Saturday, January 16, 2021 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] [Quiz Arena - L'app dei quiz online] | |||||
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Achmatova
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Il paesaggio nell'Ottocento
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 gennaio @ 14:11:47 CET (1084 letture)
![]() Il paesaggio nell'Ottocento La straripante personalità di William Turner, vissuto a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo, non può essere inserita in alcuno dei movimenti che animarono lo scenario artistico fra i due periodi storici, anche perché la sua pittura ebbe delle formidabili anticipazioni che lo portarono ai confini dell'informale, un movimento della seconda metà del Novecento che sembra preannunciato da molte delle opere del pittore inglese. ![]() William Turner; Veduta di Orvieto, Tate Gallery, Londra. Il paesaggio è per l'artista inglese uno dei soggetti prediletti: attraverso un uso sapiente del colore e della pennellata riesce a creare vedute di rara suggestione. Tuttavia, quel che qui interessa sottolineare è che Turner rifondò l'idea stessa di paesaggio, con una capacità di resa spaziale che a volte toglie il fiato, come nel caso del Mattino fra le alture di Coniston nel Cumberland. La veduta a strapiombo su una gola montana, attraversata da un torrente, è caratterizzata da una luminosità contrastata e contiene in nuce (giacché l'opera è del 1798) tutti gli elementi di quello che sarà il Turner maturo, ossia quello degli anni Trenta e Quaranta del XIX secolo. Già in opere come il Lago di Nemi, Paesaggio italiano (probabilmente Civita di Bagnoregio), questa tendenza allo scolorire delle forme in mere campiture di colore si fa ben presente e costituisce la novità di Turner che realizza queste vedute come se fossero evocazioni dall'anima. La capacità di fare del paesaggio la metafora di qualcos'altro, ossia di un sentimento, però, la ritroviamo anche in un altro grande artista dell'inizio dell'Ottocento: Caspar David Friedrich. ![]() Caspar David Friedrich, Il naufragio della "Speranza", Kunsthalle, Amburgo. La grande piramide di ghiaccio crea nello spettatore l'illusione di trovarsi all'interno della scena, protagonista inconsapevole di eventi più grandi di lui. L'artista tedesco trasfigura tutto quel che tocca donandogli una dimensione trascendente. Così, la luce di un'alba (La luce del mattino, 1808, Volkwang Museum, Essen) evoca la nascita della vita e il dischiudersi del primo giorno della Creazione, mentre quella di un tramonto (Due uomini in riva al mare al tramonto, 1807, Nationalgalerie, Berlino) rimanda alla conclusione dell'esistenza. Tutto in Friedrich è grandioso perché ogni sasso, ogni elemento del paesaggio rimanda a un cosmo animato da una divinità immanente, senza alcuna forzatura rispetto alla naturalezza dell'immagine. ![]() Caspar David Friedrich, Viagiatore sul mare di nebbia, Kunsthalle, Amburgo Nei suoi paesaggi la natura, vera protagonista incontrastata, è immortalata in tutti i suoi aspetti: cosmo animato da una divinità immanente. Albero spoglio
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 25 gennaio @ 10:03:43 CET (879 letture)
![]() ![]() - Vedo solo un fottutissimo albero spoglio e ne ho paura... - Perché? - Perché lo vedo ogni mattina, nel mio specchio. - Non mirare sempre in alto. Guarda bene. Non li vedi? - Cosa? ... - Giù, quei fili di speranza attorno all'albero... - No, non li vedo. - Chiudi gli occhi. - Dio, è vero... sono lì... Così li vedo... - E non ricordi come galoppava il tuo cuore quando si nutriva di uno di essi? Tu eri un cavallo alato capace di raggiungere nuvole dalla forme più strane e di far scendere da esse fiocchi di pura luce, tu eri capace di far passare l'arcobaleno nella cruna dell'ago del cuore di chi ti amava con una semplice parola o sguardo. - Io ero tutto questo? - Si, l'hai solo dimenticato. - E quella piuma, cos'è quella piuma cui l'ombra va incontro? - Non è un'ombra ma una parte del tuo cuore, la persona che hai amato di più. Sta andando a liberarsi dei pesi e di tutto il dolore che ha dovuto sostenere. Poserà lo zaino a terra, lo svuoterà dalle pietre e lascerà che la piuma ci voli dentro. Soltanto allora ripartirà. - Posso rivederla? stringerla? - Il cielo ha solo striature d'azzurro. Quando sarà interamente di quel colore, tu la rivedrai. - E tu chi sei? - Soltanto quel filo di speranza che non avevi visto. Carlo Bramanti La corriera
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 gennaio @ 21:40:37 CET (1107 letture)
![]() ![]() La corriera La corriera procede a strappi, muglia. Chi nativo di qui ravvisa il giogo cima per cima segue in lontanza tutta l'azzurra cavalcata; il vento profila i primi monti bruciati dall'altezza, fa livido il colore più cenere che fiamma che ha il querceto d'inverno su queste terre d'altipiano, sferza, ostacola i muli sulla tesa, stride sui cumuli di brace. Gli altri, chi recita il breviario a voce bassa, chi sonnecchia, chi parla dei suoi traffici di buoi, di lana, di granaglie e volge, se volge, un occhio disattento al vetro. Sediamo qui, persone nel viaggio, smaniosi alcuni dell'arrivo, alcuni volti tutti all'indietro, chi sospeso. Il pecoraio mette in fila il branco, lo stringe alle pareti del rialto, libera il passo, la corriera avanza e sballotta le teste e le cervici. Chiudo e apro gli occhi sopra questo lembo di patria, stretto contro lo schienale ascolto questa gente, questo vento, vivo per mediazione dei miei simili più di quanto lo sia in carne ed ossa. Mario Luzi Benvenuta GIUSI!
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 gennaio @ 21:20:12 CET (869 letture)
Il pensiero di oggi
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 gennaio @ 08:54:36 CET (863 letture)
Amami
Postato da Letty il Lunedì, 23 gennaio @ 10:36:49 CET (1057 letture)
![]() ![]() Non darmi ghingheri e piattini... non li voglio non mi vedrai con tacchi e gioielli, non frequento discoteche e non esigo ristoranti... io voglio scegliere il colore delle tue lenzuola voglio darti baci mozzafiato voglio fare l'amore con le tue idee mentre mi parli di cosa mi cucini a cena voglio il camino acceso e il materasso per terra lo scricchiolio delle assi del tuo pavimento mentre ci cammino scalza... ho bisogno di aprire gli occhi e trovarti accanto a me di abbracciarti e mettere il naso tra la scapola e il collo per respirare il profumo della tua pelle Ho bisogno di pensarti addosso mentre facciamo l'amore e di sentirti tremare e vibrare dentro di me amandoti fino alla fine dei miei respiri... Letty Tutto nelle nostre anime
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 gennaio @ 21:51:35 CET (1623 letture)
Poesie di Patrizia Cavalli
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 gennaio @ 13:57:13 CET (1373 letture)
![]() Poesie di Patrizia Cavalli ![]() Se ora tu bussassi alla mia porta e ti togliessi gli occhiali e io togliessi i miei che sono uguali e poi tu entrassi dentro la mia bocca senza temere baci diseguali e mi dicessi "Amore mio, ma che è successo?", sarebbe un pezzo di teatro di successo. ![]() Dopo anni tormenti e pentimenti quello che scopro e quello che mi resta è una banalità fresca e indigesta ![]() Ora che sei partita che sei sicuramente andata lo devo riconoscere non sono mutilata. Farò una passeggiata fino a via delle Grotte. Mattino alla finestra - Thomas Stearns Eliot
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 gennaio @ 12:55:36 CET (1031 letture)
![]() ![]() Mattino alla finestra Sbattono piatti da colazione nelle cucine del seminterrato, E lungo i marciapiedi che risuonano di passi Scorgo anime umide di donne di servizio Sbucare sconsolate dai cancelli che danno sulla strada. Ondate brune di nebbia levano contro di me Volti contorti dal fondo della strada, Strappano a una passante con la gonna inzaccherata Un vacuo sorriso che s’alza leggero nell’aria E lungo il filo dei tetti svanisce. Thomas Stearns Eliot Pensiero ...la poesia è...
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 gennaio @ 12:49:42 CET (732 letture)
Poesia haiku
Postato da Grazia01 il Sabato, 21 gennaio @ 12:44:18 CET (988 letture)
Ogni cuore ha le sue prigioni
Postato da Grazia01 il Venerdì, 20 gennaio @ 09:09:01 CET (1126 letture)
![]() ![]() A volte i problemi ci assalgono, prendono di mira le nostre debolezze, modificando il nostro carattere….Ci ritroviamo nel panico, ci abbandoniamo a noi stessi. Iniziamo a trascurarci e ad evitare qualsiasi contatto col il mondo che ci circonda. E come se ci costruissimo un mondo tutto nostro, dove le sole presenze sono rappresentate da noi ed il nostro problema. E’ bello pensare pero’ che non siamo gli unici ad avere problemi, al contrario non potremmo andare avanti. I problemi si presentano sotto diverse forme,quasi sempre non sono altro che il contrario della verità; li incontriamo quando abbiamo timore di qualcosa che ci possa spaventare o addirittura deludere o, peggio ancora che ci possa procurare dolore. I due gentiluomini
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 gennaio @ 19:20:48 CET (1212 letture)
![]() ![]() Due signori che non si conoscevano si incontrarono lungo la via. Casualmente uno sfiorò l'altro con la manica. L'altro allora disse sottovoce, ma in modo che si sentisse: - Asino -. - Idiota, - rispose il primo. Allora l'altro disse: - Siete un beota, un demente, un porco: proprio un porco, un porco schifoso, un cialtrone, un ebete, una ignobile carogna, un cafone, un pidocchio! -. - E Voi, - rispose il primo, - Voi credete ancora di essere una persona cococolta! Fatevelo dire, siete un idiota, un idiota, Ve lo dico, un bifolco, un vero bifolco, un porco, Voi siete un porco, un cane, Voi siete un cane, un orango, siete un orango. [ ... ] All'improvviso l'altro disse: - Vigliacco! - E il primo disse: - Vogliate perdonarmi, mi sono del tutto dimenticato di pesentarVi la mia fidanzata -. All'improvviso l'altro disse: - E io non mi sono ancora presentato. Permettetemi, mi chiamo Meier -. Al che il primo disse: - Meier anch'io, presidente della Società incremento razze canine -. All'improvviso l'altro Meier disse: - Non volete farVi socio del nostro club per il miglioramento della cultura? Siete la persona che fa per noi, siete un uomo di nobili intenti -. Al che il primo Meier ri- spose: - Mi considero onorato di avere conosciuto una persona come Voi. lo e il mio cane siamo felici di diventare soci del suo club -. I due signori, allora, si recarono, con fidanzata e cane, nei locali del club per il miglioramento della cultura. Brano del poeta dadaista tedesco Kut Schwitters Che noia la poesia
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 gennaio @ 17:48:40 CET (912 letture)
![]() ![]() Chi pensa che la poesia sia noiosa, inutile ed estranea alla nostra vita commette un errore. Perché in realtà il nostro cervello è letteralmente invaso da versi più o meno facili: dalle ninnenanne alle filastrocche, dalla pubblicità alle canzoni. Per quale motivo allora tanta gente proprio non sopporta la poesia? A questa domanda che cercano di rispondere Enzensberger e Berardinelli in un libro, dicendoci che cosa significa scrivere e leggere versi, spiegandoci secondo quali regole i poeti riescono a giocare meravigliosamente con le parole e fornendoci anche qualche indicazione sul «fai-da-te». Fra lettura e studio, ci viene suggerito, non dovrebbe esserci grande differenza: da Dante, il più difficile dei poeti, a Sandro Penna, in apparenza facile, leggere bene e con passione è già studiare. La porta della poesia è sempre aperta: basta entrare. Un altro pensiero...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 18 gennaio @ 19:57:29 CET (929 letture)
UNA LETTERA DI ASSUNZIONE SCRITTA DA LEONARDO
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 18 gennaio @ 19:52:41 CET (983 letture)
![]() Nel 1482 Leonardo lascia Firenze e si trasferisce a Milano, alla corte di Ludovico Sforza detto il Moro: ha trent’anni, è un artista affermato, ed è alla ricerca di forti stimoli professionali (come la realizzazione di un colossale monumento equestre in bronzo per il padre di Ludovico, Francesco). Ci resterà fino al 1499. Prima di trasferirsi, l’artista aveva inviato al duca una lettera che è stata definita una vera e propria domanda d’assunzione. Una specie di curriculum, in cui si elencano tutte le sue abilità ordinate in dieci punti… nove dei quali sono usati per illustrare quanto sia bravo nell’ideare letali armi e macchine da guerra e solo uno, il decimo, presenta sinteticamente le sue qualità di artista. Un po’ strano per un uomo che è stato considerato un pacifista. Infatti nei suoi scritti ha definito più volte la guerra una “pazzia bestialissima”; e vicino al suo progetto di sottomarino, ideato per affondare le navi nemiche, ha scritto “e questo non lo pubblico o divulgo per le male nature delli omini”. C’è quindi chi pensa che nella lettera Leonardo abbia insistito sulle armi solo per far colpo sul duca, che in quegli anni turbolenti poteva considerare utile avere al suo servizio un esperto di macchine da guerra e strategia militare. In ogni caso ecco la lettera, trovata tra gli scritti del Codice Atlantico, conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Accanto al testo leonardesco c’è un libero adattamento in italiano corrente. ![]() Avendo, signor mio Illustrissimo, visto et considerato ormai ad sufficienzia le prove di tutti quelli che si reputano maestri et compositori de instrumenti bellici, et che le invenzione e operazione di dicti instumenti non sono niente alieni dal comune uso, mi exforzerò, non derogando a nessuno altro, farmi intender da V. Excellentia, aprendo a quella li secreti miei, et appresso offrendoli ad omni suo piacimento in tempi opportuni, operare cum effecto circa tutte quelle cose che sub brevità in parte saranno qui sotto notate (et anchora in molte più secondo le occurrentie de’ diversi casi etcetera): La diffidenza...
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 gennaio @ 13:29:37 CET (879 letture)
Pensiero...
Postato da Grazia01 il Lunedì, 16 gennaio @ 14:11:43 CET (716 letture)
Sorrideremo dei nostri vizi.
Postato da Grazia01 il Domenica, 15 gennaio @ 20:31:15 CET (1003 letture)
![]() ![]() Sorrideremo dei nostri vizi. Quali? Quelli di darci per scontati, come se dovessimo esserci sempre come il suono delle campane, come se dovessimo morire insieme ed essere nati insieme, sempre: vizio venuto perché un piccolo spago di giorni si sgomitolava e ci faceva ritrovare. Povera abitudine: raro che uno si accorgesse che l'altro era cambiato dalla sera prima. Raro che ci si accorgesse che il suo umore metteva una pausa diversa tra il giorno già pronto e il buongiorno scambiato, che un sogno aveva sforzato gli zigomi, che un'ombra mai avuta cadeva dalla lampada sulla guancia. Sorrideremo del vizio che ci fa vedere uguali e capiremo i fitti nostri mutamenti e stupiremo che siano stati così numerosi. Erri De Luca dal libro "Non ora, non qui" SINCERITà
Postato da rosarossa il Sabato, 14 gennaio @ 19:47:07 CET (951 letture)
Torre Alfina
Postato da fataorsetta il Sabato, 14 gennaio @ 19:43:23 CET (1336 letture)
Bomarzo
Postato da fataorsetta il Sabato, 14 gennaio @ 19:36:32 CET (1022 letture)
FORSE E' COLPA MIA SE IL CIELO E' BUIO
Postato da rosarossa il Sabato, 14 gennaio @ 19:18:56 CET (1002 letture)
![]() ![]() FORSE E’ COLPA MIA SE IL CIELO E' BUIO Nell’aria triste languido e lontano Echeggia un flebile rintocco di campane. Blocca il mio sguardo che vaga nel vuoto Un orizzonte grigio, ed incolore L’entusiasmo si fiacca, ogni energia si flette. In candide perle di gelo, lacrime di angeli si uniscono al mio pianto al mio dolore; silenziose, tremante, scendono dal cielo chiuse in fiocchi di neve che gelano il cuore Incentivano angoscia e malumore. Andare oltre l’orizzonte a me è proibito, varcandolo, forse troverei la luce quella luce ch’è l’essenza dell’amore e che il destino sempre mi ha negato Sono sfinita, stanca! Intorno tanto buio mi circonda, rifletto, penso! Forse sono io che opaco il cielo. Sono io che vedo tutto nero forse è l’anima mia che cerca luce e incolla i cocci di ricordi amari sognando di unire la spezzata vita che non potrò mai più restaurare. Ho in mano la foto del mio primo amore! Mi affaccio dal balcone e guardo il mare. Ogni onda che bacia la riva, rivivo i brevi incontri, attimi fuggenti di sospirato amore, attenta a contare I minuti e i secondi che avidamente rubavo alle ore. Ogni rintocco di campana rievocava un ricordo, una parola, un suo sorriso. La delusione inaspettata inonda il cuore il sogno mi abbandona . Ma questo amore vivrà nella mia vita, finchè i miei occhi vedranno ancor la luce. Rosarossa Le banche e l'arte
Postato da Grazia01 il Sabato, 14 gennaio @ 19:05:59 CET (1141 letture)
![]() ![]() Il cuore di Milano, sede di spazi straordinari dedicati all'arte e alla cultura, si arricchisce di una nuova realtà in due palazzi storici affacciati su via Manzoni. Qui sono esposte le collezioni dell'800 d'Intesa San paolo e della Fondazione Cariplo. Curatore della rassegna Da Canova a Boccioni è Fernando Mazzocca, mentre Michele De Lucchi ha curato l'allestimento che accoglie opere di Canova, Hayez, Inganni, Gerolamo e Domenico Induno, Mosè Bianchi, Segantini, Previati, Boldini, Zandomeneghi, Boccioni e molti altri grandi nomi. Catalogo Skira. Milano Gallerie d'Italia di Piazza Scala mostra permanente Tel. 800167619 www.gallerieditalia.com I pensiero di oggi
Postato da Grazia01 il Venerdì, 13 gennaio @ 10:39:05 CET (642 letture)
HO SEMPRE PENSATO di Bartolomeo Di Monaco
Postato da Grazia01 il Giovedì, 12 gennaio @ 21:44:59 CET (3407 letture)
![]() ![]() HO SEMPRE PENSATO Ho sempre pensato che fosse amore quello che sento per te, anche quel giorno che mi gridasti di andarmene via e la mia fantasia ti tenne stretta a me. Ti immaginavo per quella foresta, ricordi? che abbiamo sognato insieme molte volte e là ci dicevamo le parole impossibili, così dolci, così leggere, che non si trovano qui da noi e tu mi capivi ed io ti sentivo parlare nel silenzio. Gli occhi del cervello: fra visione e immaginazione
Postato da Grazia01 il Giovedì, 12 gennaio @ 11:02:39 CET (2177 letture)
![]() ![]() “E’ un pugnale? (...) o sei soltanto un pugnale della mente, una creazione falsa che nasce dal cervello oppresso dalla febbre?” (W. Shakespeare, Macbeth, atto II, scena I). “I nostri occhi ricevono vaghe immagini delle cose, rovesciate e distorte, e il risultato è che noi vediamo il mondo che ci circonda pieno di oggetti solidi e ben distinti gli uni dagli altri. Riusciamo a creare un mondo di cose dagli stimoli elementari che colpiscono la retina e questo è poco meno che un miracolo” (R. Gregory, Eye and Brain). Che significa vedere? La visione è il processo mediante il quale si scopre a partire da immagini che cosa è presente nel mondo e dove si trova esattamente. Innanzi tutto per vivere, infatti, bisogna inquadrare le cose del mondo, e ciò si può fare in due modi, con calma e tranquillità oppure piuttosto rapidamente, per scappare in fretta. Infatti oltre alla classica via sensitiva che dagli occhi porta alle aree visive cerebrali, ve n’è un’altra più antica, che connette, in modo breve e agile, gli occhi e la parte inferiore del cervello. E’ quella che, senza che ne siamo consapevoli, ci fa scattare lo sguardo in direzione, ad esempio, di un corpo che s’avvicina di lato pericolosamente. Ciò permette alla fovea centrale della retina, l’area di maggiore acuità visiva, di concentrarsi sull’oggetto intravisto, identificarlo e decidere il da fare. E’ una sorta di riflesso di orientamento, un originario sistema d’allarme, che consente di ruotare collo, testa e bulbi oculari verso gli eventi potenzialmente più importanti, ed in ciò non c’è posto per la lenta coscienza, che sopravverrà solo dopo. Anche la normale visione però una volta arrivata a destinazione nel cervello, si sdoppia in una via del che cosa e un’altra del come, funzioni chevengono svolte da due vie anatomiche distinte. La prima, diciamo così, ‘identifica’ gli oggetti mentre la seconda li ‘colloca’ e li sistema nello spazio. Un pensiero...
Postato da Grazia01 il Giovedì, 12 gennaio @ 09:20:44 CET (999 letture)
Il pensiero del giorno
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 11 gennaio @ 11:18:03 CET (1221 letture)
Strani versi
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 11 gennaio @ 11:09:23 CET (839 letture)
![]() Curiosità poetiche ![]() Persino i serpenti, che non hanno gambe, possono tenere il passo, come nel rondò per coro e strumenti di Sergio Tofano: Elogio al serpente a sonagli Il serpente a sonagli è un serpente su per giù come gli altri serpenti: se cammina però lo si sente pei sonagli che fanno frastuon. Per entrare, se torna a la tana, campanello non suona o battente, ma i sonagli gli fan da campana e la moglie va aprirgli il porton. Se gli accade talvolta che oda i suoi nati frignare o strillare fa schioccar due o tre volte la coda ed acqueta i piccini a quel suon. Se in un' ora di dolce abbandono un motivo fischietta o canticchia i sonagli quai nacchere picchia e accompagna cosi la canzon. Ciao
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Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
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ADDIO ALBA AMICIZIA AMORE ANNO NUOVO AUTUNNO BACIO CARNEVALE CONDIZIONE UMANA CUORE DIALOGO D'AMORE EMOZIONI EPIFANIA EROS ESTATE FELICITA' E GIOIA FESTA DELLA DONNA FREDDO E GELO GELOSIA GIUGNO INCONTRO INVERNO LONTANANZA LUNA MALINCONIA MAMMA MANI MARE MAGIA D'AMORE MISTERO D'AMORE NATALE NATURA NEVE NOTTE NUVOLE ORIGINALITA' PAPA' PASQUA PASSIONE E MISTERO PIOGGIA POESIA PRIMAVERA RICORDI RIFLESSIONI D'AMORE SAN VALENTINO SENSO DELLA VITA SERA SETTEMBRE SILENZIO SOGNO SOLE SORRISI SPERANZA STELLE TEMPO VIAGGIO VINO
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