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coppermine
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Achmatova
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La mia Milano...storia
Postato da Grazia01 il Lunedì, 09 gennaio @ 14:34:30 CET (1236 letture)
![]() Zona 4 quella in cui vivo…storia ![]() Prima di diventare Mediolanum, la città romana che con i suoi splendori era destinata a diventare Milano, il nostro territorio, una piana tra fiumi, rogge e acque risorgive, era abitato stabilmente da altre genti ancora più antiche. Proprio nella nostra Zona 4, in corso Indipendenza, sono state rinvenute tracce di un villaggio preistorico abitato da una popolazione preitalica a cui sono succeduti gli Etruschi, i Celti, i Liguri e altre popolazioni che si sono fuse a formare la nostra stirpe. In un trinceramento eseguito nel 1964 per la sistemazione idrica dei giardini di corso Indipendenza, sono stati ritrovati resti di manufatti - pietre levigate - riconducibili all'epoca Neolitica. A quando cioè l'uomo, che noi chiamiamo con una certa presunzione primitivo, conosceva il fuoco per cuocere le vivande e rendere più dure le punte delle lance e degli aratri e lavorava con cura e precisione le pietre di selce per foggiarne armi ed utensili. Accanto ai resti dell' insediamento neolitico scorreva uno dei numerosi fiumiciattoli tributari del Lambro che ancora in epoca tardo medievale veniva usato per scopi irrigui, appena fuori zona Monforte .Un primo richiamo storico è relativo all'area dell'attuale Porta Romana dove è stata accertata la presenza di una necropoli precristiana. Ma1a Porta della strada, che poi andrà come ora in direzione di Roma, era allora situata molto più verso il centro urbano, forse addirittura dove è l'attuale piazza Missori. Un altro riferimento storico, che risale forse agli ultimi anni dell'Impero Romano d'Occidente, è quello della Chiesetta di S. Giorgio "al pozzo bianco", di cui è documentata l'esistenza nel VI secolo. Se ne fa riferiento collocandone la presenza alla Noceta l'attuale Nosedo (latino nocetum, bosco di noci). Noceto era una località attraversata dalla via Romena, chiamata poi nel Medio Evo Strada Romea, l'antica arteria diretta a Roma in parte coincidente con l'attuale corso Lodi. Una menzione merita, per altri motivi, anche la località Porto di Mare: qui in epoca romana la roggia Vettabbia metteva in comunicazione la città con il mare attraverso il Lambro e il Po. Proprio nei pressi di dove è naufragato nel 1961 il "progetto del Consorzio del Porto e del canale navigabile Milano, Cremona, Po, Adriatico. Tornando ai riscontri storici della zona in epoca medioevale, è notevole il richiamo all' Arco di Porta Romana - trasformato in torre fortificata - teatro della lotta tra Comunali ed Imperiali nell'anno 1158. I primi, costretti alla resa, ricevono l'onore delle armi dell'Imperatore Barbarossa e possono poi tornare incolumi in Milano. Quando però la città, quattro anni più tardi, viene distrutta, molti milanesi si rifugiano a Nosedo, là proprio dove il Barbarossa farà edificare la sua zecca. Torneremo presto a parlare di quella Porta, con la sua storia millenaria. Il pensiero del giorno
Postato da Grazia01 il Lunedì, 09 gennaio @ 09:16:48 CET (810 letture)
![]() ![]() Il tesoro di ognuno di noi è sepolto nel campo della nostra anima. E se qualcuno trova il proprio tesoro, allora trattiene il respiro, abbandona tutti i suoi affari per poterlo portare alla luce. In questo sta la più grande felicità, il bene supremo dell’uomo. In questo consiste la sua gioia eterna. P. Aleksandrovic ![]() Buona giornata Grazia Il futuro in pensieri, immagini poesia e musica
Postato da Grazia01 il Domenica, 08 gennaio @ 13:38:40 CET (861 letture)
![]() E' da poco iniziato un nuovo anno e viene spontaneo domandarsi come sarà rinnovare i nostri sogni, le speranze, fare progetti e scrutare nel ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I desideri dei bambini danno ordini al futuro .....Erri De Luca ![]() Ci agitiamo tutti. Sospesi tra le paure in agguato, i crucci per un mondo malato, le speranze per un futuro incerto. Confidando che non vadano deluse, almeno quelle più care. Ci diamo un gran daffare. A cercare opportunità. A farci conoscere. A scrutare nelle stelle, nei bioritmi, nell’oroscopo, la chance irripetibile che ci attende. Convinti come siamo che non la si debba mancare. Forse, è come la Cometa di Halley: la s’incontra una sola volta nella vita. A volte, soprattutto nelle città, pare di vivere in un formicaio impazzito. Migliaia di persone corrono appresso ai loro impegni, agli appuntamenti. Agli incontri, alle occasioni. Al divertimento e alle incombenze. Senza potersi fermare. Nascoste dietro pareti e finestre, migliaia di altre persone si struggono, sentendosi tagliate fuori. Private ingiustamente – Sorte matrigna – della loro fetta di torta. Cercano conforto in qualche telefonata. Nella radio o nel web. Nel Gratta-e-vinci che potrebbe cambiare la loro vita, o nella risposta alla centesima mail, mandata per proporsi a un’altra Primaria Azienda. Poche, pochissime di queste formichine sono davvero libere di essere se stesse. Il più delle volte, lo sono quelle che han scelto di essere, anziché di avere. Rinunciando a tutti i gadget tecnologici, che ormai sembrano indispensabili appendici. Pròtesi per riuscire ad afferrare la modernità. Ganci per sollevarsi finalmente da terra, e respirare aria buona. Le persone più leggere e più libere, forse, non sono così interessate alla modernità. Piuttosto, sono appassionate. Di sogni e di progetti. Di curiosità. Dei propri figli che crescono, dei fiori che curano in giardino. Della vita, degli odori, dei sorrisi. ![]() Finché si ha una finestra, la vita è affascinante. ![]() Il mio futuro di EDITH SODERGRAN Il capriccio di un attimo mi ha rubato il futuro, messo insieme a casaccio. Voglio rifabbricarmelo piu' bello, come l'ho sempre pensato. Ricostruirlo su terreno solido (le mie intenzioni). Risollevarlo su colonne altissime (i miei ideali). Riaprirvi il passaggio segreto dell'anima mia. Rialzargli la torre scoscesa della mia solitudine. ![]() ![]() PAURA DEI MIEI RICORDI di Francesco Gheza In alcuni anni appena trascorsi ho avuto paura dei miei stessi ricordi; ora senza timore li osservo sereno, perché non m'opprime l'ansia interiore. Anche solo il ricordo in attento pensiero, pur solo l'immagine verso fulgide mete turbavano forte la mia vita corrente: angustia m'offriva la meta stroncata. Rifugio mi era nel rimorso assopito affrettarmi alla sera nel sonno precoce, sperando clemenza nel giorno futuro, rigettando pensieri ancora struggenti. Ora senza l'assillo li riporto a me stesso perché scaduta è la pena ad essi legata. ![]() ![]() La Verita' entro di noi di GIORDANO BRUNO Lascia l'ombre ed abbraccia il vero. Non cangiare il presente col futuro. Tu sei il veltro che nel rio trabocca, mentre l'ombra desia di quel c'ha in bocca. Aviso non fu mai di saggio o scaltro perdere un bene per acquistarne un altro. A che cerchi si lungi diviso se in te stesso trovi il paradiso? Anzi, chi perde l'un mentre e' nel mondo, non speri dopo morto l'altro bene. Perche' si sdegna il ciel dare il secondo a chi il primiero non caro non tenne; cosi', credendo alzarti, vai a fondo; ed ai piacer togliendoti, a le pene ti condanni; e con inganno eterno, bramando il ciel, stai ne l'inferno. Il paesaggio nel Settecento
Postato da Grazia01 il Sabato, 07 gennaio @ 14:50:05 CET (1101 letture)
![]() Il paesaggio nel Settecento ![]() Johann Tischbein, Ritratto di Goethe nella campagna romana, Stàdelsches Kunstinstitut, Francoforte sul Meno. Il gusto per i viaggi in Italia, che si diffonde nel Settecento, fa aumentare la richiesta di "quadri ricordo". La raffinata tecnica usata da Claude Lorrain per le proprie vedute prevedeva l'uso dello specchio affumicato. Far riflettere le immagini su una superficie scura serviva, infatti, a evidenziare i toni cromatici e a favorire, così, la ricerca dei colori più adatti per rendere la profondità delle vedute. Questo semplice espediente fu però la spia di una tendenza, quella di dotarsi di un'attrezzatura specifica, che si consoliderà fra i vedutisti del XVIII secolo. Con il Settecento, infatti, il genere pittorico del paesaggio cominciò a essere conosciuto e accreditato fra gli appassionati e i collezionisti che, spesso e volentieri, ne facevano l'uso che oggi noi faremmo delle foto o delle cartoline ricordo. Questa richiesta era avanzata soprattutto dai turisti stranieri che venivano periodicamente in Italia o da coloro che, avendo conosciuto il nostro Paese, volevano tenerne vivo il ricordo acquistandone qualche veduta all'estero (ed è quest'ultimo il motivo del fiorente mercato inglese di Canaletto). Il flusso dei pellegrini devoti che venivano annualmente nella Penisola per motivi devozionali e, massimamente, ogni cinquant'anni, per l'Anno Santo a partire dal 1300, era prima stato affiancato da quello degli amanti dell'arte e della pittura (oltre che da artisti più o meno di talento) i quali volevano vedere e studiare le meraviglie classiche e rinascimentali del nostro Paese e poi, da un flusso turistico vero e proprio, motivato dal nobile intento di aprire la mente e conoscere il mondo. Era nato un circuito di viaggio che andava sotto il nome di Grand Tour e che contemplava la visita dell'Europa centro-settentrionale prima e, poi, del territorio italiano, dalla Val Susa fino a Taormina e ritorno. ![]() Giandomenico Tiepolo, Riposo dei contadini, particolare, Villa Valmarana,Vicenza. Con stile rapido, basato sui toni e sul colore, anziché sul disegno, Tiepolo contribuisce a rinnovare la pittura di paesaggio. Sotto il segno del Grand Tour Un percorso che ha avuto frequentatori d'eccezione come Johann Wolfgang Goethe che, dal 1786 al 1788, si dedicò a questa avventura da cui trasse il celebre Viaggio in Italia. È dunque questa l'evoluzione settecentesca del tema del paesaggio che, altrimenti, languisce nella resa stereotipa di boschi frondosi all'interno dei quali Watteau colloca pastorelle e pastorelli che si rincorrono elegantemente vestiti, anche se non si può fare a meno di ricordare una figura come Giandomenico Tiepolo. Figlio d'arte, in quanto figlio e collaboratore del grande Giambattista, Giandomenico è titolare di una pittura caratterizzata da una fresca pennellata, che rinnova i paesaggi e le scene di genere, come nel caso di quelli dipinti nel 1757 sulle pareti di Villa Valmarana a Vicenza. Basti osservare il Riposo dei contadini, con gli alberi dalla corteccia scorticata e i filari sullo sfondo che sono presi dai campi della Pianura Padana, per comprendere che la forza di Giandomenico è il confronto con la natura, studiata e magistralmente riproposta nelle sue opere (quel che si usa definire pittoresco). Del resto, anche i disegni, come, per esempio, quello del Detroit Institute of Art con i due levrieri e uno spaniel che abbaia, mostrano un paesaggio per nulla stereotipato. Vagabondo
Postato da Grazia01 il Venerdì, 06 gennaio @ 21:55:16 CET (1083 letture)
La vita
Postato da Grazia01 il Venerdì, 06 gennaio @ 11:42:06 CET (1015 letture)
Il mio benvenuto a spring
Postato da Grazia01 il Venerdì, 06 gennaio @ 10:40:08 CET (745 letture)
Le parole tra noi leggere
Postato da Grazia01 il Giovedì, 05 gennaio @ 09:12:58 CET (971 letture)
![]() Nel 1969, dopo quattro anni di intenso e teso lavoro, Lalla Romano dà alle stampe il suo romanzo di maggior successo, fatto — come scrisse Montale presentandolo dalle colonne del «Corriere della Sera» — per il lettore «capace di amare una poesia incapace di esibirsi come tale». È proprio un verso, tratto da una poesia d'amore di Montale — («… le parole tra noi leggère cadono Ti guardo in un molle riverbero») a dare il titolo a quest'opera, nata per l'appunto da un rapporto d'amore. ![]() Era inverno
Postato da Grazia01 il Giovedì, 05 gennaio @ 09:04:21 CET (906 letture)
![]() ![]() Era inverno Come ora era inverno tornavamo in città il traffico la gente il freddo pungente della sera e noi muti cuori e facce di pietra non uno sguardo l’orgoglio nostro baluardo. Nel buio della stanza il fiato mozzato un dolore dilagante da strappare la pelle tu perso lontano il mio mondo privo di stelle, solo brividi, stordimento incredulità. Fuori, lontano nella notte suonavano le campane. Grazia Poesie di Tito Balestra
Postato da Grazia01 il Martedì, 03 gennaio @ 10:25:09 CET (8207 letture)
![]() Tito Balestra dalla raccolta di poesie SE HAI UNA MONTAGNA DI NEVE TIENILA ALL’OMBRA ![]() UNA TESTA UN PO' VUOTA Una testa un po' vuota è da considerare, pesa di meno, è comoda facile da portare e naviga tranquilla anche in un dito d'acqua. Perciò non la stancare curala come devi se si riempie vuotala scaccia nubi e pensieri. ![]() L'INVIDIA HA MANI ROZZE E INELEGANTI L'invidia ha mani rozze e ineleganti come le tue, che stringono a morte accenni di sorriso. Sei davvero solo e infelice, l'aria che respiri è il tuo veleno. ![]() COME UNA TARTARUGA SEI CONTENTO Come una tartaruga sei contento del tuo moto lentissimo, del guscio che ti protegge. E lì resti a muffire trasognato tra i tuoi poveri versi e i tuoi malanni. Speciale
Postato da moirac il Lunedì, 02 gennaio @ 19:52:32 CET (1125 letture)
Le bestie e er crumiro
Postato da Grazia01 il Lunedì, 02 gennaio @ 09:59:47 CET (1101 letture)
![]() ![]() Le bestie e er crumiro Una vorta un cavallo strucchione ch’ogni tanto cascava pe’ strada, scioperò pe’ costringe’ er Padrone a passaje più fieno e più biada: ma er Padrone s’accorse der tiro e pensò de pijasse un crumiro. Chiamò er Mulo, ma er Mulo rispose: - Me disciace ma propio nun posso: se Dio guardi je faccio ’ste cose li cavalli me sarteno addosso... - Er Padrone, pe’ mette riparo, fu costretto a ricorre’ ar Somaro. Senza pietà
Postato da Grazia01 il Domenica, 01 gennaio @ 13:36:48 CET (945 letture)
![]() ![]() Senza pietà Un boato uno schianto l’oscurità della notte s’alza debole un pianto tra le lamiere rotte senza forza di grido a fiotti scivola la vita l’anima è ora un fluido per una guida impazzita. Già lontani i fanali di coda scappa il vigliacco assassino di fermar non s’incomoda il codardo killer del destino. Vino droghe, musica forte quante beltà ha troncato! Inconsci di questa sorte hanno cantato e ballato progettato il nuovo anno degli amori e dei giorni che vivendo comporranno tra le estati e gli inverni, e in un istante …quel maledetto istante tutto è finito, tutto è irrilevante. Grazia Augurio di Capodanno
Postato da Grazia01 il Domenica, 01 gennaio @ 11:48:11 CET (782 letture)
![]() ![]() AUGURIO DI CAPODANNO Io credo all'uccellino batticoda: che ci porti il buon anno. Scorre liscio su l'umido tappeto di bruni muschi, alla soglia del mare, sosta un tratto a beccare, e poi di nuovo scivola via come una spola, vola, sparisce in cielo. Neppur ci ha guardati. Ma è bello, affusolato, grigio e bianco, porta, certo, il buon anno. DIEGO VALERI LA COLLANA DELLA VITA
Postato da rosarossa il Sabato, 31 dicembre @ 10:32:49 CET (976 letture)
![]() ![]() LA COLLANA DELLA VITA L' anno vecchio o nuovo contiene perle preziose che nuotano dentro, sono embrioni umani che impazienti aspettano la data il mese, il giorno, di venire alla luce e popolare il mondo. Di candore e purezza, di splendida luce vestita ogni perla dà origine e data, a l'umana gente; una perla nascente è, ogni singola vita. Questa perla è l'inizio di un gioiello senza eguale che pazientemente ciascuno deve completare. Ogni nuovo anno che verrà in futuro porterà a tutti una pietra preziosa originale, strana, ma di certo ognuno chiuderà il cerchio, completare dovrà la la sua collana. Sarà un topazio, uno zaffiro, un rubino alternati con diamanti, ma per finire e sigillare bene la chiusura sarà per tutti noi una pietra dura. Rosarossa Non ho pensato.
Postato da giamacista il Sabato, 31 dicembre @ 10:27:25 CET (985 letture)
![]() ![]() Non ho mai pensato di fuggire lontano dalla mia casa nativa le strade oggi sono simili a come erano una volta e le vecchine con il sorriso sul volto salutano allegramente. Non ho mai pensato di essere l’unico uomo sulla terra onesto e sincero ma il buio mi cerca nei miei pensieri durante il giorno pure se mi nascondo bene. Non ho mai pensato di esser solo come gli anziani signori in pensione perché conosco la mia strada e so che il domani promette grandi cose. Non ho mai pensato di essere felice pur vivendo in solitudine pur riuscendo a vivere in pace e nella fede e a controllare le mie emozioni. Non ho mai pensato troppo in molti sanno che non mento in nessuna circostanza. Federico Marino La felicità...
Postato da Grazia01 il Venerdì, 30 dicembre @ 13:03:39 CET (771 letture)
Il pensiero del giorno
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 28 dicembre @ 09:30:08 CET (1092 letture)
POVERO NATALE DI UN TEMPO
Postato da rosarossa il Lunedì, 26 dicembre @ 13:25:58 CET (1020 letture)
![]() ![]() Povero Natale di un tempo Angelo biondo, dolcissima mamma il tuo amore arricchiva di gioia il Natale di un tempo! Tanta povertà, misere cose, ma in un angolo di cuore ho custodito la tua dedizione alla famiglia e il grande amore. Sono una donna ormai non più bambina, ma in tutti questi anni che fra le braccia sei del Creatore, ogni festa di Natale quando mi sveglio la mattina odo ancora i tuoi lenti silenziosi passi quando ti alzavi molto presto e camminavi piano per non disturbare e con amore, per allietar la bella festa dei tuoi bimbi silente e stanca in cucina lavoravi. C'era tanta povertà, era un'impresa preparar qualcosa di diverso e buono, ma sapevi sempre improvvisare per fare ai tuoi bambini una sorpresa . Mamma cara giammai potrò dimenticare, i tanti Natali vicina al tuo cuore, il tuo sorriso, il calore e l'amore che ci regalavi. Rosarossa Buon Natale
Postato da Grazia01 il Sabato, 24 dicembre @ 19:03:06 CET (3966 letture)
Natale e i suoi segreti
Postato da Marhiel il Venerdì, 23 dicembre @ 22:09:40 CET (1057 letture)
![]() Ogni Natale ha in sé destini che colgono ombre nella notte… S’avvede, compiaciuto, delle diverse finestre sul mondo ove s’intravedono luccicanti rami d'alberi e doni, ove si odono risate e auguri, ove pacifici vi sono chiacchiericci di ritrovi sorpresi d'occhi d'affetto di parenti e amici.... Sì, il Natale ha carattere gioioso soprattutto per bimbi allegri di fantasia... E' così sorprende giusto e naturale voler radicare quel sorriso imperatore, nei cuori.... Ma Natale ha i suoi segreti accumulati nelle vesti di fine Dicembre, e pensieroso ecco soffermarsi su finestre cieche e dolenti di luce ed è in quei respiri affaticati che un divino bambino, di sicuro allora medita, ascoltando l’anima a egli volta pregante, mentre palpita più intensa una stella sulla dimora della sua solitudine. Mariella Mulas Pensiero del giorno
Postato da Grazia01 il Giovedì, 22 dicembre @ 09:27:20 CET (1075 letture)
Questo è "la vita"...
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 21 dicembre @ 22:56:44 CET (687 letture)
![]() ![]() Com'è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama "rispetto". Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama "maturità"... Meno 4...Poesia haiku
Postato da Grazia01 il Mercoledì, 21 dicembre @ 09:28:39 CET (1025 letture)
Tuttologo in TV e Questo è tempo di haiku
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 dicembre @ 20:44:56 CET (829 letture)
![]() ![]() Tuttologo in TV di profilo ha la faccia da fesso di faccia il profilo è lo stesso ![]() Questo è tempo di haiku Questo è tempo di haiku dice il maestro tutto il resto sunt lacrimae rerum conta il raggio di luna sul canneto lasciali perdere, Sacchi e Di Pietro. Luciano Erba Biografia Il Natale visto da Gandhi
Postato da Grazia01 il Martedì, 20 dicembre @ 20:06:38 CET (1049 letture)
![]() ![]() Non si dovrebbe celebrare la nascita di Cristo una volta all'anno, ma ogni giorno, perché Egli rivive in ognuno di noi. Gesù è nato e vissuto invano se non abbiamo imparato da Lui a regolare la nostra vita sulla legge eterna dell’amore pieno. Là dove regna senza idea di vendetta e di violenza, il Cristo è vivo. Allora potremmo dire che il Cristo non nasce soltanto un giorno all’anno… Quando la legge suprema dell’amore sarà capita e la sua pratica sarà universale, allora Dio regnerà sulla Terra come regna in Cielo. Il senso della vita consiste nello stabilire il Regno di Dio sulla Terra, cioè nel proporre la sostituzione di una vita egoista, astiosa, violenta e irragionevole con una vita di amore, di fraternità, di libertà, di ragione. ASPETTANDO LA NEVE
Postato da rosarossa il Lunedì, 19 dicembre @ 22:47:25 CET (1162 letture)
![]() ![]() ASPETTANDO LA NEVE Arrivato è l'inverno aspettando la neve, ma a nostro dispetto si è chiusa nei cieli. Guardando in alto restiamo in attesa, che i cherubini a nostra insaputa diffondano perle candide e pure. bella sorpresa per grandi e piccini, ma ancor non si vede. Ti prego Signore, manda la neve! Rosarossa Pensiero ...Hiku
Postato da Grazia01 il Lunedì, 19 dicembre @ 12:26:09 CET (856 letture)
Avversità...
Postato da Grazia01 il Sabato, 17 dicembre @ 09:48:54 CET (945 letture)
La Festa di Natale di Collodi
Postato da Grazia01 il Venerdì, 16 dicembre @ 21:43:25 CET (1507 letture)
![]() ![]() La storia che vi racconto oggi, non è una di quelle novelle, come se ne raccontano tante, ma è una storia vera, vera, vera. Dovete dunque sapere che la Contessa Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come conosco voi) era rimasta vedova con tre figli: due maschi e una bambina. Il maggiore, di nome Luigino, poteva avere fra gli otto e i nove anni: Alberto, il secondo, ne finiva sette, e l'Ada, la minore di tutti, era entrata appena ne' sei anni, sebbene a occhio ne dimostrasse di più, a causa della sua personcina alta, sottile e veramente aggraziata. La contessa passava molti mesi all'anno in una sua villa: e non lo faceva già per divertimento, ma per amore de' suoi figlioletti, che erano gracilissimi e di una salute molto delicata. Finita l'ora della lezione, il più gran divertimento di Luigino era quello di cavalcare un magnifico cavallo sauro; un animale pieno di vita e di sentimento, che sarebbe stato capace di fare cento chilometri in un giorno se non avesse avuto fin dalla nascita un piccolo difetto: il difetto, cioè, di essere un cavallo di legno! Ma Luigino gli voleva lo stesso bene, come se fosse stato un cavallo vero. Basta dire, che non passava sera che non lo strigliasse con una bella spazzola da panni: e dopo averlo strigliato, invece di fieno o di gramigna, gli metteva davanti una manciata di lupini salati. E se per caso il cavallo si ostinava a non voler mangiare, allora Luigino gli diceva accarezzandolo: «Vedo bene che questa sera non hai fame. Pazienza: i lupini li mangerò io. Addio a domani, e dormi bene». E perché il cavallo dormisse davvero, lo metteva a giacere sopra una materassina ripiena d'ovatta: e se la stagione era molto rigida e fredda, non si dimenticava mai di coprirlo con un piccolo pastrano, tutto foderato di lana e fatto cucire apposta dal tappezziere di casa. Ciao
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Almina Madau I Almina Madau II Fabiola Fataorsetta giamacista Grazia I Grazia II Grazia III Grazia IV Grazia V Letty I Letty II Jack, Ahyme, Gea e Paola Marco, Luciano, Pino, Gabry Mariella Mulas I Mariella Mulas II Moirac Paola e Gea Paolo I Paolo II Paolo III Pegaso I Pegaso II Pegaso III R. Chesini I R. Chesini II Rosarossa I Rosarossa II Rosarossa III Rosarossa IV Rosarossa V Rosarossa VI Rosarossa VII Rosarossa VIII Spalato Tony-Kospan I Tony-Kospan II *Triskell*I *Triskell*II *Triskell*III
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ADDIO ALBA AMICIZIA AMORE ANNO NUOVO AUTUNNO BACIO CARNEVALE CONDIZIONE UMANA CUORE DIALOGO D'AMORE EMOZIONI EPIFANIA EROS ESTATE FELICITA' E GIOIA FESTA DELLA DONNA FREDDO E GELO GELOSIA GIUGNO INCONTRO INVERNO LONTANANZA LUNA MALINCONIA MAMMA MANI MARE MAGIA D'AMORE MISTERO D'AMORE NATALE NATURA NEVE NOTTE NUVOLE ORIGINALITA' PAPA' PASQUA PASSIONE E MISTERO PIOGGIA POESIA PRIMAVERA RICORDI RIFLESSIONI D'AMORE SAN VALENTINO SENSO DELLA VITA SERA SETTEMBRE SILENZIO SOGNO SOLE SORRISI SPERANZA STELLE TEMPO VIAGGIO VINO
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