protagonista del movimento secessionista ![]() “Chiunque voglia sapere qualcosa di me, deve osservare i miei dipinti.” Nel 2012 Gustav Klimt – uno dei più significativi pittori austriaci e rappresentate del movimento dello Jugendstil viennese – avrebbe compiuto 150 anni. L’Austria lo celebra con importanti mostre. ![]() Mostre ed esposizioni su Klimt Opere fondamentali di Klimt si trovano nella Galleria del Belvedere superiore di Vienna e al Leopold-Museum. La Secessione viennese espone il famoso Fregio di Beethoven nella collocazione in cui fu presentato per la prima volta al pubblico. Con 400 disegni, il Wien Museum detiene il patrimonio più grande al mondo per quanto concerne queste opere di Klimt risalenti a tutti i suoi periodi creativi e che, in occasione di una mostra temporanea, saranno per la prima volta esposte tutte al pubblico. Un’altra collezione molto esaustiva dell’opera klimitiana è in possesso del museo dell’Albertina di Vienna. Venezia gli ha dedicato una delle mostre piu’ visitate della stagione (oltre 150.000 presenze), Milano un’altra importante rassegna, mentre Roma aspetta settembre per rendergli omaggio negli spazi del Museo Boncompagni Ludovisi: l’Italia celebra nei 150 anni dalla nascita il genio di Gustav Klimt tra i pittori piu’ amati dal pubblico e dal mercato dell’arte, dove i suoi capolavori raggiungono quotazioni stellari. Perché leggere i classici
Postato da Grazia01 il Venerdì, 13 luglio @ 19:22:24 CEST (1366 letture)
![]() I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: «Sto rileggendo...» e mai «Sto leggendo...» ![]() Questo avviene almeno tra quelle persone che si suppongono «di vaste letture»; non vale per la gioventù, età in cui l'incontro col mondo, e coi classici come parte del mondo, vale proprio in quanto primo incontro. Il prefisso iterativo davanti al verbo «leggere» può essere una piccola ipocrisia da parte di quanti si vergognano d'ammettere di non aver letto un libro famoso. Per rassicurarli basterà osservare che per vaste che possano essere le letture «di formazione» d'un individuo, resta sempre un numero enorme d'opere fondamentali che uno non ha letto. Chi ha letto tutto Erodoto e tutto Tucidide alzi la mano. E Saint-Simon? E il cardinale di Retz? Ma anche i grandi cicli romanzeschi dell'Ottocento sono più nominati che letti. Balzac in Francia si comincia a leggerlo a scuola, e dal numero delle edizioni in circolazione si direbbe che si continua a leggerlo anche dopo. Ma in Italia se si facesse un sondaggio Doxa temo che Balzac risulterebbe agli ultimi posti. Gli appassionati di Dickens in Italia sono una ristretta élite di persone che quando s'incontrano si mettono subito a ricordare personaggi e episodi come di gente di loro conoscenza. Anni fa Michel Butor, insegnando in America, stanco di sentirsi chiedere di Emile Zola che non aveva mai letto, si decise a leggere tutto il ciclo dei Rougon-Macquart. Scoperse che era tutto diverso da come credeva: una favolosa genealogia mitologica e cosmogonica, che descrisse in un bellissimo saggio. Questo per dire che il leggere per la prima volta un grande libro in età matura è un piacere straordinario: diverso (ma non si può dire maggiore o minore) rispetto a quello d'averlo letto in gioventù. La gioventù comunica alla lettura come a ogni altra esperienza un particolare sapore e una particolare importanza; mentre in maturità si apprezzano (si dovrebbero apprezzare) molti dettagli e livelli e significati in più. Possiamo tentare allora quest'altra formula di definizione: Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli. Ti AMO
Postato da brunouk il Venerdì, 13 luglio @ 18:43:45 CEST (1128 letture)
![]() ![]() Ti AMO Ti ho detto ti amo guardandoti negli occhi mentre il tuo profumo mi annebbiava la mente e il cuore perdeva il suo ritmo lasciando che la passione occupasse il posto della ragione. Invitante, calda come giorno d’estate, misteriosa, come notte senza luna, profonda, come il mare senza fine, sconvolgente, turbine come uragano tropicale, delicata, come rosa di maggio, splendente, preziosa come diamante gioiello. Quanto tempo sprecato cercando l’amore sulle strade del mondo, lontano, dove la luce del sole tormenta, nelle caverne senza uscita e fondo, risalendo il fiume fino la sorgente, nell’albero spoglio attendendo primavera. Sì, ho amato ogni attimo, ogni filo d’erba, prato e savana, sasso e roccia dell’imponente montagna, l’onda dell’oceano infinito, l’agile gazzella, l’aquila, la grande balena, il sorriso di bimbo, aurora di nuova vita. Così, salito all’apice del mondo ho gridato al vento” vi amo”, il vento ha rapito il grido e portato lontano. Poi, silenzio di un mondo senza uguali, meraviglioso, pieno di vita e grido ma solo, sperso nel buio universo come viandante senza meta, tra stelle senza tempo, voce ed eco. Tu sei il mio eco, voglio prenderti per mano, lasciare che l’attimo ci avvolga, nell’attimo sussurrare ti amo, basta che, non più solo, anche tu mi dica ti amo. Bruno Gasparri Ti amo...
Postato da Grazia01 il Giovedì, 12 luglio @ 21:46:37 CEST (839 letture)
![]() ![]() Ti amo: queste frasi d'amore che tanto si ripetono non sono mai le stesse. Hanno lo stesso suono tutte quante, ma ha ciascuna una vita vergine e sola, se riesci a coglierla. E non stancarti mai di ripetere le parole uguali: proverai l'emozione che sente l'anima quando vede spuntar la prima stella e poi, come la notte avanza, la vede ripetersi in altre stelle, con diversi riflessi e un'unica anima. Pedro Salinas Per un tuo sorriso
Postato da brunouk il Giovedì, 12 luglio @ 20:06:34 CEST (1214 letture)
![]() ![]() Per un tuo sorriso. Come fresca brezza che si tuffa a valle dall'alto del monte portando con se il profumo del pino, sei apparsa, stagliata nella foschia dell'afa d'estate immersa nella luce senza ombra d' equinozio di sole leggera come gazzella elegante nella tua semplicità di donna consapevole del dono che porti alone di gioia per l’anima sensuale sogno proibito d’Adamo nel giardino dell’eden. Un attimo, come d’ incanto, al tuo passaggio il tempo si è fermato il brusio si è spento anche la rondine alta nel cielo tace tutto è sospeso, incantato dal tuo sorriso donato dall’alba che t’ha dato la vita. Cercavo colline tutte d’oro per incoronarmi re, ho camminato nel buio per ritrovarmi nel rosso dell’aurora di nuovi orizzonti, scavato il cuore della terra per carpire scintille di fuoco, scrutato il profondo del mare per fondermi nella vita, ascoltato nenie misteriose che raccontano di ieri per conoscere il coraggio. Ora, incantato, mi sono perso nel profondo dei tuoi occhi. Ti voglio stringere, avvolgerti nel fuoco dell’amore assieme, volare alto tra le stelle dove il tempo non ha fine. Tutto questo solo per far mio il tuo sorriso. Bruno Gasparri Chi non capisce l'antifona
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 11 luglio @ 20:28:20 CEST (1038 letture)
![]() Quando la vita dipende dai modi di dire Spending review, beauty contest, moral suasion, project bond, peacekeeping, default... Come insetti fastidiosi, queste espressioni assediano la nostra lingua così ricca di sfumature, di modi di dire che però snobbiamo liquidandoli come frasi fatte, indice di banalità. E invece le frasi fatte, utilizzate correttamente possono divenire mezzi espressivi efficaci e concisi. Lo sostiene un dizionario Zanichelli di qualche anno fa, che ho recuperato, intrigato dal suo titolo: Capire l'antifona. ![]() IL SORRISO
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 11 luglio @ 19:17:34 CEST (1029 letture)
![]() ![]() IL SORRISO C'è un sorriso d'amore, e c'è un sorriso d'inganno, e c'è un sorriso dei sorrisi ... in cui questi due sorrisi si incontrano. E c'è uno sguardo d'odio, e c'è uno sguardo di disprezzo, e c'è uno sguardo degli sguardi, che tentate di scordare invano; perché si pianta nel profondo del cuore, e si pianta nel profondo della schiena, e nessun sorriso che mai fu sorriso, ma un solo sorriso soltanto, che fra la culla e la tomba si può sorridere soltanto una volta; ma, quando è sorriso una volta, c'è una fine a tutta l'angoscia. William Blake Aurora
Postato da brunouk il Mercoledì, 11 luglio @ 08:45:48 CEST (939 letture)
![]() ![]() Aurora Leggera l’aurora fiorisce nel cielo come delicata corolla di profumata ninfea si culla sull’acqua dello stagno nascosto nel bosco. Il blu della notte, all’orizzonte stinge in un pallido azzurro come velata veste di vergine sposa eterea la avvolge da dove traspare promessa di dono prezioso. Profondo silenzio culla la fine del sonno accompagna nel limbo il sogno dorato fugace dolce ricordo libero fluttua nell’aria come bianca candida farfalla si libra e bacia fiori d’argento. Fresca brezza, nata dal mare, regala ai petali gocce di vita. Improvviso spunta dal nulla il disco infuocato del sole tingendo di rosso sfuggenti nuvole. Alla luce crescente l’aria traspare come cristallo distorcendo l’ombra delle piante del bosco l’usignolo nascosto sul ramo più alto alza il capo dal caldo protetto dell’ala donando all’aurora dolci note d’amore festante saluto in un nuovo risveglio su un regno coperto di fiori. Bruno Gasparri LE LUCCIOLE
Postato da Grazia01 il Martedì, 10 luglio @ 19:56:36 CEST (3123 letture)
![]() ![]() In questo periodo di vacanza in montagna ho rivisto dopo qualche anno, le lucciole, lucciole intese come insetti. Tutti conoscono quei piccolissimi insetti, che emananano luce nelle calde serate di maggio, fino all’estate. Brillano nel buio dei cespugli ed é difficile catturarle e poi perché mai? Sono così carine! Personalmente sono affascinata dagli insetti e dal loro mondo, mi piace documentarmi e magari fare dei confronti, dei paragoni con la grande razza umana, alla quale anch’io appartengo, sempre più complessa, complicata, e disturbuta da se stessa. Intanto in questi insetti, ci sono delle differenze tra il maschio e la femmina, anche se il nome é lo stesso al femminile come al maschile. Amore
Postato da brunouk il Lunedì, 09 luglio @ 08:22:01 CEST (1329 letture)
![]() ![]() Amore Sei così bella appena desta, amore mio, ti guardo da un sussulto è preso il cuore mentre, in me, desiderio crea tempesta. Risorge l’alba il suo sospiro ti accarezza i fianchi mentre, ancora, un pallido riflesso di stella indugia sui tuoi seni bianchi. Dolcemente allunga fragile mattino, di approcci, tesso calde strategie, mentre sale la voglia di spogliarmi per poi vestirmi di te, risvegliarti sopiti motivi d’amore, emozioni trasparenti impressi nel profondo degli occhi. Magico brusio di calda brezza libera le ultime velate ombre del sonno. La luce s’impone, mentre il tuo sguardo diventa d’ambra, esalta iridescenti aloni di femminili umori, liquefanno suoni d’inutili parole, lasciando mie labbra coprirti di baci. Come gocce scarlatte ti avvolgono, stimolano l’onda che romba in me accentuando la tua magnetica essenza di donna. Le tue labbra ora respirano il mio corpo si tende, frammenta in sublimate schegge, vibrano trasparenti nell’aria tra, sussurrate sillabe d’amore. Le tue braccia mi stringono, seduzione perenne, vorrei che l’aurora fermasse il tempo avvolgendoci nella sua suadente penombra come in una realtà di un breve sospiro. Bruno Gasparri Il terrore dello specchio
Postato da Grazia01 il Sabato, 07 luglio @ 21:43:11 CEST (1052 letture)
![]() ![]() “Ormai da quel suo passato vero o ipotetico, lui è escluso... deve proseguire fino ad un'altra città dove lo aspetta un altro suo passato” (Italo Calvino, Le città invisibili) Le memorie Edouard Claparède fu uno psicologo svizzero e tuttora l’istituto da lui fondato nel 1912 (Istituto di Scienze dell’educazione J. J. Rousseau a Ginevra) svolge una funzione d’avanguardia nella ricerca pedagogica e nella preparazione degli insegnamenti. Per dimostrare la distinzione tra memoria della mente e quella del corpo, quella esplicita e quella implicita, un giorno nel salutare una paziente amnestica tenne nella mano uno spillo. La povera signora ebbe un sobbalzo. Alla visita successiva la signora non ricordava, ma ritrasse la mano quando il medico volle salutarla. Non seppe dare una spiegazione, prima disse del perché non si può ritirare la mano, poi accennò a qualche puntura, mai che fosse stata punta nella stretta di mano col dottore. Il ricordo implicito della puntura non raggiungeva il livello consapevole, ma era presente e determinava comportamenti automatici. La porta chiusa
Postato da brunouk il Sabato, 07 luglio @ 15:54:10 CEST (962 letture)
![]() ![]() La porta chiusa
Non bussare…
dietro la mia porta non ci sono più, c’è solo la mia ombra sepolta tra la polvere e nebbia dei sogni. Da molto tempo l' ho chiusa rifugiandomi nella penombra dove anche lo specchio ha perso la luce da quando non riflette più il suo sorriso. Un giorno muto ha spento la sua voce lasciando solo il silenzio. Ho chiesto perché?: al mio cuore ma sa solo battere, al suo profumo che aleggia dal cuscino vuoto ma sa solo svanire, alla sua immagine ferma nella foto ma sa solo guardarmi, alla pallida luna ma sa solo nascondersi dietro le nuvole, all' immenso firmamento ma sa solo svanire in una grigia alba, a Dio ma sa solo restare sulla croce appeso sulla mia porta chiusa. Bruno Gasparri Pensiero della sera
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 04 luglio @ 21:07:30 CEST (967 letture)
GLI OCCHI SFINITI
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 04 luglio @ 20:59:44 CEST (5044 letture)
![]() ![]() GLI OCCHI SFINITI Gli occhi sfiniti delle ore ubriache di sole hanno abbassato le palpebre dietro le persiane chiuse nel vano delle finestre ... spente. Nel singhiozzare lieve delle tremule onde si specchia il rosariare dei lampioni a capo chino in processione lunga la riva del lago e, ammainate tutte le vele, il dondolio degli alberi spogli, culla le barche agli ormeggi. Dormono le piazzette Sullo scalpiccio Degli ultimi passi del giorno; si scambiano parole d'onore i sentirei che portano, in collina, alle fresche chiesuole odorose di tante preghiere. Ne buio, un grillo solitario, monaco cantore dell'estate regala alle stelle la sua gregoriana monodia . lo, tutta orecchi, assaporo la voce del silenzio di questa notte Piena di una pace che non conosco e .. anch'io mi lascio cullare! Franca Piazzi Zellioli PACE: TI VEDIAMO PASSARE OGNI GIORNO
Postato da Grazia01 il Lunedì, 02 luglio @ 19:12:51 CEST (963 letture)
![]() ![]() PACE: TI VEDIAMO PASSARE OGNI GIORNO L'hanno vista passare a piedi nudi Per monti di pietra, asciugare il sudore di una fronte incoronata di spine. L'hanno vista nei volti scavati dal tempo, negli occhi velati di tristezza di donne vestite di nero, nel viso struggente di una Croce piantata sulla vetta a sfidare il mondo. L'hanno vista a brandelli transitare negli sguardi assetati di morte dei ragazzi dell'Iran. Fermarsi per un attimo sulla spiaggia dell'oceano che sta per morire, nell'ultimo battito d'ala di un piccolo gabbiano. L'hanno vista tremare nelle steppe sconfinate della Siberia, lasciare le sue vesti attaccate a rotoli di filo spinato. La vedono ogni giorno traversare le cento trincee di Beirut, salire e scendere tra le dune. L'hanno vista, anche ieri, passare negli occhi pieni di sabbia dei ragazzi d'Israele, nei canti desolati delle vedove bambine di Palestina, negli occhi tristi dei bambini di colore Ti vediamo passare ogni giorno negli occhi della gente, giovane ragazza bionda, vestita di fortuna e nessuno si accorge di te. Angelo Passera Seconda Classificata al 21° concorso "Significar per rime" Cosa vedi, tu che mi curi?
Postato da Grazia01 il Domenica, 01 luglio @ 20:15:55 CEST (954 letture)
![]() ![]() Sul tavolino da notte, di una vecchia signora ricoverata in un ospizio per anziani, il giorno dopo la sua morte, fu ritrovata questa lettera Era indirizzata alla giovane infermiera del reparto "Cosa vedi, tu che mi curi? Chi vedi, quando mi guardi? Cosa pensi, quando mi lasci? Cosa dici quando parli di me?" Il più delle volte vedi una vecchia scorbutica, un po' pazza, lo sguardo smarrito, che non è più completamente lucida, che sbava quando mangia e non risponde mai quando dovrebbe E non smette di perdere le scarpe e calze, che docile o no, ti lascia fare come vuoi, il bagno e i pasti per occupare la lunga giornata grigia E' questo che vedi! Allora apri gli occhi Non sono io Ti dirò chi sono Sono l'ultima di dieci figli con un padre e una madre Fratelli e sorelle che si amavano Una giovane di 16 anni, con le ali ai piedi, sognante che presto avrebbe incontrato un fidanzato Sposata già a vent'anni Il mio cuore salta di gioia al ricordo dei propositi fatti in quel giorno Ho 25 anni ora e un figlio mio, che ha bisogno di me per costruirsi una casa Una donna di 30 anni, mio figlio cresce in fretta, siamo legati l'uno all'altra da vincoli che dureranno Quarant'anni, presto lui se ne andrà Ma il mio uomo veglia al mio fianco Cinquant'anni, intorno a me giocano daccapo dei bimbi Rieccomi con dei bambini, io e il mio diletto Poi ecco i giorni bui, mio marito muore Guardo al futuro fremendo di paura, giacché i miei figli sono completamente occupati ad allevare i loro E penso agli anni e all'amore che ho conosciuto Ora sono vecchia La natura è crudele, si diverte a far passare la vecchiaia per pazzia Il mio corpo mi lascia, il fascino e la forza mi abbandonano E con l'età avanzata laddove un tempo ebbi un cuore vi è ora una pietra Ma in questa vecchia carcassa rimane la ragazza il cui vecchio cuore si gonfia senza posa Mi ricordo le gioie, mi ricordo i dolori, e sento daccapo la mia vita e amo Ripenso agli anni troppo brevi e troppo presto passati E accetto l'implacabile realtà "che niente può durare" Allora apri gli occhi, tu che mi curi, e guarda non la vecchia scorbutica Guarda meglio e mi vedrai ... Quanti volti, quanti occhi, quante mani incrociamo, quanti scritti e quante parole scambiamo ogni giorno Che cosa guardiamo? Le rughe, le ostilità, i dubbi, le durezze Se imparassimo invece a guardare i sogni, i palpiti, gli amori spesso così accuratamente nascosti, impareremmo la dignità del cuore ... dal web Ciao
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