Friday, December 06, 2019 - Network: [Magicamente.net - Storie e Poesie] | |||||
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coppermine
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Achmatova
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Ripenso il tuo sorriso
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 giugno @ 21:54:31 CEST (1100 letture)
Il nudo nell’Ottocento
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 giugno @ 20:14:26 CEST (2981 letture)
![]() continua da... Il nudo nell’Ottocento Secolo complesso e articolato, l'Ottocento, non può ridursi a una o due formule. Si confrontano, infatti, posizioni diverse che vanno da quella carnale di Courbet, con le sue Bagnanti di Montpellier, fino alla bellezza ideale della Venere di Cabanelle, oppure alle celeberrime Grandi bagnanti di Renoir, che costituiscono esse stesse una deroga felice alla regola impressionista, ultima modulazione del nudo rococò. In questo contesto, l'opera di Goya si presenta, perciò, solo come una delle possibilità. Di fatto, le differenze e le affinità fra il Neoclassicismo e il primo decennio dell'Ottocento emergeranno in maniera assai più concreta grazie al confronto fra due opere: Paolina Borghese come Venere vincitrice, scolpita da Antonio Canova fra il 1804 e il 1808 e l'altrettanto celebre Bagnante di Valpinçon, dipinta da Jean-Auguste-Dominique Ingres nel 1808. ![]() La Donna nuda in un paesaggio, Musée de l'Orangerie, Parigi è solo una tra le numerose tele di Pierre- Anguste Renoir, dedicate a questo tema. il pittore francese, vicino agli ambienti degli impressionisti, dà pieno risalto nei colori al corpo muliebre esprimendone tutta la sua carnale voluttà. ![]() Gustave Courbet, Le bagnanti, particolare, Musée d'Orsay, Parigi. L’Ottocento dà vita a diverse formule espressive e ancora una volta nel nudo se ne possono individuare chiaramente le diverse matrici: le donne dipinte dal pittore francese, in particolare, rivelano, nel realismo dei loro corpi, tutta la loro sensuale fisicità. La prima delle due è, com'è noto, il ritratto della sorella di Napoleone Bonaparte, moglie del principe Borghese che conservava la statua come una sorta di gigantesco cammeo da mostrare soltanto a pochi eletti, Il recente restauro ha restituito funzionalità al meccanismo che permette alla statua di roteare su se stessa, insieme al triclinio su cui è adagiata, offrendo così la possibilità a chi guarda di poterne ammirare la bellezza da ogni angolatura. Figlia dell'estetica neoclassica, la statua è un capolavoro di equilibrio fra il ritratto fisionomico somigliante e l'idealizzazione della figura che, coerentemente con le premesse del Neoclassicismo, viene identificata con venere. La scelta della divinità è, infatti, un implicito omaggio alla venustà solare e discreta di Paolina che, in un primo tempo, aveva pensato di farsi ritrarre come Diana cacciatrice. Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono
Postato da Grazia01 il Martedì, 07 giugno @ 08:09:27 CEST (1084 letture)
L’amico devoto di Oscar Wilde
Postato da Grazia01 il Lunedì, 06 giugno @ 19:16:57 CEST (950 letture)
![]() ![]() Il piccolo Hans aveva moltissimi amici, ma l’amico più devoto di tutti era il grosso Hugh, il Mugnaio. E veramente il ricco Mugnaio era così devoto al piccolo Hans, che non passava mai vicino al suo giardino senza chinarsi sul muro e cogliersi un bel mazzolino profumato, o una manciata di erbe dolci, o senza riempirsi le tasche di susine e ciliegie se era la stagione della frutta. “I veri amici dovrebbero avere tutto in comune”, era solito dire il Mugnaio, e il piccolo Hans annuiva e sorrideva, e si sentiva fierissimo di avere un amico dalle idee così nobili. Scivola
Postato da Letty il Domenica, 05 giugno @ 18:30:34 CEST (1551 letture)
Vi auguro Buona domenica con i...fiori
Postato da Grazia01 il Sabato, 04 giugno @ 19:05:51 CEST (1323 letture)
![]() Buona domenica con i ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti.... Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi. Alda Merini ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Fiori Da un gradino d'oro, fra i cordoni di seta, le garze grigie, i velluti verdi e i dischi di cristallo che anneriscono come bronzo al sole, vedo la digitale schiudersi sopra un tappeto di filigrane d'argento, d'occhi e di capigliature. Monete d'oro giallo sparse sull'agata, pilastri di mogano che sorreggono una cupola di smeraldi, mazzi di raso bianco e sottili verghe di rubino circondano la rosa acquatica. Simili a un dio dagli enormi occhi azzurri e dalle forme di neve, il mare e il cielo attirano verso le terrazze di marmo la folla delle giovani e forti rose. Arthur Rimbaud ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() NARCISO Narciso. Il tuo odore. E il fondo del fiume. Voglio restare sulle tue sponde. Fiore dell'amore. Narciso. Nei tuoi bianchi occhi passano Onde e pesci addormentati. Passeri e farfalle si nipponizzano nei miei. Tu minuto e io grande. Fiore dell'amore. Narciso. Le rane che svelte sono! Ma non lasciano tranquillo lo specchio in cui si guardano il tuo delirio e il mio delirio. Narciso. Dolore mio. E mio proprio dolore. Federico Garcia Lorca Più felice sono quando più lontana - Bronte
Postato da Grazia01 il Venerdì, 03 giugno @ 19:34:49 CEST (1533 letture)
![]() ![]() Più felice sono quando più lontana Più felice sono quando più lontana porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla, in una notte di vento quando la luna brilla e l'occhio vaga attraverso mondi di luce Quando mi annullo e niente mi è accanto né terra, né mare, né cieli tersi e sono tutta spirito, ampiamente errando attraverso infinite immensità. Emily Brontë Leonardo da Vinci
Postato da rosarossa il Venerdì, 03 giugno @ 18:54:29 CEST (993 letture)
CicloInVersoRoMagna 2011
Postato da Anonimo il Giovedì, 02 giugno @ 19:07:00 CEST (1208 letture)
I personaggi di Verga: umiliati e offesi
Postato da Grazia01 il Giovedì, 02 giugno @ 19:00:32 CEST (1189 letture)
![]() ![]() I protagonisti delle novelle e dei romanzi maggiori del Verga sono sempre dei Vinti, degli umiliati e offesi. Perché? C'è forse nello scrittore siciliano una precisa polemica sociale, tesa a identificare i colpevoli, a proporre terapie risanatrici? Forse. Ma subito si rileva che l'antagonista negativo, il nemico da distruggere, quasi non presenta fisionomia, è confuso nelle sfumature delle vicende. Chi vuole scoprire e dare un volto agli oppressori, ai malvagi, deve leggere tra le righe, coglierli di sorpresa; Hanno nomi neutri: soprastanti, fattori, gentiluomini, guardie e tutto il nostro prossimo; sono le bestie, il mare, la roba, la malaria, la giustizia. E la roba, la terra e la giustizia sono del padrone. Possesso assoluto, il suo. IL nudo nel Settecento
Postato da Grazia01 il Martedì, 31 maggio @ 19:11:44 CEST (1464 letture)
![]() Continua da IL nudo nel Settecento ![]() La verità svelata" è un dipinto del '700 di Gian Battista Tiepolo. La signora raffigurata è l'allegoria della Verità, svelata dal Tempo, che è rappresentato come un vecchio. Nel celebre trattato sulla Storia dell'arte dell'antichità di Johann Joachim Winckelmann (1717 -1768) si possono rintracciare le basi teoriche per la costruzione di un nuovo modo di rappresentare la figura umana, pietra angolare del Neoclassicismo futuro. Scrive in proposito il critico e archeologo tedesco: «Il disegno nudo si basa sulla conoscenza e sui concetti di bellezza, e questi concetti consistono in parte nelle misure e nei rapporti, in parte nelle forme la cui bellezza era lo scopo dei primi artisti greci, come afferma Cicerone: queste formano l'aspetto, mentre le misure e i rapporti determinano le proporzioni ... ». ![]() Jacques-Louis David, Il giudizio di Paride, particolare, Louvre, Parigi. Il desiderio di far rivivere l'antico è un elemento costante nelle opere classiche. Il dipinto che trae spunto da un passo dell' Iliade, vuole essere una glorificazione del’amore sulla guerra. La figura umana nuda, dunque, si deve ispirare, secondo Winckelmann, agli ideali e ai precetti degli artisti greci dell'antichità i quali avevano fissato proporzioni e rapporti con il fine di costruire la bellezza la quale, in definitiva, finiva per identificarsi, per l'appunto, con la figura nuda stessa. Una visione, avvitata su se stessa, che cercava la bellezza partendo dall'uomo e, per trovarla, all’uomo ritornava. In questo percorso, però, trovava il paradigma della semplicità, della linearità e della funzionalità (che del corpo umano sono sicuramente appannaggio) da applicare alla rappresentazione della figura dipinta o scolpita, ma anche all’architettura, alle arti minori (mobili, gioielli e ceramiche) e perfino alla moda. Nasceva, così, il Neoclassicismo. Quando Winckelmann pubblicò il suo testo, però, correva l'anno 1764 e la pittura e la scultura lungi dall'essere neoclassiche, vivevano invece i fasti della stagione rococò. Il pensiero del teorico tedesco infatti, produrrà i suoi frutti molto dopo, quando Winckelmann era da poco più di un ventennio passato a miglior vita. ![]() Antonio Canova, Amore e Psiche, Louvre, Parigi. L’intera opera dell'artista incarna i principi neo classici auspicati da Winckelmann. CALABRIA TERRA MIA
Postato da rosarossa il Martedì, 31 maggio @ 18:45:20 CEST (1062 letture)
Il Re Travicello
Postato da Grazia01 il Lunedì, 30 maggio @ 12:18:29 CEST (1979 letture)
Impenetrabile e senza cuore di Joseph Conrad
Postato da Grazia01 il Domenica, 29 maggio @ 12:37:15 CEST (1038 letture)
![]() ![]() Quasi fosse troppo grande e troppo potente per le virtù comuni, l'oceano ignora compassione, fede, legge, memoria. La sua incostanza può essere mantenuta conforme ai propositi umani solo con una risolutezza indomita, e con una vigilanza insonne, armata, gelosa, in cui, forse, c'é sempre stato più odio che amore. Odi et amo può ben essere la professione di fede di coloro i quali coscientemente o ciecamente hanno consegnato la propria esistenza al fascino del mare. Al sonno
Postato da Grazia01 il Venerdì, 27 maggio @ 12:24:37 CEST (1179 letture)
I PERSONAGGI di Verga - UNA PECCATRICE - EVA
Postato da Grazia01 il Giovedì, 26 maggio @ 19:41:01 CEST (1406 letture)
![]() ![]() Romantici, ad immagine del Verga ventenne, gli attori delle sue prime opere; profondi e straziatamente veri i "vinti" della maturità ereditati dalla sua terra. UNA PECCATRICE L'AMANTE SICILIANO , Pietro Brusio siciliano, protagonista di Una peccatrice, incarna quasi allo stato puro il mito del provinciale borghese teso alla conquista della gloria letteraria e dell'amore. L'aspetto esteriore è quello del siciliano focoso, secondo un cliché destinato a lunga vita: Cercami
Postato da r.chesini il Mercoledì, 25 maggio @ 19:13:12 CEST (1165 letture)
La memoria delle immagini
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 maggio @ 11:49:55 CEST (881 letture)
![]() ![]() Esiste una memoria dei volti innata. Per un’antilope è vitale poter riconoscere come pericoloso il volto di un leone e dunque tentare di sfuggirlo, appena lo percepisce per la prima volta. Se il comportamento di fuga dovesse seguire un’esperienza vissuta realmente, quell’antilope perirebbe e la sua specie si estinguerebbe. Non appena vede un leone (e vale anche per altri nemici) scappa o almeno tenta di difendersi, anche se la lotta è impari e persino ridicola. IL COMPOSITORE
Postato da Grazia01 il Martedì, 24 maggio @ 11:42:48 CEST (1004 letture)
Stella
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 maggio @ 21:20:15 CEST (1022 letture)
![]() ![]() Stella Stella, mia unica stella, nella povertà della notte sola, per me, solo, rifulgi, nella mia solitudine rifulgi; ma, per me, stella che mai non finirai d'illuminare, un tempo ti è concesso troppo breve, mi elargisci una luce che la disperazione in me non fa che acuire. Giuseppe Ungaretti Biografia Il nudo nel seicento
Postato da Grazia01 il Lunedì, 23 maggio @ 12:53:03 CEST (1512 letture)
![]() Continua da Sculture di Gianlorenzo Bernini ![]() ![]() Apollo e Dafne, Galleria Borghese, Roma // San Daniele, Santa Maria del Popolo, Roma. Il nudo del Seicento «ChiunqUe ami seguire le gioie della fuggitiva bellezza riempie le proprie mani di fronde o, per dir meglio, gusta bacche amare». Con queste parole, scritte, però, in latino, il cardinale Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII (1623-1644), attribuisce un significato morale al mito di Apollo e Dafne eternato nel marmo dal genio di Gianlorenzo Bernini. La storia è nota attraverso il racconto delle Metamorfosi d'Ovidio cui volutamente rimanda l'uso della lingua dei padri da parte del cardinale. Innamorato perdutamente di Dafne, Apollo, che era stato centrato dalla freccia dorata di Eros, la insegue sperando di conquistare il suo amore. Purtroppo, però, il dispettoso Cupido, capriccioso tiranno dei sentimenti degli dei, aveva colpito la bella ninfa con uno strale di piombo, quello dell'amore non corrisposto. Correndo, Dafne pregava Gea, la madre Terra, di darle la forza per resistere alla foga di quell'impeto amoroso. La dea la esaudì e, non appena Apollo fece per stringere Dafne a sé, la bella ninfa si trasformò in un cespuglio d'alloro che altro non era che il significato del suo nome. Da allora, Apollo, in ricordo di quest'amore sfortunato, con un po' di rimpianto, userà cingersi il capo con un serto d'alloro, pianta prediletta del dio delle arti e della bellezza. ![]() Pietro da Cortona e Ciro Ferri, particolare dell'affresco nella sala di Giove, Palazzo Pitti, Firenze. Questa e sculture del Bernini, esemplificano come nel Barocco si assista alla nascita di una nuova poetica e di un nuovo linguaggio espressivo nel quale il nudo svolge un ruolo centrale che si tratti di soggetti mitologici oppure di soggetti sacri. La poetica del Barocco Di sicuro, con quest'opera Bernini si laureò signore del Barocco nascente e artista prediletto della ricca corte del cardinale Scipione Borghese, il committente del gruppo marmoreo, nipote dell'allora pontefice Paolo V. Ma l'operazione artistica del porporato romano e dell'artista napoletano andava ben oltre la semplice illustrazione del mito classico. Quella che si veniva profilando con la realizzazione di quest'opera, era la definizione di una nuova poetica e, in definitiva, di un nuovo linguaggio, quello barocco appunto, nel quale il nudo svolgeva un ruolo centrale tanto nell'ambito dell'arte a soggetto profano quanto in quella a soggetto sacro. Se infatti la nudità del gruppo di Bernini era ampiamente giustificata dal mito e dai modelli classici, come l'Apollo del Belvedere di Leochares, cui l'artista seicentesco s'ispirò direttamente riprendendone la capigliatura e, in definitiva, il leggiadro atteggiamento, ritroviamo un'identica condizione, per rimanere a Brnini, nel Daniele della cappella Chigi in Santa Maria del Popolo a Roma. È vero che interpretata come metafora dell'anima salvata da Dio, la figura di Daniele è spesso rappresentata nuda, ma in questo caso, è solo il leone in basso che riconduce al soggetto biblico, altrimenti potrebbe trattarsi di un Ganimede rapito dall'aquila o un Niobide colpito da Apollo. ![]() Pieter Paul Rubens, Tre Grazie, Museo del Prado, Madrid. L'opera testimonia la forza del mito classico a cui si aggiunge una valenza sacra in riferimento al significato trinitario attribuito alle figure. Lontano lontano
Postato da Grazia01 il Domenica, 22 maggio @ 22:08:21 CEST (2269 letture)
PENTIMENTO
Postato da rosarossa il Sabato, 21 maggio @ 12:24:56 CEST (776 letture)
Storia dell’aeroplano
Postato da Grazia01 il Venerdì, 20 maggio @ 18:47:10 CEST (2333 letture)
PENSIERI CIV / CXI - Giacomo Leopardi
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 maggio @ 18:49:48 CEST (1105 letture)
![]() ![]() Pensieri CIV. L'educazione che ricevono, specialmente in Italia, quelli che sono educati (che a dir vero, non sono molti), è un formale tradimento ordinato dalla debolezza contro la forza, dalla vecchiezza contro la gioventù. I vecchi vengono a dire ai giovani: fuggite i piaceri propri della vostra età, perché tutti sono pericolosi e contrari ai buoni costumi, e perché noi che ne abbiamo presi quanti più abbiamo potuto, e che ancora, se potessimo, ne prenderemmo altrettanti, non ci siamo più atti, a causa degli anni. Non vi curate di vivere oggi; ma siate ubbidienti, sofferite, e affaticatevi quanto più sapete, per vivere quando non sarete più a tempo. Saviezza e onestà vogliono che il giovane si astenga quanto è possibile dal far uso della gioventù, eccetto per superare gli altri nelle fatiche. Della vostra sorte e di ogni cosa importante lasciate la cura a noi, che indirizzeremo il tutto all'utile nostro. Tutto il contrario di queste cose ha fatto ognuno di noi alla vostra età, e ritornerebbe a fare se ringiovanisse: ma voi guardate alle nostre parole, e non ai nostri fatti passati, né alle nostre intenzioni. Così facendo, credete a noi conoscenti ed esperti delle cose umane, che voi sarete felici. lo non so che cosa sia inganno e fraude, se non è il promettere felicità agl'inesperti sotto tali condizioni. CUORE DI BUFFONE
Postato da Grazia01 il Giovedì, 19 maggio @ 15:22:01 CEST (1141 letture)
Il mondo che percepiamo
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 maggio @ 20:59:27 CEST (938 letture)
![]() ![]() "Noi creiamo il mondo che percepiamo, non perché non esiste realtà fuori dalla nostra mente, ma perché scegliamo e modifichiamo la realtà che vediamo in modo che si adegui alle nostre convinzioni sul mondo in cui viviamo. Si tratta di una funzione necessaria al nostro adattamento e alla nostra sopravvivenza" Gregory Bateson (1904-1980) Benvenuta carola66
Postato da Grazia01 il Martedì, 17 maggio @ 08:19:20 CEST (901 letture)
Till Death us Do Part
Postato da Paolo il Lunedì, 16 maggio @ 21:52:16 CEST (1378 letture)
![]() Jerome scrisse ‘Three Men in a Boat (To Say Nothing of the Dog) nell’estate londinese del 1889. A detta dello stesso autore, egli era ispirato dall’amore per la giovane moglie Georgina Henriette Stanley. Voleva scrivere un manuale turistico da viaggio lungo il Thames della sua infanzia e produsse un romanzo, per altro di grande successo. Speriamo che lo scritto odierno, ispirato dall’amore per alias Isabella Jones chiesta in moglie, sia degno di lui. Egli sedeva allo scrittoio con veduta su Londra avvolta in una nebbia dorata e anche le luci notturne gli risultavano familiari. Le intenzioni si giudicano per la loro onestà e la semplicità produce spesso, insieme al nuovo, anche il bene. ![]() IL NUDO NEL RINASCIMENTO
Postato da Grazia01 il Lunedì, 16 maggio @ 21:34:46 CEST (1386 letture)
![]() Continua da IL NUDO NEL RINASCIMENTO la stagione rinascimentale, che dal punto di vista cronologico ha esordi diversi in Europa, vive l'impiego del nudo alla luce del recupero della bellezza classica, ma con un diverso approccio e con diversi risultati stilistici enucleabili in due distinti periodi storici. ![]() Giambologna, Mercurio, Museo azionale del Bargello, Firenze. La scultura esprime chiaramente il nuovo spirito del tardo Rinascimento, quando, alla linearità e all'equilibrio compositivo, si sostituisce una elaborazione dinamica e tormentata della figura. Il primo, quello più propriamente rinascimentale, che giunge fino al momento della morte di Raffaello (1520), è caratterizzato dalla ricerca dell'equilibrio e della compostezza della figura, che porta all'idealizzazione della forma, come accade, per esempio, nelle opere di Piero della Francesca o di Antonello da Messina. Il secondo, quello di un Rinascimento più tardo, che poi volge al Manierismo, abbandona l'idea iniziale dell'equilibrio, per realizzare una figura tormentata, costruita sullo schema della spirale e sulla pluralità dei punti di vista. ![]() Piero della Francesca, Il Battesimo di Cristo, National Gallery, Londra, ![]() Antonello da Messina, San Sebastiano, Gemialdegalerie, Dresda. Quelle sopra sono due opere emblematiche del primo Rinascimento, nelle quali le figure sono costruite con l'estremo rigore della stesura prospettica. I corpi, quasi dei solidi geometrici, sono caratterizzati da un senso profondo dell'equilibrio. Ciao
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